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Cos'è lo stupro?

 

 

Si definisce stupro quel fenomeno in cui un soggetto mentre pratica un rapporto sessuale prova sensazioni sgradevoli e si pente di starlo facendo.

Lo stupro, anche se sarebbe meglio parlare di sentimento di stupro, va distinto in tre tipologie:

- stupro per responsabilità personale, il soggetto ha commesso errori di valutazione, all'inizio voleva farlo ed era consenziente per poi cambiare parere nel mentre. In questo caso l'altro non ha alcuna responsabilità, qui il soggetto o si ferma chiedendo scusa ma non desidera più farlo o continua fino alla fine. Nel caso il soggetto durante il rapporto esprime la sua volontà di fermarsi e l'altro continua ugualmente ci si sposta allo stupro per violenza (si legga il punto successivo);

stupro per violenza, il soggetto ha esternato la volontà di non essere consenziente ma l'altro ha proceduto ugualmente, facendo ricorso ad un diverso grado di violenza in base alla resistenza posta dal soggetto. Alcune persone si limitano ad oppore solo una leggera resistenza e poi lasciano che l'altro faccia, lo stupro per violenza non si deve immaginare sempre come qualcosa di estremamente violento dove si arriva a picchiare, legare, urlare, etc...

- stupro per debolezza, il soggetto  non esterna la volontà di non voler fare sesso e lascia che questo avvenga anche se si sente stuprato. Questo accade per diversi motivi, paura, senso del dovere (siamo fidanzati quindi devo farlo), etc.... il soggetto in qualche modo percepisce una violenza ma che non viene dall'altro, viene da dentro di sé, dai suoi pensieri, dal suo modo di essere. La circostanza lo ha portato a bloccarsi ma non perché l'altro abbia avuto questa intenzione, ma piuttosto per come il soggetto di per sé reagisce a quella situazione.

 

Per legge solo il secondo stupro è considerato un reato, il terzo lo diventa solo se il soggetto che si sente stuprato ha assunto droghe o alcohol. 

 

Il soggetto che si sente stuprato, in base alla sua personalità, può avere due tipologie di comportamento durante l'atto:

- comportamento attivo, paradossalmente il soggetto fa sesso per dovere, continua a fare quello che pensa si debba fare, obbedisce. Se ci fosse un ipotetico osservatore non direbbe mai che quello è uno stupro, che il soggetto si sta sentendo stuprato;

- comportamento passivo, il soggetto si estranea, è come se non fosse lì e con la mente è altrove, pensa solo a quanto tutto ciò faccia schifo, quanto abbia sbagliato, c'è un corpo che è "disponibile" all'altro ma la persona non fa nient'altro, anzi è assorta nei suoi pensieri negativo e nel sentirsi stuprato.

 

Quanto detto fino ad ora smonta la visione comune sullo stupro, immaginadolo in modo stereotipato come la donna che si ribella e urla e l'uomo con violenza e forza fisica la possiede ugualmente.

Lo stupro che avviene per sopraffazione fisica da parte dell'uomo viene definito stupro coatto, questo stupro è il più facile da capire oltre che da riconoscere perché sul corpo della donna rimangono i segni evidenti della violenza fisica.

Molte donne probabilmente vengono stuprate per silenzio assenso, le mogli che si concedono al marito per dovere, le ragazze che hanno paura di perdere il ragazzo se non lo soddisfano sessualmente, la ragazza che si approccia al sesso e non si aspetta che il proprio ragazzo sia così precoce ritrovandosi in situazioni in cui non sa dire di no.

Questo avviene perché chi vuole il sesso in quel momento non si preoccupa di cosa vuole e sente l'altro, vuole solo sfogare la sua pulsione verso quel corpo che lo attrae.

 

Prendiamo un esempio:

" La mia prima volta è stata a 16 anni col ragazzo con cui stavo da sette mesi, più grande di me di 3 anni. In quei mesi lui continuava ad insistere per farlo ma io non mi sentivo pronta. Nel frattempo comunque facevamo altre cose, quindi spesso ci trovavamo insieme nudi, ma solo per petting. Una di queste volte lui l'ha semplicemente fatto. Gli ho detto di no ma lui ha continuato lo stesso, e io non ho opposto altra resistenza. Ho cercato di essere felice di quella esperienza, perché comunque era il mio ragazzo, quindi era giusto così, ed io ero lì nuda sotto di lui, quindi mi ero messa io nelle condizioni di farglielo fare. " 

 

A quale tipo di stupro appartiene? Stupro per violenza anche se di fatto è uno stupro per debolezza.

