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Cos'è il consumismo?

Si definisce consumismo quel fenomeno in cui le persone a causa di scelte razionali o dell'emotività finiscono per acquistare cose che non useranno in quanto fin da subito non le usano oppure perché una volta usate si rendono conto che non era come avevano pensato.

Uno degli errori più frequenti che si fa quando si pensa al consumismo è che questo critiche negativamente a prescindere i consumi, anche quando questi vengono fatto in un'ottica funzionale e che migliorare il benessere del soggetto.

Ogni acquisto che migliora la qualità esistenziale del soggetto non rientra nel consumismo, al più può essere criticato come scelta razionale a livello di rapporto fra spesa e beneficio ma non rientra in un'ottica consumistica.

I consumi sono alla base dell'economia e della società, specialmente quando questi sono funzionali al benessere, possono essere un problema quelli inautentici frutto della manipolazione o degli errori di acquisto del soggetto.

Da un punto di vista esistenziale fare errori consumistici vuol dire perdere risorse che potevano essere investite per il proprio benessere, sono quindi scelte disfunzionali da non ripetere.

Per avere un indicatore rapido di quante volte si è caduti nella fallacia consumistica ci si può chiedere "quanti oggetti ho in casa che non uso e non mi servono o che ho usato per pochissimo" oppure "quanta roba ho già buttato perché un acquisto errato?" e da qui si può avere un indicatore.

 

DA RISCRIVERE

Il consumismo è una visione negativa che si dà al consumo, specialmente nella società moderna dove questo è esponenzialmente aumentato. L'AB non concorda con il consumismo in quanto i consumi non hanno un'accezione necessariamente negativa.

Per comprendere la situazione è necessario prima scoprire quali sono le forme di consumo, l'AB ne trova quattro:

- consumo per desiderio o bisogno, le persone consumano ciò che desiderano o di cui hanno bisogno, in questo caso le pubblicità hanno un ruolo di colmare. Cioè informano il soggetto che esiste qualcosa che li appaga e questo aumenta le vendite perché se la persona non ne veniva a conoscenza sarebbe rimasto frustato e il consumo sarebbe sarebbe diminuito;

 

consumo per possesso, la persona prova piacere nel possederlo in quanto ciò non la fa sentire inferiore alle altre persone o il solo fatto di possedere quella cosa, poterla vedere controllarla e mostrarla agli altri le dà piacere. Qui si inizia ad entrare in una situazione paradossale, il fatto che qualcuno inizi a comprare qualcosa genera uno status symbol che poi incita gli altri per possesso a fare lo stesso,in questo caso il consumo diventa un ulteriore mezzo estensivo della dominanza;

- consumo per condizionamento, la persona è caduta in un sistema secondo il quale il solo fatto di comprare diviene positivo, questo potrebbe portare il soggetto ad acquisire una serie di oggetti senza che siano utili a qualcosa ma solo per l'atto di comprare. Una sorta di tentativo per riempire il vuoto tramite un piacere dato dal consumo in sé;

- consumo per inganno e manipolazione, il soggetto è stato indotto a credere che quell'oggetto o servizio di consumo potesse servirle, potesse piacergli ma era un inganno basato sulla percezione del soggetto, su ciò che ha detto da come è stato presentato.

 

Alla base del consumo c'è il benessere odierno, più le persone usufriscono di servizi e comprano più i soldi circolano e il benessere globale aumenta, parlare di consumismo è errato così come lo sarebbe osannare e pensare che questi consumi siano sempre positivi.

Mentre il primo punto è da considerarsi positivo mentre l'ultimo e il penultimo come negativi e quindi da combattere, il secondo punto necessita di ulteriori approfondimenti.

 

L'essere umano è strettamente collegato ad una questione di dominio ed orgoglio, siamo progettati a livello ancestrarle per comportarci secondo queste dinamiche. Probabilmente fin da sempre per le persone più agiate hanno usato questo meccanismo per dominare, riempiendosi di strumenti, oggetti o qualsiasi altro elemento li facesse sentire superiori, lo sfarzo, il lusso e i gioielli sono la conseguenza più evidente di ciò.

