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Il fallimento della psicoterapia e psichiatria
riabilita aiuti

(per comprenere questo articolo è necessario conoscere la definizione di AB del disturbo)

Ricordo ancora cosa pensai quando per la prima volta appresi che un percorso psicoterapico o psichiatrico mediamente veniva svolto con appuntamenti da un'ora a settimana.

Nonostante avessi un livello di consapevolezza quasi nullo, mi resi subito conto di quanto fosse "strano" chiedendomi come con un'ora si potesse intervenire su persone che lamentavano "disturbi" o grandi problemi "esistenziali".

Forse feci questa deduzione perché essendo io cresciuto anzi "non cresciuto" in un ambiente familiare disfunzionale, pensavo alla psicoterapia o psichiatria come un nuovo percorso fatto di un genitore finalmente preparato che ti proteggesse, ti mostrasse i tuoi errori e ti insegnasse come si vive.

Cioè vedevo l'interezza di un percorso, errori ma sopratutto "CARENZE" da colmare.

Mi resi conto poco dopo come la psicoterapia e psichiatria non abbiano minimamente compreso la necessarietà di disintegrare personalità che non funzionano, per avviare la persona ad un percorso di rinascita.

L'unica corrente che ci si è avvicinata lontanamente è la psicoterapia cognitivo comportamentale anche se si è limitata a fare un'azione mirata di distruzione intorno alla fonte del disturbo.

Qual'è l'errore di fondo? L'errore di fondo è non rendersi conto che una persona disturbata è una persona che non è in grado di mantenere un equilibrio e averlo perso in quel versante è solo uno dei tanti versanti in cui poteva perderlo, si pensi ai pensieri intrusivi o alle dipendenze, non è combattendo quel pensiero o quella dipendenza che si rivolve, ma la questione è radicata all'interno della personalità della persona in questo specifico caso è causata dal suo vuoto, non c'è nessun errore ma al contrario una carenza grave da riempire.

L'AB per questo formula una diversa concenzione della psicoterapia facendola passare da 1 ora di seduta a settimana a mezza giornata, cioè affibiare ad ogni paziente almeno mezza giornata, questo vuol dire che il terapeuta da mezza giornata a disposizione anche se non necessariamente c'è l'obbligo di portarla a termine.

Con questo tempo a disposizione si ha anche il tempo di andare fuori e fare qualsiasi attività che abbia lo stesso obbiettivo terapeutico.

Qualcuno potrebbe subito criticare per una questione di guadagno, senza pensare che stiamo parlando di sedute che spaziano fra 50 e 100€, questo vuol dire che il terapeuta con due pazienti farebbe almeno 100€ al giorno (max 200) che ci porta a fare un totale escludendo festività e weekend di almeno 2000€ al mese.

Almeno che uno non veda gli altri solo come fonte di guadagno è uno stipendio equo e solo la figura dello "spilla soldi" dove non c'è altruismo e non c'è passione in quello che si fa, si opporrebbe a tale taglio in favore del benessere del paziente.

 

A prescindere dalla questione tempo l'AB critica anche l'efficacia stessa di queste correnti psicoterapiche.

Prendiamo l'esempio del raffreddore, una persona con componente ipocondriaca potrebbe precitarsi dal medico e farsi prescrivere una medicina, assumerla e dopo poco dire "il medico mi ha guarito".

In realtà il medico non ha guarito nulla, se non stabilizzare la componente ipocrondriaca, il raffreddore sarebbe passato ugualmente sia con medico che senza.

Diverso è invece il discorso in cui la persona ha ad esempio un parassita o una malattia grave che richiede l'intervento necessario per essere superato (è a questo che serve la medicina intervenire dove altrimenti ci sarebbe un invalidamento oggettivo della persona fino ad arrivare al decesso).

Allo stesso modo potrebbe accadere nel campo della psicoterapia, cioè si presenta una persona non  disturbata (si legga disturbo per approfondire) che dopo poco supera quel momento, ma non è detto che sia stato l'intervento del terapeuta a risolvere, forse aveva solo bisogno di una persona o qualcuno che gli desse degli imput, o semplicemente aveva bisogno di tempo, questo non vuol dire che la psicoterapia in sé abbia funzionato.

