Home
Psicologia
Raziologia
Puzzle della Comunicazione
Diario
Test
Info & Contatti
 
- Attivo -
riabilita aiuti

Cosa si intende per attività? Cosa si intende per essere attivi?

Si definisce attiva qualsiasi persona stia facendo qualcosa per un obiettivo che si è posto. Il comportamento umano si può descrivere in due stati:

Il comportamento attivo avviene in tre modi:

- autentico, la più alta forma di comportamento attivo che si possa osservare in un soggetto. La persona tira fuori sé stessa, ciò che vuole e ciò che desidera, tira fuori la sua personalità e fa ciò che vuole. Lotta per raggiungere ciò che le piace e agisce nel modo in cui è, questo comportamento è riconoscibile perché porta la firma di chi lo attua, l'unicità della persona che tira fuori ciò che è e ciò che vuole. ;

- reattivo difensivo, il soggetto si pone obiettivi non autentici perché è messo in situazioni in cui la priorità diventa "eliminare il possibile dolore".  Ciò che si fa in questo caso è spersonalizzarsi più che essere se stessi. Ad esempio abbiamo di fronte qualcuno e per paura che ciò che diciamo possa offenderlo ci stiamo zitti o cerchiamo di dire qualcosa che si avvicina di più al suo modo di pensare. Questa componente nasce dalla sensibilità al dolore. Il soggetto è come se vivesse questa parte della sua vita  più in difesa di ciò che lo fa soffrire non che nella ricerca del piacere, più si reagisce e meno ci sarà di autentico in ciò che fa, quanto meno quelle azioni parleranno di lui. Questo comportamento il soggetto tende a descriverlo come "non lo faccio perché voglio ma perché devo";

- pedessiquo, la più bassa forma di comportamento attivo dove il soggetto non ci mette nulla di sé, non è autentico e non reagisce, non ci mette nulla di suo ma si limita ad eseguire delle istruzioni che gli sono state date come fosse un'automa. Questo comportamento lo si trova in tre tipologie di persone. Persone estramente sensibili al dolore, così insicure da non rischiare nemmeno un comportamento difensivo. In persone accidiose, non sanno cosa fare. In persone inadatte, non sanno come fare qualcosa e seppur possano avere un obiettivo non hanno quell'intelligenza necessaria per agire. Il soggetto in questi casi riesce ad agire solo se qualcuno gli dice cosa fare.

 

Ogni volta che guardiamo una persona agire possiamo far rientrare quel comportamento in una di queste tre categorie.

 

Il livello di emozioni e epensiero va analizzato in un secondo momento (pensiero lento, veloce, impulsivo, parossimo)

 

 

 

 

Per comprendere la differenza fra comportamento reattivo, pedessiquo e autentico si possono fare degli esempi. Un esempio lampante può essere quello delle uscite in gruppo, quando si è in gruppo si notano persone differenti e sicuramente vi sarà capitato di avere a che fare con una persona che aveva un comportamento autentico. Quella che è autentica diceva cose che parlavano di lei, aveva modi unici, se ne usciva con frasi improvvise e inaspettate che divertivano o spiazzavano, faceva proposte basate su quello che le piaceva. Una persona che dice ciò che pensa senza preoccuparsi delle conseguenze. Sono le persone che probabilmente vi rimangono più impresse per la loro unicità, spiccano di fronte ad una massa ignava.

Una persona autentica è una persona che non può essere prevista se non per grandi linee, che non può essere piegata, mai scontata e per questo  interessante.

Poi c'è la massa, persone che reagiscono e che quando sono in gruppo si comportano come se quella situazione fosse una serie di "problemi" da sistemare o una serie di regole da seguire, l'autenticità viene meno, il tutto si perde in una serie di comportamenti stereotipati. La persona che si preoccupa di non dire qualcosa di sbagliato, di non ferire, di non dire qualcosa di sconveniente, di non tradire le aspettative degli altri. Come può una persona esprimere ciò che pensa se al tempo stesso teme che qualcuno si possa risentire? Non c'è autenticità se la persona reagisce agli altri in questo modo, se come prima cosa si chiede "gli altri che faranno" e non "cosa voglio dire e fare io".

