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Autoefficacia ed autostima nei rapporti sociali
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Questo articolo tenterà di descrivere il ruolo dell'autoefficacia e dell'autostima nei rapporti sociali per spiegare tutti quei fenomeni che la sociopatia (imbarazzo, timidezza e timore) non spiega, le inibizioni nei confronti del sociale non provengono soltanto da come vediamo l'altro ma potrebbero venire anche da come vediamo noi stessi ed è qui che entrano in gioco autoefficacia ed autostima.

Come sappiamo l'autostima e l'autoefficacia si basano su specifiche credenze, potremmo dire che tutte queste credenze possono essere riassunte così "io che soltantose possiedo determinate attitudini o se ho una determinata stima posso essere accettata da altre persone o gruppi di persone".

La persona può o confrontare la sua stima direttamente con quella del gruppo e quindi pensare di essere troppo inferiore per loro o può pensare che se non sa fare specifiche cose, se non ha particolari attitudini in quel gruppo non è gradita.

Qui non stiamo parlando di gruppi di persone selettivi che dicono espressamente che non siamo i benvenuti qui si parla di "presumere di non essere accettati, presumere di non essere graditi senza che gli altri abbiano espresso alcuna considerazione su di noi".

La persona avverte in base a queste credenze che possiede delle sensazioni specifiche negative, come se arrivasse a sentire lo stesso disagio che crede di provocare alle persone intorno a lei, stiamo parlando di un approccio distorto alla realtà che porta la persona a farsi un film che accade esclusivamente nella sua testa.

Queste persone sono così prese dalle loro credenze che non conoscono o perdono di vista ciò che realmente ha un ruolo cruciale e cioè la simpatia.

E' con la simpatia che superiamo la prima accettazione da parte di altre persone o di un gruppo di persone, ricordando di escludere da questa teoria i gruppi selettivi infatti tutte le restanti persone necessitano esclusivamente di simpatia per accettare altre persone, e paradossalmente tutte queste credenze che genrano queste inibizioni fanno risultare la persona antipatica portando in alcuni casi a intensificare la visione distorta stessa pensando di essere stato scartato per la sue credenze di autoefficacia o autostima quando in realtà è stato scartato perché non ha fatto nulla per risultare simpatico.

Come uscire da questo disagio? La risposta è apparentemente semplice, è sufficiente rendersi conto che sia l'autoefficacia che l'autostima sono due illusioni smontarle e concentrarsi su variabili invece che realmente contano come la simpatia, rendersi conto che a parte gruppi selettivi tutte le altre persone non desiderano altro che benessere, quindi persone che portano benessere cioè che risultano simpatiche sono accettate.

ultima modifica il: 30-04-2014 - 23:49:43
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