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Terreno Psichico
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Quante volte avete ascoltato frasi come "mi sento in ansia ma non so perché" oppure "sto provando una intensa paura ma non ne capisco le motivazioni" "le sensazioni che provo a volte non hanno alcun senso eppure mi influenzano le decisioni e l'esistenza".

Tutte queste esclamazioni riguardano un unico fenomeno, quello che l'AB chiama sensazioni inconscie, e inconscie vuol dire che la nostra coscienza non è in grado di capirne il perché, di comprenderne la logica rendendo la persona praticamente "impotente" su quello che gli accade.

Essere coscienti di ciò che ci accade è l'unica strada che abbiamo a disposizione per eliminare il fenomeno se non è gradito, anche se comunque è una strada lunga e a volte complicata ma quando queste sensazioni non sono spiegabili consciamente c'è poco o nulla da fare.

La psicoanalisi fu la prima ad interessarsi a questo fenomeno, la soluzione proposta fu quella della catarsi cioè soltando scavando nel passato della persona si poteva trovare l'episodio che scatenava quella sensazione e secondo questa teoria il solo fatto che si "riviva" quell'episodio era sufficiente a liberarsi di queste sensazioni inconscie.

Un metodo che fu aspramente criticato negli anni, ma al quale nessuno ha proposto un'alternativa che possa funzionare.

Tutte le correnti psicoterapeutiche che si sono susseguite si sono focalizzate sulla coscienza, e hanno deliberamente ignorato questo punto anche se non completamente.

Cosa hanno fatto? Si sono limitati a vedere questi punti inconsci come qualcosa da superare con un semplice decondizionamento, in cui ogni volta che una persona ha una paura o un senso di colpa che la bloccano viene aiutata a buttarsi volta per volta così che piano piano possa superarli.

Teoria che si è rilevata alquanto limitata dato che anche se la persona in quel frangente per un periodo lo supera, il rischio di ricadute è sempre dietro l'angolo, ma sopratutto la possibilità che questo si estenda ad altri ambiti e che la persona si ritrovi a fronteggiare nuove sensazioni inconscie diventa quasi una routine.

Una soluzione che non è praticabile, perché non risolve il problema ma tenta a risolvere i sintomi volta per volta.

L'AB propone una soluzione innovativa, anche se potrebbe essere considerata drastica, quello dell'indebolimento dell'inconscio in modo tale che tutte le sensazioni cessino di esistere.

L'unico inconveniente di questo percorso è che la persona non avrà né le sensazioni inconscie negative ma nemmeno quelle positive.

Molte persone analizzano i fenomeni solo quando c'è un problema, ma raramente lo fanno se non c'è, queste stesse persone non si rendono conto che anche delle sensazioni positive che ottengono sono inconscie, si pensi all'istrionicismo, una persona ci sta vicina e questo ci fa sentire sensazioni piacevoli, non c'è alcun motivo se non quello che il nostro inconscio è progettato così.

Questo fenomeno paradossalmente è quello che alimenta l'inconscio stesso, avete mai pensato perché anche se tentate di combattere le sensazioni negative inconscie queste non terminano mai? Perché l'inconscio rimane "in forma" per il fatto che tutte le sensazioni inconscie positive continuano ad essere coltivate e avallate.

Pensate ad un arto, ad esempio ad una gamba, quando smettete di usarla questa si indebolisce al punto che potrebbe perfino non funzionare più, pensate agli astronauti che sono costretti a fare degli allenamenti nello spazio, altrimenti al ritorno non avrebbero più alcuna motilità alle gambe, se voi indebolite l'inconscio solo dal versante negativo ma non quello positivo non smetterà mai di essere "in forze", se di giorno non camminate ma di notte si non avete risolto nulla, le gambe continueranno a ricevere stimoli e non si indebolirrano mai.

Anzi se pensate a tutti gli investimenti che le persone fanno per potenziare queste sensazioni inconscie positive, ci rendiamo conto che questo inconscio non è solo "in forze" ma è anche allenato.

Si pensi ad una persona romantica che sta passando un periodo di "sensazioni inconscie intense" che le sta dando il partner, è probabile che questa persona con un inconscio così attivo nel caso di qualche evento negative, si ritrovi con delle sensazioni inconscie negative "iper accentuate".

L'errore è quello di pensare che le sensazioni inconscie negative e positive non siano parte dello stesso strumento, in realtà lo sono, tutto proviene dall'inconscio.