Cosa significa? Minore è la violenza che un soggetto deve usare per avere del sesso da chi non lo vuole maggiore è la debolezza che il soggetto già possiede dentro di sé. 

Lei per prima è probabile che avesse paura di lui, paura di perderlo, si sentisse in colpa per tutta quell'attesa, etc... ed è per questo che è bastato un piccolo uso della forza fisica, un non rispettare quel no che comunque è bastato affinché lei non si opponesse più.

Se lei non avesse detto esplicitamente di no si sarebbe parlato di stupro per debolezza e basta.

Questo esempio ci fa comprendere come la violenza che induce una persona a lasciarsi stuprare non sempre viene solo da fuori, ma viene anche da dentro, una violenza che la persona si produce da sé, fra paure, fra pensieri che fa, fra senso di colpa, come se parte della sua educazione contribuisse a lasciare che qualcuno la stupri.

Sebbene nessuno condannerebbe mai quel ragazzo per strupro, da un punto di vista esistenziale questo ci ricorda quanto sia importante, specialmente per le donne deboli, capire la pulsione sessuale, di quanto questa sia intensa e di come possa portare a gesti impulsivi,annebbiando la lucidità in soggetti giovani e intemperanti, che probabilmente a mente lucida non farebbero mai una cosa del genere, ma che cedono all'impulso quando si trovano in dati contesti.

Questa non va letta come una giustificazione per l'uomo/persona che compie il gesto ma al contrario come una consapevolezza per la donna che deve tenere a mente che più stimola qualcuno più questo potrebbe fare azioni impulsive.

Detto in maniera sintetica  se non si desidera fare sesso con qualcuno è meglio non spogliarsi con questo soggetto e non stimolarlo in tal senso, specialmente se non sappiamo quanto questo sia temperante con le sue emozioni e quanto rispetti la nostra volontà.

 

Non è stupro quando c'è uno scambio intenzionale

Alcune persone scambiano il sesso per qualcosa, quando la donna sa ad esempio di star dando il sesso ad un uomo per ricevere qualcosa, anche se non vorrebbe fare sesso con lei, non si tratta di stupro se la donna lo vuole, se durante l'atto percepisce lo scambio. Ad esempio un datore di lavoro potrebbe dire ad una donna che se fa sesso con lui l'assume, se la donna sceglie intenzionalmente di dare il sesso per il posto di lavoro, lei non si sentirà stuprata durante l'atto anche se l'atto sessuale in sé non lo vuole, non si sente attratta sessualmente da quell'uomo.

 

La violenza nello stupro ha tre dinamiche

- una di forza, la più facile da immaginare, ad esempio c'è un uomo che con la sua forza fisica si impone sulla donna, immobilizzandola o usandola come meglio desidera. Vi sono diverse sfumature, dove ad esempio la donna oppone solo una minima resistenza per poi smettere. La forza non va vista sempre come totale, ad esempio una donna che tenta di fermarlo con una mano, ma appena vede che l'uomo facilmente gliela toglie capisce che non ha modo di opporsi e per evitare un uso maggiore della forza lascia perdere;

- una basata sul dolore, il soggetto fa in modo di far provare dolore al soggetto, ad esempio con schiaffi, pugni, danneggiare qualcosa di suo, picchiando un famigliare,  continuando in questo modo fino a quando la donna non si concede sessualmente pur di interrompere tutto il dolore che sta provando;  

- una basata sulla minaccia, si dice al soggetto che se non farà sesso con noi avrà delle conseguenze negative. Ad esempio che divulgheremo le sue foto nuda, che la uccideremo, che gli uccideremo un figlio, che parleremo male di lei alle spalle, riveleremo segreti, etc...

 

 

 

Il sentimento di stupro in situazioni gerarchiche

Un soggetto che è subordinato a qualcuno è di per sé più debole, ha paura di conseguenze, ha paura di reazioni, è probabile che non riesca a dire di no. Per questo la legge punisce in modo ancora più severo quei soggetti che potrebbero avvantaggiarsi di questo sistema per fare del sesso con qualcuno.

