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- Realismo -
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 "Il realista è colui che considera nello stesso momento sia gli eventi negativi che quelli positivi in modo da avere un quadro completo della situazione"

Cos'è il realismo in campo esistenziale? Cosa si intende per essere realisti?

Si definisce realista una persona che sa guardare e analizzare la realtà presente senza commettere errori ed avere al tempo stesso un quadro chiaro sia dei pro che dei contro, sia del bene che del male.

Fondamentale è il punto del presente, in quanto nel momento in cui si considera la variabile futura entra in campo la possibilità di cambiare, di intervenire, etc.. producendo un fenomeno completamente differente che spazia fra pessimismo e ottimismo a seconda di come il soggetto crede che cambino le cose e il suo ruolo in tale cambiamento.

Il realismo invece basandosi sul presente si limita a descrive il metodo di osservazione e analisi del soggetto, metodo che si potrebbe descrivere come "l'analisi dei pro e dei contro".

Un realista è colui che tenta di guardare la realtà a 360 gradi nel bene e nel male, mentre si parlerà di buonista nel momento in cui il soggetto si limita a guardare solo il bene di una cosa (i vari pro) mentre si definisce cattivista chi guarda solo il male (i contro).

 

 

Essere realisti non è garanzia di essere ottimisti, anzi una persona potrebbe essere pessimista con pensieri quali "le cose sono così e saranno sempre così", cioè nonostante abbia percepito la realtà nei suoi pro e contro senza fare errori, poi però conclude erroneamente che questo presente non possa essere cambiato.

Un altro problema del realista è che a causa di questa visione dove sono presenti anche i "contro" non sia in grado di gestirli o affrontarli finendo per avere una performance negativa o peggiore se invece quei contro non li avesse conosciuti o considerati, cioè una persona vulnerabile ad eventi negativi che ne influenzano il comportamento.

 

Un conto è conoscere tutte le informazioni un conto è saperle usare per pianificare il futuro, saperle gestire, saperle usare e non rimanerne ad esempio schiacciati.

Il realismo ci dice solo questo, se la persona ha o meno il quadro completo della situazione, poi ci sono persone che da questa conoscenza ne traggono potere e altre che ne restano schiacciate.

 

Essere realisti è fondamentale per comprendere la realtà che abbiamo intorno in quanto da questo ci saranno delle scelte.

 

Facciamo degli esempi per comprendere 

 

Il bicchiero mezzo pieno e mezzo vuoto fa parte del fenomeno del realismo? Si, l'esempio del bicchiero mezzo vuoto e mezzo pieno descrive in modo abbastanza accurato questo fenomeno.

Il realista è colui che vede il bicchiere nella sua interezza, il buonista colui che vede l'acqua e basta con un pensiero come "l'acqua che c'è" mentre il cattivista vedrà solo "l'acqua che manca".

 

La confusione fra cattivismo e contentezza. C'è differenza fra una persona che "vede solo il negativo" e una persona che "si focalizza sul negativo in quanto non lo accetta" , questo cosa vuol dire? Immaginate di avere un partner che ha dei pro e dei contro, li conoscete entrambi ma i contro sono tali che vi portano a chiudere il rapporto. Una persona potrebbe pensare che il soggetto sia stato cattivista e si sia concentrato solo sui contro ma non è così, il soggetto nel suo realismo ha solo stabilito che i contro sono un problema che non può accettare, nonostante i vari pro. Questo scenario non ha nulla a che fare con il cattivismo, in quanto in quest'ultimo il soggetto si sarebbe basato solo sui contro senza aver considerato i pro.

 

Essere realisti vuol dire considerare ogni cosa e poi in base a questo basare le proprie scelte soggettive.

