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- Costanza -
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 Cos'è la costanza?

 Si parla di costanza per evidenziare il fenomeno della motivazione nel tempo, necessaria per raggiungere obiettivi che non sono nel presente ma necessitano di azioni ripetetute, una serie di micro obiettivi da raggiungere volta per volta fino a quello finale.

La costanza si potrebbe vedere come il viaggio che compie una persona quando si pone un obiettivo che non può essere raggiunto con una singola azione, ma che può essre raggiunto solo nel lungo periodo in cui una persona è disposta ad agire, ripetutamente, per risultati che vedrà solo nel futuro.

La costanza pone l'accento su diverse abilità, fra le quali probabilmente spicca quella di saper risolvere i problemi in quanto ogni volta che ci poniamo un obiettivo immediamente giunge la domanda "come raggiungo l'obiettivo" e si stila un piano d'azione, con annessi ostacoli imprevisti o previsti da superare.

La costanza evidenzia il comportamento, ci dice che la persona non solo definirà un piano d'azione ma che questo verrà svolto giorno per giorno o comunque che verrà svolto fino alla fine e al raggiungimento dell'obiettivo finale. 

 

La costanza può manifestarsi in tanti modi, ma le caratteristiche che la compongono sono cinque:

- determinazione, più il soggetto si conosce in modo profondo più può trovare obiettivi reali dove è realmente motivato, definire obiettivi che rispecchiano il suo essere. Determinazione implica fare scelte in cui c'è una reale motivazione;

- tenacia, il soggetto sa che qualsiasi cosa vuole fare la può fare, avendo le caratteristiche necessarie per fare questo tipo di percorso di crescita finalizzato all'obiettivo posto, diventare capace di farlo, rispondendo sempre "anche se ora non lo so fare, posso imparare a farlo". Il soggetto tenace in sintesi è in grado di risolvere qualsiasi problema, anche i più complessi;

- resilienza, il soggetto non lascia che emozioni negative lo deprimano o lo spingano a sabotare il suo obiettivo, il soggetto rimane in carreggiata qualsiasi cosa negativa gli succeda;

- intelligenza, complice l'ottimismo il soggetto sviluppa tutto ciò che gli serve per definire il piano d'azione o eseguirlo;

- pazienza, che è l'abilità di costruire un sistema che dia modo di rimanere motivati e raggiungere con gratificazioni continue, anche se non piene, qualcosa nel futuro.

 

La presenza di queste caratteristiche ci aiuta a predire il percorso di un soggetto, ad esempio un soggetto che possiede tutte e cinque le caratteristiche è praticamente scontato che arriverà all'obiettivo posto.

La determinazione e la motivazione sono anche gli aspetti che più differenziano un percorso da un altro, immaginate questi due scenari:

- studente universitario, controllato dai genitore, ogni giorno studia solo perché la sera ha paura di fare i conti con i genitori e relativo senso di colpa di non aver studiato, senso di colpa di far spendere loro dei soldi inutilmente;

- studente universitario, ha il grande sogno di diventare medico, ogni giorno a lezione o quando studia guarda alla sua meta e ciò che gli dà una forza e una motivazione inesauribile.

Entrambi questi studenti probabilmente si laureeranno in tempo e con dei buoni voti, ma uno era determinato e l'altro no e si laurea solo per una spinta esterna che lui altrimenti non avrebbe avuto da dentro.

Ogni persona ha una motivazione differente e per assurdo anche soggetti privi di determinazione raggiungono obiettivi per spinte esterne.

Detto questo c'è da aggiungere che la costanza in generale non va vista come qualcosa "sempre al top" anzi questa può subire dei ritardi, dei ritardi nelle scadenze, il piano rallenta per motivi differenti come ad esempio una perdita di motivazione, un calo dell'ottimismo, non essere in grado di essere resilienti ad un urto dato dalla vita, una mancanza di intelligenza che blocca, etc... La costanza ci dice solo che si hanno gli strumenti sufficienti per finire il percorso, sia andando spediti che rallentando ogni tanto, ciò che conta è arrivare fino alla fine.

