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- Permalosità -
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Cos'è la permalosità?

Si definisce permalosa una persona che reagisce negativamente in una discussione nonostante non siano stati usati toni negativi o accusatori, ma reagisce per il contenuto perché gli suscita emozioni negative che non sa gestire.

La permalosità è utile perché aiuta a descrivere il fenomeno per cui è difficile dialogare con un soggetto anche quando si rimane calmi e pacati.

Il soggetto permaloso inizia a manifestare un comportamento insofferente che impedisce di proseguire con il dialogo.

Se intenzionalmente offendo qualcuno non lo giudicherò permaloso perché si è offeso, ma se sto parlando con una persona pacamente e questa all'improvisso si arrabbia allora userò il termine permaloso per intendere che c'è qualcosa che non va, la persona è talmente sensibile e suscettibile da avere reazioni negative per qualcosa di minimo.

Il permaloso è tale perché non è in grado di gestire critiche, credenze diverse dalle proprie anche quando queste vengono espresse in modo pacato e senza intenzioni offensive.

 

La permalosità non è un'etichetta universale, non esiste il soggetto permaloso, chi riceve questo giudizio così può chiedersi, come mai me la sono presa quando l'altro non voleva offendermi? Perché l'altro pensa che la mia reazione sia spropositata?

La domanda che ogni permaloso dovrebbe chiedersi è "quanto è conveniente reagire negativamente di fronte ad una persona che sta tentando di intavolare un dialogo costruttivo solo perché ciò che dice mi fa stare male?".

Un soggetto permaloso se si rende conto di quanto sia disfunzionale la sua componente inizierà un percorso teso a capire perché è così sensibile e suscettibile e lavorarci sopra per cambiarsi e migliorarsi.

 

 

 

DA RIVEDERE

 

 

L'ultimo tipo di attacco è quello che più interessa a livello esistenziale perché ci ricorda che comunicare con qualcuno potrebbe essere difficile se non impossibile se andiamo a toccare involontariamente un tasto che lo rende permaloso, ci ricorda che per quanto possiamo essere diplomatici la persona potrebbe fraintendere un messaggio o soffrirne comunque a causa di una sensibilità e suscettibilità che scatta solo perché si toccano alcuni argomenti.

Pensiamo ad una persona che ha una bassa autostima, fare un discorso in cui si parla di ciò che sa fare o meno potrebbe farla sentire offesa, farla reagire negativamente, anche se il discorso aveva toni pacati e seguiva le linee della diplomazia.

La permalosità nata da attacchi involontari necessita di due interrogativi:

- alla persona che ha a che fare con questa tipologia di soggetti porta il pensiero del "ma chi me lo fa fare? Forse è il caso che mi trovi qualcuno che non mi fraintenda così facilmente o che non sia così sensibile e suscettibile a quegli argomenti". In quanto se si prosegue con l'interazione si diventa coresponsabili e non si può dare tutta la colpa all'altro;

- alla persona permalosa porta l'interrogativo del "ma è colpa sua o mia? Cosa posso fare per fare in modo che non mi senta così quando ascolto alcune cose".

 

 

Se a queste domande seguono risposte intelligenti entrambe le persone gestiranno meglio l'evento, sia in termini di resilienza accettando comunque quell'evento di permalosità, sia per il soggetto permaloso che capisce che è necessario intervenire sulla sua presunzione (che lo porta a fraintendere) e sulla sensibilità/suscettibilità che lo porta a soffrire anche quando l'altro non aveva intenzione di farci nulla.

 

 

Altri esempi di permalosità da attacco involontario accade nelle dinamiche sociali riguardo alla presa in giro socialmente accettata, dove il soggetto se la prende talmente a male da non riuscire a reagire lucidamente, la permalosità lo sovrasta, e lo porta a reagire in modo borderline, estremo, negativo. 

 

 

 

 

 

Cosa fare con un soggetto permaloso da attacchi involontari?

Si possono fare tre cose:

- la prima come già detto accettare o meno se continuare a starci insieme;

- la seconda è di aiutarlo e promuevere il suo percorso di cambiamento;

- la terza è quella di modificare lo schema interperosnale modificando il proprio comportamento, sfruttando la conoscenza degli stimoli che l'altro fraintendo o a cui è suscettibile e smettendo di metterli in atto, arrivando in alcuni casi perfino a snaturarsi.

