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Cosa cerchiamo negli altri?
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Cosa cerchiamo negli altri? Quando ci poniamo questa domanda non possiamo rispondere a nome di tutti perché siamo tutti diversi, ognuno può rispondere per sé comunicando all'esterno cosa sta cercando, un passaggio a cui una persona può arrivare dopo che ha conosciuto se stessa ha scavato nelle proprie emozioni e analizzato quali sono stati quegli eventi che più hanno acceso le sue sensazioni.

Sembrerà banale ma non abbiamo un manuale interno, non abbiamo una lista scritta da guardare dentro di noi dove ci sono  dove trovare tutte le cose che ci piacciono, possiamo conoscere facilmentre i piaceri consci nati dagli stessi desideri mentre è già più difficoltoso comprendere cosa ci da sensazioni piacevoli, perché essendo qualcosa di inconscio possiamo conoscerlo solo quando si manifesta.

Un mondo conscio e un mondo inconscio che insieme compongono quello che una persona cerca verso gli altri e verso la realtà, anche se in questo articolo l'argomento di interesse è quello che si cerca negli altri e non verso il mondo intero, ad esempio una passione non è argomento di interesse.

Con questa domanda "cosa cerchiamo negli altri" è possibile eliminare un concetto riduttivo e diffuso nella quotidinità l' "innamoramento", un concetto che non solo crea confusione ma che porta ad una sorta di "pregiudizio di priorità".

Se analizzate attentamente questo termine scoprirete che riguarda le caratteristiche che ricerchiamo in un partner, cioè ciò che ci ha fatto innamorare di lui, ma non esistono altri termini per indicare le ricerche verso altre categorie di persone come ad esempio verso un amico, quindi puoi dire ad un partner che sei innamorato di lui ma non puoi dire ad un amico che lui  possiede quello che cerchi nell'ambito dell'amicizia perché non esiste un termine e in generale non esistono termini per qualsiasi altra tipologia di persona abbia le caratteristiche che si ricerca; questo fa pensare che "sia importante comunicarlo solo ad un partner" come se nell'esistenza contasse solo questa figura, tutte le altre sono così irrilevanti che non serve comunicare loro che hanno ciò che noi cerchiamo.

L'innamoramento così come è usato nella quotidianità presenta anche un altro problema, è utilizzabile anche dalle persone che non conoscono se stesse, persone che hanno un livello di coscienza nulla o quasi e che non comunicano l'innamoramento quando hanno fatto un'analisi conscia e valida dell'altro ma lo comunicano anche sulla base di sensazioni generiche che secondo la loro visione delle cose sono sinonimo di "innamoramento".

Questo produce un caos e numerose incomprensioni, pensate alla persona che si professa "innamorata" sulla base di queste sensazioni che poi si riveleranno passeggere, lo dice ad una persona che invece vede l'innamoramento come questa presa di coscienza di ciò che si cerca nell'altro, questa persona si ritroverà di fronte ad una persona che prima dice di essere innamoramata e che poi magicamente non lo è più perché il tutto si reggeva su una visione di innamoramento basata su una deduzione di alcune sensazioni mentre aveva dedotto che l'altra era innamorata perché eravamo ciò che stava cercando in base a specifiche caratteristiche.

Eliminando questo termine si eliminano due problemi:

- quello di poter comunicare solo ad eventuali partner intimi;

- quello di incomprnesione dato che alcune persone lo usano a proprio piacimento.

Usando la domanda  "cosa stai cercando nelle persone?"  "cosa stai cercando da me?" si avrà una risposta univoca che non potrà essere fraintesa, quando una persona parla di innamoramento nei vostri confronti o in generale conviene interromperla e chiedere ma tu cosa stai cercando esattamente?

La domanda ha anche un secondo effetto, cioè quello di far "svegliare" tutte quelle persone che vanno avanti ad istinto senza essersi fermati ad analizzare il fenomeno, senza aver analizzato se stessi e ciò che negli altri gli genera piacere.

Con questa domanda non c'è modo di rimanere nell'incoscienza, si prende atto che stiamo cercando qualcosa negli altri, che le sensazioni non dicono nulla di accurato se non le abbiamo analizzate, se non abbiamo compreso perché alcune persone ci diano delle sensazioni e altre no, è necessario farsi un quadro completo per comprendere cosa cerchiamo nelle persone che saranno i futuri partner, in quelle che saranno amiche e per tutte quelle figure che la persona cercherà.

Facciamo un esempio concreto, pensiamo ad una persona che desidera trovare un partner con cui arrivare ad un rapporto amoroso, in accordo con la teoria dell'AB sull'amore questa persona scopre che l'amore  è composto da "tre mattoni" e sa con quali mattoni e come costruire il suorapporto, quindi questa persona saprà esprimere chiaramente cosa sta cercando e quindi dirlo ad ogni potenziale partner e saper cosa cercare in lui per vedere se è quello idoneo.

