Cos'è la discriminazione? Cosa si intende per discriminare?
Si definisce discriminazione quel comportamento basato su delle credenze preconcettuali a portire dalla categoria di appartenenza.
Un soggetto si giudica perché viene catalogato nel gruppo e giudicato sulla base stereotipale dello stesso, esempio, "sei una donna e quindi non sai guidare".
La discriminazione è l'azione che si manifesta a causa di una generalizzazione su un gruppo senza che venga giudicato il singolo.
Non è discriminatorio il comportamento statistico, esempio "non ti assumo perché tu sei un soggetto a rischio, fai parte di un gruppo con un'alta probabilità che si manifesti una possibilità che io non voglio".
Esempio non assumere una donna perché potrebbe rimanere incinta non è discriminatorio, è un altro fenomeno ma non è discriminazione.
Facciamo un esempio, un uomo dice "non voglio le donne a lavorare con me perché non sono brave" questa è una discriminazione perché un conto è dire "Carla è venuta a fare un colloquio, l'ho messa alla prova ma non è stata brava" che corrisponde ad una selezione valida, un conto è dire "Carla non venire per niente al colloquio, sei donna quindi non sei brava", in questo caso la selezione è avvenuta su base di preconcetti e stereotipi, il soggetto a partire da delle regole mentali come "la donna non è mai brava" ha giudicato senza conoscere il caso specifico.
Il soggetto che subisce questo tipo di selezione si sente discriminato perché percepisce che l'altro è saltato ad una conclusione non valida, non l'ha giudicato e analizzato per quello che è realmente.
Gli episodi più frequenti di discriminazione abbiano preso un termine proprio, ecco un rapido riepilogo:
- razzismo, si discrimina generalizzando a partire dalla razza;
- sessismo, si discrimina generalizzando a partire dal genere;
- omofobia, si discrimina generalizzando a partire dall'oriontamento sessuale.