 

 

Il problema dei contro negli scenari motivazionali

Essere realisti in alcuni casi potrebbe significare avere a che fare con scenari ed elementi demotivanti, cosa che invece non ha il buonista che si limita a guardare solo i pro. Questo ha portato numerosi motivatori a preferire il buonismo, perché in questo modo possono dare ciò che cercano "i loro seguaci" non facendo però i conti con il lato esistenziale. Ignorare i contro solo per essere più motivati produrrà comunque uno scenario per cui il soggetto agirà e si ritroverà in qualcosa di cui non aveva considerato i contro. Questi scenari sono paradossali perché pur di "fare a tutti i costi" e di essere motivati il soggetto arriva a preferire di non conoscere gli elementi negativi a cui sta andando incontro. Da qui l'esistenza di frasi motivanti come "non pensare alla sofferenza o paura che provi, pensa ai risultati" spingendo il soggetto ad un buonismo di comodo dove l'obbiettivo ultimo è solo fare e motivarsi.

La proposta dell'AB è opposta, continuare ad essere realisti e comprendere perché il realismo demotivi lavorando sulla persona, sugli obbiettivi in modo tale che si resti motivati nonostante il realismo.

 

Il buonismo e il cattivismo produce una serie di fenomeni differenti, si leggano i relativi articoli per approfondire.

DA RIVEDERE

 

 

[da rivedere sulla base del fatto che il realista è colui che non compio né l'errore del pessimista, né l'errore dell'ottimista, riesce ad analizzare ogni problematica, ogni elementi negativo e capire come affrontarlo al meglio o comunque in modo efficace. Una persona che in un'ottica lungimirante interviene sulla sua personalità e sulla sua esistenza per avere un futuro migliore.]

Nel linguaggio comune il termine realismo è diffuso ma potrebbe produrre fraintendimento a causa dei vari significati attribuiti, elenchiamoli:

- realismo per intendere consapevolezza, una persona che non ha una percezione distorta delle cose e della realtà, dove la persona afferma "la mia visione è realista perché non ho commesso errori deduttivi o ho illusioni in merito" usato di solito in opposizione ad una particolare tipologia di persona ignorante, quella ricca di illusioni, sogni e speranze;

- realismo per intendere la concretezza degli obbiettivi, la persona intende comunicare che ciò che si aspetta o ciò che intende fare è qualcosa di concreto, attuabile;

- realismo per intendere un metodo di osservazione ed analisi della realtà, che si oppone a quello dell'ottimismo o del pessimismo ma anche al più banale "focalizzarsi su ciò che si ha davanti".

Essendo il primi due significati descritti chiaramente da altri termini, rispettivamente consapevolezza e concretezza, l'AB sceglie di ridefinire il realismo sulla base del terzo significato descrivendo un metodo di osservazione ed analisi della realtà.

Prima di procedere è necessario specificare che il realismo non è solo un'alternativa al pessimismo o all'ottimismo, ma anche un alternativa all'errore riduttivo che una persona fa nel momento in cui guarda solo ciò che ha davanti e arriva a delle conclusioni senza investire in una comprensione che vada oltre il "qui et ora", cioè l'evento accaduto nel presente.

Una cosa che si nota abbastanza frequentemente è infatti l'errore di chiamare realismo quello che la persona guarda di fronte a sé, se ad esempio le succede qualcosa di negativo ed ha dei problemi la persona afferma  "io non sono pessimista ma realista, perché i problemi che vedo sono reali".

L'errore di queste persone è quello di fermarsi a guardare ciò che hanno di fronte, non indagano oltre, non guardano i nessi fra ciò che è successo con altre situazioni o possibilità, non guardano le implicazioni, etc.. finendo per dare una conclusione che è priva di utilità, se non una banale constatazione di ciò che è accaduto.

Nel momento in cui la persona invece indaga, va oltre e guarda ogni elemento possibile intorno a sé si arriva al bivio che sepera il pessimismo, dal realismo e dall'ottimismo.