 

 

 

 APPUNTI:

- stupro e acquiscenza, più si conoscono le debolezze di un soggetto più facile stuprarlo con minore resistenza. 

- stupro e manipolazione

FINO A QUI

 

Questa definizione rivoluziona il concetto di stupro perché non è più qualcosa che si fa sotto minaccia di un coltello o perché sopraffatti fisicamente ma anche quello di moglie e marito che non si amano più ma che per dovere e paura delle conseguenze continuano a svolgere un'attività sessuale che altrimenti non farebbero più.

Per questo conviene parlare di sentimento di stupro e di conoscenza di stupro, cioè una volta data la definizione chiara ciò che conviene analizzare sia se la persona sa di star facendo sentire una persona stuprata e al tempo stesso analizzare come si sente la persona stuprata, come vive e pensa riguardo a quella attività sessuale che non desidera più.

Ci sono un abbisso di differenza fra:

- donna che viene stuprata di notte da un gruppo di uomini che la sopraffanno fisicamente;

- donna sposata che viene stuprata da un marito che non ama, che fa sesso per dovere ma che crede sia normalità fare così;

- donna sposata che viene stuprata da un marito che non ama, che fa sesso per dovere e che desidera o ha il bisogno di non fare più, non lo sente normale.

 

Nel primo caso è ovvio che chi stupra sappia cosa sta facendo, ma nel secondo e terzo caso il marito potrebbe essere all'oscuro, specialmente se la donna non manifesta e cela questo suo non essere più desiderosa.

A livello di sentimenti traspare anche come queste tre donne vivano lo stupro in modo diverso, nel primo caso c'è un impatto enorme, nel secondo potremmo dire nullo e nel terzo un impatto significativo ma non a livello del primo caso.

Questo aiuta ad entrare nell'ottica che ogni scenario è caso a sé, non esiste lo stupro come fenomeno unico e standardizzato, esistono scenari di stupro in cui ogni persona sente di essere stuprata con sfumature diverse e dove lo stupratore a volte sa di esserlo e a volte no.

Un esempio complesso potrebbe essere questo, due persone si conoscono ad una festa, all'inizio ci sono chiari indicatori di attrazione e i due si appartano, ad un certo punto l'irruenza di lui inizia a far cambiare idea a lei, che voleva andarci più piano o voleva viverlo in modo diverso, ma le convinzioni di lui sono che "alle donne piace forzare un po' la mano" e siccome ha la certezza che l'altra lo desidera ed era eccitata dal come si erano svolti gli eventi fino ad allora ecco che insiste e arriva all'atto ma lei lo vive con uno stupro. Chiunque comprenda il fenomeno della percezione comprende chiaramente la situazione complessa in cui lei si è sentita stuprata e lui non se ne è reso conto e che la responsabilità ricade, in misura diverse in base alla complessità del caso, su entrambi.

 

Per comodità si può definire stupro celato questo scenario dove il soggetto a causa della sua percezione degli eventi non riesce a rendersi conto che chi ha di fronte si sta sentendo stuprato.

Questo ci fa comprendere che lo stupro esiste in relazione a come si sente la donna ( o l'uomo) che si ritrova a fare sesso senza desiderio, poi in base al fatto che l'altro partner si renda conto o meno che l'altro si senta stuprato si parlerà di stupro classico o stupro celato.

Va da sé che questi due casi hanno pesi differenti in base anche alla complessità del caso e di come il soggetto si è sentito stuprato.

 

 

 

Questo cosa vuol dire? Che ogni volta che ascolterete una persona parlare di stupro vi conviene fare due domande. La prima è "la persona sapeva che l'altro si stava sentendo stuprato?" La seconda è "come è questo sentimento di stupro?".

 

Quello che evidenza questo articolo è che lo stupro avviene a prescindere, se il soggetto che si sente stuprato in qualche modo esprime il suo dissenso allora si parlerà di stupro classico se l'altro procede, se il soggetto non esprime il suo dissenso e l'altro non se ne rende conto si parlerà di stupro celato, due fenomeni che hanno socialmente parlando due pesi significativamente differenti.

Ogni volta che chi si sente stuprato non esprime chiaramente il suo dissenso di fatto diventa coresponsabile del suo stesso sentirsi stuprato se l'altro non si rende conto.

