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"homo homini lupus"

Cosa vuol dire comportamento antisociale?

 

(il costrutto cognitivo che supera l'empatia, l'altro non vale, sono più importante io. Una possibile spiegazione al comporamento non empatico, il soggetto ha una visione razionale talmente estesa su quel versante che riesce a sopprimere o superare immediatamente il conflitto generato dall'empatia, l'esempio del "immagino colui che sta soffrendo come un pedofilo, l'empatia svanisce immediatamente".

i tre regolatori del comportamento sociale, empatia e senso di colpa, percezione della convenienza prosociale)

Si definisce antisociale un soggetto che intenzionalmente agisce per danneggiarne fisicamente altre, che non conosce, senza che vi sia alcuna causa apparente se non un interesse personale.

In questo modo si comprende chiaramente che la vendetta non ha nulla a che fare con l'essere antisociali, così come l'antisocialità e la prosocialità non hanno nulla a che fare con le dinamiche di individualismo che si instaurano quando si conosce qualcuno.

La problematica che ha da sempre riguardato l'essere umano come animale e come specie è il comportmento di chi abbiamo intorno senza che lo conosciamo, la nostra biologia si è evoluta per favorire comportamenti prosociali altrimenti ne andavana della sopravvivenza stessa del gruppo.

Questo ci fa comprendere che un comportamento prosociale e antisociale sono dettati dall'influenza e le conseguenze che hanno le scelte che ogni giorno facciamo nelle persone che subiscono per l'appunto il peso di queste azioni.

I casi più eclatanti di condotta antisociale sono un furto, uno stupro, una rissa ma guardando nel piccolo ci si rende conto di come le persone, mosse prevalentemente dai loro interessi, tendino a danneggiare gli altri per prendersi qualcosa, per avvantaggiarsi, fregandosene del danno arrecato o percependo comunque conveniente farlo.

L'antisocialità nei paesi con un avanzato processo di civiltà è quasi del tutto delineata dalla legge, senza che sia necessario scomodare la cultura e le normalità del posto.

Questo ci porta a renderci conto di come esistano numerose persone con una propensione antisociale, alcuni sono completamente disinibiti e appena lo ritengono conveniente agiscono, specialmente se credono di poter evitare le conseguenze, di essere beccati (in ottica di legge), altri invece hanno subito un'educazione che li inibisce e quindi anche se sono tendenzialmente antisociali finiscono di fatto per danneggiare gli altri.

Questa è una realtà scomoda, in quanto ci fa comprendere di come il mondo sia una "giungla"  fatta più di bestie non di persone che nella loro personalità siano prosociali, desiderano collaborare, costruire, fare forza comune senza danneggiare nessun altro ma pensare solo al benessere che possono costruire con le persone intorno a sé.

Si pensi al familismo, dilagante nella nostra cultura, dove ci sono soggetti che fanno gruppo con i propri parenti stretti e vedono tutto il mondo esterno come qualcosa da usare, noncurandosi dei danni, solo per il loro benessere famigliare.

Va compreso e accettato di vivere in un mondo con componente antisociale, che conviene isolare e allontanare questi soggetti non dando loro modo di poterci danneggiare.

 

Va accettato il fatto che ci sono persone che ti vedono come un "sacco di risorse" a cui vogliono attingere fregandosene dei danni che possono causarti.

All'atto pratico questo cosa vuol dire? Comprendere dove sono le proprie risorse, ad esempio la propria casa, ma anche la propria persona nei confronti di un eventuale stupratore che ha come risorsa da usare il nostro corpo e in un secondo momento costruire una strategia esistenziale che minimizzi il rischio che accada.

Esempi pratici:

- mettere un impianto di allarme moderno e collegato in rete che ci dica immediatamente se qualcuno sta entrando nella nostra casa;

- conoscere le statistiche e le modalità di stupro più comuni ed evitare di avere un comportamento che lo favorisca.

 

Un esempio eclatante di persona che non ha compreso questo fenomeno è "Pippa Bacca" una donna italiana che ha viaggiato con un vestito da sposa in paesi culturalmente più arretrati del nostro e da sola, attirando notevole attenzione su di sé. Questa donna è morta stuprata perché non si è resa conto che se vai girando da sola nella giungla prima o poi qualche predatore ti mangia.

