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Cos'è la libertà?

Si definisce libera una persona che una volta posto l'obiettivo può agire per tentare di raggiungerlo. Specificare il "tentativo" è fondamentale perché tentarci non vuol dire riuscirci, l'efficacia è collegata ad altri fattori, la libertà pone l'accento sulla possibilità di fare senza che niente e nessuno lo impedisca.

Detto in questi termini sembrerebbe che la libertà sia qualcosa di dicotomico, o si è liberi o non si è liberi, ma le cose non stanno così, la libertà è una sfumatura di grigio, è quantificabile. Come? 

Il concetto di libertà è strettamente collegato a quello di vincolo, ad esempio una persona che è in carcere ha un vincolo dettato dagli altri e dalla struttura in cui è stato confinato. Se quel soggetto volesse farsi una passeggiata non potrebbe almeno che non riuscisse ad evadere.

I vincoli alla libertà sono di tre tipi:

- impositivi, come l'esempio della prigione, il soggetto non può fisicamente fare alcun tentativo perché c'è qualcosa che glielo impedisce. Altri esempi di vincoli sono quello dei genitori o qualsiasi altra persona abbia la forza fisica di impedire qualcosa. Questi vincoli sono detti anche vincoli impositivi, il soggetto non può agire perché c'è un'imposizione esterna che non riesce a sconfiggere;

- privativi, riguarda tutti i vincoli che nascono dalla mancanza di risorse, il soggetto manca degli strumenti necessari per raggiungere ciò che desidera. Anche se potenzialmente può farlo, prima è necessario che trovi i mezzi e le risorse per farlo. Ad esempio una persona vuole fare un viaggio ma non ha i soldi, oppure una persona vuole trovarsi un partner ma al momento ha mancanze estetiche e di personalità che non gli danno modo di costruirsi il rapporto;

- conseguenziali, qui il soggetto è praticamente libero di agire ma si scontra con la realtà dei fatti (presunta o dimostrata) che quello che farà avrà delle conseguenze da scontare, cioè il soggetto è vincolato dal suo senso di responsabilità e dal timore di essere punito e avere del dolore se farà alcune cose. Questi vincoli sono detti anche vincoli oppressivi, il soggetto percepisce distintamente che virtualmente potrebbe farlo ma non gli conviene, c'è un conflitto fra la voglia e la percezione della conseguenza nel futuro. Qui rientran tutte le emozioni che ci frenano, le paure di ciò che si va a fare, ciò che si teme, etc... Chi è l'agente dell'oppressione? Dipende dal caso, a volte siamo noi stessi con i patti e responsabilità che ci siamo presi, a volte derivano dagli altri, dal caso, etc...

 

Questo ci suggerisce che posto un obiettivo, minori sono i vincoli maggiore è la libertà e il relativo senso di libertà che il soggetto prova.

Questo ci fa capire come non convenga tanto starsi ad arrovellare su quanto si sia liberi oggi, ma su quanta libertà possiamo costruire nel nostro futuro in rapporto agli obiettivi che ci siamo posti.

Chiediti cosa vuoi fare nella tua vita e poi fai in modo che in quegli obiettivi tu sia il più libero possibile, perché più sei libero e più potrai "godere" di quegli obiettivi che diventano sempre più facilmente raggiungibili.

 

 

 

Al concetto libertà si associa quello di potenzialità, perché in base al quantitativo di libertà che si possiede si ha un corrispettivo in potenzialità.

 

Facciamo un esempio, una persona è amante dei viaggi, ne desidera fare quanti più possibile, ma il budget comunque non è illimitato, maggiore è il denaro (quindi minore è il vincolo privativo) maggiori saranno le potenzialità di fare più viaggi.

Maggiore è la libertà maggiori sono le potenzialità e di conseguenza la libertà di godere degli obiettivi che ci si pone.

La libertà al 100% è probabilmente un'illusione ma non conta, perché tramite questo articolo si è compreso che ciò che conta è puntare ad acquisire maggiore libertà in modo tale che le potenzialità aumentino abbastanza da sentirsi appagati sugli obiettivi posti.