Quando la donna non esprime la sua visione a riguardo perché lo scenario l'ha inibita, ad esempio una paralisi per paura o perché in quelle circostanze si sente quasi obbligata ad obbedire, si entra in una situazione più complicata. Qui i responsabili sono chi ha educato e formato il soggetto, non portandolo ad essere in grado di essere assertivo su questi punti chiave dell'esistenza.

 

 

 

 

 

 

 

Lo stupro e se l'è cercata

Nella cultura italiana si porta ad attribuire un senso di colpa alla donna stuprata quando questa vestendosi in modo succinto e frequentando alcuni posti viene vista come colei che ha causato tale stupro, mettendoci un "te lo meriti". Per comprendere questo punto è necessario fare due premesse:

- la prima è che inevitabilmente frequentare alcuni posti o esporre il proprio corpo aumenta la possibilità di essere stuprate;

- la seconda è la libertà della donna nel trarre piacere dal mostrare il proprio corpoe e frequentare alcuni locali.

Il passaggio errato è quindi quello di vederci il "te lo meriti" come se tale stupro fosse la giusta punizione per quello che una donna non dovrebbe fare, quindi la visione di moralisti che non accettano questo comportamento liberale femminile. Quando una donna viene stuprata in queste situazioni da un punto di vista esistenziale l'unica cosa che si può sottolineare è come la società sia malata, nel senso che esistono uomini in questa situazione psicologica e del fatto che ogni donna quando nella sua libersceglie di mostrarsi e di frequentare alcuni luoghi aumenta il rischio di imbattersi in queste situazioni. Per questo non si può biasimare né la donna che sceglie di non rischiare sia quella che sceglie di rischiare, specialmente se entrambe fanno una scelta libera, viceversa è da biasimare la donna che afferma "io faccio quello che mi pare perché nessuno mi deve e può toccare" evidenziando la sua stupidità nel non rendersi conto di rischi reali che non si possono non guardare.

 

 

Lo stupro maschile e stupro femminile, c'è differenza? Si due:

- la prima è quella della percezione media dello stupro, uomo e donna sono due mondi mediamente differenti quindi lo stupro maschile avrà una percezione mediamente differente da quello femminile, quali sono i sentimenti di violenza che ci sono dietro;

- la seconda è che non esiste per l'uomo una società malata, non ci sono donne che potrebbe stuprare con costrizioni uomini sia per una questione proprio sociale, alle donne non interessa sia per una questione fisica. Quindi l'uomo non vive quella situazione che vivono le donne consce di questi rischi.

 

 

Sesso per dovere, quando non c'è percezione di stupro anche se di fatto è sesso non consenziente

Come descritto nell'articolo la maggior parte del sesso non consenziente che non evolve nello stupro è perché il soggetto tende a vederlo come un dovere, comunque come una cosa giusta che ceda in tal senso.

 

 

 

 

 

Lo stupro da un punto di vista legale, come evitare possibili problemi da persone che si possono sentire stuprate

A livello legale i maggiori rischi e problemi si hanno nei rapporti occasionali o nei rapporti con una conoscenza scarsa dell'altro, per minimizzare il rischio conviene praticare il rapporto sessuale senza nessuna sostanza che possa alterare lo stato di coscienza e facendosi dare il consenso espresso dall'altro, evitando di avere rapporti con subalterni o persone con cui si può esercitare un effetto autoritario. Perché questo? Per non rischiare che l'altra persona sentendosi stuprata con il senno di poi faccia iniziare azioni legale contro la propria persona, in questo modo si tutela se stessi in questi scenari. Ecco perché fare sesso con persone lucide e che esprimono chiaramente il consenso mette al riparo da qualsiasi ripensamento, da qualsiasi elemento possa portare al sentirsi stuprati e reagire in tal senso. 

 

 

La domanda a questo punto è perché una persona stupra? Cioè quei casi dove non è solo una questione di sentirsi stuprati ma c'è una persona che ha intenzione di stuprare. Per poterlo capire è necessario per un attimo mettere da parte il sesso come taboo e vederlo come un qualsiasi altro desiderio umano.

La motivazione umana è relativamente semplice, c'è una persona che provando piacere tenta di soddisfarsi andando prendersi e interagire con la fonte del piacere.