Persone monotone, come se fossero in un gregge di pecore tutte uguali perché tengono nascoste loro stesse mostrando una maschera di comodo, che non li fa sentire a disagio o impauriti dalle conseguenze di mostrarsi.

Il comportamento pedessiquo, infine, segna la marte della personalità, la persona si limita a seguire degli schemi che le vengano dati direttamente o che le sono stati insegnati, non ha una visione creativa, non mette in discussione, non ci mette del proprio, agisce secondo schemi acquisiti, come se la vita fosse solo un "risolvere quanto più rapidamente possibile dei compiti o delle cose che accadono in base a come mi hanno detto". A differenza del comportamento reattivo dove la persona mantiene comunque una sua volontà, nel pedessiquo il soggetto è una marionetta di qualcuno. Il comportamento pedessiquo si riconosce per la sua ripetitività, per la sua schematicità, il soggetto non vi mette nulla di proprio, ripete un copione che gli è stato dato in quel momento o tanto tempo fa. Questo lo distingue dal comportamento reattivo, che in qualche modo è basato sull'esperienza del soggetto, una maschera che si è autocostruita, nel comportamento pedessiquo c'è il "perché si" l'ubbia di una persona che ripete qualcosa perché così gli è stato detto di fare.

 

 

Se poteste scegliere cosa vorreste intorno a voi quale di queste figure scegliereste? Specialmente per quanto riguarda comportamenti ricreativi, i rapporti, etc... Vorreste persone pedessique, reattive o persone autentiche? Persone che caratterizzano il loro comportamento e lo rendono anche imprevedibile o persone che seguono degli schemi dati, che agiscono come se avessero dei compiti da seguire?

 

 

Nel comportamento reattivo e pedessiquo nasce il detto popolare "mancanza di personalità". O perché il soggetto realmente non ha altro che schemi da seguire forniti dall'esterno o perché ha paura e preferisce nascondersi (ignavia), limitarsi a reagire agli eventi esterni il minimo indispensabile e non fornendo al mondo nulla di lui.

 

FINO A QUI

.

rsi motivi non ha sviluppato una sua visione delle cose, un suo modo di fare, dei strumenti. Anche se in quello scenario il soggetto riesce a percepire una volongenerale non riesce ad affermare, fare nient'altro, a maturare tante altre piccole voglie e modi di fare. Il soggetto non reagisce, non mette la sua firma che caratterizza il suo modo di essere o di fare, non c'è il suo pensiero e la sua voglia che escono fuori e si affermano nella realtà circostante ma non perché non riesca ma proprio perché non c'è niente da far uscire fuori. Il soggetto non si è individualizzato e quindi rimane come imbambolato in attesa di copiare quello che fanno gli altri, aspettare che qualcuno gli dica cosa fare, reagire senza che ci sia la sua personalità in quella reazione. Pensate a tutte quelle persone che quando stanno con gli altri mentre interagiscono sono uniche, con i loro modi di dire, con i loro modi di fare, tutto quello che fanno sono delle microvolontà che nascono al momento e che tirano fuori, non è uno schema registrato la mattina e a cui mettono play, sono tutto ciò che pensano e vogliono in quel frangente come reazione a tutto quello che di complesso accade nello scenario intorno a loro

 

La componente autentica malata, autentica sana. L'esempio diq uelle persone osessionate con la pulizia.

La componente riflessiva e la componente impulsiv

 

APPUNTI:

ATTIVITA UBBIOSE O DOGMATICHE, 

attività 

Spesso le due cause si sinergizzano, rinforzandosi fino a soffocare la vita del soggetto. Vediamo un esempio significativo.