 

 

L'antisociale non va confuso con:

- Individualismo negativo, si riferisce al come una persona a trattare in ottica di scambio le persone con cui interagisce. Fra questi spiccano figure come manipolatore, egoista, truffatore, etc...

- Incivile. Termine utile per descrivere il comportamento di un soggetto in termini di rispetto per la legge della società in cui vive. Sarà incivile chi butta la roba per terra in una società dove è vietato farlo, etc...

- Asociale, persona non interessata al rapporto con altri o anche se interessata lo evita o fugge da esso ad esempio per sociofobia o per altri motivi. L'asociale è un concetto utile perché evidenzia non solo intenzioni e comportamento di un soggetto ma anche il giudizio che le persone hanno nei suoi confronti nel percepire questi tentativi di fuga e allontamento con l'aggiunta di una scarsa o nulla socialità, scambiando a volte anche questo allontamento come forma di disadattmento o inadattamento anche quando il soggetto in realtà saprebbe cosa fare;

- Schizoide, persona non interessata alle relazioni nonostante porti avanti anche diversi rapporti. L'utilità di questo termine evidenzia quella persona che per diversi motivi (prevalentemente paura o visione del mondo) non intende affezionarsi, legarsi, dipendere da qualcuno e in generale prendere inpegni e fissare un rapporto nel futuro e nelle intenzioni. Questo potrebbe portarla strategicamente anche ad evitare alcuni tipi di rapporto o troncarli laddove percepisce il rischio che possano diventare relazioni, come se vi ci si ritrovasse dentro come una gabbia da cui poi non potrebbe più uscire. Un esempio eclatante di fenomeno schizoide lo troviamo nella moderna "trombamicizia" dove le persone sottolineano il desiderio di godersi il rapporto senza alcun impegno e in alcuni casi vincolo;

- Introverso, persona interessata solo ad una parte della società quella con cui ha interessi comuni, obbiettivi, progetti e si differenzia nettamente dal mondo estroerso che invece punta ad abbracciare la socialità tutta come forma di svago e intrattenimento;

- misantropo, questo evidenzia il fenomeno in cui il soggetto per diversi motivi si ritrova immerso in una comunità che percepisce come deviante da sé (potrebbe anche essere una distorsione del soggetto) e quindi una persona che odia il genere umano intendendo come odia la maggior parte delle persone con cui è entrato in contatto e con cui pensa che entrerà in contatto. Non va confuso con l'asociale che invece è spaventato e ho altri problemi che gli impediscono di interagire con una società che comunque desidera;

- solitario, il solitario si differenzia dall'introverso perché la persona sebbene abbia sviluppato passioni che gli danno un'autonomia comuque conserva problematiche con il sociale, come asocialità, misantropia e quindi finisce per starsene per contro proprio e passare il tempo con le cose che gli piacciono e basta. Termine utile per evidenziare uno specifico sottotipo di persone;

- emarginato, evidenzia il fenomeno in cui la persona a causa del suo essere deviante dalla cultura in cui si immerge, a volte anche solo per disadattamento, viene allontanato e quindi emarginato dagli altri anche se la persona invece desiderebbe integrarsi. L'emarginazione avviene per diversi motivi differenti.

 

Può esistere una persona che non è minimamente interessata agli altri? No, perché l'essere umano per definizione trae vantaggi dalla società, anche solo per lavoro, ottenere qualcosa e pagare, i rapporti sono anche interessati. C'è il termine schizoide ad evidenziare come alcune persone potrebbero avere una personalità che li spinge a limitarsi ad alcuni rapporti ma non approdare mai a delle relazioni come quella romantico sentimentale.

 

Il problema delle sfumature di antisociali e dell'insufficienza della legge, l'esempio della pubblicità che vende un inganno ma è legale, colui che ha fatto quella pubblicità e vende quel prodotto va considerato come un antisociale o meno? A livello concettuale si, ma essendo la legge il punto di riferimento in pratica non lo è, lo sarà in futuro quando le leggi verranno migliorate.