Alcune persone hanno dei freni e delle inibizioni e in alcuni casi è la persona stessa nel processo di intenzionalità (cioè scegliere cosa fare) che scarta l'inseguimento di quello stesso desiderio per le conseguenze che questo implica, perché fa i conti con la realtà.

Questo cosa vuol dire? Che ogni volta che vediamo una persona che ci attrae parte di noi la desidera ma ssa al tempo stesso che è necessario che anche l'altro ci desideri e quindi prima prendersi "a livello umano" l'altro e poi fisico.

Lo stupro quindi va inteso in due modi:

- il soggetto intenzialmente vede l'altro come un oggetto da accaparrarsi;

- il sggetto ha un desiderio frenato o che non intende seguire ma che a causa dell'intensità dello stesso finisce per inseguirlo e avere lo stesso comportamento di chi lo fa come una scelta lucida.

In sintesi lo stupro in alcuni casi va visto come qualcosa di parossistico o impulsivo dove il soggetto travolto dalle emozioni entra in una fase maniacale o di perdita di ritegno per fare una cosa che da lucida probabilmente non avrebbe mai fatto.

Quindi se da una parte c'è la domanda "cosa spinge una persona a stuprare?", dall'altra c'è la domanda "ma come viene fatto questo stupro? In modo lucido o non lucido?".

 

Riguardo alla prima domanda L'AB trova sei cause principali che possono anche presentarsi contemporaneamente:

- stupro da perversione, il soggetto trova eccitante stuprare una persona (devianza sessuale);

- stupro da misoginia, il soggetto odia le donne e per questo potrebbe vedere nello stupro la sintesi di due piaceri, il primo è quello sessuale il secondo è quello di "distruggere/annientare/umiliare/vendicarsi" sulle donne. Nella misoginia rientrano anche quelle visioni maschiliste negative dove il soggetto crede che la donna sia inferiore, sia qualcosa costruita per i propri bisogni giustificandolo maggiormente in quelle scelte di odiare o vedere in generale la donna come qualcosa di negativo e spingere nell'usare queste emozioni negative come giustificazione e perfino motivazione ad avere determinati atti;

- stupro da frustrazione generale, il soggetto potrebbe per diverse cause fare fatica a trovare un partner sessuale e quindi passare mesi se non anni senza avere un rapporto consenziente (escludendo le prostitute) che lo porta sempre più a rendersi conto che questa è l'unica strada che gli rimane;

- stupro da dominanza, il soggetto in questo caso vedo il sesso come un mezzo per dominare l'altra persona, l'atto sessuale (violento) come un atto di dominio sull'altro diviene eccitante perché la distruzione , la sofferenza e la sottomissione del partner lo eccitano e stuprare è il massimo in tal senso;

- stupro da frustrazione specifica, il soggetto desidera sessualmente così ardentemente una persona che non riesce ad avere da finire per arrivare a ricorrere allo stupro, prendendola a prescindere che l'altro lo desideri e ricambi;

- stupro da egoismo, il soggetto non considera minimamente il mondo emotivo dell'altro e quindi nel percorso di scelta allo stupro la persona non considera minimamente i danni che potrebbe fare, la violenza che l'altro subisce ma si focalizza principalmente su ciò che sente, ciò che desidera e ciò che ricerca. Sono persone che non si fermano davanti al no non perché desiderino fare una violenza ma proprio perché l'altro è come se non esistesse. Quante volte sarà capito specialmente in età adolescenziale di ascoltare storie in cui un ragazzo ha fatto "stare male" una ragazza perché voleva a tutti i costi fare qualcosa fregandosene delle emozioni di lei. Questo stupro viene portato avanti da persone che hanno una consapevolezza esistenziale e sociale minima e tendono a seguire l'istinto, rendendoli di fatto animali che in questi casi inseguono la pulsione sessuale. 

 

La seconda domanda ora può avere maggiori delucidazioni, abbiamo risposto al perché una persona desideri stuprare, se a questo si aggiunge le motivazioni a non stuprare appare più chiaro il fatto che un soggetto in situazione di scarsa lucidità possa propendere in tal senso.

Lo stupro non è una dinamica lineare ma è complessa e ogni episodio è caso a sé che va indagato nelle dinamiche per capire cosa sia successo e perché, cosa abbia portato una persona conflittuale in proposito e che non desiderava stuprare ad aver comunque commesso lo stupro.