L'obiettivo di ogni essere vivente non è quello di essere totalmente libero ma di essere sufficientemente libero da poter raggiungere gli obiettivi che si pone, da poter essere felice e avere una vita appagante.

Chi aspira alla libertà totale è un'illuso, chi crede di essere totalmente libero è un illuso.

 

Il paradosso della liber

Diversi soggetti hanno dei vincoli morali, che ricadono nei vincoli oppressivi, che per assurdo li aiutano a vivere meglio perché quando li tolgono momentaneamente (euforia) o definitivamente (ristrutturazione) la loro vita peggiora a causa della scarsa abilità sinderetica (capire cosa è bene o male per loro).

Questo ci ricorda come il liberalismo vada accompagnato da consapevolezza e saggezza altrimenti si rischia che si trasformi in una "libertà di autodistruggersi".

 

Si al liberismo, ma a patto che il soggetto sia sufficientemente erudito ed intelligente da trasformare quella libertà in un vantaggio.

 

 

Il paradosso della preclusione

Questo paradosso descrive una libertà e una potenzialità non realizzata a causa di schemi mentali rigidi, di una visione distorta di sé o del mondo che porta il soggetto a dire non posso o non ci riuscirò, il soggetto è virtualmente libero ma non agisce a causa del fatto che pensa che esistano vincoli a fermarlo quando in realtà non ci sono, ma percepirli li rende reali per il soggetto.

(collegamento con scevro, non usare libero per intendere l'assenza di qualcosa, ma scevro)

 

Vincoli razionali e vincoli irrazionali

 

 

Le persone non sono in grado di essere libere, non sanno costruire una vita con maggiori libertà, le persone vanno istruite, vanno guidate, vanno spinte.

Sulla base di questo concetto nasce il concetto di liberismo guidato, cioè il compito di uno stato o comunque di chi amministra e gestite delle persone è quello di creare delle strutture e regole che aiutino i soggetti a sfruttare la libertà che hanno, sfruttare i loro diritti e agire di conseguenza al meglio.

Se io creo un diritto ma in pochi lo sfruttano comunque la libertà è solo teorica e non pratica.

Liberismo guidato e consapevole, sono la chiave per una società che funziona.

 

APPUNTI:

- libertà e compromesso

 

libervincolata

il fatto di nascere con delle pulsioni come si definisce? Vincolo?)

 

Il vincolo delle conseguenze

omologazione

 

 

La definizione di libertà è "avere la possibilità di esercitare il controllo sulla realtà che ci circonda e potersi realizzare, raggiungere un'esistenza appagante e autentica"

La libertà non è un diritto, la libertà va conquistata non perché nasciamo in catene, non siamo schiavi, la libertà non è l'opposto della schiavitù, la libertà passa per la comprensione della realtà, la comprensione e conoscenza di sé e poi l'investimento per crearsi il proprio mondo intorno a sé che ci renda felici.

Se la liberta è poter fare qualsiasi cosa desideriamo in un dato momento, allora questa libertà esiste ma poi si fanno i conti con le conseguenze e il fatto di poter avere modo di possedere e costurire ciò che realmente siamo motivati ad avere.

Liberta e scelta, raggiungere un ventaglio di possibilità tale da poter inseguire la propria autenticità, la libertà si conquista.

 

I vincoli quindi cosa sono? Puoi ma di fatto ti scontri con le conseguenze. Vincoli nel danno, c'è la percezione che nelle conseguenze ci saranno un danno.

 

Come chiamare quando ti manca proprio la possibilità di azione?

 

BOzZA

Per comprendere il concetto di libertà è necessario introdurre due concetti, vincoli e limiti. Da una parte ci sono le responsabilità, virtualmente si può fare ogni cosa ma di fatto non è possibile per le conseguenza da pagare, infatti la spontaneità del bambino finisce, l'altra è quello di limiti dati dal proprio potere e di conseguenza possibilità di scelta.

La libertà non è mai totale ma è correlata ai vincoli e ai limiti del soggetto, più la persona investe per costruirsi una realtà dove ci sono meno vincoli e dove ha più potere quanto più sarà libero. Quali sono i vantaggi di essere più liberi? Di poter fare un'esistenza appagante.