 

 

L'utilità di questo termine completa ed espande il concetto di civiltà. Perché mentre nella civiltà si evidenziano quelle norme di "quieto vivere" cioè non c'è l'intenzione di danneggiare qualcuno ma non rispettarle comunque alimenta problematiche che danneggiano tutti, se tutti buttassero cartacce per terra, la realtà che quelle persone vivrebbero sarebbe degradata e peggiore. Nell'antisociale non si evidenzia il danno indiretto ma il danno diretto, il soggetto antisociale vede gli altri e la società (specialmente coloro con cui non ha un rapporto o un'interazione affettiva) solo come persone da depredare, sfruttare, usare per i propri obbiettivi, una sorta di individualismo negativo estremo verso tutti gli altri, una sorta di parassita su larga scala che vive a discapito degli altri. Un antisociale è colui che truffa qualcuno vendendogli ad esempio qualcosa che non gli serve e ingannandolo, un ladro, un assassino, uno stupratore, qualsiasi persona intenzionalmente violi la legge per ottenere un vantaggio a discapito di un'altra persona che viene depredata delle sue risorse. L'antisociale pensa che ciò che fa sia giusto per sé ma che comunque se gli altri lo scoprissero potrebbero "danneggiarlo" quindi lo fa di nascosto, ma c'è anche chi lo fa sentendosi invincibile e pensando che gli altri comunque non potranno mai fargli nulla?

 

Qual è la differenza fra narcisista e antisociale? Il narcisista usa l'altro manipolandolo e non facendolo soffrire in tale ottica, la manipolazione è tale che il soggetto soffre solo quando scoprirà che ha avuto a che fare con un narcisista e i suoi reali obbiettivi. Mentre nell'antisociale il soggetto non si fa problemi a far soffrire gli altri, anche all'interno dei rapporti in cui si trova.

Potrebbe esserci un soggetto che all'interno di un rapporto spazia fra comportamenti antisociali a comportamenti narcisistici.

Nell'antisociale c'è manipolazione? Può esserci.

 

Fino a qui

 

Con questo termine si tenta di evidenziare quel soggetto che non segue le regole sociali e che sfugge al controllo sociale producendo dei danni più o meno significativi alla società.

In sintensi viene usato per evidenziare quello che si potrebbe definire come incivile dove la persona al tempo stesso è conscia che questo andrà a danneggiar qualcuno.

Questo termine è utile perché a differenza del narcisismo che descrive i rapporti del soggetto l'antisociale descrive il fenomeno impersonale e non intimo, un ladro che va a rubare a casa di qualcuno sa che lo sta danneggiando ma di fatto non lo conosce.

L'antisociale può manifestarsi in tre modi:

- antisociale conflittuale, la persona ha vissuto la scelta come un conflitto, c'era una parte che spingeva affinché non si violassero tale regole e norme ma alla fine ha prevalso la condotta antisociale;

- antisociale da neutralizzazione delle norme e regole, la persona non avverte senso di colpa o qualsiasi altra emozione negativa perché fa in modo di autoconvincersi e giustificarsi, in quello scenario gli sembra che sia giusto così, non vede le norme e le leggi che sta violando cosa che accadrebbe senza quell'autoconvincimento;

- antisociale non conflittuale, la persona conosce le leggi e le regole ma non le condivide, non le sente dentro di sé e quindi prende scelte antisociali con leggerezza e facilità sapendo cosa sta facendo.

 

Mentre i primi due sono persone comunque con dei limiti, con dei conflitti e con una preparazione per poter essere antisociale il terzo tipo è una persona senza freni e che virtualmente potrebbe fare di tutto e l'unica cosa con cui ha a che fare sono le conseguenze e nient'altro, ma non sempre potrebbe fare un ragionamento di questo tipo.

Ad esempio è antisociale una persona che per bisogno di soldi va a fare una rapina, oppure

Norme e leggi sono alla base delle dinamiche dei gruppi, quando una persona viola queste regole viene disapprovata e il rischio è quello che essendo ritenuta deviante venga allontanata o peggio.

 

L'antisociale non è solo una persona incivile è una persona incivile che è motivata a fare azioni sapendo i danni che queste arrecheranno direttamente alle altre persone.

 

 

Non confondere l'antisociale con l'anticollaborativo, l'anticollaborazione evidenzia un soggetto che invece di tentare di trovare un minimo di collaborazione punta solo a competere.

 

Qual è l'utilità di questo termine? Con questo termine ci si rende conto che ogni persona è mossa da delle motivazioni ma alcune si fermano al limite della legge e delle norme, altre invece no. Cosa passi per la testa di queste persone è variabile, c'è chi crede di non essere scoperto, chi non gli interessa delle conseguenze, etc..