Alla luce di questo è necessario gettare una nuova visione sulla tanto efficacia decantata dalle psicoterapie, e per farlo è necessario vedere dove sia l'efficacia reale della psicoterapia e non illussoria proponendo tre casi:

- efficacia illusoria della psicoterapia, si fanno ricadere nei disturbi ciò che non lo era e la cosa si sarebbe risolta ugualmente

- efficacia limitata della psicoterapia in cui la persona non ne esce completamente fuori, sia nel presente con qualche problematica rimasta sia con ricadute rilevanti nel futuro

- efficacia totale della psicoterapia la persona non avrà mai più nulla a che fare con i problemi del passato

 

L'ipotesi dell'AB è che le statistiche di efficacia sono enormemente falsate dai primi due eventi, quando converebbe che l'efficacia venga analizzata solo esclusivamente in base al terzo evento.

Cosa fare a questo punto? A quale corrente psicoterapica rivolgersi? L'AB le ha analizzate tutte e ha scoperto che nessuna è adeguata per svolgere un compito necessario quale quello della rinascita.

Non volendo buttare comunque quello che c'è già, ma guardando la realtà in modo volutamente ottimistico si potrebbe dire che:

- se hai un unico problema esterno ed invalidante che ti blocca l'esistenza rivolgiti ad uno psicoterapeuta breve strategico

- se hai problemi emotivi o di coppia rivolgiti ad una psicoterapia psicodinamica

- se hai problemi riguardo la sfera conscia, delle credenze, dei pensieri intrusivi, rivolgiti ad uno psicoterapia cognitivo comportamentale

 

Premettendo che l'AB ritiene questi strumenti non adegutamente efficaci a livello teorico allo stesso tempo non si può fare a meno di affermare che sono pur sempre gli strumenti che oggi abbiamo a disposizione.

 

Per rendersi conto anche di quanto sia diffuso il fallimento della psicoterapia è sufficiente recarsi nei forum dove diverse persone criticano questi percorsi affermando che l'unica cosa ha ha funzionato è dal punto di vista della "visualizzazione" cioè affermano che grazie al lavoro svolto sono in grado di comprendere le cause, di comprendere la logica, ma l'obbiettivo posto difficilmente viene raggiunto a dimostrazione del fatto che a livello esistenziale e delle carenze di personalità viene fatto poco o nulla.

 

Per approfondire l'alternativa psicoterapeutica dell'AB si legga psicoterapia e il relativo protocollo.

 

 

Da scrivere il fallimento della psichiatria.

 

 

Professionisti non Professionali

 

Il termine professionista è uno di quei termini usato da vari manipolatori per tentare di aumentare il loro "effetto autorità" cioè tentare di apparire più autorevoli così da poter avere maggior "comando" nelle persone intorno a loro.

Professionista non vuol dire nulla, un professionista è semplicemente colui che viene pagato per svolgere un lavoro, anche lo spazzino è un professionista, anche il cameriere è un professionista, sono solo parolini vuoti che tentano di ingannare occhi scarsamente critici.

Eppure nonostante questo in campo medico ci sono questi "mega super professionisti" continuano ad essere considerati così, come se questo termine di desse loro l'infallibilità, il controllo assoluto o dei poteri magici.

Usciamo da questa illusione e passiamo alla realtà, iniziamo con questo racconto tratto dal web:

