Home
Psicologia
Raziologia
Puzzle della Comunicazione
Diario
Test
Info & Contatti
 
- Preoccupazione -
riabilita aiuti

Cos'è la preoccupazione?

Nel linguaggio comune il termne preoccupazione tende a produrre fraintendimenti a causa dei diversi significati attribuiti, elenchiamoli:

- preoccupazione per intendere l'ansia, cioè la persona inizia a simulare il futuro e questa visione le genera ansia;

- preoccupazione per intendere le azioni che si fanno in preda all'ansia, cioè la persona una volta che è entrata in ansia inizia ad agire affinché l'evento temuto venga risolto. In alcuni casi la preoccupazione è tale che la persona entra in fasi ossessive compulsive perché non accetta la paura ma al tempo stesso le azioni tese ad eliminarla sono inefficaci.

 

 

 

Seguendo l'etimologia del termine la preoccupazione ricade nella seconda definzione, "pre occuparsi" cioè occuparsi prima che la cosa accada, dando luogo a quel fenomeno paradossale per cui il soggetto si preoccupa di qualcosa che in realtà non accadrà mai perché ha fatto errori nel simulare lo scenario "temuto".

Da un punto di vista teorico la preoccupazione sembrerebbe essere un'azione conveniente, in realtà si usa questo fenomeno con accezione negativa in quei soggetti che nella loro stupidità (errori di deduzione) e disadattamento generale non riescono a vedere la simulazione per quella che è, ovvero un evento probabile che non si sa se sia reale o meno ma nella loro insicurezza iniziano ad agire verso quello scenario senza riuscirlo a considerare per quello che è, ovvero qualcosa che non si sa se accadrà o meno.

La preoccupazione è quindi il fenomeno che descrive ansiosi che non sanno affrontare ciò che hanno previsto, ciò che hanno simulato complice anche l'ansia che provano al momento.

Una persona che sa gestire questa situazione inannzitutto difficilmente andrebbe in ansia, simulando un evento negativo senza averne paura ma anche se fosse non cadrebbe nell'errore dell'insicuro e riuscirebbe a mantenere una visione critica nei confronti dello scenario simulato, andando prima a quantificarne la validità e dopodiché nel caso stabilisse che ci sono elevate probabilità che accada agire in modo preventivo.

In pratica una persona adattata a questo genere di situazioni non si preoccupa, prima analizza lo scenario temuto e negativo previsto e solo dopo sceglie sulla base di tale analisi se è conveniente agire d'anticipo nei confronti di tale evenienza.

DA RIVEDERE

cioè pre occuparsi, occuparsi prima del tempo prima di sapere cosa fare accuratamente o prima che qualcuno abbia fatto una specifica richiesta, si pensi al genitore che si preoccupa per il figlio senza ascoltare i suoi specifici bisogni o sue specifiche richieste diventando anche pesante per il figlio stesso creando conflitto.

L'AB sceglie di ridefinire la preoccupazione sulla base del terzo significato perché è più rilevante a livello esistenziale dando così evidenza ad un fenomeno largamento diffuso ma che viene fatto rientrare genericamente nell'ansia, la preoccupazione diventa un comportamento spiegabile in due modi:

- il primo è che l'ansioso è coinvolto o travolto da ciò che sente quindi agisce senza pensare per far cessare l'ansia, si il suo preoccuparsi non è pensato, lui non ha intenzione di occuparsi prima semplicemente agisce nel momento stesso in cui sente l'ansia quindi un osservatore esterno si rende conto che si sta preoccupando anche se lui potrebbe non accorgersene;

- il secondo è che la persona vede questo come un "metodo" normale, cioè considera il preoccuparsi prima come qualcosa che conviene senza rendersi conto che in realtà sta commettendo numerosi errori.