La teoria dell'AB è quindi questa, soltanto spegnendo tutte le sensazioni inconscie sia positive che negative si arriva progressivamente ad indeboli l'inconscio fino ad arrivare a quel punto per cui le sensazioni sono così deboli che nemmeno si avvertono più.

Qualcuno potrebbe a questo punto dire, e allora che esistiamo a fare? Se non posso provare nemmeno sensazioni positive non ci sono più motivi per vivere.

L'errore di queste persone è quello di non considerare che non tutte le sensazioni positive sono inconscie ma ne esistono anche di conscie e per comprendere questo è sufficiente leggere l'articolo sui desideri.

I desideri si possono dividere in due, desideri di possessione che sono quelli inconsci, avere il ragazzo, avere un vestito nuovo, avere una cosa che desideriamo possedere in generale, cioè siamo attratti verso queste cose in maniera inconscia, ma ci sono anche dei desideri chiamati desideri di interazione che sono esclusivamente consci e che l'essere umano può sviluppare in quanto dotato di neo corteccia.

Guardando le cose da punto di vista più alto è scontato dire che la persona di fatto rinuncia ad un piacere "gratuito", come potrebbe essere il piacere che otteniamo dai nostri organi genitali, qualcosa che otteniamo in quanto il nostro organismo è progettato in un determinato modo, ma allo stesso tempo indietro nel tempo non è possibile tornare, se le persone che ci hanno messo al mondo non sono state in grado di educarci senza questi "danni" non c'è nulla che è possibile fare, l'unico modo per esistere senza queste sensazioni inconscie negative è quello di fare a meno anche di quelle positive.

Questo non compromette la felicità, ma persona ha modo di trovare gioia anche in versanti consci, questo implica che la persona necessita di una consapevolezza per poter gestire questa nuova fonte di gioia in modo continuativo e senza errori, essere in grado di desiderare qualcosa al punto di trasformarla in passione non è cosa da tutti.

Facciamo degli esempi concreti di sensazioni positive che non conviene più ricercare:

- istrionicismo;

- possessione in generale di oggetti;

- romanticismo e aspettative in generale;

- musica;

- shopping;

- tutte le sensazioni che possiamo provare facendoci coinvolgere da eventi esterni.

Queste sono soltanto alcune di tutto ciò che può generare sensazioni positive in una persona inconsciamente, ma come fare tutto questo? La risposta è possibile come già detto soltanto avendo un'alternativa, anzi più alternative conscie così da poter direzionare i propri desideri e smettere di desiderare questi piaceri inconsci, smettere di soddisfarli per trovare gioia e piacere altrove.

molte persone normali non hanno bisogno di tutto questo, cioè non la devi vedere come un obbligo per tutti gli essere viventi ma come un amaro rimedio per persone che hanno un inconscio disfunzionale

 

un desiderio inconscio ha lo stesso potenziale di uno conscio, ci si può costruire sopra qualcosa di profondo o ci si può comunque riempire l'esistenza di gioia, se lo insegui potenzi l'inconscio e anche le sue sensazioni negative è questo il problema delle persone che hanno un inconscio disfunzionale.

 

Prendiamo un racconto che ci fa comprendere l'impotenza di fronte a qualcosa di inconscio:

"sono un ragazzo di 23 anni,studente universitario,e vivo al Sud.
Non so di preciso cosa io possa avere (d'altra parte al di là di qualche mia blanda autodiagnosi,credo che una vera diagnosi debba essere di pertinenza di un medico o psicologo) ma di certo non vivo bene
La sensazione,che accompagna le mie giornate,è quella di avere la mente sempre impegnata,sempre in funzione: usando una similitudine col pc,è come se ci fossero in funzione tanti processi,tanti programmi in background che si attivano autonomamente e che non riesco a controllare. Non sono pensieri,preoccupazioni di cui sono consapevole, a parte il pensiero che ci sia qualcosa che non va e la paura costante di non riuscire a scrollare di dosso questo stato di malessere.
Il risultato è quello di sentirmi stanco,mentalmente e fisicamente,anche senza aver fatto nulla;sono spesso giù di tono e l'università e le relazioni sociali sono ad un punto critico. In poche parole,mi ritrovo in uno stato di immobilismo in cui però la mente è sovraccarica,e le sensazioni di rilassatezza,benessere e tranquillità sono ormai un lontano ricordo.
In questa situazione è difficile muoversi e ripartire: ho provato a riorganizzare le mie giornate tenendomi occupato,in particolar modo con lo studio,ma quella sensazione di malessere non tarda ad arrivare e a vanificare tutto; ho provato a vivere senza pianificare,cercando di affrontare le cose,momento per momento ma non ci riesco; ho provato ad affrontare di petto la situazione,provando a scavare e a rintracciare le possibili ragioni del malessere ma è stato inconcludente o controproducente.
Mi ritrovo così ad essere schiavo della mia mente,e a condurre una vita fortemente mutilata,a tratti inesistente.
Poniamo sia ansia: è possibile che sia un'ansia autonoma,inizialmente fisica ma che poi diviene conscia come stato di allerta,o che ci siano dei conflitti interiori,delle situazioni irrisolte che la generano?"