L’ordine e la pulizia sono importanti, ma non finalizzati a sé stessi quanto allo svolgimento di un compito e all’igiene. Chi ne fa valori assoluti probabilmente ha una vita senza interessi. Confrontiamo la vita di due casalinghe. La prima va in palestra, prepara dei buoni piatti perché ama cucinare, guarda alla televisione le trasmissioni che preferisce, cura la propria persona ecc. e in un paio d’ore al giorno pulisce la propria casa. La seconda (la superordinata) invece impiega tutta la giornata a pulire vetri, a lucidare maniglie, a lavare pavimenti, ottenendo una casa dove non c’è un granello di polvere e dove si potrebbe mangiare per terra. Secondo voi chi ha una vita vuota e inutile? Dando per scontata la risposta, si può notare come l’abuso delle attività di gestione non dipenda dall’essere o no casalinga, ma dall’avere o no qualcosa da amare.

Stessa situazione si ha ovviamente anche al maschile: pensiamo a chi ogni settimana nel week-end passa ore e ore a sistemare il giardino senza amare il giardinaggio o chi alla domenica non può esimersi dal lavare la macchina, anche se non l’ha praticamente usata.

 

FINO A QUI

Gli esempi più comuni di attività/passività:

- scelta lavorativa

- scelta di un partner

- scelta di cosa fare per passare il tempo

 

Una persona attiva si guarda dentro e si pone come obbiettivo quello di trovare un lavoro in base alle sue motivazioni, una passiva finirà per lavorare laddove casualità e spinte esterne la porteranno.

Più una persona cresce più diventa attiva, viceversa più resta passiva. 

La passività può essere vista come un mix di mancata formazione, mancata conoscenza di sé e una serie di vulnerabilità rendendo il soggetto immobile, una persona che non si sente un'agente della propria esistenza e al tempo stesso paralizzato da paure varie.

 

Si legga razionalità per comprendere come una persona agisce e reagisce nella sua esistenza.

 

 

 

FINO A QUI 

Il dovere non dà scelte, il soggetto segue quella regola perché è la regola stessa che gli suggerisce cosa fare o non fare per le conseguenze.

Nel dovere c'è la motivazione ad agire basandosi sulle regole che si possiedono e le conseguenze percepite.

Mentre quando si agisce il soggetto può comportarsi in due modi, sapere che ci sono innumerevoli modi di raggiungere un obbiettivo, l'abilità farà la differenza.

La disciplina, solo così tutto il resto è errato o negativo, contro il paradosso della libertà.

 

La motivazione ci spinge all'azione, ma poi come agiamo?

 

 

Con questo termine si definisce qualsiasi persona sia compiendo un'azione.

Elenco di disambiguazione:

- alacre, persona che ha dei desideri che trasforma in obbiettivo. La persona non è alacre se non trova ciò che le piace, ciò che desidera o se è inibita nel farlo? inibizione che nascono dal pessimismo o da paure. "non posso farlo" "posso farlo ma ho paura e questa mi frena".

- dinamica, si riferisce al concetto per cui le azioni si mischiano in scenari complessi, indicando quindi in uno scenario una serie di nessi causa-effetto-conseguenza intrecciati da loro. Termine utile perché ci indica quanto a volte sia complicato comprendere e conoscere uno scenario nelle sue variabili.

 

Allo stato di attivo si affiancano altri due stati, passivo e inattivo, dove per passivo si intende il fatto che la persona subisce le azioni altrui senza reagire e inattivo quando non sta agendo.

La prima cosa che si comprende quando si analizza l'attività e l'agire è che ogni cosa viene fatta per un motivo.

L'attività si potrebbe descrivere come il concetto umano e della vita per eccellenza, comprendere l'attività umana e i relativi perché è la chiave per comprendere il mondo, da qui il sito "active being" che si può tradurre in diversi modi ognuno di essi rimanda al concetto di attività e relativa comprensione.

L'attività viene catalogata prevalentemente in diversi modi:

- la prima è nell'ottica monetaria, essendo il denaro centrale nell'esistenza di ogni persona, viene chiamata attività d'ozio qualsiasi attività non abbia un tornaconto monetario, si chiama negozio (negare l'ozio) qualsiasi attività invece si basa sull'ottenere denaro,

- costruttivo, la persona si pone obbiettivi specialmente al lungo termine e produce qualcosa di reale che è conseguenza delle sue scelte;

- produttivo, si riferisce all'immediato, al fatto che l'agire produca dei prodotti fin da subito, a differenza della costruzione che è nel lungo periodo, la produttività punta al breve e medio periodo;

- operoso, la persona agisce a prescindere dai risultati e dell'efficienza con cui lavora. Questo termine è utile perché descrive una persona attiva anche se ha pochi o nulli risultati e che viene definito comunemente come "impegno".