 

 

Quali sono gli effetti della permalosità nelle dinamiche umane? Quanto più si è permalosi quanto più si sarà facilmente attaccabili intenzionalmente o inconsciamente dagli altri, ma sopratutto si avrà fatica a trovare persone che vorranno rimanere con noi perché questo essere permalosi, specialmente da attacchi involontari, porterà la maggior parte delle persone ad allontanarsi per una questione di incompatibilità e antipatia.

 

 

La permalosità e il problema della violenza. Alcune persone nel loro essere permalose hanno reazioni così violente da produrre danni significativi a chi ha fatto scatenare quell'episodio.

 

 

FINO A QUI

Per comprendere il concetto di permalosità è necessario premettere che il fatto che l'interlocutore abbia delle intenzioni positive non vuol dire che poi comunque l'azione non abbia quegli effetti negativi percepiti dal soggetto che li ha ricevuti. Questo vuol dire che affinché il permaloso sia definito tale è necessario che concluda rapidamente e reagisca senza che abbia prima tentato di comprendere le intenzioni e gli effetti reali dell'azione altrui.

Se una persona espone una critica costruttiva ma lo fa con termini accesi e che sono comunque percepiti come un attacco al dominio del soggetto il fatto di "prendersela" non è da considerare come permalosità, c'è stato un reale attacco (si legga politicamente corretto) specialmente se il soggetto ha elementi a dimostrazione di questa ipotesi.

Affinché una persona possa essere definita permalosa è quindi necessario che fraintenda e concluda rapidamente che l'altro l'abbia danneggiata in qualche modo quando questo in realtà non è avvenuto.

Esempi di permalosità sono:

- la persona sta facendo una critica pacata e costruttiva e la persona si risente, perché orgogliosa e lo vede come un atto di superiorità altrui che la fa sentire inferiore;

- oppure la persona sta scherzando ma la persona non accetta di essere presa in giro;

- la persona sta parlando di qualcosa ma la persona fraintende e pensa che stia dicendo quaclosa di negativo nei suoi confronti.

 

Anche il terzo punto? Se invece fosse comprendere le intenzioni altrui ma vederci comunque un danno a sé? La permalosità sarebbe in pratica il non accettare scherzi e critiche perché la persona si sente inferiore a causa di questi due e ne soffre?

 

DA RIVEDERE

 

[aggiungere la permalosità da vedere un giudizio negativo come un attacco o lo percepisce come disprezzo come se fosse una questione di valore o di approvazione, fa fatica ad accettare che qualcuno possa farle notare errori, nel particolare ad esempio dire ad una persona "questo piatto che hai cucinato non è di buon sapore" invece di prenderlo come un "ho un feedback su una cosa fatta, forse ho fatto degli errori, ora vedo indago, chiedo" la prende come "questa persona mi sta dicendo che faccio schifo, non sono brava a cucinare o non sono brava a fare niente, non gli piaccio o disapprova il mio comportamento"]

Permaloso racchiude in un termine quella che è l'espressione "prenderla male", cioè si definisce permaloso un soggetto che manifesta insofferenza per qualcosa che non ha accettato nonostante le intenzioni dell'interlocutore non erano quelle.

Il giudizio di permalosità come etichetta nasce per frequenza, ovvero dopo un'interazione con qualcuno il soggetto si rende conto di avere di fronte una persona che tende a "prenderla male" più degli altri.

Ma il fenomeno della permalosità esattamente come nasce? In due modi:

- illusione di critica, la persona vede delle critiche laddove c'è discussione. Qui si entra invece nell ambito in cui un soggetto fatica ad accettare che le venga mosso contro un metodo scettico e che venga messa in discussione. Ad esempio se ad una persona le si dice "guarda che questa cosa che dici è falsa" la persona invece di ringraziare per l'intervento costruttivo lo prende come una critica alla sua persona o come un attacco perosnale che va a minacciare il suo dominio e la fa sentire inferiore. Cioè prende qualcosa per una critica quando in realtà non lo è. La persona quindi dentro di sé vede e sente un "questa cosa che dici è errata" come "guarda questo che si sta facendo il superiore con me" o "per questa persona non sono abbastanza, non gli piaccio, sono sbagliata, etc..";

- intolleranza dell'ironia, analogamente al punto precedente il soggetto non accetta l'ironia altrui specialmente quando questa si basa su elementi negativi a suo carico. Scatta lo stesso discorso, la persona lo vede o sente come una critica da parte dell'altro o come un attacco al proprio dominio.

