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- Innamoramento -
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"Si può essere innamorati di diverse persone per volta, con tante sfumature differenti, senza tradirne nessuna, non lo scegliamo noi chi ci piace." 


Cos'è l'innamoramento?

(il problema del pensare ad un ex solamente perché non si hanno alternative e dare un valore a questo sentimento superiore a quello che è realmente, si continua ad essere innamorati di un ex partner se ci attrae fisicamente, ma si è chiuso il rapporto o per incompatiilità o perché l'altro ci ha lasciati. L'errore è di pensare che quel sentimento abbia chissà quale valore solo perché continuamo a pensarlo, specialmente se il soggetto fatica a trovare nuove persone verso cui provare attrazione.

La realtà è che di quella persona, fino a quando sarà come ci piace, continueremo ad essere innamorati sempre, ma quel sentimento perde di importanza nel momento in cui troviamo altre persone da cui sentirci attratti. Non comprende questo fenomeno porta le persone a illudersi che siccome provano ancora qualcosa per quella persona allora abbia chissà quale importanza quando in realtà è normale provare quel sentimento e la cosa migliore da fare è trovare un partner che sostituisca

Mi domando: e se questo senso di devastazione fosse dovuto proprio a un Amore vero e puro che non sono riuscito mai a riconoscere?)

Si definisce innamoramento il fenomeno dell'attrazione sessuale che si prova per qualcuno. Innamoramento vuol dire sentire una chiara spinta interiore a ricercare il contatto fisico con un'altra, che non necessariamente deve sfociare in una pratica sessuale anche se la spinta è quella. 

L'innamoramento per qualcuno può nascere in due modi:

- immediato, detto nel gergo comune colpo di fulmine, guardiamo qualcuno o ci parliamo i primi momenti e subito rimaniamo profondamenti attratti, sentendo quella eccitazione che ci pervade;

- graduale, all'inizio la persona non ci ha preso, ma conoscendola, interagendo, affezionandosi, si inizia a provare un sentimento che all'inizio non c'era. 

Come si spiega un innamoramento graduale? In tanti modi, perché all'inizio non avevamo colto dei valori dell'altro, perché l'altro ha trovato il modo di sedurci, o perché alcune interazioni ed esperienze hanno attivato quelle sensazioni.

Riepilogando l'innamoramento nasce nella maggior parte dei casi all'improvviso, ma in alcuni casi può subentrare in un secondo momento e crescere lentamente, questo perché, al contrario di quello che si pensa, l'innamoramento non è solo frutto della fisicità, della bellezza o dell'estetica ma è anche frutto di una particolare tipo di interazione, di come l'altro si comporta, di come ci tratta, come ci fa sentire, di come è la sua personalità e altri valori in grado di stimolare una pulsione sessuale.

Come ci si rende conto di essere innamorati di qualcuno? Con l'eccitazione, si prova un vero e proprio piacere erogeno nel guardare il soggetto, nel pensarlo, nel toccarlo. Un altro modo è quello di rendersi conto di non poter fare a meno di guardarlo quando siamo in sua presenza.

Questa definizione può sembrare riduttiva ma la sessualità è un fenomeno semplice e di conseguenza lo è anche l'innamoramento.

 

L'innamoramento per comodità può essere distinto in due parti, la prima è quella dell'attrazione ma l'innamoramento è anche quando abbiamo l'altro, quando ci pratichiamo del sesso.

Questo ci porta a considerare la possibilità che non sempre il desiderio che si prova per qualcuno, quel sentimento di innamoramento resiste quando si arriva all'atto pratico, potremmo scoprire che vivendo l'altro, scoprire realmente com'è ci fa diminuire un sentimento che era nato inizialmente solo nella nostra testa. 

Detto in altri termini l'innamoramento ha due fasi che vanno distinte, in quanto una persona può affermare di "essere innamorata" e "sentirsi innamorata", cioè ci si sente innamorati quando ancora si arriva a possedere l'altro, si è innamorati quando si arriva a possedere l'altro e si prova piacere scoprendo che è reale.

Questo punto è fondamentale perché non tutti gli innamoramenti sono reali, le sensazioni che avevamo prima di avere un'intimità sessuale non sono le stesse all'atto pratico.

Un errore è quello di pensare che le due fasi siano automatiche e scontate, ma non è così, perché all'inizio siamo innamorati di un'idea, di un pensiero che poi non necessariamente corrisponderà a realtà.

Il termine che si usa per descrivere quando l'innamoramento non resiste al contatto reale è quello di infatuazione, con questo termine si indica come l'attrazione sia stato un abbaglio in quanto stare insieme all'altro non suscita quelle emozioni che si provavano quando l'altro ancora era lontano, lo si pensava, lo si desiderava ma non si poteva averlo.

Si può scoprire che era un'infatuazione in modo lento, dove inizialmente si sente abbastanza ma poi pian piano si sente sempre meno o può essere immediata, già alla prima uscita ci si rende conto che l'altro non piace, non trasmette quelle emozioni fisiche che si sentivano quando era lontano.

L'innamoramento non è solo sesso ma descrive tutto quel piacere fisico che si prova nell'avere l'altro vicino, nel toccarlo, nel saperlo di averlo a portata di mano, nel saperlo che è "nostro".

L'innamoramento si manifesta con la voglia di guardare, toccare, baciare e possedere fisicamente la persona che ha scatenato questa pulsione e sono queste stesse voglie a farci capire che siamo innamorati di qualcuno o a farci capire nel caso che non ne siamo più innamorati.

L'innamoramento si può misurare, specialmente nella fase pratica. Come si misura? Con diversi parametri, fra i più importanti troviamo:

- ricerca del contatto fisico con l'altro, perché questo produce piacere, diventa quasi un bisogno. La pulsione che si manifesta anche solo sfiorandosi e sentendo l'esigenza di avvicinarsi al porco desiderato. In questo punto è da consideare sopratutto la ricerca del bacio e quanto questo generi sensazioni piacevoli;

- numero dei rapporti sessuali che si hanno durante il tempo insieme. Dividere il tempo insieme per i rapporti, ad esempio un rapporto ogni ora, uno ogni dieci ore. Fondamentale è calcolare le ore insieme, anche scollegate.