Nei confronfri delle persone che non si rendono nemmeno conto di ciò che fanno quando si preoccupano c'è poco da dire, sono persone che soltanto "svegliate" possono cominciare a rendersi conto dei propri errori perché altrimenti stanno semplicemente agendo in maniera istintiva, mentre sul secondo gruppo di persone è possibile dire di più proprio perché vedendolo consciamente come un metodo è possibile compredere e descrivere gli errori.

Il primo errore che commettono queste persone è quello di dedurre erroneamente che siccome sentono la paura allora l'evento è reale o comunque ne ignorano le probablità e la statistica ma agiscono più per paranoia cioè la sola possibilità che si verifichi è sufficiente per fare di tutto per annullarla non possono accettare anche la sola minima possibilità.

Il secondo errore lo commetto specialmente quando la loro preoccupazione è rivolta ad una persona esterna, errore che consiste nell'illudersi di conoscere i bisogni degli altri appoggiandosi ai propri pregiudizi o all'etica, quindi non chiedono, non domandano se una persona desidera l'aiuto altrui, lo impongono come se fosse "giusto" così.

Il terzo errore consiste nel non rendersi conto che a volta le stesse azioni che usano per risolvere l'ansia potrebbero peggiorarla cioè non solo non considerano la validità della loro ansia ma nemmeno delle azioni che tentano di usare per "spegnerla" creando situazioni paradossali in cui con le azioni producono conseguenze che alimentano l'ansia.

 

DA RIVEDERE

Conviene considerarla come "comportamento preoccupazionale", in cui c'è una volontà che cerca di evitare paura e senso di colpa, da una simulazione che crede che quell'evento si verificherà, ma anche la sola possibilità che si verifichi potrebbe generare un senso di responsabilità collaterale che alimenta il comportamento preoccupazione stesso. La preoccupazione quindi in parte è una conseguenza del coinvolgimento, della modifica umorale che avviene con la simulazione e l'evento conseguente che non si accetta.

 

Su cosa si basa la preoccupazione? La possibilità di simulare un evento e agire prima, pre agire, pre occuparsi, in base a ciò che si è simulato. La preoccupazione è una possibile conseguenza della simulazione paurosa, in cui l'evento che la persona simula viene considerato come reale, e allo stesso modo come la persona si occuperebbe per evitare la paura, si preoccupa per evitare la paura che crede che avverrà. Nella quotidianità invece per preoccupazione si intende la simulazione paurosa.

"fasciarsi la testa prima di essersela rotta", le persone se la fasciano perchè se la considerano come rotta. La preoccupazione appunto si basa su tutto un mondo psichico interno come la paranoia e l'evitamento. Evitamento di cosa? Del senso di colpa, e quindi una morale (che può sfociare anche in nevrosi) o della paura, con l'ansia.

Perchè queste differenziazione? Perchè mentre l'evitamento può essere considerato come qualcosa di svincolato dal soggetto e non correlabile a disturbi, cioè la persona avverte la paura e il senso di colpa e cerca di evitarle preoccupandosi, come conseguenza di una eventuale frustrazione, la paranoia etica può generare invece dei disturbi, perchè?  è l'etica che ti impone di essere in paranoia per qualcosa o qualcuno e di conseguenza preoccuparsi, una paranoia accompagnata da una frustrazione teoricamente anche perpetua, dato che i legami durano nel tempo. Erroneamente si usa la frase "Essere in ansia per", ingenuamente si sta usando il concetto di ansia quando ciò che si prova non è ansia ma frustrazione, perchè la persona anche se prova ansia empatica, questa è stata simulata in un approccio paranoico il quale ha portato la persona a preoccuparsi, cosa che non può fare, il che sfocia nella frustrazione che lo porta ad esclamare "sono frustrato per Caio, perchè ho simulato eventi catastrofici a suo riguardo che non accetto, e vorrei fare di tutto per impedire che accadano". La preoccupazione è un concetto strettamento correlato alla paranoia.

Preoccupazione ansiosa e nevrotica da simulazione.

