Cos'è l'isteria? 

Etimologicamente isteria vuol dire "utero" ed è un termine che è stato usato nel corso dei secoli per definire uno specifico comportamento che affliggeva prevalentemente le donne, ipotizzando che la causa sia uno spostamento dell'utero.

Ma di che comportamento stiamo parlando? Di comportamenti simili all'epilessia, a volte c'era perfino paralisi temporanea degli arti, incapacità di parlare, incapacità i vedere, etc... Finito l'attacco fisico seguiva una fase emotiva, in cui il soggetto compiva azioni imprevedibili e esprimeva con poche parole o gesti sentimenti molto profondi, in uno stato che oggi definiremmo parossistico.

La cosa che più ci deve far riflettere non è tanto perché l'isteria è esistita ma  perché l'isteria è scomparsa? L'unica risposta logica possibile è che l'isteria era causata dall'educazione dell'epoca, probabilmente da un'educazione violenta, repressiva che produceva danni psicologici così gravi da manifestarsi in questo modo, sopratutto nelle donne.

Non è un caso che a soffrirne di più fossero le donne, da sempre il sesso debole e quello più abusato nel corso della storia. 

Questo ci fa capire fino a quanto un soggetto possa soffrire e manifestare problematiche psicologiche, oggi stiamo vivendo una fase diversa, dove a farla da padrona non è l'isteria ma la depressione, la cultura è cambiata e probabilmente quella attuale ci rende più vulnerabili a questo tipo di problematica psicologica.

Oggi il termine isteria viene usato erroneamente per intendere il fenomeno dell'emotività in generale, del comportamento emotivo, specialmente quello parossistico e più violento.

Conviene invece ricordare l'isteria per quello che è stato senza trasformare questo termine, perché questo simboleggia come l'uomo è estremamene influenzato dalla cultura in cui vive al punto da produrre statisticamente patologie differenti in periodi storici differenti.

Si legga emotività per approfondire.