Solo con questo livello di consapevolezza la persona è in grado di fare questo percorso senza errori, quante persone si limitano ad ascoltare il ti amo dell'altro e pensare "è fatta" oppure semplicemente seguono le loro sensazioni, se avessero fatto quella domanda e avessero analizzato la situazione non avrebbero preso un abbaio.

Pensiamo ad una persona che ricerca qualcuno in grado di sopperire alla sua mancanza di autosufficienza, cercherà qualcuno che sia in grado di farlo, e proprio perché conosce le sue mancanzae sarà chi cercare che possieda quello che lo potrà completare, inq uesto modo potrà sia comunicarlo in modo chiaro e distinto, sia selezionarlo  senza commettere errori.

Si possono fare un miliardo di esempi, perché ognuno nel suo relativismo è unico ma il risultato non cambia, conoscere cosa si cerca negli altri o chiederlo a qualcuno che sta per instaurare un rapporto evita di fraintendersi, evita di fare numerosi errori che possono avere anche conseguenze pesanti nel lungo periodo.

Ci si rende conto anche di quanto una persona abbia "lavorato consciamente sulla sua esistenza" ed è facile a questo punto scartare a priori persone che danno risposte come "non saprei, non ci ho mai pensato, io mi affido all'istinto".

 

E' necessario però fare attenzione ad non cadere nell'errore di sapere in modo definitivo ciò che stiamo cercando dato che è impossibile conoscere tutto di sé, o almeno conoscerlo in anticipo.

Quello che stiamo cercando negli altri va visto in modo provvisorio e non definitivo, cioè va visto in termini di "tutto quello che ho scoperto di desiderare negli altri fino ad oggi, tutto ciò che conosco di me posso usarlo per fare ricerche efficaci intorno a me, selezionando persone che hanno ciò che cerco ed essere in grado di comunicarlo, poi quando scoprirò altre nuove cose le integrerò in questo metodo di ricerca e quindi piano piano nel tempo saprò sempre di più cosa desidero, considerando anche che alcune cose sopraggiungeranno con i cambiamenti".

L'Impossibilità di conoscersi completamente non va visto come un freno ma semplicemente come un evento che in seguito modificherà la ricerca rendendola nel tempo sempre più accurata, cioè sono due le variabili:

- cambiamento di personalità e quindi aggiunta o eliminazioni di emozioni;

- scoprire nel tempo quali sono quelle caratteristiche o eventi in grado di attivare sensazioni piacevoli dato che la persona non ha altro modo di scoprire come funziona il suo inconscio se non con l'esperienza casuale.

 

Una volta compreso questo metodo e quale sia il limite è necessario sottolineare che ciò che cerchiamo negli altri non va visto solo come aspettativa, cioè non ha senso chiedere e vedere se l'altro è così, ma si può avere un ruolo attivo nel vedere se gli altri hanno ciò che cerchiamo chiedendo loro attivamente se sono in grado di fare una cosa del genere, cioè dargli una chance perché alcune cose forse non le hanno nemmeno loro mai fatte o sperimentate e non avrebbero alcun problema nel farlo:

"Saresti sorpreso nello scoprire che puoi avere molto di più da una persona soltanto dicendo lei ciò che desideri, mettendo da parte illusioni come casualità, spontaneità e genuinità; a volte non accade nulla perché la compatibilità è bassa o nulla, ma se è stata fatta una selezione efficace di compatibilità le sorprese possono essere molte più di quanto tu abbia mai immaginato, specialmente se nel rapporto c'è l'affetto"

Non si sta parlando di fare ricorso a manipolazione truffa o di costringere l'altro con il ricatto ma dire "a me farebbe piacere se tu facessi questo o quello, se non puoi non fa nulla, anche perché sarebbe inutile che tu ti sforzi di farlo ora per poi smettere in futuro, non finirebbe oggi ma finirebbe domani, quello che stiamo vedendo è se questa cosa la puoi trovare piacevole e non pesante, un tentativo che non costa nulla".

Questa è una conseguenza della trasparenza senza autolimitarsi, limite che a volte lo troviamo nelle inibizioni di personalità, questo apre un paradosso, quante persone si sono lasciate senza dire all'altro ciò cercavamo, senza sapere che forse quella persona anche se fino ad ora non lo aveva mai fatto lo avrebbe fatto senza problemi, affinità nascoste che a causa della mancata  rasparenza e delle inibizioni non si sono mai scoperte.

