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- Efficacia -
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Cos'è l'efficacia? Cosa si intende per essere efficaci?

 

inefficace e sisifeo

 

Il termine efficacia indica il raggiungimento dell'obbiettivo posto da una persona, ad esempio una persona che desidera essere promossa e studia per farlo nel momento in cui viene promossa vuol dire che è stata efficace nelle sue azioni.

Questo concetto assume un significato utile perché ci si rende conto che l'efficacia è frutto di un proprio cambiamento, di una propria crescita e adattamento e le persone che maturano questa visione delle cose entrano in una dimensione di agenticità umana che l'AB definisce "autoefficacia percepita".

Non solo è utile per questo ma anche perché affiancato al concetto di efficienza aiuta a considerare diversi aspetti del raggiungimento di un obbiettivo:

- l'efficacia analizza solo la riuscita;

- l'efficienza analizza non solo la riuscita ma anche quante risorse sono state usate per l'obbiettivo, una persona che raggiunge l'obbiettivo in metà del tempo di un'altra persona viene definito efficiente il dobbio dell'altro, anche se entrambi sono da considerarsi come persone efficaci.

L'efficacia si può raggiungere in diversi modi, con la spiegazione o aiuto di qualcuno, con la casualità, andando a tentativi ed errori, in generale le persone dopo un periodo più o meno lungo di tempo riescono ad essere efficaci in ciò a cui sono particolarmente interessati.

In alcuni casi però non si può parlare di efficacia perché le persone non agiscono per obbiettivo ma agiscono per dovere, agiscono secondo la morale che è stata loro imposta. Sono persone che non hanno obbiettivi specifici ma ragionano per morale e vanno alla ricerca di quello che secondo gli altri debba essere fatto e come vada fatto. Si potrebbe parlare di efficacia morale specialmente se la persona si pone come obbiettivo quello istrietico e di essere approvata da quelle stesse persone che gli hanno trasmesso quella morale o comunque essere efficace nell'eseguirla secondo quando gli è stato detto e fatto credere.

 

Le due variabili per misurare l'efficacia:

- accuratezza, da considerare che essendoci numerosi modi per raggiungere un obbiettivo a volte anche in piani non accurati ce la si fa comunque passando per strade alternative. Anche in piani non totalmente accurati si può raggiungere l'obiettivo comunque.

- precisione, quanto ci si avvicina all'obiettivo pianificato. Ma si è efficaci anche quando si è leggermente distanti. Margine di precisione.

 

Meno il piano è accurato più probabile è che ci si allontani dalla precisione dell'obiettivo.

 

 

La confusione fra efficacia, efficienza e razionalità

 

Si definisce razionale un pensiero privo di errore, una scelta razionale è una scelta basa su pensieri privi di errori, ma l'assenza di errori logici non implica né l'efficacia, né l'efficienza. L'efficacia si ottiene poi anche agendo e non commettendo errori nell'azione, che non hanno niente a che fare con la razionalità e l'efficienza della scelta non dipende dalla razionalità, ma dall'abilità del soggetto nel definire un piano che spenda meno risorse possibili.

Nel linguaggio comune c'è un abuso del termine razionalità, sopravvalutato e usato un po' ovunque come il prezzemolo, ma la gente dimentica che sono concetti differenti, servono anche i termini efficacia ed efficienza per analizzare e comprendere il comportamento dell'uomo, la razionalità non spiega tutto.

 

 

Un esempio dal web:

"Sono una persona ossessiva e disfunzionale in molte cose,una di esse è come mi lavo : partendo dalla premessa che nessuno mi ha mai lavata da piccola e nessuno mi ha insegnato a farlo visto che mia madre era/è più disfunzionale di me,ma nn le è mai stato riconosciouto perchè non è mai andata da uno psichiatra,io vedo che tendo a passare la spugna in maniera molto velata come se mi accarezzassi la pelle,ma quello di cui mi curo è che passi,sia pur in maniera lieve,su ogni singola parte del corpo.ebbi una esperienza in cui fui accolta in casa da dei parenti che però mi hanno fatto passare le pene dell'inferno,ma questa è un'altra storia,in quell occasione la madre di mia cugina (convivevo cn entrambe)mi fece notare che non ci si lava come facevo io,ma con un po' più di vemenza anche se ugualmente con un tocco leggero e inoltre ho anche delle difficoltà quando mi lavo i capelli,probabilmente nn ho mai capito come si sciaquano adeguatamente e a volte esco dalla vasca e mi adccorgo con la spazzola che sono ancora insaponati(d altronde da bambina nessuno mi ha mai lavato,solo mia nonna e mia zia una sola volta e la mia stessa madre va tipo dal parucchiere ogni due mesi,ma in casa non si fa uno shampoo). Siccome mi rendo spesso conto di avere delle disfunzionalità,di non riuscire a fare le cose come spontaneamente ci si riesce di solito o cmq in modo atto a raggiungere lo scopo perseguito,vorrei capire se tutto ciò potrebbe portarmi a vivre una vita di fatto da invalida o se ci sono persone che,pur avendo sintomatologie paragonabili alle mie,riescano cmq a vivere una vita dignitosa e non eccessivamente disagiata."

Questa donna usa il termine disfunzionale per intendere il concetto espresso in questo articolo ovvero "inefficacia", la persona ha degli obbiettivi ma per la sua personalità e fallimento educativo trova particolarmente difficile riuscire ad uscirne al punto che si chiede perfino se sia possibile lasciando intendere che questa persona sia ancora ignorante riguardo al concetto di agenticità umana.

ultima modifica il: 25-06-2019 - 12:49:22
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