 

La condotta antisociale va vista come una scelta narcisista che non ha limiti ed è disposta ad andare oltre in alcune situazioni, questo vuol dire che la logica di questa scelta per essere capita a fondo richiede la conoscenza del concetto di narcisismo.

 

 

non confonderlo con:

- misantropia;

- percezione di devianza da determinati gruppi di persone;

 

FINO A QUI

 

Si definisce antisociale quel comportamenton soggetto che danneggia la comunità perché ha capito che in un sistema dove la maggior parte segue le leggi e determinate regole  (il che fa reggere la società stessa) può avvantaggiarsi danneggiando gli altri con furti, evasione di tasse, l'uso della violenza e coercizione o anche semplicemente non seguendo le norme che gli altri seguono.

L'antisociale si può considerare come una persona che ha capito che

 

DA RISCRIVERE

Un altro punto di vista potrebbe essere che l'antisociale consciamente viola la legge sapendo che ci sta guadagnando e che non pagherà conseguenze per questo, la persona sa esattamente cosa succederà se verrà beccato ma crede che non accadrà.

 

L'antisociale non va confuso con il siocopatico che invece è una persona che ha problemi nel ragionamento morale, specialmente nel capire le conseguenze delle sue azioni, finendo per fare delle azioni pensando che vada in un modo ma poi andrà in un altro, il sociopatico infatti presenta a diversa dell'antisociale uno scarso livello di qualità esistenziale a dimostrazione di come la sua condotta esistenziale non proceda come aveva pensato (l'antisociale invece è in positivo almeno fino a quando non lo scoprono).

Un esempio di sociopatico lo troviamo nella persona che capisce che alcune sue azioni o scelte lo danneggiano più che avvantaggiarlo, pensiamo a quella persona che sta sempre a giudicare tutti e tutto e poi resta sola e ne soffre perché nessuno desidera avere a che fare con lei, oppure la persona che sfrutta gli altri pensando che questi non se ne accorgano e poi rimane sola.

Il sociopatico è una persona che ha problemi nel capire e fare scelte efficaci di responsabilità sociale finendo per soffrire socialmente a causa delle scelte errate prese e delle relative conseguenze.

La sociopatia è strettamente correlata con il disadattamento sociale, il non capire la realtà sociale e gli altri e finire per prendere scelte errate, mentre l'antisociale è una persona che intenzionalmente desidera danneggiare e parassitare parte della società pensando di essere astuto e passarla liscia, l'antisociale se la prende non con gli amici che si tiene stretto ma con quella parte più lontana e percepita fredda, pensiamo al ladro che scassina le abitazioni dei ricchi, il suo essere antisociale è proprio nel pensiero razionale che ha fatto che lo ha portato a rubare.

 

FINO A QUI 

 

Pagina di disambiguazione anormale. 

La devianza e l'indignazione sono gli elementi che separano in modo netto non solo le varie subculture fra di loro ma anche i vari gruppi etnici. Cioè quando c'è disapprovazione i soggetti possono comunque rimanere integrati sotto la stessa subcultura se ci sono altre affinità, se c'è la devianza si generano sottoculture che riescono comunque a rimanere a contatto fra loro (Senza interazione) in un vasto gruppo etnico multiculturale, quando c'è indignazione si parla di gruppi etnici differenti e quindi se queste persone condivideranno lo stesso spazio fisico inizieranno a nascere statisticamente parlando attriti e tensioni.

 

 

Percezione antisociale, anche se l'altro attivamente non fa nulla per essere una minaccia l'altro lo percepisce come tale l'esempio della cannabis è lampante, per alcune subculture un fumatore di cannabis viene visto come anormale o deviato e quindi ne tollera la presenza lo discrimina non percendolo come una minaccia ma solo come qualcosa che non si percepisce avere come interazione, altre subculture potrebbero vederli come una minaccia ad esempio un gruppo che vede questi soggetti come potenziali "danneggiatori" dei loro figli, persone che possono avere un ruolo nell'educazione e "deviarli", quindi persone che tentano in ogni modo di allontanarli e non ne tollerano nemmeno la presenza.

Oltre l'indignazione c'è anche la componente dell'antisociale che potrebbe spingere a tenere separate le persone in gruppi etnici differenti.

 

L'opposto del comportamento antisociale è il prosociale, cioè soggetti che sono motivati a produrre un comportamento che viene percepito dagli altri come un vantaggio. Si pensi a colui che fa beneficenza per istrietismo, colui che per un affetto smodato verso gli altri tende ad aiutare chiunque sia in difficoltà etc..