- quanto si pensa, fantastica e si desidera il partner durante la sua lontananza fisica.

Facciamo un esempio, immaginate una coppia che passa una giornata insieme, nell'arco della giornata pratica il sesso quattro volte, durante le uscite non fanno altro che toccarsi, stuzzicarsi, guardarsi ed eccitarsi. Facile dire che questa coppia è altamente innamorata l'uno dell'altra.

Prendete una coppia che durante questa giornata insieme pratica il sesso una volta sola, quasi per noia, durante le uscite ognuno sta per proprio conto. Direste che in questa coppia c'è innamoramento?

A fine articolo troverete una scolta con quale misurare il vostro innamoramento, secondo questo sito non si può parlare di innamoramento se si è nei primi cinque punti.

Chiunque abbia avuto la fortuna di vivere rapporti in età giovanili dove si praticava sesso anche diverse volte di fila, capirà come il desiderio sporadico di fare sesso con qualcuno, più per bisogno che per desiderio, fatichi ad essere descritto come innamoramento o innamoramento sufficiente. 

Quando invece di parlare di "quante volte l'hai fatto oggi" o "quante volte l'hai fatto di fila" si inizia a parlare di quante volte lo fate a settimana o al mese, è probabile che l'innamoramento sia ormai un ricordo del passato.

Questo apre una doppia realtà scomoda, la prima è che molti rapprorti vivono illudendosi che ci sia ancora l'innanoramento quando non c'è, numerose coppie non passerebbero questo test e si ritroverebbero nella scala in un punteggio che va dallo 0 al 5.

La seconda è che l'innamoramento richiede una bellezza esteriore o interiore, bellezza che va coltivata e che se in età giovanile viene favorita naturalmente da ormoni e dall'idealizzazione, in età adulta non è più così, ma sempre meno persone si preoccupano di rimanere belle fisicamente o interiormente creando un fenomeno paradossale per cui essendoci scarsezza di bellezza ma il bisogno di stare insieme o trovare qualcuno, numerose persone creano coppie con un basso o nullo innamoramento di aprtenza, quasi accettando questa situazione di declino della passione e di scarsità nel trovare soggetti con cui provare un profondo innamoramento.

Stare con qualcuno di cui non si è innamorati vuol dire provare un senso di frustrazione pensando ad altri, perdere tutto quel parco di emozioni e comportamenti che solo stando con una persona di cui si è profondamente innamorati si può provare, perché accontentarsi? Eppure diverse persone per ignoranza o per necessità seguono questa strada.

 

 

L'innamoramento nella maggior parte dei casi è un fenomeno frequente, la persona esce di casa e di fatto si innamora di più persone, se ne sente attratta, ma fino a quando sono sconosciuti tutto nasce e finisce lì, mentre inizia a diventare una cosa più radicata quando questo si sente verso compagni di scuola, colleghi, amici, etc... e questa spinta potrebbe essere notata, potrebbe portare a fare delle azioni di avvicinamento nel tentativo di raggiungere l'altro e vedere se si è ricambiati.

Ma non per tutti è così, alcune persone tendono ad innamorarsi  meno frequentemente. Le cause sono diverse, chi per standard elevati, chi per problemi di disforia/anedonia sessuale a causa di una fase che si sta passando, chi perché essendo sapiosessuale oltre al corpo guarda anche altri e quindi ha bisogno di un mix di cose che non troverà mai nei passanti. Ogni persona si innamora con frequenza e modi differenti, passando da quello che si innamora venti volte al giorno e se potesse se li farebbe tutti a quelli che invece si innamorano in modo molto sporadico, alcuni perfino una volta all'anno o nella vita.

Ora che si è compreso pienamente cosa sia l'innamoramento si può capire come questo faccia da base per una possibile evoluzione in amore.
Fare che non sempre arriva e nonostante questo l'innamoramento può rimanere un sufficiente collante nonostate manchi l'amore o ci siano perfino incompatibilità caratteriali.

Questa evenienza si potrebbe definire come innamoramento "fatale", in quanto c'è una componente pulsionale intensa che spinge ma un'incompatibilità caratteriale che ferisce, che genera repulsione. Immaginate di provare così delizioso un cibo da mangiarlo così tanto da finire per stare male, più o meno questo vuol dire innamorarsi di una persona che ci piace molto in termini sessuali  e non come personalità.

L'innamoramento può essere sufficiente a tenere in piedi un rapporto o una relazione, è una forma di piacere intensa e altamente motivamente che nel tempo può darci modo di scoprire se quel rapporto diventerà d'amore o se rimarrà solo un rapporto bassato sulla sessualità.

Qui molti soggetti si confondono, non riescono a capire la differenza fra innamoramento e amore, pensando che tutto il piacere che si provi stando con l'altro sia amore quando è solo un effetto del benessere dato dalla sessualità estesa.

Come prima cosa diamo una definizione rapida di amore. Si definisce amore quando oltre l'innamoramento, oltre la soddisfazione sessuale, l'altro ci dà dell'altro, ci piace per altre cose, ci dà un benessere specifico. Ad esempio con l'altro si condivide un progetto di fare famiglia, lo consideriamo un ottimo genitore e partner, quando con l'altro si condivide una passione, piace un suo specifico modo di pensare le cose.

Non è amore se con l'altro si passa solo del bel tempo insieme, condito dalla tensione sessuale, dal piacere sessuale, uscire, andare nei locali, andare a mangiare fuori, fare passeggiate non è amore è solo l'innamoramento che condisce ogni cosa, per capire questo punto nfatti è sufficiente ricordare storie del passato in cui tutte queste attività erano piacevoli fino a quando c'era innamoramento e attrazione e non lo erano più di colpo se scemava la passione sessuale.

Un buon test per l'amore è quello di chiedersi "questa cosa del mio partner la farei e mi continuerebbe a piacere anche se non mi piacesse più sessualmente?" e da qui si capisce se si è andati realmente oltre l'innamoramento o se è solo un'illusione quella di amare l'altro.