 

 

Analizziamo alcune conseguenze paradossali del fatto che le persone non sanno ciò che cercano, uno dei più diffusi è quello del tira e molla,  scopriamo la logica che avviene quando una persona si prende e si lascia continuamente con qualcuno.

La risposta la troviamo ancora una volta nella mancata comprensione di ciò che lo sta attraendo per poi arrivare a conclusioni distorte a partire da ciò che si sente, pensiamo a due persone che si lasciano perché ciò che c'è fra loro è "finito", nel momento in cui si lasciano l'evento "perdita" potrebbe generare sentimenti "inaspettati" in uno dei due o entrambi, sono inaspettati a dimostrazione della scarsa conoscienza di sé, la persona non si rende conto che perdere qualcuno con cui c'è stato qualcosa genera sentimenti, sono paradossi dell'essere umano ma siamo fatti così, ed oltre il paradosso si aggiunge in alcuni casi anche l'errata deduzione che a partire da questi "sentimenti" inaspettati tutto sia rinato nei confronti dell'altro, riavvicinarsi e scoprire che invece non è così, per poi di nuovo riallontanarsi e riniziare a sentire qualcosa, generando il fenomeno conosciuto del tira e molla, cioè prima "ti ritiro a me perché sono nuovamente attratto" e poi "ti rimollo perché tutto finisce, era solo un abbaglio" chiunque entri in questo vortice dimostra di non conoscere se stesso (oltre che una scarsa saggezza esistenziale a livello di funzionalità nelle scelte), di non saper prevedere cosa sentirà o cosa accadrà, commettere l'errore di dedurre qualcosa a partire da ciò che sente pensando che queste nuove sensazioni siano durature o siano indicatore di chissa cosa, chiunque segui l'attrazione senza comprendere e analizzare la situazione si espone continuamente a questi rischi, o di prendere abbagli o di entrare in dinamiche in cui l'attrazione compare e scompare portando la persona a prendere scelte contrastanti nel giro di poco tempo perché non è in grado di compiere una strategia funzionale in base a ciò che cerca negli altri perché non è ne è pienamente conscio.

 

La ricerca nell'altro è sempre profonda?

Nella quotidianità a causa del romanticismo e della mancanza media di autosufficienza si è diffusa la credenza che le persone quando ricercano qualcuno, quando si "innamorano" specialmente nel versante partner, lo facciano perché ricercano numerose cose nell'altro, una visione diffusa sopratutto nel genere femminile, questo unito alla chiusura mentale mentale che alcune persone hanno porta ad una visione in cui questo sia valido e assoluto per tutti.

La realtà è completamente diversa, ci sono persone che cercano partener da cui desiderano e si aspettano tante cose e che abbiano numerose specifiche caratteristiche altre persone invece sono alla ricerca di qualcuno da cui cercano poche cose o da cui guardano poche caratteristiche (un argomento già trattato nell'articolo dell'amore nel quale per comodità è stato usato il termine "innamoramento" per non complicare ulteriormente la questione) questo non vuol dire che questo rapporto sia inferiore o che sia meno intenso, semplicemente c'è una ricerca inferiore di caratteristiche e aspettative specifiche alcune anche superficiali.

Ad esempio esistono persone che desiderano avere una persona che sia solo bella o una persona che sia solo ricca o che abbia un determinato ruolo cruciale, possono cercare anche solo due o tre cose senza necessariamente avere una ricerca basata su numerosi fattori.

Lo stesso AB propone una strada che si potrebbe definire molto più semplice di quella quotidiana, una persona consapevole e autosufficiente ricerca persone compatibili, cioè persone di cui si possano tollerare le differenze e con cui sia abbia delle affinità , che sarebbero delle cose da condividere in comune o qualcosa da scambiare, ricercando persone che hanno soltanto queste due caratteristiche.

E' necessario rendersi conto ed accettare che ogni persona ha un visione diversa su ciò che cerca spaziando fra persone che ricercano anche una sola cosa a persone che ricercano numerose cose nell'altro.

Da qui si arriva al paradosso comune a diverse persone che siccome ricercano persone da cui desiderano e si aspettano numerose cose finiscono per non trovare nessuno all'altezza perché una persona così non esiste.

 

 

Risposte generiche e non comprensibili

Alcune persone quando viene chiesto loro cosa stanno cercando tendono a dare risposte talmente generiche che in realtà non danno una risposta perché l'altro probabilmente le interpreta in modo distorto o non comunque non le comprenderà perdendosi la rara opportunità di qualcuno che era così "avanti esistenzialmente" da aver sopperito ad una sua lacuna esistenziale e nonostante questo ha dato informazioni che non hanno cambiato e migliorato nulla.

ultima modifica il: 29-11-2014 - 0:57:54
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