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- Prigione -
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"Eppure ogni giorno l'avverti quella prigione, che non ha sbarre ma è fatta a misura della tua mente, te ne rendi conto perchè se iniziassi a mettere in discussione qualcuno finiresti per rimanere sepolto da un castello di illusioni in un precario equilibrio, illusioni che mascherano una verità che non sei pronto ad accettare". Cos'è la prigione (della mente)? Il termine prigione verrà usato come imetafora per indicare la perdita di controlla e l'assenza quasi totale di libertà, perchè le persone passive hanno una componente più o meno elevata di emotività e normalità, la prima impedisce di avere il controllo sulle proprie sensazioni costringendo in determinate situazione a provare sensazione passivamente e rassegnarsi a tale condizione, mentre la normalità condiziona le credenze dell'individuo e lo intrappola in ragionamenti irrazionali senza che questo possa avere una consapevolezza tale da sfuggire ai condizionamenti stessi. La prigione è fatta di divieti, desideri che non si è scelto, autorità dal quale dipendere, e una serie di emotori in seguito a ciò che si è imparato che non si mettono in discussione. Una prigione che diventa l'altra metà della passività. Prigione da istinti che non si è sostituito.

La prigione delle emozioni

Il limite dell' introversione e della rigidità mentale  


Definire il concetto di prigione può portare le persone a fare un errore di ragionamento assolutistico, cioè o si è imprigionati o si è liberi, ma conoscendo il concetto di libertà si scopre che non è così, così come l'evasione non è istantanea, ed è per questo che conviene affiancare al concetto di prigione quello di "palla al piede", avete visto in alcuni cartoni animti o in alcuni film il "tipo che ha attaccato ai piedi con una manetta una palla molto pesante, che lo rallento o lo blocca", possiamo immaginare che una volta che la persona diviene conscia di ciò che è, si aprono le sbarre della prigione, ma non perde la palla al piede, ma nel tempo può allegerirla fino a farla sparire oppure come fanno alcune persone, cercano di farsi crescere i muscoli, ma "non è lo stesso".

 

Cos'è la prigione emotiva? Ciò che una persona prova in seguito ad una sensazione (e relative conseguenze) che non vuole. Questa persona può provare provare un senso di rifiuto, un senso di rigetto ma al tempo stesso non può liberarsi perchè è l'unico strumento che conosce e ha usato per sopravvivere fino a quel momento. Una persona passiva non sa che finquando non troverà uno strumento alternativo a ciò che sente e ciò che riesce a provare sfruttando le sensazioni, non potrà liberarsi dei condizionamenti perchè paradossalmente quando gli tornano utili (per sopravvivere) non li definisce come tali e non li rifiuta anzi ne ha bisogno, e paradossalmente ne avverte il peso solo quando il prezzo da pagare per usarli (per sopravvivere) è la sofferenza. Una persona passiva è quindi prigioniera dell'emotore, prigione che come descritto avverte solo nel momento in cui si ritrova a soffrire o a sentire e provare ciò che non vuole ma al tempo stesso non può liberarsene. Per quanti brevi istanti di piacere intenso questa prigione possa concedere razionalmente non vale il vantaggio che si ha dall'uscita da essa tramite la consapevolezza, perchè è il viaggio verso la consapevolezza che permette l'individuazione di nuovi mezzi I quali sostituendo l'emotore difatti lo indeboliscono riducendolo ad un mezzo stesso della consapevolezza (motivazione). Come un muscolo esso non venendo utilizzato si atrofizza e quindi l'intensità emotiva sulla stessa soglia risulta minore e più gestibile. Le sbarre della prigione emotiva: -Senso di colpa e responsabilità -Rispetto per le norme e le convenzioni -Aspettative da bisogno e desiderio -Bisogni e desideri -Credenze e convinzioni -Legami -Ansia e Paura Si può sentire senza la prigione del riflesso emotivo, senza che ci sia il passaggio automatico sentire -> provare con la possibilità di dovere gestire e/o contenere un fiume emotivo e i relativi riflessi.

 

Prigione e schiavitù, le differenze. Una prigione porta la persona a seguire delle regole o comunque a fare ragionamenti che ne diminuiscono la libertà e la creatività, mentre la schiavitù indica la manipolazione che una persona può avere in base ai vantaggi che una persona lascia aperti verso l'esterno come l'istrietico, comunque qualsiasi cosa inerente ad una identità sociale.

ultima modifica il: 17-10-2015 - 14:17:59
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