Una cosa da tenere a mente è che l'amore non nasce per scelta, questo spiegherebbe anche perché diverse persone che hanno iniziato un rapporto prevalentemente sessuale e di innamoramento per scelta siano finiti poi per amare l'altro, perché nel momento in cui si trova un di più, nel momento in cui l'altro ci dà di più, inevitabilmente questo di più ci fa provare amore.

L'amore ha quindi come costante e base la pulsione sessuale, al quale poi si aggiunge la percezione che l'altro ci completa, ci dà qualcosa che cerchiamo, più cose ci dà più il sentimento di amore è intenso.
Ogni volta che quella persona seguirà quel ruolo noi ci sentiremo amati, ti amo che letteralmente vuol dire "mi piaci fisicamente, mi sento attratto e mi dai anche ciò che voglio da te come persona oltre il sesso".

Questo punto è fondamentale perché si capisce esattamente la differenza concettuale fra innamoramento e amore, quanto conti l'uno e l'altro e che l'amore non può esistere senza innamoramento, e soprattutto che  per comprendere l'intero passaggio da innamoramento ad amore è quello di tenere a mente i bisogni del soggetto, i suoi desideri e che ogni persona di conseguenza si sentirà amata se l'altro rispetta i suoi gusti soggettivi.

 

 

Qualcuno potrebbe chiedersi a questo punto "ma se una persona si aspetta dall'altro solo l'innamoramento può essere considerato come amore?" 

No, concentuallmente si parla di innamoramento e amore come due eventi disgiunti, aspettarsi solo del sesso e tutto ciò che vi è collegato fa comunque rimanere nell'innamoramento.

L'innamoramento non è solo incontrarsi e fare sesso, l'innamoramento richiede comunque un'abilità e un variare nel viverselo, quindi avere una persona che promuove questo piacere fisco con uscite particolari, vestiti specifici e tutto ciò che potenzia il piacere collegato all'innamoramento.

 

 

A questo punto subentra un'altra problematica, quella dell'amore preteso, che fenomeno è questo? Alcune persone concepiscono innamoramento e amore come un tutt'uno, non riescono a scinderli, quando si innamorano è come se dessero per scontato che poi l'altro sia anche coloro che li faccia sentire amati e quindi che ricopra il ruolo di coloro che gli dà quello che desiderano.
Nella loro mente non riescono a scindere le due cose, non riescono a capire che possono incontrare soggetti che li faranno sentire solo innamorati e basta.

Questo si spiega probabilmente con distorsioni di natura culturali, sia come educazione che come giudizio.

Questo porta ad una situazione paradossale quando questa tipologia di soggetto si innamora di qualcuno per scoprire poi che non lo fa sentire amato.

Questi soggetti possono reagire in modo drastico a questa situazione, reagendo in modo punitivo, quasi a pretendere che l'altro si comporti come ci si aspetta, dando luogo a ricatti, punizioni e tutta una serie di comportamenti finalizzati ad un tentativo che oscilla fra disperazione e follia, di rendere e trasforamre l'altro come la persona che ci fa sentire amati, come se fosse un loro diritto, come se dovesse funzionare così.

Questo fenomeno fa capire quanto alcuni soggetti siano "fuori dalla realtà" ma sopratutto non riescano a vivere la situazione per quello che è, comprendendo ed accettando che già l'innamoramento reciproco reale è un traguardo importante da non dare per scontato e che l'amore è una cosa che può esserci come non esserci, su cui si può dialogare ma non pretendere.

Questo gli impedisce anche di godersi ciò che la vita ha da offrire, come in questo caso un rapporto basato solo sull'innamoramento.

Nel corso della nostra esistenza ci innamoreremo di numerose persone, con alcune sarà un'avventura breve, con altre più lunga e solo alcune di esse potranno farci anche sentire amati ma pretendere e aspettarsi che la prima persona di cui ci innamoriamo sia tutto questo è indice di una persona che non ha capito la realtà, che non ha capito l'innamoramento e l'amore, complice anche l'influenza romantica distorta che ha costellato questi ultimi decenni.

 

Soffermiamoci ora sulla nascita dell'innamoramento, questo sentimento come scatta? Cosa ci porta ad essere attratti fisicamente da qualcuno?

La risposta è duplice:

- oggettosessualità, qui sarà la bellezza fisica a farla da padrona, quindi soggetti con una migliore genetica e maggiore stato di salute avranno più soggetti attratti da  loro;

- sapiosessualità, qui saranno specifiche caratteristiche di personalità del soggetto a farla da padrona, generando un'attrazione fisica e sessuale a partire da come la persona è fatta, da come appare, come si comporta.. Stimolare la pulsione non con il corpo ma tramite la mente.

Questo descrive meglio quanto accennato ad inizio articolo, cioè che la sessualità ha due canali per accendersi, non solo quello fisico.

Uno degli errori che si fa più spesso è quello di pensare che l'innamoramento avverrà solo se in qualche modo c'è un enorme insieme di cose, al limite della perfezione, che scatenano questa attrazione, ma non è così.

In alcuni casi è multifattoriale e in altri può essere sufficiente un solo o pochi elementi, non possiamo prevedere cosa di noi attrarrà l'altro ed è necessario tenere a mente che in alcuni casi possa bastare poco, così poco, che anche una persona che ha poco da offrire possa scatenare con quel poco l'attrazione in un altro.

Quindi è fondamentale non fare conclusioni distorte e accettare il fatto che l'innamoramento non segue regolette o perfezione e può avvenire in un'infinità di modi differenti.

Non conviene farsi nessun problema, conviene esporsi al mondo e solo dopo che si è visto che nessuno si è ineressato allora domandarsi quale problema ci sia, se manchino valori o se manchi la valorizzazione (farli arrivare agli altri) di questi.

A questa esposizione va aggiunto un percorso di miglioramento e valorizzazione se si vogliono umentare le probabilità.

La confusione di dire "ti amo", quando è solo innamoramento

Immaginiamo per un attimo un mondo in cui le persone sanno distinguere fra amore e innamoramento, c'è un punto in cui il soggetto dice per la prima volta ti amo, il ti amo che segna che oltre la fisicità è subentrato anche dell'altro, che si è ricevuto dell'altro dal partner.

