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- Sensibilità -
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"È soltanto una coincidenza che le persone che si dichiarino essere più suscettibili ed emotive siano anche quelle che hanno un'esistenza mediamente più problematica e disturbata?".

Cos'è la sensibilità? Cosa si intende per persona sensibile?

Si definisce sensibile il fenomeno umano per cui esposti ad uno specifico stimolo si risponde provando un'emozione.

Con il termine sensibilità si intende l'insieme degli stimoli a cui una persona risponde, per sottolineare non solo che ogni persona ha una sensibilità propria ma che alcune persone hanno una sensibilità più estesa, cioè rispondo a più stimoli di altre.

Quanto una persona elenca tutta una serie di cose che le fanno paura, che la fanno stare bene, che la rattristano etc.. sta facendo l'elenco della sua sensibilità e confrontandolo con un'altra persona si vede chiaramente chi fra i due sia più sensibile o meno.

Difficile misurare la sensibilità globalmente, sono comunque numerosi gli stimoli che ogni persona possiede, ma a volte anche solo per intuito si può vedere come in un gruppo di persone, dopo averlo frequentato per un po', ci siano persone che reagiscono a più stimoli di altre, specialmente se siamo circondati da persone che manifestano un comportamento in risposta ad un'emozione, dandoci modo di misurare la loro sensibilità, chi se la tiene dentro invece ha una sensibilità invisibile agli altri (almeno che non la comunichi).

Una stessa persona più sensibile potrebbe definirsi tale dopo aver esperito, interagendo con altri, di essere diversa e sentire cose quando gli altri non sembrano sentire nulla ed esserne indifferenti.

Ma la sensibilità da dove nasce? La sensibilità nasce in tre modi:

- conscia, pensieri lenti e consci

- preconscia, pensieri automatici;

- inconscia, frutto di condizionamenti e fuori dalla sfera conscia.

La sensibilità non è tutta uguale, una persona intelligente che pensa molto è comunque sensibile, ma anche un soggetto che è stato esposto a numerosi condizionamenti è sensibile.

Il punto è che senza analizzare la sensibilità non si riesce a comprendere cosa abbiamo di fronte, una sensibilità che proviene per lo più da condizionamenti non è minimamente paragonabile ad esempio ad una sensiiblità conscia e razionale, così come una sensibilità irrazionale è tutto un altro paio di maniche. 

L'errore che si commette frequentemente sulla sensibilità è di associarlo e confondere con la suscettibilità, cioè quanto è intensa la reazione emotiva, quanto è intenso ciò che si prova.

Questo è fondamentale perché una persona potrebbe essere sensibile ad una miriade di cose ma sentire comunque in modo "moderato", una persona invece essere sensibile a meno stimoli ma reagire ad essa in modo più suscettibile, più intenso.

Sensibilità e suscettibilità sono due dimensioni differenti che misuranto la quantità delle sensazione e l'intensità delle sensazioni, senza possedere questi due termini si tende a far confusione.

Da qui nasce il concetto di ipersensibilità che alcune persone mostrano non va presa necessariamente come una cosa negativa, anzi in alcuni casi è perfino sinonimo di intelligenza, approfondimento in uno specifico settore perché si vede e ci si sofferma su quello che altri non vedono.

Chi piange a dirotto di fronte ad una scena triste di un film non è un ipersensibile ma al più un ipersuscettibile.

 Quello che di recente viene definito come "HSP" persone altamente sensibili nasce proprio dalla confusione di non comprendere la differenza fra sensibilità e suscettibilità, sono problemi che nascono dall'intensità emotiva e non tanto dal fatto di essere sensibili a qualcosa.

Ad esempio uno psicologo si potrebbe definire come una persona con un'estesa sensibilità nei rapporti umani, perché vede e sente molto di più di quanto vedrebbe una persona comune ma tende ad essere anche meno suscettibile proprio per il lavoro razionale che ha compiuto su di sé, gestendo e regolando meglio le sue emozioni in quanto la suscettibilità come vedremo meglio nell'articolo e come si può leggere nell'articolo dell'emotività, è causa di numerosi azioni problematiche e disfunzionali per il soggetto, tende a non migliora la qualità dell'esistenza.

 

Sensibilità, indica la quantità di stimoli a cui il soggetto risponde sentendo (sia in termine di emozioni che di sentimenti), la sensibilità non ci dice nulla riguardo all'intensità. La sensibilità aumenta in base all'esperienza e all'istruzione del soggetto, più la persona esperisce e sa più è probabile che risponda a degli stimoli divenendo più sensibile. Questo termine può avere sia una connotazione positiva che negativa, in base al fatto se questa sensibilità è distorta o meno e ha un potere adattativo o meno.

Emotività, indica l'intensità della risposta ad uno stimolo. Una persona emotiva è una persona che mediamente risponde agli stimoli in modo intenso, perdendo di lucidità e entrando in comportamenti parossistici frequentemente. Va considerato anche il singolo episodio di emotività, non necessariamente la persona emotiva;

Impressionabilità, fenomeno collegato all'emotività, è probabile che un evento ad alta carica emotiva rimanga impresso nella mente del soggetto, specialmente quando il soggetto percepisce che il danno potrebbe continure ad esistere, il soggetto continua a difendersi a livello inconscio rimanendo "orientato" su quella emozione. Sono fenomeni inconsci, che si manifestano in modo intrusivo specialmente se il soggetto non ne capisce la dinamica, non ne capisce l'utile;

 

La suscettibilità, specialmente quando è intensa produce episodi emotivi, si legga emotività per approfondire.

 

 

 L'illusione del dono della sensibilità

Alla luce di quanto detto appare chiaro che la sensibilità non può essere a prescindere considerata un dono, può essere un vantaggio quando deriva da una coscienza sviluppata e razionale, ma negli altri casi è più probabile che si riveli una prigione.

 

 

 

DA RIVEDERE

sensibilità e neutralizzazione

 [ipersensibile soggetto che a causa della sua personalità tende ad entrare frequentemente in comportamenti parassistici e impulsivi

quando una persona ricerca qualcuno sensibile sta dicendo di trovare qualcuno che la capisca e quindi non faccia cose che la fanno soffrire, quindi si usa sensibile per descrivere il fenomeno dell'empatia, sopratutto conscia, empatia anticipata. Una persona che la rispetti. Una persona che a causa della sua sensibilità soffre entra in una modalità "rispetto totale" cioè ci si annienta per evitare che qualsiasi sbilanciamento possa far soffrire la persona sensibile.

Modalità egocentrica "mi limito a non fare quello che mi fa soffrire a me, illudendosi che gli altri siano come noi" 

più si è sensibile più è necessario essere pazienti]

 

ultima modifica il: 29-06-2019 - 12:22:25
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