- propositivo, viene chiamato propositivo un soggetto che avanza obbiettivi anche agli altri, una persona attiva nella sua rete sociale.

 

Quando una persona dice "sei passiva" o "sei inattiva" potrebbe riferirsi nello specifico ad uno di questi punti, ad esempio dire "sei passiva" per intendere che non avanza proposte o obbiettvi ma agisce solo se altri le avanzano, oppure che non è produttivo se qualcuno non gli dice cosa fare e perché.

L'essere attivo può essere autentico e inautentico, la persona agisce cioè per suoi desideri o per bisogni e pressioni che arrivano dall'esterno.

Lasciando perdere il concetto di autentico e inautentico (si legga il relativo articolo per approfondire) l'attività si divide a sua volta in due parti:

- attivo intraprendente, il soggetto agisce correndo dei rischi;

attivo prudente, il soggetto agisce solo se non percepisce rischi.

 

Il collegamento fra attività e conflitto, superare le inibizioni per essere attivi.

Si definisce stato passivo quello stato in cui il soggetto prova qualcosa ma senza che sia necessaria l'attività, uno stato passivo è ad esempio lo stato in cui si assumono psicofarmaci, ci si lascia intrattenere dall'esterno e qualsiasi aspettativa il soggetto ponga sull'esterno affinché siano gli altri a fare affinché lui senta e passi il tempo.

Passività e remissività definiscono il profilo opposto al soggetto propositivo.

L'inattività si potrebbe invece considerare come il riposo necessario che ogni persona ha in quanto esseri ad energie limitate.

 

DA RIVEDERE

 

Si legga passività

 

Pagina di disambiguazione:

 

- propositiva, persona attiva nei rapporti che non si limita a interagire passivamente e seguendo gli altri ma è la prima a fare proposte

- assertiva, persona che non ha inibizione nell'affermare il suo punto di vista su ciò che desidera e ciò che non desidera;

- intraprendente, persona attiva nel fare esperienza, conoscere, avere avventure senza che abbia inibizioni e senza che attenda passivamente che sia l'esistenza stessa a farle fare determinate esperienze.

 

Da modificare 

Nel linguaggio comune questo termine viene usato per indicare una persona che si pone degli obbiettivi, classico è l'appuntamento di fine anno dove una larga fetta della popolazione (per senso di colpa o altro) inizia a sviluppare una serie di obbiettivi che partiranno dall'anno futuro.

 

L'AB sceglie di ridefinire questo termine usandolo per definire una persona che non si limita a pianificare degli obbiettivi ma che il raggiungerli facendo delle azioni e non aspettandosi nulla.

 

La propositività è un concetto che l'AB riprende nella forma più concreta per descrivere il comportamento opposto alle persone che vivono di aspettative o di speranza, alle persone che costantemente nel corso della loro esistenza  puntano ad essere parte attiva nel definire obbiettivi congruenti con il loro scopo e che siano in grado di migliorare la loro qualità esistenziale.

Una persona propositiva non si ferma al "mi piace questo, desidero questo, allora mi pongo obbiettivi su queste cose" ma punta ad un discorso più ampio che coinvolga anche ciò che ha già all'attivo non dando nulla per scontato, ad esempio la persona ha un rapporto e continua a chiedersi "cosa potrei fare con questa persona? Come potrei migliorarlo? Tento questo e tenterò anche quest'altro" senza adagiarsi.

La propositività è quindi il divenire attivi, continuare a mettersi in discussione, formulare obbiettivi e agire per raggiungerli e in generale mantenere un profilo attivo in ogni attività che la persona conduce.