Le persone invece usano erroneamente il ti amo come sinonimo di "mi fai provare intense emozioni". 

 

 

 

L'esaurimento dell'innamoramento e la scadenza 

L'innamoramento così come è iniziato non solo finisce ma tende a diminuire nel tempo, questo si spiega in diversi modi. Il primo è che cambia chi abbiamo di fronte perdendo quella bellezza interiore o esteriore che ci aveva attratto all'inizione.

ll secondo è che biologicamente parlando l'innamoramento ha un calo fisiologico, come se fossimo geneticamente programmati per cambiare partnere e per non conservarlo tutta l'esistenza.

Questo punto viene da molti leggo come una scusante per la poligamia o qualcosa da accettare incondizionatamente ma è un errore viverla così. L'innamoramento può essere stimolato e potenziato attivamente, non solo tenendosi in forma ma andando a giocare e sollecitare tutte le zone erogene fisiche e mentali del partner. Attivamente si può contrastare l'effetto dello scadere dell'innamoramento senza illudersi di poterlo fare sempre e comunque e in modo infallibile.  Conoscere e accettare questa evenienza è fondamentale per contrastarla e per accettare nel caso capitasse.

 

Innamoramento multiplo

Questo punto difficilmente viene compreso perché va contro quelle che sono le convinzioni canoniche romantiche, ma è al tempo stesso una realtà scomoda perché ci si rende conto che anche se una persona è innamorata di noi questo non dà certezze riguardo al fatto che potrebbe o meno innamorarsi di altri.

La dinamica di questo fenomeno potrebbe essere descritta con il fatto che "più si è innamorati di una persona minore sono le probabilità che ci si innamori di altri, ma la probabilità che accada rimane". Questo spiegherebbe perché le persone quando sono innamorate di qualcuno affermino frasi come "ho occhi solo per lui" ma la realtà è che se si avvicinasse qualcuno di altrettanto attraente o più, difficilmente si potrebbe resistere.

Intorno a questa dinamica le persone tendono a mentire continuamente, ad esempio nei fidanzamenti lunghi dove l'innamoramento inizia a scemare il soggetto non ammetterebbe mai di star iniziando a innamorarsi di altri, desiderare altri, fantasticare su di loro, etc... 

Così come non ammetterebbe mai che anche nel periodo clou dell'innamoramento, se si trova una persona particolarmente attraente e che rispecchia la propria visione si può avvertire qualcosa, un desiderio, un interessamento.

Lo stesso soggetto nel momento in cui si rende conto che in uno stesso momento si sente innamorato e attratto da più soggetti contemporaneamente potrebbe rimanere sorpreso e confuso, pensando che non potesse accadere e invece.

Una delle emozioni che potrebbero scattare in quel momento è quella del senso di colpa, senso di colpa do di non riuscire a desiderare in modo totalizzante una sola persona, senso di colpa di quello che potrebbe succedere se fosse scoperta, dimostrando di quanto paradossale sia l'educazione sessuale che alcuni soggetti hanno ricevuto, sentendosi perfino in colpa per qualcosa che fa parte della nostra natura come essere viventi.

Questi soggetti prendono sotto gamba il problema pensando che tanto si può resistere, cosa che non pesa ad inizio del rapporto, ma non considerano che dopo anni e anni è praticamente certo che si finirà per tradire.

 

Un racconto dal web sull'innamoramento multiplo:

"Avere fantasie su altre persone

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Dico è normale avere pensieri su altre persone mentre si è in una relazione , a me capita a volte di fantasticarci su ma mai nulla di serio
Nulla di serio perchè è una cosa che resta nella mia testa , ma io mi ci faccio dei film , su come magari sarebbe stare con questo altro ragazzo di turno.
E mi chiedo forse sono io che non sono innamorata di lui , o sono gli altri tutti di grandi ipocriti che credono che possa esistere un amore dove non ci si guarda in torno. E non parlo di guardarsi attorno per cercare delle emozioni ma solo perchè vediamo un altro essere che ci piace ,e a volte pure tanto e magari ci fantastichiamo su." 

Innamoramento multiplo e monogamia, come fare?

Per un soggetto monogamo l'unica soluzione all'innamoramento multiplo è quella di trovare un partner che possa essere definito come "10 su una scala da 1 a 10" e di mantenere attive da ambo i lati strategie per la preservazioen dell'innamoramento.

Nel momento in cui ci si innamora di un soggetto che ci fa provare il massimo, che ci può dare il massimo o quasi difficilmente sarà un problema gestire altre attrazioni, che sebbene possano nascere se si incontrassero altri 10 comunque non peserebbero essendo largamente soddisfati con il proprio partner sotto il profilo sessuale.

 

 

L'innamoramento e identità, quanto una persona è in  grado di comrpendere di ciò che sta accadendo? Sono due gli scenari:

- innamoramento identificato, questa forma di innamoramento è percepita immediatamente dal soggetto il quale ha una conoscenza di sé, sa cosa desidera, cosa trova attraente ed eccitante, quindi quando incontra una persona di questo tipo sa già di essersene innamorata o che se ne innamorerà. Questa versione la si ritrova nei soggetti che hanno già un'età significativa, hanno già avuto diversi amori e diversi innamoramenti e hanno speso risorse per conoscersi;

- innamoramento sentito, il soggetto se ne rende conto solo autoosservandosi, si inizia a rendere conto che pensa e si interessa particolarmene ad una persona, ne è eccitata e ci fantastica sopra e dopo tutti questi segni inizia a pensare che quello forse sia l'innamoramento. Questa versione la si trova specialmente negli adolescenti che stanno sperimentando per la prima volta questo desiderio che ha una componente sessuale. "non so perchè mi fa quest'effetto, non so perchè mi sono innamorata", la persona sente la passione, si rende conto di essere innamorata ed attratta ma non comprende il perché.

 

Attenzione a non commettere l'errore di pensare che ciò che ci fa innamorare sia quello che fa innamorare tutti, ogni persona si innamora a modo proprio e per cose differenti.