 

Una persona che non comprende cosa gli sta succendo come può affrontare questo suo problema? Qui ritorniamo al dilemma per cui, gli errori commessi su di noi non si possono cancellare, l'unico modo è di spegnere il congegno che mantiene attivi questi errori.

 

Appunti:

- l'inconscio può essere indebolito non attivandolo, ma lasciando che puntando esclusivamente sulla conscienza sia questa ad avanzare nel terreno psichico, se ad esempio ho un senso di colpa inconscio, come fare a indebolirlo? Facendo in modo di abbandonare il metodo dovere, anche le nevrosi, o qualsiasi dovere "utile"

- l'incoscio si indebolisce sia direttamente che indirettamento, investendo sull'inconscio e non affidandosi a tutto quello che l'inconscio ci fornisce, primo fra tutti l'istinto

- esempi di inconscio le sensazioni, i doveri utili vs non inutile, non c'è via di mezzo, o l'inconscio non lo si usa o altrimenti non si indebolisce

 

 

 

DA RIVEDERE

Avete mai pensato al vostro cervello come se fosse un ambiente fisico? Un castello, o un armadio. E' facile pensare ad esempio che i nostri ricordi sono dei libri riposti in una libreria oppure le nostre emozioni qualcosa come la corrente elettrica che alimenta la casa.

Se non lo avete mai fatto tentate di vedere la vostra psiche come un terreno, ben delimitato con dei confini, non fatevi ingannare da quelle persone che dico che la mente ha poteri infiniti o una memoria infinita, pensiamo alla nostra mente come un terreno, come un campo ben delimitato.

Ora immaginate che tutto quello che voi consciamente avete studiato, imparato, osservato, che tutto quello che avete analizzato o processato come introspeizione abbia costituito la quota del terreno psichico conscio, tutto il resto invece è terreno inconscio.
Cosa vuol dire questo? Che nel terreno inconscio risiede tutto quello che avete rimosso, tutti gli accadimenti come quelli del bambino dimenticato che hanno interagito con altri circuiti neuronali oltre quello della coscienza.

L'inconscio non è solo il cestino della coscienza.

La domanda ora è "come facciamo ad usare il terreno inconscio, se non è conscio"? La risposta è nell'istinto, nelle sensazioni, in tutto quel contenuto che fuoriesce e arriva a coscienza.

Rendersi conto che la sensazione è un evento esterno alla nostra coscienza è un passo avanti, ma lo è di più rendersi conto che l'uso che facciamo di questo contenuto inconscio, le scelte che facciamo nella quotidianità mirate a farlo attivare, ne determineranno l'espansione o meno, cambiando i limiti del terreno inconscio. 

E' facile così comprendere che essendo il campo limitato, la nostra porzione di coscienza è frutto delle nostre azioni introspettive del nostro studio, del fatto di dare prescendenza ad un'analisa logica, a mettere in secondo ruolo tutto il contenuto inconscio, ma non solo è anche ciò che facciamo nei confronti del contenuto inconscio a determinare la linea di confine.

Pensiamo a tutte quelle persone che sono drogate di "sensazioni" tutto questa stimolazione non fa altro che far avanzare l'inconscio o si pensi al fatto che la persona fa attenzione alle sensazioni, le indaga, le prova accuratamente perché pensa che queste siano un indicatore affidabile per comprendere e decifrare la realtà.

Il punto cruciale non è tanto il terreno conscio ed espanderlo fino alla consapevolezza quanto il terreno inconscio perché è dalla sua espansione che si determina l'intensità delle sensazioni, si pensi a tutte quelle sensazioni sgradevoli su cui non si può fare nulla, si pensi ad un trauma di una persona stuprata durante l'infanzia, l'unico modo per spegnere quelle sensazioni è indebolire l'inconscio.