Il pessimista si focalizza sugli elementi elementi negativi, probabilmente a causa della sua personalità che gli impedisce di accettare eventi negativi, o perché non può gestirli perché questi gli procurano una sofferenza eccessiva, dimostrando un'ipersensibilità, p èerché ha una persona che esige una perfezione, un'assenza totale di problemi e quindi nella sua mente l'imperativo è quello di eliminare qualsiasi evento negativo e ci si focalizza proprio per quello, in entrambi i casi c'è una persona che diventa pessimista perché ha delle problematiche con gli eventi negativi, non può accettarli e non può/sa gestirli. 

L'ottimismo si basa sull'esatto opposto, la persona accetta i problemi ma preferisce non pensarci, non perdere tempo e non inquinare le sue giornate con considerazione di qualcosa di negativo e di quello che potrebbe implicare fra fare delle scelte e dei limiti, elementi che per questo preferisce rimandare o ignorare. L'ottimismo si basa sull'autoconvincimento, sulla distrazione e sulla rimozione dove la persona anche se individua elementi negativi li fa letteralmente sparire dalla sua mente, così da potersi godere il presente avendo nella sua mente solo elementi che considera positivi.

Il realismo invece si basa sull'accettazione e sulla gestione degli elementi negativi e positivi, perché a differenza del pessimismo la persona è in grado di gestire questi eventi, sia sotto il profilo della sensibilità sia nell'accettazione che  le cose negative esistono, ci si può convivere e si può investire per eliminarle o attutirle, in definitiva sa come affrontarle e quindi le considera per quello che sono dando spazione anche ad altro, senza che l'attenzione e la qualità esistenziale venga risucchiata e abbattuta da qualcosa di negativo. A differenza dell'ottimista la persona è lungimirante, sa che gli elementi negativi vanno considerati per fare delle scelte e decisioni funzionali sul lungo periodo, che ignorarli vuol dire barattare la qualità del presente per quella futura, avere un leggero miglioramento oggi per andare incontro ad una possibile catastrofe domani (il problema per definizione stessa è qualcosa che con il tempo si aggrava, non rimane in standbye, non necessariamente un problema diventa una catastrofe ma comunque tende ad aggravarsi nel tempo).

Il realista sfrutta questi dati che ha, questa considerazione di eventi negativi e positivi per avere una prospettiva più ampia, per poter rendere le proprie scelte ancora più accurate e funzionali.

Una persona pessimista per quanto possa focalizzarsi sulle componenti negative con l'intento di risolverle, proprio perché non guarda l'insieme finirà per avere una visione inferiore nei confronti del realista che invece sfrutta ogni informazione, è come se il pessimista preso da questa foga nell'eliminare le componenti negative finisse per perdere quelle risorse e lungimiranza che invece ha un realista, come se fosse in parte cieco.

Ma mentre il pessimista risulta comprensibile dall'esterno proprio perché ci sono dei tratti di personalità deboli che lo spingono in quella direzione, l'ottimista raramente viene compreso dall'esterno, infatti ci si chiede come si possa essere così ingenui da ignorare un elemento negativo dato che fare delle scelte senza considerarlo implica che la persona possa ritrovarselo peggiorato in seguito, o possa ritrovarsi eccessive difficoltà nei prossimi obbiettivi, nel prossimo futuro proprio perché non ha considerato tali elementi, ma anche semplicemente perché sta ignorando un problema che potrebbe aggravarsi.

 

Essere realisti vuol dire prendersi del tempo, fare un'analisi approfondita e comprendere la logica di ciò che sta accadendo e riuscire per quanto possibile ad evidenziare ogni variabile, ogni evento negativo e positivo e poi alla fine tirare una conclusione valida.

Ed è qui che si assiste ad un fenomeno che si potrebbe definire come "illusione di realismo" dove la personare anche se si rendono conto che essere realisti vuol dire analizzare la realtà in ogni aspetto sia positivo che negativo commettono due errori:

- o fanno questa analisi euristicamente, cioè non analizzano la realtà ma tramite i loro metodi euristici arrivano nel giro di poco ad una conclusione;

- o commettono errori nel fare questa analisi a causa di una percezione distorta, un mix fra illusioni preesistenti ed errori deduttivi.

