Home
Psicologia
Raziologia
Puzzle della Comunicazione
Diario
Test
Info & Contatti
 
- Volontà -
togli aiuti

"Non c'è volontà senza azione, questo implica che si può parlare di intenzione solo nel tempo presente e di volontà al passato, ho intenzione di fare, l'ho fatto e per questo vuol dire che l'ho voluto"

Cos'è la volonta?

Con la volontà si definisce l'atto conscio di inseguire un'azione per raggiungere un obiettivo. La volontà esiste solo se c'è un'azione, la sola intenzione non definisce il fenomeno della volontà.

Prima di spiegare la complessità che vi è dietro la volontà è necessario capire due concetti:

- motivazione, evidenzia tutto il lato emotivo che vi è dietro un'azione, le persone agiscono perché ciò dove si stanno dirigendo ha un potere emotivo sul soggetto, gli procura piacere o lo priva di dispiacere, l'azione in questo caso viene definita anche conazione;

- coscienza, evidenzia l'io del soggetto, quello che pensa, che parla a se stesso e che stabilisce che con quell'azione ci saranno specifichi risultati i quali attiveranno la motivazione.

Una delle realtà più scomode che ci fanno capire questi due punti è che non tutte le azioni che un soggetto compie sono frutto della volontà, alcuni atti sono impulsivi, sono l'emozione e tutto il sistema inconscio che agisce a prescindere di ciò che l'io pensa o se sia presente. Un'altra realtà scomoda è che la coscienza di per sé non può fare nulla se non guardare alla motivazione, guardare alle emozioni e dare una sorta di "via libera", dire "ok si lo voglio" ma non c'è un potere, questo lo si osserva sopratutto quando le emozioni spingono per qualcosa che il soggetto ritiene sbagliato, qualcosa che fa comunque fatica a fermare, a regolare, proprio perché le emozioni sono una spinta, sono loro che scelgono l'obiettivo non noi.

La volontà di una persona si traduce in quel momento conscio in cui la persona concorda con l'obiettivo mosso dalle emozioni e lo insegue.

La coscienza cosa può fare quando non concorda con l'obiettivo emotivo o avverte che non c'è nessuna spinta emotiva in una direzione? Qui entra in gioco il concetto di forza di volontà.

La forza di volontà consiste nel generare pensieri, nel costruire una visione conscia della realtà che costruisca emozioni a misura, che in qualche modo generi delle emozioni che spingono verso l'obiettivo posto dal soggetto.

Ci sono persone che vivono una vita in discesa, sono persone già motivate di loro, concordano con tale visione e la seguono senza problemi, sono persone che hanno energie a non finire, in cui ogni giornata agiscono perché il loro obiettivo li motiva e poi ci sono persone per cui tutto questo non c'è, sono persone prive di motivazione o con motivazioni che le portano a obiettivi con cui non concordano consciamente e che necessitano di continua forza di volontà per agire, per arrivare a degli obiettivi fino a quando non troveranno il modo di costruirsi delle emozioni reali, solide senza un continuo ricorso ad uno sforzo mentale.

Facciamo un esempio per capire, immaginate due persone che si iscrivono in palestra, la prima si iscrive perché ha voglia, le piace l'ambiente, le piace andare in quella palestra, le piace la sensazione di allenarsi, scambiare chiacchiere con i suoi amici mentre si allena, questa persona ogni giorno avrà voglia ed energie, la sua volontà sarà "Facile" una conseguenza ed è probabile che, almeno di impedimenti, si alleni con frequenza senza fatica, per questa persona la volontà di frequentare la palestra sarà un gioco da ragazzi, sente la voglia e ci va perché sa che le fa bene andarci. In alcuni casi la persona andrà in palestra di istinto, senza pensarci troppo, come se fosse un impulso.

Poi c'è l'altra persona che non sente stimoli, non trova nulla piacevole di andare in palestra, si è posta l'obiettivo perché sta ingrassando o vorrebbe essere più gradevole per gli altri ma ogni giorno è uno sforzo continuo trovare le voglia e le energie di andare in palestra, usando tecniche come vedersi grassa, immaginarsi corteggiata se diventa più attraente ma sono cose che non sempre riesce a sentire, che riesce a credere e ogni volta è una lotta con se stessi riuscire ad andare in palestra. La volontà diventa uno sforzo sempre più pesante.

 

 

In sintesi la forza di volontà consiste nell'agire quando non c'è motivazione di base, quando non siamo motivati nell'obiettivo posto ma in qualche modo si trova un modo di motivarsi, tramite uno sforzo conscio, che viene definito anche come lena.

 

La volontà è tale se c'è l'azione, quando non c'è azione si parla solo di intenzione, una persona che ha scarsa motivazione e fa continuamente ricorso alla forza di volontà finirà in alcuni casi nell'avere l'intenzione ma non riuscirla a trasformare in azione, fallendo nell'atto di volontà.