L'esempio del costruirsi un rapporto monogamo o poligamo, il primo ha più vincoli del secondo.

Dici cosa fare e non fare non c'è la libertà. 

 

 

La libertà è un'illusione così come è stata concepita nella nostra società, il mondo ha delle specifiche regole, ogni volta che compiamo un'azione vanno tenute in menti innumerevoli variabili, ci sono numerosi conflitti, ci sono le conseguenze, solo una persona che non ha compreso come va il mondo potrebbe definirsi libero in senso totale.

Come si può far conciliare il concetto di libertà con la realtà? La risposta è con il concetto di possibilità, cioè la libertà non viene vista come qualcosa di magico, di sentimentale, di informe ma viene visto come il ventaglio di possibilità che un soggetto ha a disposizione nonostante i limiti che la realtà ci pone.

Questo vuol dire che si è più liberi o meno liberi di fare alcune cose a seconda di come ci costruiamo l'esistenza, pensiamo ad una persona che ha cinque milioni di euro in banca e non ha né figli né moglie, quanta libertà ha questo soggetto sopratutto se la paragoniamo a quella di una persona che ha 0 euro in banca e famiglia?

La libertà diventa un concetto utile se si esprime con il concetto di margine di libertà che cambia a seconda dello stato di partenza casuale che ha un soggetto e dell'investimento e le azioni fatte a modificarlo che possono aumentarlo o ridurlo.

Nessun uomo è libero, ci sono uomini più liberi e meno liberi e ci sono uomini che hanno un margine di libertà sufficiente per essere felici e uomini che non lo hanno.

In questo modo la libertà diventa un concetto utile che ci aiuta a spiegare come fra situazioni che ereditiamo e come le gestiamo ci porteranno ad avere un ventaglio ampio o ristretto di possibilità nelle nostre giornate e nella nostra esistenza. 

Ma queste possibilità esattamente cosa sono? Sono le opzioni che si hanno a disposizione nel momento in cui viviamo la realtà, ponendo obbiettivo, riprendendo l'esempio precedente una persona che ha un conto in banca a sei zeri nel momento in cui mette a mondo un figlio avrà più possibilità di scelta su cosa fargli fare e dove mandarlo a studiare se confrontato ad uno che ha un conto in banca vuoto.

Oppure una persona che sceglie un rapporto monogamo avrà un ventaglio di possibilità minore se confrontato a chi sceglie invece rapporti non monogami e così via.

 

[da aggiungere la libertà circoscritta per evitare il probizionismo, generare delle strutture e delle leggi che diano modo alla persona di esercitare qualsiasi forma di libertà purché questa non danneggi altre persone, l'esempio lampante lo si ha sulla droga invece di proibirlo si creano strutture in cui il soggetto possa fare uso di droghe e gli si impone di non guidare o fare qualsiasi azione che possa danneggiare altri a causa del suo stato alterato di coscienza così come si fa ad esempio per l'alcohol].

Nel linguaggio comune il termine libertà è assoluto anche se si presenta come un argomento confuso a causa dei vari significati attribuiti:

- libertà come stato opposto a quello di schiavitù, in cui è sufficiente non essere uno schiavo per identificarsi come una persona libera;

- libertà come stato in cui si è privi di persone esterne che tentanto di modificare o limitare il proprio comportamento, dove ad esempio un persona potrebbe esclamare "i miei genitori mi limitano o mi negano la libertà" "il mio partner non mi fa agire come desidero, mi nega la mia libertà con la sua gelosia";

- libertà come stato in cui si è privi di inibizioni interne, alcune persone potrebbero avere delle problematiche interne che impediscono di fare alcune azioni, portare avanti alcune scelte, sono persone che affermano di non essere libere a causa delle problematiche interne che hanno.

 

 

Queste sono le tre definizioni che si riscontrano nel linguaggio comune, l'AB sceglie di ridefinire la libertà inserendo questi tre significati come condizioni necessarie affinché la persona possa definirsi una persona libera, una persona che ha una base di libertà.

