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Cos'è il rapporto?

Rapporto in senso esteso

Rapporto fra persone.

Il rapporto fra persone puo' essere di diversi tipi:

- rapporto con aspettative, regole a fare e a non fare, definita anche relazione

- rapporto senza aspettative, detto sodalizio.

 

Il sodalizio lo si puo' osservare agilmente nei rapporti di amicizia, quelli piú leggeri dove fra di loro gli amici non si aspettano nulla e non si chiedono nulla, quando si vedono si divertono e poi si salutano per invitarsi nuovamente quando ne hanno voglia.

Per la natura umana intesa come culturalmente normale ai nostri giorni un rapporto piú é profondo piú tende a divenire relazione, questo perché maggiore é l'affetto e maggiori sono le aspettative e di conseguenza le paure che spingono a creare delle regole, delle promesse, qualcosa per difendersi dall'incertezza che invece si ha in rapporti di sodalizio.

 

Si potrebbe dire che quando un rapporto nasce spontaneamente su interessi passioni e benessere si ha una fase di sodalizione che poi evolve a relazione nel momento in cui i soggetti frequentanti iniziano a costruire legami e/o aspettative, iniziano a costruire delle regole solitamente per protezione e garanzie.

La relazione e' un sodalizio che e' diventato cosí importante da non riuscire piú ad essere gestito in modo naturale e spontaneo.

In inglese queste regole vengono definite boundaries, in italiano non c'è un termine univoco e ciò rende le relazioni tendenzialmente più deboli, come se le persone non sentissero la necessità di comunicare sulle regole, sul mettersi d'accordo per far funzionare la relazione al meglio.

O meglio le persone non si rendono conto di cio' che fanno, della relazione che stanno costruendo, delle regole mentali implicite o esplicite su cui fanno affidamente rendendo il rapporto stesso complicato se l'altro non é a corrente di ció che l'altro si aspetta.

DA RIVEDERE

La durata dello stato di rapporto indica la personalità del soggetto, in quanto l'evoluzione a relazione e il come viene condotta questa evoluzione dice molto della personalità del soggetto.

Molti soggetti non riescono a reggere i rapporti perché hanno numerose paure e quindi creano delle regole difensive, indicando un soggetto fragile.

Ma non tutte le regole sono così, come abbiamo detto ci sono regole che fanno funzionare meglio la relazione.

 

Si può rimanere in uno stato eterno di rapporto,  senza aspettative e senza legami, il soggetto sa che l'altro lo fa stare bene ma al tempo stesso si butta in esso senza il bisogno di legame né di aspettative, né di ulteriori regole.

Ma per fare questo è necessario essere equilibrati, avere cioè un'esistenza già piena di suo senza il bisogno che qualcuno la riempia in specifici modi e senza avere delle fragilità, delle debolezze, dei punti dolenti dove l'altro può ferirci.

 

 

(tre modi di finire il rapporto, dire che è finita, ghosting e breadcrumbing,

collegare con oblativo per rapporti duraturi

il rapporto dove l'affinità è massima, innamoramento 10, l'altro ci dà tutto quello che cerchiamo

schema interpersonale, ciclo intepersonale, il modo che abbiamo di fare, di vedere il mondo e gli altri ci porta ad avere uno specifico comportamento nei rapporti, con variazioni da rapporto a rapporto, ma di base affondiamo nella nostra identità, l'altro fa lo stesso e questo porta un rapporto, fatto di due soggetti unici ad essere altrettanto unico ed avere una struttura che tende a ripetersi formando dei cicli interpersonali, alcuni positivi altri negativi. Schema intepersonale causato da distorsioni proprie o dell'altro

pensiero condiviso, invece di farsi film mentali, pensare con l'altro, farlo rendere partecipo di propri dubbi, passaggi di pensiero, etc...)

Si definisce rapporto qualsiasi interazione umana sia svolta fra due o più persone per interesse reciproco. Si può parlare di rapporto se entrambe le persone che interagiscono sono lì per dei motivi e non è un incontro casuale o di circostanza. 

Il rapporto analizza il momento presente, la volon presente e nient'altro. Viversi un rapporto di conseguenza vuol dire solo viversi le motivazioni presenti senza pensare al dopo.

Il rapporto è definito dalle azioni, non è la persona che sceglie se sta avendo o meno un rapporto, si ha un rapporto se ci sono motivi a frequentare l'altro e l'altro ha motivi a frequentare noi, se entrambe le persone in quello stesso momento vogliono stare con l'altro. L'unica cosa che si può fare è tentare di prendere quel rapporto e costruire un legame, costruire una sorta di patto, di regolamentarlo generando una relazione. 