 

La permalosità non va confusa con l'incompatibilità, cioè quando la critica che si riceve è reale perché all'altro non gli piacciono o non siamo approvati nei comportamenti. Vedere nell'altro queste critiche reali non è un indicatore di permalosaggine ma di incompatibilità.

 

  

Il permaloso di fatto si basa s due fenomeni distinti ma simili, le conseguenze sono quelle di creare tensioni sociali rischiando l'emarginazione o comunque suscitando l'antipatia degli altri.

Il secondo invece è dato dalla percezione distorta riguardo all'essere messo in discussione, fatica ad accettare che si muovano giudizi tesi a sollevare dubbi a suo carico o che muovano errori, qui la questione potrebbe essere mentale ma anche solo emotiva per qualche condizionamento del soggetto.

 

Elenco di disambiguazione:

- suscettibile, persona che ha una sensibilità superiore alla media e che ha reazioni emotive maggiori in quanto "basta poco per fargli provare emozioni intense", va specificato dove si è suscettibile;

- irritabile, persona che a causa di un umore alterato negativamente è "momentaneamente suscettibile" cosa che altrimenti non sarebbe. La suscettibilità riguarda la personalità, l'irritabilità invece è qualcosa di momentaneo. Con questo termine si fa riferimento a quel che comunemente viene definito come "avere le scatole girate" o "avere la luna storta", cioè un soggetto che avendo già un umore basso è di fatto momentaneamente più suscettibile e con più probabilità produrrà un comportamento antipatico, avrà reazioni emotive più pesanti a parità di condizioni, sopporterà di meno e darà risposte negative laddove non le avrebbe date;

- scorbutico, antipatia da cause momentanee, la persona si rende conto che l'antipatia dell'altro è da imputare non alla personalità;

- irascibile, persona che tende a reagire con rabbia quando non accetta qualcosa trasformando ciò che prova in azione di rabbia (detto anche litigioso nel linguaggio comune);  

- insofferente, anche se sarebbe meglio parlare di stato di insofferenza, persona che quando non accetta qualcosa non riesce ad essere paziente e attua un comportamento influenzato da queste emozioni che traspaiono in comportamenti come rabbia, tristezza, etc.. L'insofferenza definisce il fenomeno generale del risentimento e delle possibili reazioni, la permalosità il fenomeno specifico del risentimento verso i giudizi negativi ricevuti;

- orgoglioso, persona tendendete a preservare e difendere ciò che percepisce come dominio personale, persona quindi tendente ad offendersi e reagire in modo competitivo a qualsiasi cosa la faccia sentire inferiore; 

- bisbetico, persona disadattata a livello sociale che più passano gli anni e più diventa irritabile per le ferite che la società le causa. Il paradosso dell'essere bisbetici è che difficilmente la persona si rende conto della propria responsabilità, del fatto che non capisce il mondo (sopratutto la dinamica sociale) e che la sofferenza che riceve, le ferite (e anche i traumi) che lo hanno reso così irritabile e scontroso sono comunque causate dal suo essere disadattata. In sintesi il bistetico, coerentemente al suo essere disadattamento, se la prende con il mondo lo vede come "un nemico" o qualcosa in generale di sbagliato e più passa il tempo più diventerà irritabile e scontroso, finendo per isolarsi sia per scelta sia perché allontanato dalle altre persone che lo percepiscono antipatico. Pià che persone bisbetica conviene parlare di circolo bisbetico dove una persona nel suo disadattamento e non rendendendosene conto finisce per odiare il mondo senza capire che la causa è lei. Queste persone si possono riconoscere dall'uso di frasi come "il mondo fa schifo" o "tutte le persone sono stronze, sono tutti schifosi e bastardi" o ancora "io non vado incontro a nessuno perché nessuno mi capisce, nessuno per primo viene incontro a me";