 

 

Innamoramento scarso e innamoramento insufficiente

Può capitare che quando ci si innamori di qualcuno, ma ciò che si sente sia percepito come scarso o insufficiente per sé. Questo capita quando il soggetto nella sua esistenza ha provato qualcosa di più intenso per altri o quando in generale concluda che ciò che sente non ne valga la pena e preferisca spendere risorse per altro.

Questo è fondamentale perché scardina l'assioma semplicistico del se c'è attrazione allora ci si frequenterà. L'interesse potrebbe esserci ma  essere considerato insufficiente dal soggetto.

Pensiamo ad una persona che ha vissuto un amore dove faceva sesso tre quattro volte al giorno ma vuole di più, ne vuole una da cui non si riesce a scollare nemmeno un secondo, questa potrebbe scegliere di rifiutare un innamoramento inteso ma che non è al top per cercare di raggiungere il massimo.

Non solo, per alcuni soggetti la scadenza è praticamente una certezza in quanto sono attratti dalla novità e un partner nel momento in cui diventa "conosciuto" perde di interesse.

 

 

Il concetto di passione nell'innamoramento

La passione descrive il fenomeno di emozioni intense, nell'innamoramento è implicito che il soggetto provi emozioni passionali di vario tipo e che avolte si lasci andare seguendole e gondendosele non preoccupandosi più di tanto di parossismi o altro, essendo in una situazione relativamente protetta e sicura. (recinto delle emozioni).

 

 

Approfondimento sull'infatuazione

Perché accade l'infatuazione? Come avviene questo errore?

Per quattro motivi:

- innamoramento basato su finzione, la persona ha finto e ci si innamora di qualcosa di costruito ma che non esiste, si è stati ingannati sul valore;

- innamoramento basato su fraintendimento, alcune cose dell'altro sono state fraintese;

- innamoramento basato su fascino;

- innamoramento basato su idealizzazione.

 

Interagendo con quella persona uscirà fuori l'errore commesso e vedendolo per ciò che è realmente finirà l'innamoramento.

 

 

 

 

 

 

 

 

Amore e innamoramento, approfondimenti

Un esempio dal web:

"Buon pomeriggio a tutti. Secondo voi, per amore - o comunque per un sentimento forte - si possono mettere da parte le proprie aspettative? Mi spiego.. sono sempre stata una persona ambiziosa e con le idee chiare, sia da un punto di vista di studi (e quindi di lavoro) che nei rapporti, nel senso che ho sempre pensato che un mio compagno di vita dovesse avere determinate caratteristiche che ci permettessero di "viaggiare" insieme (nel senso di crescere insieme, condividere); e infatti ho sempre frequentato persone simili al mio prototipo di uomo. Poi da quasi un anno ho conosciuto la persona di cui spesso vi parlo, e tutto è andato all'aria. Non voglio scendere in particolari solo perchè il mondo talvolta è piccolo, quindi mi limito a dirvi che lui è l'opposto di quello che avrei mai immaginato di volere, eppure è l'unico che ad oggi mi ha presa completamente. Io, proprio perchè vivo un inferno oggi a causa di errori non miei, mi sono sempre imposta di non sbagliare (anche nello studio ad es) e di non accontentarmi, ho sempre cercato un riscatto.
Al di là di altre problematiche da risolvere (di cui vi ho parlato), secondo voi è giusto "accontentarsi" per un sentimento? In futuro potrei pentirmene?"

 

Questo racconto è un ottimo test per capire la differenza fra amore e innamoramento. 

Cosa è successo? Che la persona non riesce a capire al differenza fra amore e innamoramento, quando dice "voglio un uomo con specifiche caratteristiche" si sta riferendo all'amore. Quando dice invece "ho perso la testa per uno" si sta riferendo all'innamoramento.

Quello di cui non non si rende conto questa persona è che statisticamente parlando esiste il soggetto verso il quale "perderà la testa" e al tempo stesso ha quelle caratteristiche che ricerca in un uomo per sentirsi amata e fare il "Viaggio insieme".
Non accorgendosi di questa possibilità sta vedendo il tutto in modo chiuso come se "o dovesse prendersi la persona con quelle caratteristiche o un soggetto che le fa perdere la testa e basta".

Quale scenario si potrebbe seguire alla luce di questi dati? In un'ottica di eudemonismo (considerare la felicità anche nel lungo periodo) la scelta migliore sarebbe quella di viversi quell'interazione consci del fatto che mancherà l'amore e rimanendo in attesa di una figura più completa sotto questo punto di vista.

 

 

 

 

Il paradosso del rapporto senza amore e senza innamoramento

Una persona che viene convinta dalla società che è necessario fidanzarsi con persone di un certo tipo potrebbe finire per farlo alla cieca, senza che si segua una dinamica passionale e finendosi per ritrovare con persone percepite come amiche o nemmeno come tali, persone verso il quale non provano innamoramento.

 La donna che ad esempio dice "mi devo accasare con una brava persona e buon lavoratore" ma anche la persona che si convince che per lei vada bene una tipologia di persona, tipologia che però non potrà essere amante ma al massimo amico.

Sono soggetti che non solo non hanno compreso l'innamoramento e l'amore ma sono anche stati convinti di cose che nemmeno esistono, vittime di un sistema che le vede come formiche il cui obiettivo non è la loro felicità e qualità della vita ma sostenitrici della società sfornando figli e creando una famiglia quanto più stabile possibile.

Queste persone le si riconoscono perché la loro unione è priva di qualsiasi sentimento caratteristico di amore e innamoramento ma sono più un'industria, collaboratori con obiettivi in comune, operai della famiglia.

Se sono fortunate trovano un minimo di attrazione sessuale o un po' di amore platonico, altrimenti nulla.

 

 

 

L'innamoramento può finire all'improvviso? Si e sono tre le cause:

- la persona aveva percepito l'altro erroneamente, una volta che vede chi ha di fronte smette di esserne innamorata immediatamente;

- chi abbiamo di fronte è cambiato e ciò che è non è più attraente ai nostri occhi;

- siamo cambiati noi e i nostri gusti.