Come si descrivono questi stati di alti e bassi? Con due termini:

- negligenza. Nella fase negligente il soggetto rallenta, procrastina, ci sono delle problematiche in uno dei cinque punti alla base della costanza;

- diligenza. Nella fase diligente il soggetto va come un treno, ha tutto ciò che gli serve per seguire il suo piano d'azione.

Il caso più comune di negligenza è quello nella motivazione, il soggetto si è inserito in un progetto a lungo termine dove ha scelto un percorso in cui non era pienamento motivato e non rispecchiava la sua natura.

Facciamo l'esempio classico del ragazzo o bambino che va a scuola, se questo ragazza non ha capito l'importanza dei suoi studi, non li vuole fare ma li vede come un dovere da portare avanti perché qualcuno gli ha imposto questo obiettivo a lungo termine (diplomarsi) ecco che potremmo assistere alla negligenza, una persona che appena può non studia o quando studia proprio perché non è motivato lo fa per poco, per aspirare alla sufficienza, etc...

Essere costanti di per sé non dice tutto, va analizzato cosa sta accadendo, perché lo si fa, come lo si fa.

Ogni deficit che c'è su uno di quei cinque punti può portare a negligenza, quando il deficit non è tale da far interrompere la costanza stessa.

La motivazione è la benzina, il serbatoio pieno, la tenacia è il sapere che qualsiasi cosa succederà alla macchina o al percorso si troverà una soluzione e la resilienza è riuscire a gestire tutte le emozioni che si subiranno, perfino quelle più terribili senza cedere alla tentazione di arrendersi, non mollando la presa e continuare a a guidare anche se fa male. L'intelligenza serve per poter agire a livello pratico, l'intelligenza è l'abilità di guidare e infine c'è la pazienza, guidare anche se il traguardo è lontano, fare il pezzo di strada sapendo che al momento non porterà da nessuna parte, ma è solo un pezzo.

 

La costanza si misura con la concretezza, cioè essere abbastanza costanti fino a quando non arrivano i risultati materiali, la costanza è un concetto che diventa reale quando si guardano ai risultati, alla concretezza di tutte le risorse e tempo speso giorno per giorno.

 

 

"La costanza ti porterà nel tempo a realizzare il tuo obbiettivo ma sarà la qualità del tuo progetto e la sua efficacia a determinare ciò che otterrai" detto in altre parole la motivazione non garantisce nulla, essere costanti non dice nulla sull'effetto che quelle azioni poi avranno ma il risultati sono collegati al livello di abilità, difficilmente un soggetto costante non ottiene nulla ma va considerato lo scenario in cui il soggetto possa avere problemi significativi nell'efficacia. Tutto questo prende il nome di consistenza.

 

La costanza ci dice solo che un soggetto nel tempo continua un progetto, ma il come non ce lo dice. Come abbiamo già detto con il termine diligenza e negligenza definiamo chi è costante senza buchi e chi invece rimanda, procrastina, è costante ma con tante lacune.

Esistono altri due termini, per aiutarci ad analizzare la costanza:

- dedizione e abnegazione (alta motivazione)

- neghittoso (bassa motivazione)

 

 

Si definisce solerte un sogetto diligente e dedito, va avanti come un treno motivato da emozioni positive elevate.

Si definisce alacre un soggetto diligente per abnegazione, va avanti come un treno motivato da emozioni negative elevate.

 

La soleriza e l'alacrità sono rare, definiscono un soggetto diligente, cioè costante in continuazione e al tempo tstesso con un'elevata motivazione data da emozioni positive o negative.

indefesso è il termine che si usa per intendere un soggetto dalla massima costanza possibile, senza analizzare la motivazione.

I casi più "umani" e "naturali" sono quelli in cui il soggetto spazia fra diligenza e negligenza, fra una media o bassa motivazione, con alti e bassi.

