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Cos'è l'intuito?

L'intuito è la capacità che l'essere umano di trovare una soluzione non conscia ad un problema, cercandola dentro di noi, vedendola dentro di noi.

L'etimologia del termine è chiara e vuol dire "guardarsi dentro", ed è possibile grazie al fatto che la nostra coscienza non è l'unica parte del cervello attiva che cerca soluzioni a problemi e analizza il mondo, il nostro "io" si può vedere come uno dei tanti elaboratori e a volte il nostro io può semplicemente rubare la soluzione alla parte restante del nostro cervello che l'ha trovata.

 

Ma questo prodotto da dove arriva? Da due fonti differenti:

- una fonte è l'inconscio che con i suoi condizionamenti ci porta un prodotto ogni qualvolta viene stimolato da qualcosa, ad esempio quando un ritornello è così inciso che basta ascoltare una parola per vedere e sentire quasi la parte finale. Se qualcuno vi chiedesse "come continua questo ritornello" sarebbe sufficiente guardarsi dentro e ripetere ciò che sta già riecheggiando nella nostra mente;

- un'altra fonte è il preconscio con i suoi pensieri automatici, dove il soggetto partendo da regole e stereotipi già sviluppati e da informazioni evidenti può giungere rapidamente ad una conclusione, è talmente veloce e automatico che nemmeno si percepisce il passaggio deduttivo compiuto al punto che si ha l'illusione che la persona trovi la risposta già pronta e disponibile basta che "si guardi dentro". Più l'elemento esterno è "vicino" alla regola sviluppata dal soggetto più sarà probabile che scatterà un pensiero intuitivo ed immediato.

 

Si parla di epifania quando il soggetto riesce a trovare una soluzione conscia, quando riesce a comprendere qualcosa. Questo evento è percepito in modo positivo perché il soggetto vede come frustrante la situazione in cui si trova e trovare una soluzione è un sollievo.

Perché questo concetto è fondamentale? Perché non solo ci fa comprendere come pensiamo noi ma anche come pensano gli altri e queste forme di pensiero non sono infallibili, anzi.

La prima cosa che conviene chiederci è "l'altro sta andando ad intuito? Che errori potrebbe aver commesso a partire dai suoi pensieri automatici?".

Alcune persone commettono l'errore di affidarsi solo all'intuito, dimostrando di essere superficiali e se il loro intuito ha sbagliato, sbablieranno anche loro.

Questo ci torna utile perché ci ricorda di chiederci "Da ciò che mostriamo in superficie l'altro cosa potrebbe dedurre andando ad intuito?". Così possiamo prevedere cosa le persone intuitive e superficiali penseranno in un dato scenario.

Possiamo quindi impedire che questo avvenga fornendo ulteriori informazioni, cioè colmare preventivamente un vuoto che il soggetto altrimenti riempirebbe immediatamente andando ad intuito.  

L'intuito non è solo dei superficiali, diventa uno strumento potente e utile in quei soggetti che integrano questo strumento in una visione più scettica e approfondita.

L'intuito infatti può essere usato in altri due modi:

- intuizione affiancata alla coscienza, probabilmente vi sarà capitato frequentemente di pensare ad una soluzione razionale e durante il percorso di risoluzione aver trovato una risposta, o parte di essa, intuitivamente. Questo non vuol dire che tutto è intuizione, ma che l'intuizione a volte si manifesta dando una mano lungo percorso di risoluzione. Questo ci suggerisce che invece di limitarsi ad aspettare una risoluzione ad intuito conviene concentrarsi anche razionalmente, in questo modo non solo si aumentano le probabilità di trovare una soluzione, ma si stimola ancora di più il nostro inconscio a lavorare parallamente alla coscienza;

- intuizioni ad oltranza. Il soggetto si limita a cercare intuizioni dentro di sé, utilizzare con criterio, con scetticismo senza mai cercare una soluzione consciamente al problema. 

 

 

 

 

Il rifiuto di tutto ciò che non è intuitivo

Ci sono soggetti che non hanno alcuna intenzioni di "scavare" e rifiutano sistematicamente tutto ciò che non gli fornisce una soluzione intuitiva.

Facciamo un esempio, prendiamo un computer, quelli più vecchi, per utilizzarlo era necessario fare dei tentativi, informarsi, perderci del tempo, solitamente chi costruiva le interfacce dei sistemi di una volta non si preoccupava che fossero facilmente utilizzabili anche a livello intuitivo ed è per questo che spesso abbiamo assistito a persone che frustrate sbattevano le mani sulla tastiera o spegnevano il pc o addirittura si rifiutavano di utilizzarlo.

 

Qual è la strada migliore per utilizzare l'intuito?

Usando l'intuizione affiancata alla coscienza in modo scettico e approfondito, prendendo qualsiasi prodotto dell'intuito come qualcosa di potenzialmente utile una volta validato senza che sia oro colato.

 

La prima cosa da chiedersi di fronte ad ogni pensiero intuitivo è "quanto è valido?". Un soggetto può anche limitarsi ad andare sempre ad intuito se lo fa in questo modo, anche se non sempre l'intuito gli darà risposte, come abbiamo detto poco fa non tutta la realtà è organizzata per essere compresa dal nostro inconscio e processata, a forte vanno fatti degli sforzi di coscienza inevitabili se si vogliono avere prodotti intuitivi.

 

 

 

Qual è la differenza fra intuito e istinto? Nell'istinto il soggetto consciamente usa le emozioni come bussola di comportamento, emozioni positive vuol dire procedere, emozioni negative vuol dire fermarsi;

 

 

ultima modifica il: 18-10-2020 - 21:43:28
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