Che l'innamoramento finisce non è un problema, il problema è che si rimane affezionati ad una persona per altri motivi oltre l'innamoramento ed è difficile uscire da queste situazioni, a volte si finisce per fare del sesso con questi soggetti per dovere, continuare a seguire un gioco che in realtà dentro non si sente più. Rimanere legati ad una persona senza che ci sia innamoramento o amore ma solo un affetto, come se fosse un amico o una persona che non si vuole ferire è uno scenario molto comune e di difficole gestione.

Alcune persone potrebbero intenzionalmente resistere perché pensano "e se l'innamoramento ritornasse dopo che ho chiuso il rapporto" e quindi rimanere per paura, alcune persone perfino per anni o per tutta la vita.

 

 

 

 

Diversi racconti dal web da usare come banco per testare se si è compreso realmente il concetto di innamoramento.

 

Un racconto dal web sull'innamoramento multiplo:

"Ho bisogno di aiuto perchè davvero non so cosa fare e sono disperata. Da 5 anni sono fidanzata con un ragazzo. Da circa un anno ho cominciato ad avere dubbi sulla nostra storia, ma non mi ci sono fissata poichè soffro di Doc e pensavo potesse dipendere da quello. Circa un mese fa, ho conosciuto durante una manifestazione un ragazzo. Lui mi ha cercata su facebook e abbiamo cominciato a messaggiare. Io gli ho spiegato da subito di essere fidanzata, ma ho continuato a sentirlo. E così ci siamo incontrati. Sembrava ci conoscessimo da sempre. A parte dei baci non è successo null'altro. Con lui mi sentivo rinata e fortemente confusa rispetto al mio fidanzamento. Infatti in preda all'ansia ho ripreso la psicoterapia, per provare a leggemi dentro. Dopo il secondo incontro con questo ragazzo, lui mi ha detto che preferiva interrompere la conoscenza poichè la situazione gli sembrava complicata e che forse non era scattata la scintilla. Nonostante fosse stato lui a cercarmi, contattarmi e farmi illudere. Da allora sono passati 5 giorni ed io non l'ho più cercato. Adesso mi sento morire sia per il rifiuto e perchè non so come comportarmi con il mio fidanzato. Non so se buttare tutto all'aria. Sono stanca di mentire a tutti. Mi sento sola, anche perchè non posso parlarne con nessuno. Temo di impazzire. Aiutatemi davvero. Non smetto più di piangere."

 

 

class="messageTitle">Pensare ossessivamente che altre siano meglio di lei

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Ciao a tutti... Sono un ragazzo di 23anni da poco fidanzato con una ragazza che mi piaceva già da un annetto... Mi trovo molto bene con lei e devo dire che dopo varie esperienze con lei sono veramente me stesso.
Il problema nasce da poco quando camminando per strada vedendo una ragazza ho pensato "questa è più bella della mia fidanzata" la cosa non mi ha turbato perché so che oggettivamente ci sono molte ragazze più belle e che l'importante è che in cuor mio sia sempre lei la ragazza che desidero...
A partire da quel giorno però è come se a volte mi scatta vedendo suggerimenti di qualche ragazza su fb o magari vedendo qualche video normalissimo sul tubo di essere momentaneamente attratto e incuriosito verso tale ragazza magari dalla voce, dai modi ecc e di pensare nella mia testa "questa è più attraente di Federica (sarebbe la mia fidanzata)" in quel momento non mi rendo conto di ciò che sto provando... Ma dopo nemmeno cinque minuti ritorno in me e mi assale un senso di colpa... Mi sento uno schifo perché mi rendo conto che alla fine queste ragazze che vedo di sfuggita ne mi interessano realmente e ne possano reggere paragone verso la mia lei
Ma allora perché nascono sti pensieri?perché devo pensare che una svista possa essere meglio di una persona che reputo veramente un punto di gioia nella mia vita?
Questa cosa sta turbando la mia serenità...è come se in quei momenti perdessi il controllo di me... Avevo pensato di parlarne con lei ma non vorrei che potrebbe pensare che io sia un mostro perché in cuor mio non esiste nessun altra ragazza... Voi cosa ne pensate? Sto impazzendo! Grazie per l'attenzione

 

 

SENZA CONTROLLO

Da circa un mese però ho ricominciato a soffrire d'ansia, perchè ho cominciato ad avere dubbi sulla mia relazione, sono sposata da quasi 4 anni (dopo 7 anni di fidanzamento), da circa 8 mesi ho cambiato lavoro, ho consciuto un collega che mi ha fatto perdere la testa. 
Tra di noi c'è un evidente attrazione fisica e affinità mentale, inizialmente cercavo di non dare importanza a questi segnali... ma nell'ultimo mese non faccio altro che pensare a lui, ci siamo detti chiaramente di questo interesse reciproco, ma abbiamo deciso visto che sono spostata di non andare oltre, non è mai successo nulla fisicamente. 
Ora il problema è che mi sento in colpa nei confronti di mio marito, sento di non provare più lo stesso sentimento di prima, so che lui mi ama, specialmente ultimamante che mi sente distante cerca di dimostrarmelo ogni giorno.. ma io non riesco a essere quella di prima, in questo momento non provo nulla, solo ansia. Il pensiero di lasciarlo e farlo soffrire mi farl star male, però non posso continuare a far finta che vada tutto bene solo per vederlo tranquillo mentro dentro di me l'ansia mi divora.
Il problema principale tra di noi è che negli ultimi anni gli ho chiesto di provare ad avere un figlio e lui mi ha risposto che non ne vuole e che per lui va bene cosi.. questa cosa in me ha creato una rottura, ho cercato di far finta di nulla, ma evidentemente non si può.

 

 

Misurare il livello di innamoramento in una scala numerica

 

Prima di leggere questa scala sono necessarie due premesse. 

La prima è che se sei fidanzato da tanto tempo è probabile che tu abbia vissuto diverse fasi con diversi livelli di innamoramento, cerca di distinguerle queste fasi, non fare generalizzazioni errate.