Preoccupazione come essere in ansia per.. previsione-> preoccupazione, precauzione, prevenezione. Intuire,anticipare Proccupazione e comportamento precauzionale nell'ansioso. Qual'è la differenza fra preoccupazione e precauzione? Nell'intensità, la precauzione in cui l'individuo non ha la completa certezza che l'evento temuto accadrà ma si sente in colpa nel caso non mette in atto una serie di precauzioni, mentre la preoccupazione è come se l'evento accadesse con certezza. Preoccupazione e senso di colpa. Prevenire il senso di colpa. Nel legami, "se io ti devo proteggere e ti succede qualcosa io mi sentire in colpa". Preoccuparsi del possibile giudizio, preoccuparsi delle possibile conseguenze senza una conoscenza statistica. Il paradosso dell'aereo macchina Cos'è la preoccupazione? La preoccupazione è una conseguenza della paura, in cui l'individuo non solo sente la paura, ma investe affinchè possa ariginare questo evento di cui comunque si sente responsabile. Cioè l'individuo impara a preoccuparsi in seguito ad alcune paure. La preoccupazione conviene spegnerla sostituirla con un programma esistenziale nel quale c'è una componente di gestione dei problemi, prevenzione dei problemi e di indifferenza verso ciò che non conviene camabiare o a cui non conviene interessarsi. Preoccupazione interna, per se stessi e preoccupazione esterna per le persone a cui ci si è legati. Preoccupandoci quindi andiamo ad approcciarsi alla realtà in modo disfunzionale, senza analizzare ne l'evento e le sue circostanze, ne le conseguenze della nostra preoccupazione. Preoccuparsi per i bambini africani che muoiono di fame, quando non si fa sport e non si fa una prevenzione sul proprio stato di salute e si mangia per ingrassare, questa è incoerenza. Preoccuparsi per i minatori rimasti intrappolati in una grotta, quando tu sei intrappolato nella tua prigione emotiva. Preoccuparsi per prendere l'aereo o pr una persona che prende l'aereo e guidare senza cinture, o guidare superando i limiti di velocità. La preoccupazione si basa su una paura, che è una sensazione mirata alla sopravvivenza non alla vita, sperare di conservare la paura e e l'ansia ed essere felici al tempo stesso, è una illusione. Bozza vecchia Ciò che mantiene e genera ansia, cioè formulando delle ipotesi sulle possibili conseguenze, queste mi spaventano ed io le considero come vere e quindi mi occupo sin da ora, cioè mi preoccupo affinchè queste ipotesi non possano accadere. La maggiorparte delle volte però la preoccupazione si ferma alla volontà, cioè l'individuo nonostante vorebbe preoccuparsi, può solo provare ansia perchè concretamente non può fare nulla per gli altri o per se stesso, quindi oltre ad aumentare l'ansia può sopraggiungere anche il senso di colpa, che mischiandosi va a generale l'angoscia. Ciò che si prova in seguito al sensazione del bisogno di agire, la conseguenza di un condizionamento che ha sviluppa un'ansia da responsabilità, ciò che si prova può interagire con l'intensità dell'emozione ed arrivare anche alla pulsione. Il senso di responsabilità la principale fonte emotiva, tesa a prevenire la possibilità di essere identificati come colpevoli, in cui l'autorità può incolparci di non aver fatto l'impossibile per avere prevenuto il danno. Ci sono anche il senso di disgusto e/o contaminazione, oppure il senso di apprensione che può generare la pulsione a proteggere le persone a cui siamo legati. La preoccupazione è un indicatore di irrazionalità, perchè esistono metodi alternativi più funzionali di gestire un errore o un problema, la preoccupazione tende a creare conflitti e poi anche fallire nel risolverli.

 

Preoccupazione per ogni remota possibilità che vada ad infrangere il senso di sicurezza, tanto che mi costa farlo? 

Assenza di conoscenza statistica a approccio critico.

 

ultima modifica il: 27-07-2016 - 12:10:37
Sito Realizzato da Palombizio Valerio Giuseppe