- scontroso, personalità che tende a manifestare comportamenti per allontanare persone sgradite, la persona intenzionalmente produce un comportamento che sa essere percepito come antipatico e che quindi lo aiuta a scacciare quelle persone che non gradisce. Ad esempio una persona potrebbe affermare "Luca è sempre scontroso con me, si vede che gli sono antipatico e fa in ogno modo di allontarami, non mi vuole nel gruppo". Alcune persone sociofobiche lo usano come meccanismo di difesa generale e non solo per allontanare qualcuno, tendono ad essere scontrose con tutti per evitare che si fondano determinati rapporti. Altre persone invece sono scontrose perché nella loro nulla consapevolezza sociale potrebbero nemmeno rendersi conto che di come si comportano. Questo accade in soggetti disadattati e figli di educazioni così fallimentari da aver trasmesso dei modi di fare freddi e percepiti come antipatici, generando quindi dall'esterno un'apparenza di "persona scontrosa" quando il realtà è solo un soggetto con un esteso e profondo disadattamento sociale, che segue quegli insegnamenti che ha appreso nel suo ambiente disfunzionale di sviluppo a cui sfugge il concetto di simpatia e antipatia e che non si rende conto ci come i suoi modo di fare vengano visti dall'esterno. L'essere scontrosi è una condotta criticabile quando la persona la utilizza verso persone che non conosce pensando erroneamente e ingenuamente che queste le siano antipatiche, questo cosa vuol dire? Che fino a quando la persona diventa scontrosa verso qualcuno che ha conosciuto e che reputa antipatico è comprensibile, ma quando la persona inizia ad essere scontrosa verso qualcuno solo perché deduce erroneamente che gli sarà antipatico allora la condotta non è più comprensibile ma è da giudicare come errata specialmente se il soggetto non ha alcun problema con la sociofobia. Qui si rientra nella dinamica della società fredda e di rompere il ghiaccio, della difficoltà di consocere persone che nella loro ignornaza e stupidità hanno giudicato qualcuno come antipatico senza nemmeno conoscerlo, cosa che ad esempio fa un bisbetico. Essere scontrosi è l'unica alternativa possibile? No si possono allontanare le persone in altri modi;

 

 

 

 

Come si smette di essere permalosi? Lato critica andando a migliorare la percezione della realtà per capire quando una persona ci sta criticando e quando in realtà sta solo tentando di discutere in modo costruttivo, lato ironia accettare e capire questa realtà sociale andando a lavorare su quei "nervi scoperti" che sono l'orgoglio e i "difetti" o quegli elementi che un esterno può farci notare ironicamente.

In sintesi la permalosità migliora nettamente quando la persona supera l'orgoglio e riesce già ad eliminare quell'emozione che gli fa "Ribollire il sangue" in ognuna delle due componenti, anche accettare le critiche aiuta in quanto mettendo il caso che la persona continui a vedere critiche laddove non ci sono il fatto di accettarle risolverebbe comunque il problema. 

 

DA RIVEDERE

Il soggetto permaloso 

La permalosità è una delle due possibili dall'imbarazzo dato dal giudizio esterno dove il soggetto o diventa permaloso o erubescente (diventare rossi), nell'erubescenza il soggetto provando un intenso imbarazzo anche se viene giudicato senza alcuna imposizione o insulto finisce per avere emozioni negative così intense da modificarne l'umore e il comportamento nell'immediato, cosa che sfocia per lo più nel diventare rosso e inibendosi, tentando di nascondersi come se la reazione fosse quella di fare in modo che dall'esterno non si abbia più modo di poterlo osservare e giudicare (Da qui ildetto vorrei sprofondare, scappare, nascondermi sotto terra).

Nella permalosità invece la reazione è opposta in quanto il soggetto non accetta quel giudizio e si risente tentando di far capire all'altro che non lo deve fare o arrivando perfino ad arrabbiarsi e rispondendo in modo violento, stizzito fino a sfociare perfino nella vendetta.

La permalosità in alcuni casi non è pienamente conscia, il soggetto non riesce a capire che non accetta che gli altri possano fargli provare quelle emozioni negative, non riesce ad essere pienamente conscio che "che si risente e si arrabbia a suo modo perché non accetta un giudizio che gli fa provare imbarazzo".

