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Uomini o animali
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Siamo uomini o animali?

Una domanda che in pochi si pongono, ma necessaria per evincere un fenomeno che riguarda una credenza illusoria, quella di considerare la categoria "umana" come qualcosa di distaccato, nettamente separato come se fra noi e gli animali non ci fosse nulla in comune.

La cosa curiosa è che quando qualcuno viene svegliato di colpo da qualcosa di scioccante come stupri, assassini, guerre, furti, odio, etc.. le persone possono arrivare anche ad esclamare "siamo delle bestie" per poi dopo poco, una volta calmatosi, ritornare alla concezione del "siamo umani non siamo animali".

L'AB rifiuta questa categorizzazione e ribatte afferma che "l'uomo è un animale come tutto la rimanente parte del regno animale" l'unica differenza rilevante fra noi e il restante regno è che noi siamo animali con il telencefalo più sviluppato, questo ci da un grande vantaggio a livello di "potenziale" perché possiamo usare strumenti come pensiero e linguaggio, dandoci ulteriori possibilità come simulare, comunicare, costruire, insegnare, progredire etc.. ma sotto questo surplus c'è l'animale, milioni di anni di evoluzione animale basata sull'istinto, che esiste nel nostro cervello, e questo a prescindere che lo accettiate o no.

Anzi è proprio il fattore "potenziale" a ricordarci quanto siamo animali, il fatto che l'essere umano ha questo potenziale non è detto che necessariamente questo venga sviluppato, proprio perché lo sviluppo richiede un insegnamento mirato, richiede studio, richiede l'acquisizione di metodi per pensare efficacemente, richiede conoscenza.

La stessa consapevolezza ci ricorda che molte persone prendono un sentiero che li porta ad essere per lo più animali parlanti e non umani pensanti, che poi uno voglia illudersi di essere diverso o superiore può farlo, ma non cambia la realtà dei fatti.

Lo sviluppo umano è enormemente variabile, possiamo ricevere un insegnamento tale da poter riconfigurare la nostra emotività, il nostro istinto, i nostri impulsi al punto da creare un abissale distacco comportamentale dal mondo animale, appunto con consapevolezza ed emotività attiva, oppure possiamo fare esattamente come loro, imparare dal nostro ambiente e dai nostri genitori un comportamento di base, e metterlo in atto a livello impulsivo, a livello di sensazione, agendo per lo più istintivamente e impulsivamente, richiamando quanto di più c'è di animale in noi, sopravvivendo usando il meno possibile il nostro potenziale, cioè quello del pensare.

La differenza la possiamo dimostrare solo con una serie di scelte e di comportamento, il resto sono solo illusioni.

Il problema civile attuale è che statisticamente la maggior parte delle persone questa progressione non la fanno, ma rimangono in uno stato che l'AB ha definito di "animali parlanti", cioè non hanno percorso quello sviluppo esistenziale (tanto caro anche alla filosofia non solo all'AB) che li avrebbe portati ad essere saggi, ad avere una visione chiara del mondo, una visione lucida e cosciente portando il loro pensiero ad un punto più elevato.

La cosa più curiosa è da osservare il prodotto più basso del loro non "cogliere il potenziale umano", cioè osservarli durante lo stato di emotività passiva che è il momento in cui l'uomo più si comporta come un animale, perché agisce allo stesso modo cioè tramite impulsi o cedendo alle pulsioni.

Anche il leone quando lo guardate sotto l'albero a fare la pennichella sembra un grosso gatto innocuo, quindi non si faccia l'errore di vedere le persone nella loro fase di quiete, è quando sono sottoposte a stress o a scelte delicate che tirano fuori il comportamento non evoluto, seguendo il loro substrato animale e accantonando quel pensiero che nella fase di quiete per un'accozzaglia di distorsione.

Si pensi a quelle persone che arrivano ad esclamare "non lo uccido solo perché è illegale" oppure "lanciano offese e giudizi come potrebbe lanciare grida un animale inferocito".

Vi sembra esagerato? Ma cosa fanno gli animali? Mangiano, si riproducono, si costruiscono una rifugio, alcuni si coccolano anche fra loro, vanno a caccia, e noi? Siccome pensiamo facciamo tutto in modo umano? Siamo così distanti?

Gli animali non hanno passioni, seguono due semplici regole, il loro istinto e l'insegnamento (solo comportamentale non avendo un linguaggio se non rudimentale) archetipico che si tramandono di generazione in generazione, la maggior parte degli animali parlanti fa lo stesso, seguono l'istinto e l'insegnamento che in questo caso è molto più complicato e viene chiamato "etica" e non fanno nient'altro nonostante abbiano un intelletto tale da informarsi, studiare (nel vero senso della parola), ricercare, inseguire passioni.

 

Noi non siamo diversi dagli animali, noi siamo la massima espressione evolutiva dell'animale (per ora) e questo ha creato un fenomeno curioso, in cui senza un insegnamento profondo l'uomo può spaziare dall'essere filosoficoal punto da quasi spegnere e ribaltare la sua componente animale ad un essere che può essere definito animale parlante.

Guardandomi intorno vedo pochi filosofi e tanti animali parlanti per questo a volte nel sito parlo di "medioevo tecnologico" riferendomi all'epoca in cui esistiamo, perché abbiamo sviluppato grazie ai vari filosofi che sono tra l'altro anche scienziati che hanno investito e continuano a investire nella scienza, nello sviluppo, nel progressoproducendo appunto la tecnologia, ma la maggior parte della popolazione è emotivamente passiva , immatura, per nulla consapevole e questi grazie a pochi comunque hanno accesso ad una tecnlogia sviluppata anche se il loro sviluppo mentale è identico a quello del medioevo (si legga fallacia per approfondire).

ultima modifica il: 24-08-2012 - 0:34:09
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