La conclusione a cui si arriva è quella di un realismo illusorio, dove la persona anche se pensa di avere dei dati da poter sfruttare a suo vantaggio in realtà sta avendo un realismo distorto o inaccurato da considerarsi non valido, quante volte vi sarà capitato di ascoltare persone che nonostante si professassero realiste e di aver individuato sia elementi negativi che positivi, al momento di ascoltare quella lista vi sembrava come palesemente errata? Essere realisti è un aiuto nel comprendere la situazione, un elemento in più che può aiutare a prendere delle scelte e delle decisioni ma è un elemento che non è facile da raggiungere, che richiede del tempo e un pensiero che sia efficace e in grado di analizzare senza errori la situazione.

Questi problemi esistono anche nel pessimismo, dove la persona ha pessimismo illusorio cioè che si basa su elementi negativi che inr realtà non esistono e nell'ottimismo dove la persona ha un un ottimismo illusorio che si basa su elementi positivi che in realtà non esistono, la persona vede elementi positivi o negativi che non esistono se non nella sua mente.

Il realismo ha anche un'effetto positivo, uno scudo emotivo contro gli elementi negativi perché la persona proprio perché riesce a considerare i "pro" è come se percepisse anche incosciamente i contro meno pesanti.

 

In sintesi il realista è in grado di guardare alla realtà non commettendo né gli errori del pessimista né quelli dell'ottimista, questo vuol dire che la persona ha una personalità priva di quelle caratteristiche che la porterebbero ad essere una persona pessimista, sia ha una consapevolezza tale non cadere nell'errore di scarsa lungimiranza dell'ottimista, la persona realista investe per comprendere e approfondire la logica degli eventi per avere un quadro completo da sfruttare nel migliorare la sua efficacia e funzionali nel fare delle scelte e prendere delle decisioni. 

Il realismo implica lungimiranza? Si, il realismo indica che abbiamo di fronte una persona che tende alla lungimiranza, essere realisti vuol dire che la persona quando sta considerando la realtà la sta analizzando in ogni sua sfaccettatura, nelle implicazioni presenti e future, questo non toglie che una persona realista potrebbe non essere lungimirante in altri contesti, essere realisti non assicura di aver di fronte una personalità lungimirante totale.

 

Realismo e il metodo dei pro e dei contro

Nel linguaggio comune si è diffuso il modo di dire di guardare pro e contro specialmente quando si tratta di fare una scelta o una decisione, un modo per invocare il realismo e i suoi vantaggi anche se in un settore specifico, essere realisti vuol dire fare questo e andare oltre, osservare e analizzare la realtà costantemente con quest'ottica, probabilmente il fattore scelta è quello cruciale e essere realisti in quel campo incide per la maggior parte, ma essere realisti con costanza è comunque un modo per aumentare la propria consapevolezza, per essere pronti a fare delle scelte senza che la persona faccia questo percorso solo quando sta per scegliere.

 

Il realismo è una componente della saggezza per le implicazioni che ha nel migliorare la qualità esistenziale.

 

Cosa succede se una persona nel suo essere realista individua solo elementi negativi? Che ha commesso degli errori, per quanto una persona possa essersi andata ad costruirsi un'esistenza piena di problemi ciò che non toglie che esistono diverse cose che si possono fare per uscirne, altre esistenze da costruire. Una persona realista riesce ad esserlo perché non è chiusa mentalmente e sa che ci sono altre possibilità che al momento non ha considerato, ci sono situazioni oggettivamente difficili come quella di aver diagnosticata una malattia terminale ma se una persona è realista sa che nell'ultimo tempo che gli rimane ci sono diverse cose da fare se supera l'eventuale paura e ansia che questo scenario produce.

 

Appunti:

- tecniche per rimanere realisti appunta su un foglio le cose piacevoli e sgradevoli accadute sia in generale che una determinata attività, per evitare l'effetto rimozione o dove si dimentica.

ultima modifica il: 02-07-2017 - 22:31:59
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