La volonrazionale

La volonirrazionale, a seconda degli errori che la persona compie sul porsi l'obiettivo, sul tentare di cambiarlo, nel vedere se fa male o bene, etc...

(collegamento con velleità, la persona nonostante desideri e abbia motivazione, poi non riesce ad attuare perché non sa cosa fare o come farlo o perché è inibito dalla mole di lavoro da fare. La velleidescrive quel fenomeno in cui una persona dice "non ci riesco", di fronte a qualcosa che vorrebbe fare. La vellitàsi potrebbe immaginare come una macchina con il pieno ma senza ruote e il soggetto che non sa come montare le ruote o nemmeno immagina che può montare le ruote. Una persona motivata ma che non sa come fare per raggiungere ciò che desidera o che non è disposto ad attendere perché vuole "tutto e subito"

la velleità non va confusa con la motivazione inefficace, dove il soggetto agisce ma non ottiene nulla, la volontà o la forza di volontà non bastano, è necessario anche lo sviluppo di abilità che portino ad azioni efficaci)

Si definisce la volontà come quelle insieme di azioni che compie un soggetto motivato, un soggetto che dopo una serie di scelte e decisioni (su vari livelli di conscienza) si tramutano in azione.

Desiderio, intenzione e volondescrivono quindi univocamente tre distinti fenomeni dell'esistenza di ogni essere umano. Si parla di desiderio quando il soggetto avverte a livello emotivo che c'è qualcosa che desidera avere (emozioni positive) o elimiare (emozioni negative), si parla di intenzione quando si pensa all'azione che si andrà a fare, si parla di volontà quando si agisce e si fa qualcosa per apportare un cambiamento in base al desiderio e l'intenzione.

 

Non necessariamente questo processo mentale si svolge in questo modo, le persone potrebbero avere problemi ad ognuno di questi tre livelli:

- a livello di desiderio avere un problema motivazionale, il soggetto nonostante arrivi a desiderare qualcosa e porselo come obbiettivo per diversi motivi non è sufficiente motivato e non mette in moto nulla;

- a liello di intenzionalità c'è invece il problema della scelta, il soggetto non sa scegliere cosa fare e come farlo, non è in grado cioè o di costruire dei percorsi d'azione o di riuscire a selezione uno solo;

- a livello di azione, il soggetto nonostante abbia scelto non riesce ad agire per cause inibitorie.

 

Questo ci porta ad un problema che l'AB ha definito il problema della dipendenza da supporter, il soggetto potrebbe fare un ricorso sistematico ad una figura esterna senza la quale non riesce più a fare azioni nella sua esistenza.

 

 

La balla del volere è potere

L'essere umano non ha un controllo assoluto sulla sua esistenza, di solito chi dice queste frasi è un soggetto altamente motivato che nella sua ignoranza non si rende conto cosa voglia dire avere problemi motivazionali

 

Cos'è la forza di volontà?

Con il concetto di forza di volontà si intende l'intervento del soggetto di riuscire a mandare avanti la motivazione e quindi l'azione anche quando la "naturale motivazione" è venuta meno o ha perso conflitti con motivazioni inibitiorie.

 

Piegare la volon

Coercizione, costrizione, coartazione, coazione. Tre sono fisiche e una è mentale. Si legga soggiogare per il collegamento con la volontà che segue volonaltrui.

 

La volontà e le relative emozioni quando si raggiunge l'obbiettivo:

Compiacere, fatto esclusivamente per il piacere. Utile perché specifica oltre quello che è la soddisfazione generica della propria volontà.

Soddisfare, evidenzia il sentimento che prova una persona nel momento in cui ha raggiunto l'obbiettivo e quindi c'è la cessazione della motivazione e il sopraggiungimento delle emozioni;

Appagare, fenomeno fondamentale per comprendere come il soggetto anche se può provare soddisfazione per il raggiungimento di alcuni obbiettivi poi non si senta appagato perché manca comunque altro a quella che è la sua visione. Fa comprendere la complessità dell'essere umano, non seguiamo un obbiettivo per volta e non seguiamo solo obbiettivi a breve termine, il soggetto potrebbe comunque non sentirsi appagato se manca qualcosa nel suo presente che invece vuole.

Gratificare, dare qualcosa in cambio a chi ci ha compiuaciuto o soddisfatto, qualcuno che ci ha aiutato a soddisfare la nostra volontà;

Contento, colui che nonostante non sia appagato è comunque in uno stato emotivo positivo, questo può accadere quando il soggetto si concentra su quello che ha e pensa comunque che ciò che manca arriverà (colma con l'anticipazione).

 

APPUNTI:

- l'errore di pensare che con la volontà si può fare ogni cosa, frase che detta così oltre che non dire nulla risulta anche errata. Con la motivazione che alimentà la volontà e la costanza una persona nei limiti della sua concretezza può fare ogni cosa.

ultima modifica il: 24-05-2021 - 15:10:40
Sito Realizzato da Palombizio Valerio Giuseppe