Il prosociale tende a favorire ulteriormente l'integrazione verso questi gruppi di persone che percepiscono per l'appunto quel comportamento come prosociale.

DA INTEGRARE MODIFICANDO devianza in antisociale

Cos'è la devianza? Cosa si intende per soggetto deviato?

Con il termine devianza si evidenzia un comportamento in cui il soggetto trova piacevole ed è motivato a seguire delle condotte che danneggiano gli altri o la società in generale.

Questo termine è utile perché evita la confusione che viene fatta a carico del concetto di anormalità.

L'utilità consiste nel rendersi conto che l'anormalità è il giudizio che gruppi di persone fanno nei confronti di coloro che nella loro deversità non li danneggiano, persone che saranno solo discriminati.

La devianza invece evidenzia un altro fenomeno ovvero quello in cui un soggetto non solo viene giudicato anormale da un gruppo ma anche come una fonte di sofferennza e danneggiamento. 

 

Questo ci fa capire che se le varie sottoculture che fanno parte di un gruppo etnico si discrimininano a vicenda ma si tollerano finiscono per esserci però degli elementi o gruppi di elementi che manifestano un comportamento tale, detto deviante, che spinge le persone a vedere questi soggetti così "pericolosi" da allontanarli.

L'anormalità è un giudizio estremamente diffuso, c'è un relativismo dei comportamenti tale che anche se il soggetto sceglie di seguire determinate norme per integrarsi in un gruppo  comunque finirà per essere giudicato anormale da un altro gruppo, mentre il giudizio di devianza è meno frequente e indicatore di un soggetto che è un rischio che non ci si limita a giudicare come anormale ma dal quale è perfino necessario difendersi anche con denuncia se necessario.

 

Il comportamento deviato non sempre sfocia nella criminalità sia perché ci sono delle legge inefficaci sia perché ci sono leggi  poco chiare a riguardo.

 

Un esempio di anormalità non deviante lo troviamo nei fumatori di cannabis, questi potrebbero stare con dei gruppi che li reputano normali ma essere considerati anormali e discriminati da quei gruppi di persone che non reputano normale e accettabile fumare cannabis.

Un esempio di anormalità deviante la troviamo invece nei soggetti che desiderano fare risse, soggetti che vengono percepiti non solo come anormali ma anche come un rischio, la stessa cosa di potrebbe dire degli stupratori. 

Uno stupratore è un soggetto deviato se gode nell'atto stesso di struprare, un assassino che gode nell'uccidere è deviato. Mentre un soggetto che uccide per un attacco di rabbia o per un'allucinazione non è un soggetto deviato ma è comunque un criminale.

 

Un sadico che si diverte ad insultare o far soffrire gli altri è una persona deviata.

La devianza indica la presenza di un soggetto che non pulò essere più tollerato dagli altri gruppo, un soggetto che va allontanato (teria delle etnia).

 

Devianza latente e devianza manifesta, capire la mente del deviato

Una persona che ha comportamenti devianti almeno che non sia una persona emarginata o comunque con rilevanti problemi sociali è una persona che sa cosa sta facendo e quali sono le conseguente, proprio per questo è da considerarsi deviata perché nonostate sa lo fa comunque. Questo ci fa capire che per alcune persone possono generarsi tre possibili stati mentali:

- conflitto ambivalente, il soggetto da una parte è spinto dal desiderio verso qualcosa che al tempo stesso evoca emozioni negative o perché l'educazione che ha ricevuto comunque lo ha condizionato(regole) a non fare determinate cose oppure perché comunque parte di lui è comunque normale e alcune cose le percepisce come negative;

- conflitto inbitorio, il soggetto da una parte desidera fare qualcosa, qualcosa che suscita in lui solo emozioni positive ma dall'altra finisce per essere inibito perché ha paura, sa che è sbagliato, teme le conseguenze, etc.. Ad esempio la persona si rende che ciò che intende fare farà soffrire altre persone e questo lo inibisce;

- assenza di conflitto, il soggetto nonostante sappia ciò che fa è anormale e che genererà sofferenza lo fa comunque perché è motivato dal piacere che ne trae. Un soggetto con una personalità che l'AB definisce antisociale e che spiega perché ad inizio articolo si sia parlato di persone che danneggiano la società, questa è la figura che rappresenta in toto questo fenomeno.