La seconda è che devi cercare di prendere come riferimento le giornate passate insieme, cosa è successo quando avete avuto la possibilità di passare diverse ore insieme, o ancora meglio una giornata intera come una domenica o un giorno di festa.

 

Pensa a questi momenti insieme e poi cerca di capire quale punto descrive meglio cosa è successo fra voi:


0 Non mi suscita nessuna emozione sessuale, mi è indifferente. Qualsiasi rapporto sessuale fatto è e sarà una costrizione e un dovere.
1 Il desiderio scema già al primo rapporto sessuale constatando che non c'è eccitazione o se c'era è finita alla prima esperienza reale. In sintesi si scopre che è bastato fare sesso una volta per non provare più nulla. Quello che comunemente viene definito una botta e via. Tutti i successivi rapporti sessuali sarebbero una forzatura, un dovere. Chi continua a fare sesso è perché si aspetta qualcosa in cambio o ha paura dell'altro, lo si fa comunque non per desiderio;
2 Già dai primi rapporti sessuali si constata che il desiderio è basso, così basso che dopo due o tre volte è già finito tutto, le emozioni di desiderio sono collegate per lo più alla "novità" o al dare all'altro una possibilità. Finito lo sfizio e la novità tutto il restante sesso che si farebbe sarebbe un dovere, uno sbaglio;
3 Ci farei sesso solo se avessi molta voglia e fosse l'altro a comparire in quel momento e farsi avanti, senza che ci siano sbattimenti per far avvenire il rapporto sessuale, una sorta di coincidenza fra "ho tanta voglia" e "mi cerca l'altro". Il soggetto si rende conto che in minima parte prova piacere sessualmente per l'altro ma solo quando c'è una forte eccitazione di base. Qui si entra in una dimensione di ripetitività, a differenza dei primi due punti il soggetto potrebbe continuare a fare sesso ma solo quando ha tanta voglia e ha un'immediata disponibilità senza fare alcuno sforzo. Solitamente una volta giunti all'orgasmo finisce tutto e non c'è voglia di proseguire, anzi si ha la voglia di lasciar subito quella persona per ritornarci solo a pulsione piena;
4 Questo punto descrive una situazione analoga alla 3, con la differenza che il soggetto quando è molto eccitato è disposto anche a cercare l'altro, a fare piccoli sforzi pur di averlo quando ha una pulsione accesa. Quando si ha una pulsione accesa la voglia dell'altro diventa sufficiente a fare piccoli sforzi ma niente di eclatante;
5 Anche con scarsi livelli di eccitazione di base, si considera l'altro abbastanza eccitante senza che ci sia bisogno di avere una grossa voglia. Anche qui una volta consumato il primo rapporto difficilmente si va oltre. La differenza con i punti precedenti è che l'altro piacicchia abbastanza da volerlo anche con un bisogno leggero, senza che sia necessaria un'astinenza prolungata. Il punto peró rimane sempre lo stesso, l'altro non è in grado di stimolarci, se nasce la pulsione facciamo sesso altrimenti no;
6 L'altra persona sviluppa il potere di eccitarci anche se non eravamo già eccitati. Si cambia il paradigma da questo punto in poi, non si fa sesso per bisogno ma inizia a diventare un desiderio, desiderio per qualcuno che ci stimola e che non è solo un mezzo per sfogare una pulsione che nasce dentro di noi. L'eccitazione solitamente non è così forte da portare a più di un rapporto sessuale consecutivo. Questa forma di desiderio non è molto potente, l'altro ci piace, probabilmente lo cercheremmo ogni tanto ma non ci impazziremmo più di tanto per lui, non faremmo pazzie, sopratutto se non siamo ricambiati. Solitamente quando nasce un rapporto continuativo di questo tipo si tende a farlo mediamente una volta al giorno, ma potrebbe variare a seconda dei casi e di quanto l'altro è abile a sfruttare questo potere;
7 Il pensiero inizia a diventare più frequente, il desiderio è tale che questa persona capita nella mente del soggetto almeno un paio di volte al giorno a prescindere dallo stato di eccitazione e il solo fatto di pensarla accende qualcosa. Il periodo refrattario inizia a diminuire ed è probabile che anche se non si hanno rapporti consecutivi si potrebbero avere più rapporti all'interno della stessa giornata se si ha modo di stare insieme. L'esempio classico di questo tipo di rapporto è quando lo si fa mediamente due/tre volte al giorno. Questo punto segna un ulteriore cambiamento, mentre nel punto precedente raramente pensavamo all'altro anche se aveva un potere su di noi, in questo caso siamo noi che iniziamo a pensarci, a desiderarlo a volerlo anche senza che l'altro faccia nulla. Questo si spiega con il fatto che l'altro inizia a piacerci in modo significativo.
8 l'altro inizia ad avere il potere di eccitarci in modo intenso, al punto che proviamo qualcosa anche quando si approccia in modo non sessuale, quando ci scrive, quando ci cerca, quando ci accarezza. La potenza non è "totalizzante" ma l'altro ha un ruolo ormai conclamato nella nostra sessualità. Inizia a far parte di quelle "persone rare" con cui si ha una sessualità potente. I rapporti sessuali consecutivi iniziano a diventare possibili anche se non sono la norma, il tempo insieme è caratterizzato da una tensione sessuale continua. Difficilmente si hanno meno di tre rapporti sessuali al giorno in questo tipo di rapporto, ma si va mediamente da tre a salire.
9 l'altro ci scatena un'eccitazione elevata ogni volta che lo incontriamo, lo pensiamo, ci interagiamo. Sono rari i momenti in cui non lo pensiamo o comunque non lo sentiamo vicino/dentro di noi. Lo abbiamo quasi sempre in testa. Il rapporto ha una potenza sessuale quasi totale. Sono rare le volte che non si hanno rapporti consecutivi, difficilmente quando se ne ha la possibilità di stare molto tempo lo si fa meno di 5 volte al giorno, la media per definire qualcuno un 9 è da cinque volte a salire.
10 Non ci togliamo l'altro dalla testa, lo pensiamo praticamente h24, e anche se non ce ne accorgiamo parte del nostro cervello desidera quella persona al punto che ogni cosa ce la ricorda. Questo pensiero ci rende perennemente eccitati e stare con l'altro vuol dire godere sessualmente anche solo alla sua presenza, al suo tocco, abbraccio o bacio. Si tende a fare sesso ogni volta che se ne ha la possibilità. I rapporti consecutivi sono certi quando c'è tempo e modo, non c'è un numero massimo di ore di sesso e di rapporti consecutivi, si potrebbe fare sesso tutto il giorno con questo soggetto e non averne mai abbastanza.