Perché si parla di base di libertà? Perché questo è uno stato in cui la persona non ha alcuni blocchi né da parte dall'esterno né da parte dall'interno ma questo non è sufficiente per definire una persona libera dato che libertà implica anche creatività e possibilità di scelta, implica una conoscenza ed esperienza tale da poter riempire quello stato di libertà di base con ciò che la nostra personalità desidera fare.

Pensiamo alla frase "La gente desidera l'immortalità ma non sa cosa fare la domenica pomeriggio", questo vuol dire che essere liberi con queste tre condizioni non è sufficiente se una persona non riempie la sua personalità e la sua esistenza in modo che possa esprimersi ogni secondo che ha disposizione.

Questo vuol dire che la libertà nella sua accezione più ampia non è solo uno stato ma è anche una possibilità, "una maggiore possibilità" dove più la persona cresce con la sua personalità più avrà possibilità di scelta, più sarà libera.

Questo vuol dire che libertà è tre cose contemporaneamente:

- stato di libertà di base, dove si è privi da qualsiasi costrizione esterna o interna;

- una personalità in crescita, che garantisce maggiore creatività e possibilità di scelta;

- una persona che rispetta anche dei limiti sociali per cui alcune cose non possono essere fatte, rispetta una legge che garantisce uno spazio di libertà per tutti proprio perché vi sono dei confini universali per chiunque.

 

Questo vuol dire che la libertà inizia quando si raggiunge lo stato di libertà di base, ma poi non si tratta più di essere liberi o meno, dopo si tratta di essere più liberi o meno liberi in base a quanto la persona aumenti le sue passioni, la sua creatività, le sue possibilità di scelta.

 

 

Una personalità in crescita è necessario non solo per una maggior possibilità di scelta ma anche per sviluppare quella saggezza necessaria a non fare errori, errori che riporterebbero allo stato di assenza di libertà di base, dato che questi tendono a trasformarsi in inibizioni o in impedimenti.

 

 

Cosa succede quando esiste uno stato di libertà di base ma dietro non c'è una personalità in grado di fare delle scelte? Qui ritorniamo al paradosso sociale per cui l'etica, doveri e limiti, rendono le persone schiave ma comunque una "schiavitù" che li manda avanti e li rende un minimo produttivi, leggete questo racconto:

"Da quando ero un bambino, mio padre, mi ha sempre insegnato un valore importante, che è il valore della libertà, intesa non come totale indipendenza dagli altri, non come libertà di fare ciò che si vuole, ma come senso di consapevolezza, capacità estrema di tornare a ripercorrere senza problemi strade sbagliate, per poi imboccare quelle giuste, non so se la metafora rende l'idea.. capacità di tornare sui propri passi, rimanendo "liberi" da preconcetti. Condivido a pieno questo modo di pensare, tanto da averlo fatto saldamente mio. Quest'idea di libertà, forse però mi ha reso tremendamente superficiale, in tutte le cose. Fino all'età di 20 anni, sono stato un obeso, la parola "studiare", non so cosa significhi, non mi assumo responsabilità e se me le affidano, finisco per rinviare in continuazione i miei compiti, per ritrovarmi nei guai alla fine. Ho cambiato facoltà universitaria 2 volte, per poi decidere di studiare musica, la mia più grande passione, ma ho dubbi anche su questo, in quanto non riesco a studiare neanche una materia che mi appassiona profondamente.I miei genitori mi parlano, la mia ragazza ha notato questo lato di me, cerca di spronarmi. Io, nel momento in cui mi si fa notare questa indolenza, mi carico, mi riempio di propositi. Ma quei propositi svaniscono in meno di un'ora. Inizio a pensare "da domani farò.." il giorno dopo stessa cosa. Punto e a capo. La cosa che mi fa male, è la consapevolezza del fatto che dovrei pensare "DA ADESSO FACCIO". Aumenta l'insoddisfazione personale, e mi ritrovo a mangiare per noia, passando le mie giornate senza combinare nulla, ingrassando un paio di chili e a quel punto mi passa la voglia di vedere tutti, perchè nella mia testa ritorno a quando ero obeso, mi sento gli occhi di tutti addosso, mi guardo in continuazione la pancia. La mia più grande rabbia, è la mia intelligenza. Sono consapevole di essere un ragazzo molto capace. Nella vita, ovunque mi sia cimentato con determinazione (conseguimento dell'esame per la patente, dieta proteica, qualsiasi forma di divertimento) sono sempre riuscito. Quando una cosa mi interessa, e mi porta giovamento immediato, vado come un treno. Se devo lavorare in prospettiva, affinchè in futuro, questo lavoro mi porti qualcosa di buono, in tutte le cose, mi scoraggio in partenza. Ma perchè anche la musica? io vivrei di musica, se devo suonarla al momento, starei ore, se devo studiarla per diventare un bravo pianista in futuro, mi pesa. Spero di essere stato chiaro e comprensibile."