Un rapporto è definito dalle azioni che si compiono insieme all'altro, da qui anche il verbo rapportarsi, mentre la relazione è qualcosa di più stabile basato su una serie di investimenti tesi più al futuro che al presente, fatto di promesse, impegni, etc...

Distinguere rapporto e relazione è fondamentale per comprendere le dinamiche umane, non vanno visti come due sinonimi.

La maggior parte dei rapporti si potrebbe definire basato sul valore, che sia rapporto amicale, d'amore, di lavoro o altro le persone si avvicinano perché vedono nell'altro un valore, cioè qualcosa che in qualche modo li gratifica o arricchisce, li fa stare bene.

Questo cosa ci dice? Che se voglia aspemo costruire rapporti necessario sviluppare valori generici, cioè quelli che si percepisce possano piacere ad una fetta significativa di persone, o valori specifici, cioè cosa costruire per piacere ad una o più specifiche persone.

Il valore però non è l'unico elemento, il valore è ciò che fa partire un rapporto ma ciò che lo fa durare è la compatibilità, cioè far si di non creare situazioni all'interno del rapporto negative, che generino emozioni conflittuali che invece spingano l'altro ad allontarsi da noi, generando emozioni negative che lo spingono ad avere il bisogno di allontanarsi.

Per fare un esempio, immaginate di conoscere una ragazza stupenda di cui vi innamorate perdutamente, il suo valore che ha innescato la volontà di costruire un rapporto è la bellezza. La corteggiate, vi avvicinate e scoprire che anche lei vi ricambia, iniziate il rapporto, inizia la frequentazione ma iniziate a notare dei comportamenti in lei che vi danno profondamente fastidio, come ad esempio un comportamento egoista e poco premuroso dove lei pensa prevalentemente a sé, questo inizia a diventare un problema e a generare conflitti, c'è qualcosa che vi spinge a stare e anche qualcosa che vi spinge ad andare via e non è detto che vinca sempre la spinta a stare insieme.

La compatibilità analizza tutti questi fenomeni secondari, cioè analizza il rapporto su tutto e non solo sugli elementi che hanno generato valore e avvicinamento.

 

 

Il rapporto può essere distinto in tre fasi:

- fase di iniziazione del rapporto. Il rapporto nasce per un'affinità, dove entrambi scorgono un valore nell'altro;

- fase di costruzione del rapporto. Il rapporto viene costruito sulla base di quello che si vuole dall'altro, cosa si vuole fare insieme, come si vuole vivere quel rapporto e quali progetti fare insieme;

- fase di mantenimento del rapporto. Quello è stato costruito va mantenuto, va conservata l'affinità, la soddifazione reciproca e la compatibilità e non è detto che ciò avvenga da sé.

 

Nella fase di iniziazione del rapporto sono necessarie due abilità:

- valorizzazione e saper far arrivare il proprio valore all'altro;

- affabilità e abilità sociali di base, così da poter interagire nelle prime fasi senza creare particolari problemi.

 

La fase di costruzione è quella relativamente semplice, una volta che si possiedono quelle due abilità e si trova qualcuno a cui si può piacere è praticamente scontato il successo. Si legga valore e affabilità per approfondire come costruire queste due abilità.

La fase più complessa è quella di costruzione e mantenimento che richiede tre abilità differenti:

dialogo attivo, la persona parla di sé, si racconta, dice cosa vuole, cosa intende dare, si capisce che non ci si può limitare a rispondere e vivere passivamente il rapporto, ma che va costruito e mantenuto parlando di tutto ciò che prova, che sente, che vuole, parla di sé e anche di quello che non va. Una sorta di assertività totale a cui si aggiungono anche i propri pensieri sparsi, non ci si isola ma si lascia che tramite il dialogo all'altro arrivi tutto di noi e di cosa pensiamo. Il dialogo attivo è fondamentale non solo per vedere cosa fare ma anche per appianare eventuali incompatibilità;

- ricettività, evidenzia l'abilità nell'ascoltare per comprendere l'altro senza fraintendere, porta la persona ad essere un ascoltatore attivo e non a concludere prendendo le parole ascoltate e dandogli un proprio significato. Fondamentale per poter entrare in contatto con l'altro, altrimenti si finirà per non capire nulla di chi abbiamo di fronte e di cosa sta cercando di dirci. Il dialogo ;

- premurosità, non limitarsi ad aspettare e sperare che l'altro ci dica tutto, ma farsi promotore di un'indagine, chiedere, scavare e poi dare tutto ciò che abbiamo capito tramite il dialogo, la ricettività e l'indagine fatta in proprio. Dare tutto quello che l'altro ci ha chiesto, che sappiamo vuole da noi e fare con noi. Tutto questo manterrà il rapporto vivo tramite una serie di scambi che daranno benessere a quel rapporto e lo faranno continuare ad esistere.