Un soggetto non permaloso tenderà ad avere un comportamento orientato all'erubescenza ma un soggetto che invece è permaloso può avere diverse reazioni possibili a seconda di quale emozione è più intensa, gli scenari sono grossomodo tre:

- il soggetto inizialmente è imbarazzato e le emozioni dell'imbarazzo sono tali da non concedergli alcuna reazione ma poco dopo queste scendono di intensità e riesce a risentirsi spazzando via l'imbarazzo e facendo diminuire l'erubescenza (si interrompe la reazione fisiologica che l'aveva generata);

- il soggetto prova immediatamente un intenso risentimento che porta il soggetto a ribellarsi e aggredire chi l'ha giudicato;

- il soggetto prova un intenso imbarazzo così inibente da non lasciare spazio ad alcuna ribellione anche se lo desidera, il soggetto di solito scivola in questo vortice o per un intenso imbarazzo di base o in quanto rendendosi conto dell'erubescenza si sente ancora più in imbarazzo.

 

La permalosità è una sorta di ribellione alle proprie fragilità dove invece di riconoscerle si aggredisce l'esterno e si tenta di impedirglielo o punirlo per l'averlo fatto.

La permalosità nasce non solo dal risentimento ma anche dall'imbarazzo e quanto più una persona ha una percezione tendente a imbarazzarsi quanto più sarà probabile la permalosità e una reazione rabbiosa. Pensiamo alla visione assolutistica in quanto , una persona che possiede questa credenza distorta è più probabile che si imbarazzerà intensamente per un giudizio negativo e quindi aumentare le probabilità di divenire permaloso se ha una propensione a non accettare tale fenomeno. 

La permalosità produce un comportamento antipatico in quanto la persona reagisce in modo negativo e aggressivo, pensate a tutte le volte che avete detto ad una persona intorno a voi che secondo il vostro punto di vista ciò che avevano fatto era sbagliato e queste hanno iniziato ad aggredire risentendosi dicendo frasi come "tu non ti devi permettere di dire che ho sbagliato" o "non sai chi sono io" etc..

La permalosità ha una sfumatura di reazioni diversa in quanto ognuno tende ad arrabbiarsi a suo modo, il permaloso infatti ricade nel generico fenomeno dell' "arrabbiatura" in quanto si osserva una persona rabbiosa a prescindere da quella che possa essere stata la causa scatenante.

Una persona consapevole sul giudizio anche se sensibile a quest'ultimo comunque rimane nella dimensione di "so che ogni persona giudica e lo fa per capire il mondo, perché è il suo modo di categorizzare le cose e un giudizio è solo un giudizio e nulla di più e la sofferenza che provo è una conseguenza di una mia sensibilità, probabilmente un condizionametno durante l'infanzia e una spinta a non essere mai disapprovato da nessuno" un soggetto che riconosce le proprie fragilità, sa perché le persone giudicano e sa anche che alcune persone giudicano a sproposito ad esempio assolutizzando il loro giudizio ma anche qui una persona consapevole non si lascia scalfire perché sa che per quanto una persona possa parlare "a nome di" sta parlando solo per sé.

Il comportamento del permaloso è variabile si basa dalla rabbia, al tentativo di fermare gli altri, di cambiare il mondo arrivando perfino al vittimismo.

Chiunque sia permaloso indica la propria ingnoranza alla dinamica del giudizio, alla libertà di espressione e non capisce che in realtà ogni persona giudica e se questo la fa soffrire è perché è succube degli altri e non è con un'utopistico silenzio globale (nei giudizi) o nel cambiare il mondo per fare in modo che lei venga sempre approvata che risolverà qualcosa.

Un esempio eclatante di ignoranza sul giudizio e permalosità lo si trova nel fenomeno del bodyshaming, dove le donne non accettano che alcuni uomini possano trovarle brutte o disapprovare alcune loro scelte. Attenzione quindi non si sta leggitimando insulti o imposizioni ma solo evidenziando come ad esempio l'utopia di una donna grassa che pretende che il mondo le dica che la trova bella, che sta bene così, che va bene così e nessuno può giudicarla in modo negativo.