 

Le persone mediamente tendono ad avere una leggera propositività, prendiamo il caso di capodanno persone che spinte dal senso di colpa si smuovono ma con il rischio che, dopo aver cominciato qualcosa, si demotivino subito. Essere completamente propositivi richiede una consapevolezza che in pochi hanno, riuscire a capirne i vantaggi, guardare al futuro e agire ponendosi obbiettivi che migliorino ciò che si ha all'attivo (o semplicemente non si adagino aspettando che gli altri facciano) ma vada anche a costruire laddove ancora non c'è.

Ci sono persone che hanno una propositività a comportimento stagno, persone propositive ad esempio nell'ambito lavorativo e ceh smettono di esserlo in quello amoroso o amicale. Questo si potrebbe spiegare con il fatto che in alcune case hanno capito il vantaggio della propositività ma in altre comunque desiderano avere un profilo passivo, di aspettativa come se lì non riuscissero più a percepire i vantaggi ma desiderassero solo "avere qualcosa senza sforzo".

 

Quali sono le difficoltà e le mancanze che spiegano perché le persone non sono propositive nonostante abbiano capito? Sono tre le cause:

- sviluppo di abilità e consapevolezza nel settore di interesse, ma anche riuscire a capirlo in modo tale da agire verso di esso;

- inibizioni da superare, la persona ha delle paure o emozioni nagative generiche che la frenano.

L'obbiettivo di questo sito oltre che di spingere le persone alla propositività è anche quello di aiutarle nello sviluppare una personalità che sia in grado di trasformare questo desiderio in azioni efficaci.

 

Si legga passività per approfondire.

 

Dal web

"La responsabilità del mio benessere, come del mio malessere, è soltanto mia. Se non mi amo io, e non cerco di fare in prima persona qualcosa per me, non lo farà nessuno. La mia stessa realtà è qualcosa che chiede e invoca partecipazione e rispetto, non vuole che io mi lasci andare e con questo mi dimentichi di lei. La mia abilità di stare in mezzo agli altri e di dar loro qualcosa sarà direttamente proporzionale a quella che avrò di star solo e di imparare e comprendere da me stesso. Non mi aspetto esattamente nulla da nessuno, e ogni cosa che possa venirmi dagli altri sarà per me motivo di gratitudine; ma questo non mi impedirà di darmi e spendermi per loro a prescindere, perché dare è creare, è vivere, quando significhi essere se stessi in libertà."

Persone che si rendono conto di come sia conveniente, per non dire fondamentale, diventire gli attori della propria qualità esistenziale, rendersi conto che solo avendo degli obbiettivi, pianificando dei progetti per se stessi e mettendoli in atto si costruisce e si vive la propria esistenza. Alcune persone hanno delle condizioni facilitanti tali da ottenere molto con poca propositività, immaginiamo ad una donna dall'elevata piacenza, le è sufficiente un minimo di intraprendenza e di un piano d'azione per prendersi le persone più interessanti intorno a sé eppure quante persone dalle numeroso condizioni facilitanti si sono ritrovate con "poco" per il fatto che non sono state propositive per nulla?

 

 

Qual è la differenza fra intraprendenza e propositività? Che l'intraprendenza è una forma specifica di propositività, dove una persona mantiene un ruolo attivo nel fare esperienza, avventure e conoscere il mondo. Questa forma di propositività crea una sorta di yes man al quadrato dove la persona non solo si limita a dire si ma anche contatta ogni persona che ha vicino a sé o si integra alle esperienze che vede in atto e a cui può unirsi. 

 

La propositività nei rapporti

Una persona propositiva nei rapporti è ad esempio una persona che continua a porre obbiettivi come ad esempio "andiamo a fare una visita lì" oppure "vediamo di trovare qualcosa di nuovo da condividere" e adoperarsi pe rendere quegli obbiettivi concreti, una persona che non dà nulla per scontato nei confronti del partner ma continua a interrogarlo, a capirlo, consocerlo, vedere se è cambiato, etc..

ultima modifica il: 17-11-2018 - 17:12:24
Sito Realizzato da Palombizio Valerio Giuseppe