"A cosa serve la psicologia? Sarò andata da dieci dottori diversi tra psicologi, psichiatri, neurologi credo che mi manchi solo l esorcista e tutti non sanno dirmi dopo ore di colloqui da cosa è nato il mio disturbo (doc), dicono che possono essere stati vari fattori insieme, si limitano poi a scrivere a volte senza neanche guardarmi e alla fine dirmi prova questo farmaco. Io credo che se una persona fino a 19 anni stava bene e poi non più, qualche cosa di scatenante ci debba essere stato, ma non dovrebbe essere il compito di questi dottori scoprirlo? Loro dicono di no, io nella mia ignoranza credevo che per guarire una malattia si dovesse cominciare dalla causa e non dal sintomo, loro invece si limitano a intervenire sul sintomo. Ora ho 31 anni e ne ho visti e sentiti medici sono arrivata alla conclusione che non servano a nulla perchè io sono sempre al punto di partenza , e di questo mi dispiace molto perchè vuol dire che nessuno può aiutarti. Sul mio disturbo mi sono informata so che dipende dall ansia ma quest ansia da cosa dipende ?quindi siamo sempre li ,io da sola non posso farci niente ma vedo che anche i medici non possono aiutarmi , sono bravi a definire e acatalogare la malattia ma poi non aiutano a venirne fuori perchè neanche loro ci capiscono e mi sembra assurdo dovere anche spendere dei soldi senza ottenere alcun beneficio, ho sempre cercato aiuto tramite consultori o csm dove non paghi, eppoi parliamoci chiaro hanno dei prezzi assurdi impensabili per una persona che neanche lavora eppoi perchè mai dovrebbero volerti veramente guarire a loro non gli conviene non ti pare? Cmq a pagamento o non ,non è quello il punto il fatto e' che mi hanno sempre detto di non avere la bacchetta magica ma dopo anni che ci vai ti aspetti che un aiuto te lo diano ,loro stessi mi hanno sempre detto di non sapere ne la causa del disturbo, ne se sene andrà, ma allora mi chiedo a cosa servono solo a tenere rincoglionite le persone con dei farmaci ,sono capace anch'io a curare cosi"

Sappiamo anche che questa donna è stata da psicoterapeuti che ha definito come "bravi solo a farti parlare", cosa affermare se  che questa situazione è disarmanete? Per quanto possiamo considerare fattori attenuanti probabilistici come è possibile che con un numero così alto di terapeuti e un periodo così lungo di tempo questa persona non abbia trovato una sola persona che l'abbia compresa?

Qui non si tratta di terapia inefficace o efficace qui si tratta proprio mancata comprensione del paziente, dei suoi bisogni, di cosa sta cercando.

Questa donna chiaramente aveva bisogno a parte tutto di qualcuno che le spiegasse anche in modo approssimativo le cause, e in un secondo momento necessitava di qualcuno che le spiegasse in modo chiaro e approfondito perché le cause non sempre sono necesserie per risolvere un disturbo, a volte si a volte no.

Le cose che questi terapeuti le hanno detto non ha alcun senso, non è ne strategicamente conveniente al limite io avrei dato un'illusione positiva, ma neanche reale, è possibile risalire alle cause, ovviamente non in modo "preciso" ma è possibile arrivare a qualche approssimazione chiarificatrice, e questo mi fa pensare come le persone studino dei protocolli ridotti all'osso e si limitano ad applicarli stile "vangelo".

Questo esempio, ma questo come tanti altri, mi fanno pensare ad una statistica personale, in cui vedo la maggior parte di queste persone "mercenarie", che hanno intrapreso questa strada perché è un lavoro, perché un modo di portare la pagnotta a casa e niente di più, mancanto una cosa invece necessaria per ogni terapeuta che corrisponde a questo pensiero   "la mia passione consiste nel riportarti a vivere".

Questo è un lavoro per cui è necessario in primis un percorso personale di cambiamento e di crescita o rinascita e in secondo luogo di altruisimo, cioè avere gioia nell'aiutare gli altri, senza questi due requisiti si è solo dei mercenari e questo sistema non fa alcuna selezione, lasciando che questi mercanari si infiltrino in ogni settore terapeutico.

E' uno scenario che non fa altro che ricordarci di quanto tutta questa società sia medioevale, non ci sia coerenza né nel singolo né un sistema funzionale in grado di impedire che qualcuno occupi questi ruoli che di fatto fanno regredire la società, se questa persona avesse trovato qualcuno in grado di aiutarla, la sua rinascita o il ritrovamente dell'equilibrio avrebbe reso questa società migliore, ma così non è stato.

ultima modifica il: 24-08-2012 - 0:34:09
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