L'insulto e l'imposizione sono condannabili e criticabile ma il giudizio negativo no e chi non accetta che il mondo può disapprovarlo è per l'appunto un permaloso che si risente e non ha capito il mondo, le sue dinamiche e la dinamica di pensiero umana rilevando fragilità come il voler piacere a tutti, la paura del giudizio assoluto e il provare imbarazzo.

Se qualcuno vi giudica negativamente o tentate di capire il suo giudizio per poterne trarne il meglio, o ve lo fate scivolare addosso o accettate che qualsiasi sofferenza provate è una responsabilità vostra e non di chi pacatamente sta esprimendo il proprio pensiero senza scivolare in insulto o imposizione alcuna.

Da un altro punto di vista queste persone andrebbero ringraziate perché vi hanno dato un feedback (da validare) che potrà esservi utile ad esempio nella piacenza per quelle persone che misurano quanto mediamente piacciono agli altri. 

 

Anche in questo fenomeno rimane la questione di capire la differenza fra imbarazzo, offesa e imposizione. Si tratta di permalosità solo se il soggetto non accetta un giudizio che lo fa imbarazzare e di conseguenza soffrire anche le deduzioni errate che fa a partire da quel giudizio.

 

Esempio di permalosità dal web:

"Un giorno ero a mensa e una persona mi dice "Lo sai cosa succede a chi mangia da solo? Che muore da solo." 
Ora, fermo restando che la frase in questione è decisamente sproporzionata, e che comunque non ho alcun obbligo morale nei confroni di questa persona, per dover pranzare con lei; e precisando comunque che ho i miei motivi per voler pranzare da solo (restando sul vago, includono ma non si limitano, fobie varie) e non permetto a nessuno di giudicarmi in questo modo, ho risposto.
Ho risposto che me ne sbatto altamente di quello che pensa questa persona, e che non le devo niente. Con il senno di poi, sono piuttosto soddisfatto della risposta che mi è venuta sul momento; condensa la delusione provata per questa persona, e il fatto che una sparata del genere non aveva minimamente senso."

 

Ecco l'esempio di una persona permalosa che percependo quella frase come una disapprovazione al suo comportamento ha reagito. Qui si evidenza anche il disadattamento di un soggetto che forse non ha nemmeno capito l'intento scherzoso o l'uso di detti comuni andando a leggere il significato letterale dei termini. Traspare un soggetto che non accetta il giudizio, è una persona che ha fatto le sue scelte ma nonostante tutto quando qualcuno le dice che è sbagliato e che non approva non lo accetta comunque a dimostrazione della fragilità e dell'ignoranza che vive nel soggetto permaloso che non accetta le sue fragilità e la sofferenza che un giudizio le procurano e se la prende con il giudice. Una persona consapevole avrebbe risposto o in tono scherzoso per nascondere le proprie fragilità prendendo scuse o non prendendo il discorso oppure avrebbe espresso le sue difficoltà, avrebbe dato spiegazioni in modo tale che l'altro potesse giudicare meglio e capire meglio le cose.

 

FINO A QUI

 

Il permaloso in linea generale è un soggetto che ha problemi nel comprendere il messaggio dell'altro, una persona che non capisce nemmeno le intenzioni finendo con distorsioni cognitive per vedere una realtà distorta che la fa risentire nonostante le intenzioni esterne non fossero quelle.

Un esempio classico è quello in cui una persona a cui le viene dato un giudizio per scherzo o un messaggio di critica costruttiva e una persona diviene una "sentenza negativa" su di sé soffrendo istrieticamente.

A livello statistico le problematiche maggiori si riscontrano con chi non accetta la critica, anche se qui è necessario fare una distinzione su due possibili scenari:

- uno in cui ci sono persone che non accettano di essere criticate nonostante comprendano il messaggio;

- uno in cui ci sono persone che non accetgtano di essere criticate perché non comprendono il messaggio.