La società moderna con le pubblicità ha accentuato questo problema che è sempre esistito, cosa fare? Qui non si può fare molto se non incoraggiare le persone a svincolarsi da questo sistema, fino a quando una persona avrà questa visione non potrà fare a meno di esserne influenzata e quindi il suo consumo comunque va visto nell'ottica di inseguire un desiderio o un bisogno.

Perché è negativo che le persone consumino beni per inganno o per condizionamento? A livello economico forse  non è negativo ma lo diventa a livello soggettivo perché il soggetto spende risorse che potevano essere usate diversamente per la sua esistenza, specialmente se queste spese vengono fatte in modo dissoluto o irrazionale.

 

Invece che parlare di consumismo conviene parlare di consumo in termini collettivi ed economici e personali, nel primo caso più i consumi crescono più la società prospera in quanto aumenta la ricchezza percepita ma a livello personale solo scelte di consumo razionale aumentano il benessere del soggetto.

 

FINO A QUI

Consumo per collezione

Consumismo di beni e di servizi, le persone confondono il consumo con l'acquisto di beni materiali, ma si può spendere anche per servizi ad esempio, spendo per andare al teatro, spendo per andare al cinema, spendo per dei tecnici specializzati per risolvere dei problemi che ho o comunque migliore la mia qualità esistenziale.

L'AB ritiene che se ci fosse un'istruzione tale da far comprendere alle persone come acquistare solo beni in modo coerente, ovvero perché mi servono migliorano la mia qualità esistenziale e non servono soltanto a tappare dei buchi emotivo come chi fa shopping solo per passare del tempo e provare piacevoli emozioni, nel momento in cui si investisse nel consumismo dei servizi si attiverebbe un vortice positivo in cui ogni persona essendo sempre più specializzata in un settore è adeguato ed efficiente, ognuno nel proprio settore svolge il lavoro "al massimo" e ci sarebbe un ricircolo continuo di soldi che aumenterebbe la "percezione di benessere e ricchezza" della nazione.

 

 L'Italia per l'AB è in costante recessione perché l'etica ammazza l'economia, le persone non solo tendono ad accumulare soldi in maniera "incoerente" spinti da nevrosi da accumulo, ma pensano in termini "se posso fare da solo è meglio" "spendo solo per l'essenziale" e in lacuni casi poi c'è la persona che è all'eccesso, un consumista totale di beni che non rialza l'economia perché comunque non è istruito sull'uso dei servizi e probabilmente punta soltanto sui beni materiali con cui può riempire il suo vuoto interiore.

Che poi ci sia il problema di persone che non sono all'altezza di fornire servizi "specializzati" di livello, quello è un altro problema che si aggiunge alla situazione "italiana" "all'italiana".

E' scontato che affinché questo consumismo dei servizi funzioni è necessario che la mentalità di tutti gli italiani cambi, cosa utopistica, ma l'AB vede questo come unico strumento economico funzionante nel lungo periodo, in grado di generare "ricchezza percepita" costantemente nel tempo.

 

Comprare cose che non verranno utilizzate, per quale motivo?

Consumismo con accezione positiva, consumare per usufruire

Consumismo con accezione negativa, consumare per accumulare, non usare o per motivi passeggeri ma non utili.

APPUNTI:

Consumismo da autostima, compro perché questi oggetti accrescono la mia autostima, si pensi ai vestiti per la donna. Consumismo da dominanza, più spendo e più dimostro il mio potere "economico".

-Non può essere considerato consumismo una persona che spende per le proprie passioni e per la propria gioia in modo coerente. Si pensi ad una persona che è sempre in giro per il mondo, o una persona che ha come passione quella del costruire robot. Sono persone che spenderanno soldi ma non in una prospettiva consumistica di soddisfare dei bisogni momentanei che indicano esistenze vuote.

ultima modifica il: 13-07-2017 - 20:08:03
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