L'assioma di piacere parla chiaro " se una cosa dà piacere è altamente probabile che finirai per farla" questo ci fa capire che se si parla solo di conflitto nel lungo periodo prima o poi accadrà mentre se il soggetto ha anche una motivazione a non farlo allora è probabile che rimarrà un deviante latente per tutta la sua esistenza senza mai manifestare tale devianza.

Le motivazioni più frequenti sono:

- succubanza e istrietismo, il soggetto si rende conto che tale azioni comunque gli farebbe riceve dei giudizi inaccettabilie;

- rischio che altri elementi in cui si è già investito ne risentano e vengano distrutti dalle conseguenze della condotta deviante;

- altre fonti con cui appagarsi, maggiore è l'equilibrio del soggetto più è probabile che rinunci alla condotta deviante.

Questo ci suggerisce che un soggetto deviante è una persona che non ha alcune di queste motivazioni o se ce l'ha comunque non sono state sufficienti a fermare il desiderio deviante (in alcuni casi la persona potrebbe essersi autoconvinta di farla franca rendendo inefficaci queste motivazioni a non farlo).

Questo conflitto interiore fa capire perché alle più consapevoli di questo fenomeno perché esistano ad esempio pedofili "pentiti" e pedofili non "pentiti", in quanto i primi probabilmente hanno vissuto questo conflitto interiore anche se poi hanno ceduto mentre i secondi hanno desiderato e hanno fatto senza che ci sia stato alcun conflitto interno, sono così e probabilmente ci moriranno anche pronti a rifare senza indugio ciò che desiderano. La soluzione è quella di risolvere i problemi sociali ed educativi che generano questi soggetti, cosa che è al momento un'utopia.

 

Mentre i primi due stati mentali ci suggeriscono un soggetto che in qualche modo è frenato nel suo potenziale distruttivo il terzo ci evidenzia il soggetto distruttivo per eccellenza, nei primi due cass si assiste ad un comportamento a singhiozzo anche se in alcuni casi si può assistere ad una escalation se il soggetto in qualche modo si dinisbisce o risolve l'ambivalenza negativa. 

Una società in cui i soggetti crescono con meno morale e con meno regole sono soggetti sempre più disinibiti e che anche se si rendono conto delle norme non le seguiranno più e daranno via libera alla loro componente deviante generando sempre più soggetti che rientrano nella terza categoria ovvero quelli con assenza di conflitto. La società nel suo essere fallimentare ha da sempre prodotto soggetti devianti ma l'educazione "pesante" al tempo stesso è come se tentasse di piegare ogni singolo cittadino a seguire le norme. Oggi l'educazione continua ad essere fallimentare e a sfornare soggetti con queste caratteristiche devianti ma non avendo più questa componente che "frena" ecco che i fenomeni di antisocialità aumentano.

 

Come nascono questi desideri deviati? L'AB ha due spiegazioni:

- una che deriva dalle sottoculture, ci sono proprio gruppi di persone che educano in tal senso specialmente perché fanno in modo che questi soggetti non attacchino la stessa sottocultura che li ha generati ma altre culture e altri gruppi, generando soggetti che quindi crescono con questi desideri e obbiettivi devianti, tendendi ad essere rissosi, ladri, stupratori, etc..;

- una che nasce dal fallimento educativo, soggetti esposti a traumi, carenze affettive/educative, violenze al punto che si genera questa condotta antisociale, questi desideri distruttivi nei confronti di altri soggetti.

 

APPUNTI:

- obbiettivi anormali di cui il soggetto sa qual è l'impatto sociale, cosa produce e quali saranno le conseguenze;

- la teoria dell'etichettamento come spiegazione del perché alcune condotte devianti si fortifichino nel tempo, etichettare qualcuno come deviante e considerarlo tale a prescindere lo spinge ancora di più in tale direzione.

 

DA RISCRIVERE, SI LEGGA DEVIANZA

Nel linguaggio comune il termine sociale non è diffuso, questo termine viene utilizzato in psichiatria per identificare quelle persone che arrecano un donna alla società e che per questo non rispettano né le leggi né le regole morali.