 

Quali sono le conseguenze dello stupro? Perchè ad esempio una donna soffre dopo essere stata stuprata al punto da esserne disturbata? Cosa non accetta?

L'AB ne trova diversi:

- il non aver reagito nel caso la paura fosse stata così intensa da inibirla e "freezarla" (il freeze è un riflesso innato in caso di intensa paura), la persona non accetta il fatto di non aver reagito e di essere stata "quasi consenziente" a causa di uno stato parossistico o borderline che l'ha portata a subire passivamente un fenomeno che non era minimamente preparata ad affrontare e gestire. Qui si entra nell'ambito dell'inibizioni e della mancanza di addestramento. Come si spiega questa reazione? Lo stupro non è qualcosa che le persone considerano nella loro esistenza, questo quindi produce una situazione che genera intense emozioni negative e che la persona mentalmente non è minimamente preparata ad affrontare nemmeno in modo schematico (l'addestramento serve proprio per i casi limiti ed avere risposte rapide ed efficaci in assenza di lucidità). Se si prende in considerazione quindi che ci sono persone che non hanno alcun addestramento all'evento stupro (ma anche subire una violenza in generale) e allo stesso tempo tendono a provare emozioni negative che hanno un effetto inibinte ecco che potrebbe non reagire in nessun modo nonostante parte di loro desideri fermare e non accetti quello che sta accadendo. Non sono rari i casi in cui donne affermino di essere state stuprate ma che non siano riuscite a fare nulla e di fatto è come se  "lo avessero lasciato fare". Per chi subisce questo genere di violenenza è qualcosa difficile da accettare specialmente se non si capisce il perché sia successo, ovvero capire che non si poteva fare altrimenti perché come già detto ci si è ritrovati in uno scenario che proprio perché non erano minimamente preparati ad affrontare non avevano altro modo se non di viverlo in quel modo.mente quegli scenari. Si tratta di una situazione che oscilla fra stato parossistico e borderline (minima o nulla lucidita)  e proprio per le intense emozioni in gioco non c'è modo di "pensarci in quel momento" ecco perché come già detto l'unico elemento che poteva fare la differenza era l'addestramento (a livello pratico fare un corso di autodifesa che insegna e sprona a reagire). Il caso più frequente è quello dell'inibizione dove la persona nonostante conservi un minimo di lucidità è inibita dalle emozioni negative che prova, più rari sono i casi di freeze da assenza totale di lucidità perché questi per natura tendono ad essere di pochi secondi ed è improbabile che una persona resti in quello stato per tutta la durata di un atto sessuale;

- percezione della sessualità, la persona potrebbe dare al sesso una visione quasi magica, non riesce a vederlo come se fosse un furto o come se fossero percosse fisiche qualsiasi, questo probabilmente a causa dell'educazione sessuale che l'ha spinta a vedere il sesso come qualcosa da dare solo per amore o solo a persone specifiche, dandogli un valore elevato e quindi aumentando la sofferenza per questo "furto e contaminazione";

- succubanza e giudizio, le persone danno alla propria sessualità una connotazione sociale perché sanno che verranno giudicate in tal senso. Le persone che danno all'aspetto sessuale un punto focale per i giudizi esterni. Quindi il fatto di aver subito tale danno fa soffrire ancora di più, la persona soffre per come pensa che sarà vista, soffre per i giudizi negativi che riceverà (ma che per lo più fraintenderà) cosa che la farà soffrire quanto più è una persona succube e dà considerazione alla reputazion, non accettando di essere la persona stuprata con tutti i pensieri che potranno fare a riguardo;

- non accettare che sia accaduto a lei, perché le sia accaduto una cosa così negativa potrebbe produrre ulteriore sofferenza se la persona nella sua ignoranza ricade nella credenza e del mondo giusto e nelle illusioni sul merito non riuscendo a capire come è possibile che si sia meritata una cosa del genere;

- senso di responsabilità, la donna si sente in colpa perché si ritiene responsabile di ciò che le è accaduto, specialmente se dall'esterno anche chi la giudica verte su questa strada. La persona potrebbe iniziare una serie di pensieri come "se non fossi stata lì" o "se mi fossi vestita diversamente", cosa che viene accentuata da educazione che spingono il soggetto in generale ad autocolpevolizzarsi;

- senso di inferiorità, la persona si sente ferita nell'orgoglio per essere stata dominata in tal senso.