 

 

 

Due fidanzati che stanno in casa e fanno sesso sporadicamente in che livello ricadono? Nei primi 5 punti. Per capire questi primi 5 punti vanno letti nella variante di stare a casa insieme e al fatto di vedere l'altro come comodo, dove si fa sesso con il partner o per dovere o perché ad un certo punta nata la voglia da un bisogno si usa l'altro come mezzo.

Questi rapporti si vedono dal fatto che si fa sesso una volta a settimana, massimo due. Quando si fa meno di un rapporto a settimana vuol dire che il proprio partner viene considerato un 1 o un 2 e si fa sesso prevalentemente per dovere.

Paragonati al 1 e al 2, le coppie che vivono un 3, 4 o 5 possono ritenersi fortunate perché almeno riescono a vedere l'altro come un mezzo ancora efficace per soddisfare i bisogni sessuali. 

Questi rapporti che vanno dal primo al quinto punto si scoprono perché manca la tensione sessuale continua che inizia a comparire solo nel sesto punto.


Nei primi cinque punti abbiamo una persona che ci è praticamente indifferente fino a quando non si ha una pulsione spontanea, l'altro non ha il potere di eccitarci se non lo siamo già noi.
Il partner diventa un "mezzo al bisogno" e numerosi rapporti ad oggi ricadono in questi cinque punti.

Un innamoramento "vero" verso qualcuno inizia a nascere al punto sei.
Questa scala la si può usare in due modi, utilizzarla per definire un rapporto che si ha già, basta osservare il proprio desiderio, la propria dinamica, quantificare i propri rapporti sessuali per capire in che punto si rientra, ma anche usarla per definire il rapporto che si pensa di avere con qualcuno, anche se in questo secondo caso è passabile di errore, in quanto il soggetto si basa su delle previsioni che non sempre sono azzeccate.
Questa scala può essere letta come il "livello di innamoramento" cioè la potenza della carica sessuale che l'altro ci suscita, passando da "mezzo per sfogare una pulsione di base" a "non posso fare a meno di desiderarti fisicamente e stare sessualmente con te".

Alcuni soggetti per difendersi e autoconvincersi che non ci siano problemi all'interno della coppia, prendono come punto di riferimento quei momenti sporadici in cui c'è stata una sessualità più accesa, causata per lo più da eventi esterni o limitati. Questa scala va usata per misurare ciò che accade la maggior parte delle volte, è necessario avere l'onestà intellettuale di guardare al proprio rapporto senza farsi illusioni e dire "ma noi una volta l'abbiamo fatto tutto il giorno" scordandosi che il 99% delle volte invece le cose sono andate diversamente.

Se volete avere una misura reale del vostro innamoramento guardate alla routine, a ciò che accade mediamente e misuratelo.

Questa scala va data a delle fasi, un soggetto potrebbe pensare ad un periodo e rendersi conto che era 10, poi quello dopo 8, quello dopo ancora 5, etc...

A volte si ha un crescendo e altre volte si va a diminuire, in base alle dinamiche del rapporto. 

Mediamente parlando l'innamoramento tende a scendere con il tempo perché il corpo o le persone cambiano, tendenzialmente in peggio. 

 

 

Scegliere un partner senza basarsi sull'innamoramento

Alcune persone, sopratutto donne, non vengono educate a capire la loro sessualità, l'attrazione e finiscono per scegliersi partner sulla base di caratteristiche per poi finirci a letto e non capire perché stanno cosi`, non provano niente, si sentono in ansia, etc...

class="messageTitle">Non Riesco A Stare In Una Relazione

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Buonasera, sono nuova in questo forum.. non so bene come funziona però credo di avere un problema.
Praticamente non riesco a stare in una relazione. L'inizio di un rapporto amoroso mi piace, il corteggiamento, il quasi distacco per via dell'inizio della conoscenza. Poi però una volta aver avuto un rapporto sessuale e quindi in qualche modo rappresentare un legame un po' piu profondo di una semplice conoscenza, non riesco ad andare oltre. Provo a spiegarmi: al momento frequento un ragazzo che mi fa stare bene, è una persona sana, mi piace molto, mi fa stare bene. Il problema è che sembra che non riesca a unire il lato intimo emotivo a quello intimo sessuale, è come se li tenessi separati. E non riesco a pensarla come una relazione ancora, anche se effettivamente ne ha tutte le caratteristiche. Altra cosa che ho notato è che a volte mi assale una sensazione di ansia, senza fare pensieri negativi riguardo questo ragazzo.
Ancora un'altra cosa che ho notato è che al momento sembra come se non provassi nulla per niente, se non quando sto con me stessa a pensare o fare qualsiasi cosa purché da sola. Premetto che prima di uscire con questo ragazzo sono stata sola per 2 anni, quindi ho in qualche modo pensato che magari tutta questa situazione poteva dipendere dal fatto che non fossi più abituata a stare con qualcuno, visto che ritengo una cosa molto difficile avere relazioni. 
Non so come risolvere tutto questo, il fatto che quando si tratta di parlare di emozioni, sentimenti non mi viene proprio, la mia bocca si sigilla, e del fatto che non riesco a sentirmi parte di qualcosa. 
Non riesco a concepire l'atto come amore, ma come sesso e basta,e di conseguenza penso di non provare quasi nulla di emozionante. Mi sto autosabotando? C'è è come se il mio cervello involontariamente faccia tutto questo. 
Mi piacerebbe molto avere un confronto così da poter capire quale potrebbe essere il problema.

 

 

 

 

ultima modifica il: 28-05-2019 - 16:05:14
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