 

 

 

Dialogo attivo e ricettività possono essere considerati concettualmente come strettamente collegati alla premurosità, in quanto diventano armi per capire chi si ha di fronte, per parlare di sé, di ciò che si vuole ma anche di quello che l'altro vuole. 

Pensiamo ad un rapporto in cui all'improvviso uno dei due smette di essere premuroso, di dare quello che dava prima o di chiedersi se l'altro abbia dei bisogni, il rapporto potrebbe di colpo incrinarsi perché si vede una persona che non sta più investendo nel rapporto, nello scambio che lo tiene in vita.

Se questa fase viene svolta correttamente si arrivano a stabilire dei ruoli, i soggetti sanno cosa sono per l'altro, cosa fare e che funzione svolgere per produrre benessere all'interno del rapporto.

Il ruolo si può distinguere per comodità in due punti:

- tutto ciò che si dà all'altro per piacere, sapere cosa piace all'altro per donarglierlo;

- tutto ciò che si dà all'altro per aiuto, per eliminare i bisogni, per essere non solo quella componente che produce emozioni positive ma che aiuta il soggetto laddove non arriva da solo

 

 Questa fase però non è tutto rosa e fiori, più si parla e più potrebbero uscire fuori cose che non si accettano. 

 

Quando iniziano a sorgere delle incompatibilità nel rapporto ci sono due possibili alternative:

- chiudere il rapporto e andare direttamente alla ricerca di qualcuno che non presenti incompatibilità e continuare questo circolo continuamente ad ogni insorgenza di incompatibilità;

- tentare di comprendere il perché dell'incompatibilità, se queste possano essere risolte e superate o se invece vadano solo sopportate. Ad esempio superate con un cambiamento di sé, se lo si vuole fare, se si può disinnescare l'incompatibilità, etc... e chiudere solo se tale incompatibilità non possono essere superate.

 

 

Approcciarsi al rapporto con cinismo

Prima di iniziare qualsiasi rapporto è necessario conoscere e accettare che:

- non esistono rapporti disinteressati, noi siamo con l'altro perché ha qualcosa che ci piace e l'altro sta con noi per gli stessi motivi, il rapporto si regge su uno scambio continuo (o su una manipolazione dell'altro ma questo è un altro fenomeno) e solo favorendo questo scambio che il rapporto si mantiene e rimane in salute;

- uscirà fuori con elevate probabilità una o più incompatibilità, invece di reagire negativamente ad esse è necessario essere resilienti, iniziando da subito a lavorare per risolverle da ambo le parti. Quindi senza prendersela più di tanto per chi subisce e senza esporre il proprio essere come una cosa da "prendere o lasciare" per chi ha generato tale incompatibilità. Più si è cinici e preparati a questa evenienza minori saranno i danni e la possibilità di risolvere tale incompatibilità;

- il rapporto funzionerà se ci approccia ad esso con costanza, se si smette di andare a sensazione e ogni giorno si ricorda che è fondamentale avere un dialogo attivo, essere ricettivi ed essere premurosi, senza farlo mancare mai.

 

Rapporto e relazione

Alcuni soggetti possono iniziare a costruire delle regole nel rapporto, quando questo avviene questo non si chiama più rapporto ma relazione perché l'aspettativa inizia a nascere proprio sulle regole che ci si è costruiti.

 

 

APPUNTI:

Nelle relazioni tutto diventa estremamente più complesso

Il ruolo dell'affezionamento e la difficiltà a staccarsi se si dipende da quel tipo di emozioni, se non le si trova da un'altra parte.

 

Rapporto tossico

rapporto tossico, dopo che sei stato con quella persona stai peggio, riecheggiano emozioni negative, la qualità esistenziale è scaduta invece che migliorata

 

 

ultima modifica il: 30-03-2022 - 22:09:32
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