 

Elenco di disambiguazione:

 

- costante (costanza), termine generico utilizzato per definire ciò che è costante ovvero ciò che tende a ripetersi. Questo giudizio non ha una connotazione necessariamente esistenziale, ad esempio una persona perseverante può essere definita costante perché nel suo essere motivata non si ferma e continua ad agire in quel verso. La costanza definisce quindi ciò che si ripete, una persona ad esempio potrebbe essere costante nel suo essere simpatica perché nell'arco della sua esistenza non ha cambiato quella sua caratteristica di personalità;

- risoluto,  persona che come prima cosa tende a risolvere un problema, punta alla risoluzione senza lasciare che il lato emotivo prenda il sopravvento o comunque senza perdere tempo in altro;

- grintoso,  persona che nonostante abbia delle inibizioni, cioè delle emozioni negative che lo bloccano come ad esempio delle paure riesce comunque ad agire, vincene le inibizioni (con l'utilizzo di vari metodi o strategie) investendo in una maggiore motivazione;

- tenace, persona che non si ferma nonostante i fallimenti, le avversità e qualsiasi emozioni negativa, dove elementi demotivanti non sono sufficienti ad intaccare la motivazione del soggetto, sia perché sa gestirli consciamente e non li amplifica sia perché la motivazione è di suo più elevata;

- meticoloso, persona motivata a fare le cose nel modo più accurato possibile in quanto teme la possibilità di aver fatto qualcosa di sbagliato dal quale conseguirebbe un giudizio negativo;

- perseverante, persona che fa continuo ricorso alla lena e alle emozioni negative per restare costante in un obbiettivo;

- pervicace, costante in quanto è mosso dalla dominanza e dalla ricerca del piacere che questo gli trasmette, cioè una persona che è costante per vincere;

- caparbio, non si fa alterare da ipotesi giudizi e pensieri altrui se questi non sono dimostrati, rimane fermo sulla sua scelta in modo scientifico;

- ostinato, definisce quella persona che nella sua rigidità mentale, per l'esattezza chiusura mentale, non riesce a vedere i suoi errori e continua con il "andare avanti non cambiando, continuando a fare gli stessi errori e non imparare da essi". L'ostinazione è il termine che usa un giudice esterno perché il soggetto tende a non rendersi conto di ciò che sta facendo in quanto non vede per l'appunto l'errore, non riesce a comprendere ciò che fa;

- imperterrito, si definisce imperterrita la persona che non teme i fallimenti ma anzi li vede in modo positivo e non è spaventata, non teme il giudizio degli altri ma pensa a se stessa e al suo progresso, una caratteristica che confluisce nella tenacia;

fermezza, essere fermi ma non convinti, fermi ma aperti dalla discussione e la possibilità di confutazione, la fermezza come fondamento dell'azione ma senza scadere nella illusione di certezza o verità assoluta. Una persona che quindi può portare avanti delle credenze senza convinzione, ma aperti alla discussione invogliandola e autocriticandosi (falsificabilità) scientifica, la fermezza si basa sulla concretezza;

- instancabile, la motivazione non fa esaurire le energie mentali quindi il soggetto si ferma solo quando finisce quelle fisiche;

- accanito

 

Costanza, eseguo il piano senza procrastinare

Consistenza, eseguo il piano e questo si rivela essere efficace

Diligenza, evidenzia come dall'esterno si verrà giudicati diligenti perché saremmo visti come persone che fanno e fanno bene, di cui fidarsi, la nostra costanza e consistenza sarà approvata e apprezzata.

 

Per l'AB è saggio essere costanti con fermezza, sopratutto se tale fermezza proviene si basa su tesi o ancora meglio teorie.

 

Essere costanti per dedizione

Si parla di costanza per dedizione quando nel momento in cui si guarda alla motivazione ci si rende conto che questa è totalmente negativa.

 

"Son sempre stata un po' inconcludente, ma bene o male alla fine le mie cose le portavo a termine. Negli ultimi però sono peggiorata. Faccio tanti progetti, mica robe infattibili, e poi tra procrastinazione e pigrizia non concludo nulla. Il che poi è frustrante il doppio, perché se almeno non ci pensassi andrebbe meglio, non mi mancherebbero i progetti sfumati né avrei sensi di colpa.
Quanti altri progettisti inconcludenti? Come ve lo spiegate? Che strategie adottate per essere più efficaci?"

ultima modifica il: 28-07-2019 - 10:34:53
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