Facciamo un esempio sul secondo scenario dove non comprendono, una persona dice "ma che cappello buffo che hai" e la persona processa questo come "questo cappello mi sta male, mi fa sembrare brutto", la persona aveva parlato di "buffo" che poteva dire un milioni di cose come ad esempio "il cappello l'hai messo in un modo un po' strano forse se lo cambi ti sta meglio, oppure questo cappello di per sé è buffo ma non cambia chissà cosa, oppure ancora questo è un cappello che a me non piace ma non è detto che non piaccia ad altri" eppure la persona nella sua visione limitata del mondo che in questo caso tende a far ridurre ogni cosa in termini di bellezza o bruttezza sposta subito la sentenza sul "con questo cappello sono brutto" dove nemmeno riesce a dire ad esempio "quanto mi fa più brutto, mi fa solo meno carino" ma si lancia subito sul "giudizio nero" (ricordando il fatto che pensa in termini di bianco e nero).

 

Facciamo ora un esempio basato sul primo scenario dove la persona arriva comprendere ciò che dice l'altro ma comunque non lo capisce nell'interezza (si parla di comprensione quando la persona riceve il messaggio a livello di contenuto, ma poi proprio perché è disadattata non lo riesce a capire in rapporto al contesto). Immaginiamo una persona che ha problemi con la sua autoimmagine, arriva qualcuno che gli dice "guarda che non sei brutta, hai forse questi difetti ma nel complesso sei bella", la persona non riesce a capire questo messaggio per quanto si sforzi proprio per un disadattamento intorno, e non riuscirà a far a meno di fare pensieri come "vedi, lui mi ha confermato quei difetti quindi faccio schifo perché una persona con quei difetti è orrenda". Quindi cosa succede? Che la persona se la prende per un giudizio che l'altro ha fatto che nonostante fosse stato costruttivista, un aiuto la persona se la prende perché lo percepisce negativamente ad esempio a livello istrietico o perché secondo lei le ha confermato un problema di autoimmagine.

 

 

 

 

Come si smette di essere permalosi? Eliminando le fragilità che ci sono alla base, sviluppato una visione più critica ed efficace della realtà, entrando in una dimensione "dello scherzo" e della critica positiva, aumetando il proprio adattamento a comprendere l'altro e anche ad avere una forma mentis in grado di capire la critica, specialmetne se analitica e profonda. Questo cosa vuol dire? Che da soli o con l'aiuto di un professionista si va prima ad analizzare le carenze, le fragilità e il disadattamento e si tenta di risolverlo in modo che una persona riesca a comprendere e capire i messaggi scherzosi e di critica costruttiva senza rimanere bloccati in quelle dimensioni che generano emozioni negative e che portano a reazioni negative.

Un aiuto rapido potrebbe venire dalla sospensione della conclusione, rendersi conto che ogni giudizio che si riceve non ha alcun significato fino a quando non si approfondisce ciò che l'interlocutore intende dire con quelle parole. Il solo fatto di prendersi più tempo per pensare potrebbe aiutare ad avere reazioni più accurate e meno fraintese.

 

 

 

 

 

In questo racconto traspare una persona che non ha capito che quelle sono "frasi dette" che si usano per scherzare o per lanciare una critica a socializzare, una persona che per questa forma di disadattamento prende la frase letteralmente con la conseguenza di apparire antipatico per le reazioni che compie.

La difficoltà nell'avere vicino una persona permalosa a cui non si possono fare critiche perché questa nemmeno migliorerà, ed  è difficile accettare di avere una persona che non si può migliorare con il quale non si può fare un percorso di crescita insieme.

 

Una persona che non accetta le critiche a prescindere è da definirsi permalosa? No la permalosità defisce un soggetto che non capisce e/o comprende lo scherzo e il fine costruttivo di ciò che riceve, se lo recepisse e lo rifiutasse vuol dire che stiamo di fronte ad una persona che crede di essere perfetta, di essere costantemente dalla parte del giusto e della verità, una persona da definire presuntuosa.

 

 

Per definire in modo abbastanza chiaro il permaloso si potrebbe dire che la persona non riesce a separe l'attacco ad una propria idea da un attacco alla propria persona, si risente perché è come se fosse stato criticata la sua interezza. Questo potrebbe rivelare il fatto che una persona non riesce a conservare le sue teorie come qualcosa di mutevole ma le fa proprie e non accetta che qualcuno possa interferire con questo sistema rendendo la realtà più complicata come se la persona desiderasse un "quello che dico è tutto vero e valido così risparmio fatica, mi posso costruire la mia esistenza tranquillamente su queste convinzioni".

 

ultima modifica il: 17-06-2020 - 15:18:14
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