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Cos'è la spiegazione? Cosa si intende per spiegare?

(collegare con similitudine)

Si definisce spiegazione quel dialogo teso a far conoscere e comprendere qualcosa ad un'altra persona, in una serie di passaggi che partiranno dalle basi fino a portare l'altro a comprendere qualcosa nonostante la sua complessità.

Il ruolo di un divulgatore non è tanto quello di spiegare ma quello di appassionare qualcuno a qualcosa in modo che rimanga attento e concentrato durante la spiegazione, perché se una persona non è motivata a conoscere si può spiegare nel migliore dei modi la persona non recipirà perché non è motivata a farlo.

Per comprendere la spiegazione è necessario avere chiaro sia il concetto di complicato che di complesso, pensiamo al concetto di amore, immaginate che una persona venga da voi e vi chieda "cos'è l'amore" ciò che percepite immediatamente è che non potete dirglielo in un passaggio (semplice) ma richiede del tempo, vanno espressi dei sottoconcetti prima e come questi sono collegati fra loro.

Prima di continuare è necessario avere chiaro il concetto di complicato e di complesso.  Questi due termini anche se sono sinonimi concettualmente non lo sono, il termine complicato pone l'accento sul fatto che siano necessari più passaggi e più conoscenze per un singolo concetto, riprendendo l'esempio dell'amore questo ad esempio richiede prima che si comprenda il desiderio fra due persone, i sentimenti, la parte del desiderio fisico, il concetto di rapporto. Il fatto che sia complicato è dato dal fatto che sono necessari diversi passaggi per arrivare a comprenderlo. 

Il concetto di complessità invece evidenzia che ogni passaggio, ogni sottoconcetto dell'amore è in qualche modo collegato ad altrisottoconcetti. Non c'è un treno di sottoconcetti lineare ma di fatto ogni concetto complicato è anche complesso quando si va a vedere come tutto questo sia intrecciato concettuale dentro di sé.

Ecco perché complicato e complesso sono di fatto sinonimi, perché indicano concettualmente due aspetti dello stesso fenomeno.

Spiegare vuol dire quindi non solo elencare ogni elemento che costituisce il complicato ma spiegarne anche il complesso, cioè ogni rapporto di causa, come qualcosa sia collegato ad altro e non sia un semplice "passaggio dopo passaggio" pensiamo al fatto che l'amore ad esempio può avere sfumature differenti, quindi può spaziare fra qualcosa di più fisico a più mentale, questo concetto di "sfumatura d'amore" riguarda la complessità, cioè come il lato mentale e il lato fisico possono interagire e cambiare nell'amore. Sapere che sia il lato fisico sia il lato mentale fanno parte dell'amore ne spiega il lato complicato, sapere come questi concetti variano e sono correlati all'amore ne spiegano il lato complesso.

Per comodità nnel sito vengono usati come sinonimi perché di fatto il fenomeno a cui si rifferiscono è lo stesso e non può essere scisso.

Anche se concettualmente tenerle separati è utile nella comprensione del concetto della spiegazione proprio perché oltre che spiegare i sottoconcetti e i "passaggi" di un concetto facendoli conoscere è necessario anche spiegare come questi siano collegati fra loro, quale sia il collegamento causa effetto.

 

Facciamo degli esempi per comprendere, dire "è troppo complesso" pone l'accento sul fatto che i vari concetti ed elementi sono intrecciati e collegati in modo così esteso da non riuscire a comprenderli o conoscerli tutti. Mentre dire è "troppo complicato" fa riferimento al numero di sottoconcetti ed elementi in gioco, quindi ad esempio un libro di anatomia si potrebbe descrivere come "troppo complicato".

 

La spiegazione la si può immaginare su livelli, dove all'inizio si da ciò che è propedeutico per comprendere ciò che verrà dopo, si parte dalle basi per costruire man mano una mappa che porterà al concetto complicato e complesso spiegato.

 

 

Per poter spiegare qualcosa sono necessari due requisiti:

- avere motivazione e tempo;

- aver compreso per primi la complessità di qualcosa.

L'argomentazione è un esempio di spiegazione, dove la persona spiega e tenta di far conoscere all'altro i passaggi che ci sono stati per arrivare alla sua conclusione, quali sono stati i passaggi mentali fatti, le fonti, le esperienze, etc..

L'utilità di questo termine consiste nell'evidenziare quella spiegazione necessaria e che ha l'obbiettivo di dimostrare un'ipotesi e quindi di creare una tesi.

Si legga dialogo.

 La spiegazione presenta due criticità:

- non è detto che il soggetto possieda i sottoconcetti della spiegazione, ad esempio se nello spiegare l'amore si usa il sottoconcetto di innamoramento non è detto che la persona lo possieda, quindi per spiegare è necessario prendere il sottoconcetto che non si conosce o comprende e prima procedere su di esso;

- non è detto che il soggetto sia motivato a comprendere le cose con questo dettaglio e approndimento, in questo caso è necessario semplificare per dare al soggetto un qualcosa da comprendere per i suoi livelli di motivazione e interesse, anche se questo poi penalizza nella rappresentazione della realtà, nel comprenderla appieno proprio a causa delle semplificazioni fatte.

 

Il primo punto ci suggerisce che in alcuni casi se si può scegliere fra sottoconcetti differenti per spiegare una stessa cosa è preferibile scegliere sottoconcetti che sono già conosciuti e chiari al soggetto.

 

La differenza fra divulgazione e spiegazione, la divulgazione si potrebbe vedere come una spiegazione iper semplificata che ha l'obbiettivo di avvicinare l'altro, specialmente quando ci sono prima tanti sottoconcetti da comprendere per poter anche solo iniziare un percorso di spiegazione approfondito.

 

 

Semplice, complicato, complesso, sono concetti che riguardano il lato della comprensione della realtà. Si parla di facile e difficile nel momento in cui c'è un problema da risolvere.

 

APPUNTI:

- il ruolo dell'esempio, una lama a doppio taglio.

ultima modifica il: 15-05-2017 - 23:25:03
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