Questi  elementi possono presentarsi singolarmente o contemporeaneamente producendo un sentimento ancora più negativo.

 

  

Approfondimenti, l'articolo ora procederà con una serie di esempi o domande e risposte.

 

Qualcuno potrebbe chiedersi "Ma come fai a non fermarti se l'altra persona urla, si dimena o sembra svenuta? che rapporto è?". La risposta la troviamo ad esempio nella dominanza, una reazione del genere andrebbe a nozze per un dominante perché più c'è ribellione più ci sarebbe sfizio nel dominare. Oppure ci sono persone che nonostante percepiscano empaticamente la sofferenza dell'altra non si fermano perché il loro desiderio supera la sofferenza e la componente inibitoria. Poi ci sono i soggetti egoistici che se ne fregano di lei ma la vedono come un oggetto e basta. Sono numerose le possibili spiegazioni come già detto nel corso dell'articolo analizzando sia le motivazione e le possibili inibizioni.

 

 

Lo stupro da chi ha subito stupri. Subire uno stupro (specialmente se ripetuto e in ambito dello sviluppo) rende questo atto come qualcosa di più normale, portando la persona perfino a sentirsi leggitimata a farlo avendolo già subito (come se avesse un debito in sospeso con il mondo) anche questa caratteristica aumenta esponenzialmente le probabilità che un soggetto diventi a sua volta uno stupratore.

 

 

Stupro postdadato quando ci si sente stuprati per qualcosa nel passato perché improvvisamente si cambia percezione dell'evento e lo si vede in modo violento e non più come qualcosa da accettare o tollerare.

"Come distinguere la sensazione di un abuso se in generale la vita di una donna parrebbe devoluta al sacrificio, all’abnegazione, alla dissimulazione? Mi avevano insegnato che qualunque cosa fosse dovevo sempre dir di si. Mi avevano insegnato che mio marito per me doveva essere tutto. Sii forte, figlia mia, diceva mamma, perché tu sola sei il pilastro di quella famiglia, e quando quel legame sarà solido me ne sarai grata. Così, notte dopo notte, imparavo a immaginarmi brava moglie e quando guardavo in faccia mia madre vedevo la stessa fantasia idiota che non corrispondeva alla realtà.

Quel giorno mi resi conto che ero inconsapevolmente complice di quanto stava accadendo. Io ero lì, tentando di rintracciare il giusto verso delle mie sensazioni, e un bel momento quasi mi sentii libera. Allora fui più chiara e dissi no. Lo dissi forte. Lui mi guardò stupito, perché quel che fino al giorno prima andava bene, non riteneva possibile che poi non lo gradissi. Perciò pensò che io avessi un mio momento, non capiva, mi tolse il pene dalla faccia e provò a farmi una carezza, perché “lo sai che ti voglio bene“, disse, e io lo sapevo, certo, perché ci sono volte che gli abusi avvengono perché tu non hai neppure chiaro il fatto che siano tali, e in fondo sarebbe bastato dire no, sarebbe bastato solo dirlo. “Che cosa posso fare?“, chiese lui. “Niente… io voglio solo andare via… non voglio più… non voglio“. Così, senza insistenza, piuttosto confuso, lui mi lasciò andare."

 

La fantasia sessuale sullo stupro

APPUNTI:

- la cultura dello stupro ovvero quando alcune cose vengono considerate normali e non stupro, l'esempio classico è quello del matrimonio dove la donna ha dei doveri coniugali e quindi il rapporto non consenziente non è stupro.

 - lo stupro manipolativo avviene per lo più per coercizione, si fa pressione psicologica negativa affinché l'altro si conceda, se non fai sesso con me dico a tutti cosa fai, chi sei, faccio vedere le tue foto, etc.. oppure se non fai sesso con me ti lascio.

- per l'AB si parla di violenza sessuale per riferirsi in particolar modo allo stupro percepito, così da evincere come il tutto si svolga nella mente del soggetto anche se non c'è manipolazione e azioni coatte o comunque elementi eclatanti.

 

ultima modifica il: 08-03-2019 - 17:03:51
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