L'errore più comune che si potrebbe commettere è pensare che si tratti di danni fisici, ovvero di persone che fanno uso della forza fisica ma non è così, si definisce antisociale qualsiasi persona che per diverse motivazioni agisce arrecando intenzionalmente un danno e una sofferenza ad altre persone sia in termini economici, che fisici o psicologici.

Pensiamo ad un politico che per un suo interesse economico o di potere fa delle azioni che danneggiano la collettività, questa figura è da considerasi antisociale così come lo è una persona che nella sua superbia, cioè desiderio di dominare, fa soffrire qualcuno per il gusto di "schiacciarlo e sentirsi superiore".

L'antisociale può essere considerato come una persona furba con scarsa o nulla lungimiranza che per avvantaggiarsi nel presente  non solo danneggia un mondo in cui continuerà a vivere (finendo per vivere esso stesso in un mondo peggiore)  ma si mette contro delle persone che lo scoprono che iniziano ad attuare un comportamento rabbioso e vendicativo nei suoi confronti.

L'antisociale può fare due tipologie di danni:

- un danno diretto dove va ad aggredire un singolo o un gruppo di persone che per questo soffriranno;

- un danno induiretto dove si va ad aggredire qualcosa di statale, una persona che non paga le tasse o ruba soldi pubblici non colpisce direttamente nessuno ma colpisce indirettamente ogni persona.

 

Una persona per essere antisociale necessita anche di una componente di sociopatia, ovvero non avere quelle norme morali che di solito inibiscono una persona dall'arrecare danni ad altri o alla collettivita anche se a volte l'opportunità potrebbe essere così "ghiotta" da riuscire a spingere anche una persona che ha delle inibizioni ad agire lo stesso in modo antisociale.

 

 

Per comodità conviene dividere queste persone in due sottogruppi:

- Criminale, colui che non rispetta la legge ma ha delle sensazioni che lo frenano nel portare sofferenza ad altre persone, quindi si limita a violare la legge laddove comunque nessuno soffra per danni da lui stesso inflitti. È una persona dalla morale limitata che lo frena dall'arrecare sofferenza diretta ma nella sua ignoranza non riesce a concepire e percepire i danni sociali che compie e che questo essere anticollaborativo lo pagherà comunque indirettamente in termini di "società peggiore in cui continuerà a vivere"; 

- Delinquente, colui che non rispetta la legge e senza alcun freno morale inibitorio, sono persone che non hanno alcun problema ad agire in modo anche pesante se ne hanno la motivazione.

Quali sono le motivazioni che più spingono una persona ad essere antisociale? L'AB ne individua tre:

- essere vuoti sopratutto a livello lavorativo, la persona non ha qualcosa da fare con piacere per avere un ritorno economico costante e quindi preferisce la strada più facile a quella di un'esistenza di sacrificio prendendosi dal sociale anche con la forza (ladri, truffatori, etc..) queste persone in base al profilo criminale o delinquente colpiranno lo stato o persone specifiche;

- sadismo, la persona prova piacere nella sofferenza altrui a livello inconscio, sono persone che tendono ad essere più delinquenti perché desiderano far soffrire qualcuno e vederne la sofferenza;

- superbia, la persona desidera così tanto dominare le altre persone che è disposto perfino a sabotarle, distruggerle e nutrirsi della loro sofferenza anche qui abbiamo il profilo di una persona delinquente, cioè che non viene frenata e fa qualsiasi cosa per inseguire quella sua forma di piacere.

 

 

Il profilo di una persona antisociale descrive una persona che  è all'esatto opposto comportamentale di una persona collaborativa, di una persona che nella propria scarsa lungimiranza non capisce cosa le sue azioni comportano in modo diretto e indiretto e che tenderò inevitabilmente a  "scontare esistenzialmente parlando" in futuro.

Una persona collaborativa è una persona che si unisce con altre persone per agire e migliorare la società in cui si trova senza infrangere leggi o arrecare sofferenza o danni in modo diretto, è una persona consapevole e saggia perché sa quanto questo diverrà un circolo virtuoso nel futuro.

Esempio di antisociale è colui che esaurisce una risorsa ambientale in 20 anni intorno a sé per ritrovarsi senza lavoro quando se avessero avuto un ottica più lungimirante e conservatoria di quella risorsa la avrebbero usata natural durante e colletivamente migliorandola per renderla più efficiente, sfruttarla anche in altri modi, etc..

 

 

ultima modifica il: 03-11-2018 - 10:26:05
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