E' evidente come questa persona sia stata libera di scegliere di agire, abbia avuto uno stato di libertà di base, ma si sia ritrovata con una personalità che non era in grado di gestire questo stato, finendo per non fare nulla, per non utilizzare al meglio questo tempo, facendo degli errori che l'hanno portata per assurdo a non sentirsi libera nonostante abbia questo stato di libertà di base, una persona non è libera perché come è stato descritto in questo articolo la libertà di base da sola non è sufficiente per generare quella che è una libertà con accezione più ampia.

 

 

 

 

La liber sessuale

Una persona libera sessualmente potrebbe scegliere un percorso classico, o invece scardinare qualsiasi schema. Analizziamo quest'ultima tipologia di persona, dett anche libertina. Questa è una persona che non accetta concetti come:

- fidanzamento;

- coppia;

- matrimonio;

- monogamia;

- romanticismo in generale.

Percependo questi come limiti tende a viversi i rapporti senza seguire queste linee guida/imposizioni ma fa ciò che si sente, ciò che desidera, ciò che le piace.

Alcuni libertini finiscono per essere incoerenti, non sono trasparenti, non mettono in chiaro ciò che desiderano fare e perché e finiscono per mentire, ingannare, sfruttare e manipolare quelli che non sono liberi come loro.

Ma si può essere libertini anche in modo coerente mettendo le mani avanti, essendo trasparenti e comunicando ciò che si desidera fare.

 

 

Il paradosso dello schiavo

Cosa accade se una persona viene cresciuta condizionandola nel trovare piacere nell'essere schiavo? Nell'obbedire?

 

 

Il paradosso della libertà quando non si ha una personalità in grado di gestire la libertà di scelta, un articolo dal web da analizzare:

"

class="messageTitle">la libertà di fare una scelta in un mondo che offre milioni di scelte

class="messageBody">
è tempo ormai che non riesco più a scegliere qualcosa,intendo qualcosa che mi appassioni davvero...è tutto così alla portata di mano di tutti ce oramai nulla mi pare interessante,tutti s'interessano di tutto,per ogni idea,o passione,o interesse si trova talmente tanto di scritto e detto da nauseare,come se non ci fosse più niente da scoprire,da inventare...sono mesi,forse anni che sto cercando "qualcosa",una strada che sia solo mia,ho molte idee anche originali ma vengo sopraffatta dal fatto che non so cosa scegliere perchè le scelte sono davvero tante e multiformi,la concorrenza esiste su tutti i fronti,anche su attività o lavori che sembrano rari e inconsueti...diventa caotico capire quale strada imboccare...premetto che sono una trentenne con una laurea da infermiera e una famiglia,mi sono licenziata dopo 8 anni perchè sento che non è un lavoro che potrei fare a vita,soprattutto per gli orari e per l'uso e abuso che si fa della medicina in genere oggi... con che criterio dovrei scegliere?qualcuno magari si ritrova in questo contesto o magari ci si è trovato...?"
 
La libertà della persona finisce dove inizia la tutela legale dell altro, questo vuol dire che una persona può fare quello che desidera se rispetta i limiti della legge
ultima modifica il: 21-06-2019 - 17:04:52
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