Qui accade il paradosso umano, perché nonostante l'inconscio sia qualcosa di imprevedibile qualcosa che conviene tenere a bada. per l'influenza che possono avere le sensazioni sulla nostra esistenza, le persone proprio perché sono dragate di sensazioni ed emozioni, ne hanno bisogno per sentirsi vivi tendono, senza rendersene pienamento conto, ad aumentare il terreno inconscio così da poter sentire di più.

Il paradosso consiste nel fatto che le persone investono nell'accentuare quello che sentono nonostante hanno una personalità che fra ha sensazioni destabilizzanti come ansie o altre che desiderano spegnere e non si rendono conto che la loro condotta in realtà accentua anche quelle, ma forse in parte lo sanno ma non possono accettarlo, sono disposte ad accettare il disturbo come compromesso purché si sentano vive.

 

Ricapitolando potremmo dire che il terreno inconscio può essere aggredito in due modi:

- uno diretto in cui la persona smette di dare considerazione alle sensazioni, le vede come secondarie e quando le sente sa che comunque non hanno nessuna accuratezza

- uno indiretto in cui la persona punta tutto sull'io e sulla coscienza, facendo in modo che sviluppando la coscienza, questa aumenti di terreno che necessariamente viene sottratto all'inconscio

La crescita personale basata sulla consapevolezza oltre che portare la persona alla consapevolezza, va ad indebolire un inconscio pieno di contraddizioni e strumenti non più adeguati all'esistenza umana odierna, si pensi allo stress ad esempio.

 

Facciamo un esempio numerico, se il terreno psichico ha un un massimo di 100, e il conscio è attualmente 35 e questo a causa di uno investimento aumenta di 1 arrivando a 36, necessariamente ci ritroviamo che l'inconscio passa da 65 a 64, il conscio è cresciuto ed essendo il terreno limitato l'inconscio che è per forza di cose indietreggiato.

L'unico modo per spegnere parte di questo contenuto inconscio è tramite questa strada, per questo molte psicoterapie o percorsi intrapsichici falliscono perché tentano di comprendere o combattere qualcosa che non è accessibile alla nostra coscienza, l'unica strada è agire con costanza verso un indebolimento della struttura che lo genera, perché quel contenuto non è aggredibile direttamente.

Alcune persone sono cresciute in modo tale da non aver alcuna sensazione destabilizzante nel loro inconscio o comunque è talmente debole da non provocare destabilizzazioni nemmeno se l'inconscio aumenta notevolmente di terreno, ma è una situazione comunque abbastanza rara, di persone che sono cresciute in famiglie non problematiche.

Questa visione "equilibrata" dell'inconscio non va visto come "in questo caso il terreno psichico non conta"  a prescindere che ci siano sensazioni destabilizzanti o meno, sensazioni che non sono accettate , questo non toglie che comunque le e la sensibilità essendo alta porta al rischio di emotività passiva.

Anche se per queste persone l'inconscio che avanza non gli accentua sensazioni destabilizzanti comunque in ogni caso è necessario mantenere questa sensibilità bassa per mantenere una visione lucida della realtà.

 

Concludendo possiamo dire che il terreno psichico è una metafora fondamentale per due cause prevalentemente, la prima è rendersi conto del paradosso umano in cui le persone hanno un contenuto inconscio che non accettano e allo stesso tempo non si rendono conto che lo alimentano, il secondo è quello di rendersi conto del ruolo che questo terreno ha ha nell'emotività passiva, dato che è tutta una questione di intensità il contenuto inconscio se intendo potrebbe non dare la possibilità alla persona di mantenere un'emotività attiva.
Alcune persone potrebbero dire, si ma in questo modo comunque anche i contenuti inconsci positivi diminuiscono, come un orgasmo o le stesse sensazioni positive, e la risposta è si ma nel momento in cui la felicità diventa una cosa "pensata" anche se la gioia è oggettivamente meno intensa ci ritroviamo con una persona consapevole che ha esclusivamente gioia, senza sofferenza e con la possibilità di dire, tutto questo è dato da me, una felicità che non ti fa ribaltare gli occhi, ma che nemmeno ha come prezzo una sofferenza alternata a destabilizzazioni. 

 

 

 

Cosa accade quando la parte inconscia prende il sopravvento? Quando l'io è talmente debole e sottosviluppato da lasciare così spazio ad un inconscio travagliato?

ultima modifica il: 17-07-2014 - 5:03:52
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