Cos'è l'appartenenza? Cosa vuol dire appartenere a qualcosa?
Con il termine appartenenza si definisce quel particolare fenomeno in cui il soggetto ha l'obiettivo sociale di sentirsi incluso in un gruppo che ha una visione quanto più simile possibile alla sua dell'esistenza, come comportarsi, come viverla, come si guarda al mondo, etc.. in sintensi si cerca un gruppo di soggetto con il quale si è in sintonia (pensarla alla stesso modo) nel modo maggiore possibile.
- c'è un codice di condotta unificato (specialmente se si tratta di una corrente integralista con testi di riferimento e figure leader) rendendo più facile capire come comportarsi, essere dalla parte del giusto, sapere di contare sugli altri in caso di problematiche;
Questo ci ricorda che ogni qualvolta le persone giudicano inevitabilmente finiscono per stabilire se qualcosa gli appartiene o è deviante da loro, ma anche che in alcune situazioni la persona non si limita a giudicare ciò che le capita ma va alla ricerca di qualcosa a cui appartenere per i due motivi citati pocanzi.
L'appartenenza viene facilitata dall'omogazione, cioè una persona nasce in un posto e con delle persone che formano la sua visione similmente quindi la persona crescendo si ritrova già in un luogo e con persone a cui sente di appartenere, da qui il detto "moie e buoi dei paesi tuoi".
Dal concetto del fondamentalismo e del relativo bisogno di sicurezza che le persone hanno che sono nati nei corsi dei milleni religioni e sette che hanno raggiunto un numero di seguaci spaventoso, analizziamo questo fenomeno ora nel dettaglio.
- deresponsabilizzazione, il soggetto appellandosi a questo giusto comune è come se si sentisse protetto e sapesse in anticipo che avrà man forte in caso di problemi perché gli altri la pensano come lui, non si sente quindi solo nelle proprie fragilità. Le sue scelte non sono una sua responsabilità ma può pensarsi come una responsabilità comune e poter dire a sé e agli altri "non lo faccio solo io ma anche altri sono e fanno come me";
- idolatrare, Si idolatra una figura in quanto la si stima ed è possibile che da questo idolatrare la persona inizia a sposare quel pensiero si ritrovi indirettamente ad sentirsi appartenere ad una serie di persone che sono state "plasmate" allo stesso modo. Qui il soggetto ci si ritrova quasi indirettamente invischiato in quanto stimando un soggetto si ritrova con un pensiero simile alle altre persone che l'hanno stimato e quasi senza che se accorga si ritrova a seguire una persona insieme ad altre con cui ci si trova "bene" ma il movemento iniziale era la persona che stimava di cui si era innamorata;
- similitudine, il soggetto trova un gruppo di persone che la pensano più o meno a suo modo.
- non gerarchico, il soggetto entra direttamente in contatto con le persone senza che ci sia una gerarchi, sono persone che la pensano in un determinato modo con raggruppazioni gerarchiche non significative e dinamiche;
- gerarchico, il soggetto prima conosce il leader o chi sta ai vertici e ritrovandosi in questa sua visione si avvicina ed entra in contatto con le persone che vi sono dietro.
Perché il termine setta non è efficace per descrivere il fenomeno? Perché questo termine ha assunto un significato negativo e dà l'idea di qualcosa che viene fatto di nascosto, l'appartenenza invece èun fenomeno comune e alla luce del sole, spazia dal figlio che appartiene alla famiglia, il soggetto che appartiene ad una visione politica, la persona che appartiene al gruppo di amici, si potrebbe quasi dire che la maggior parte delle persone ricerca un gruppo a cui appartenere per i motivi che verranno qui di seguito elencati, il fatto che alcuni gruppi abbiano esiti abbastanza negativi e devino dalla cultura o visione dominante non vuol dire che quel fenomeno accada solo lì e in quei eventi negativi, statisticamente parlando è praticamente normale che fra le numerose visioni e correnti di pensiero se ne creino di alcune di altamente devianti dalla normalità.
Qual è il collegamento con i fan? Un fan è colui che si è innamorato di un personaggio o di fantasia o con il quale non potrà mai avere un rapporto e che si limita a viverselo da spettatore tramite social media, un fan potrebbe idolatrare o ritrovarsi in una communità in cui proprio perché ci si innamora dello stesso personaggio è possibile che si abbia una personalità simile o compatibile e quindi trovarsi in un ambiente a cui si sente di appartenere, ecco perché le persone di una fanbasepossono trovarsi così bene fra loro da fare community virtuali e reali in cui interagire.
L'appartenza ci suggerisce però che questo fenomeno può svolgersi in dinamiche differenti che sono alla base delle sette o della sudditanza psicologica.
Cosa accade? Quando manca una sottocultura a cui appartene ma il soggetto conserva quei bisogni ecco che potrebbe universi ad un soggetto che gli offre o gli fa credere di potergli offrire tale prospettiva.
Da questo punto di vista l'appertenenza trova la sua massima rappresentazione nel fondamentalismo dato che si fa riferimento ad un testo scritto e non ad una persona che seppur carismatica comunque diffonde il verbo per via orale.
Il meccanismo è quello di persone che seguendo il cerbo (comandamenti) di un leader o un testo scritto hanno per forza di cosa una visione standardizzata morale e di valore e questo va a soddisfare i bisogni del soggetto al punto che potrebbe abbandonare qualsiasi sia la sua precedente visione per sposare questa percependone la convenienza.
Questo processo è l'esatto opposto di quello di omologazione. Nell'omologazione il soggetto nasce e per condizionamento si plasma simile se non identico alla società in cui andrà a vivere, nell'appartenenza settaria accade l'opposto dove il soggetto pur di soddisfare tali bisogni si converte percendolo comunque come un guadagno, cosa che diviene possibile quanto più la visione di quella setta è vicina alla propria.
L'appartenenza esiste in quanto risponde a diversi bisogno ma anche desideri del singolo e quanti più un soggetto ne possiede quato più finirà per ricercare qualcuno a cui appartenere.
Alla base di numerose religioni e organizzazioni di pesone c'è l'appartenenza, cosa che viene resa evidente da testi a cui si fa riferimento, dall'assenza di metodocritico e dal desiderio da parte dei "credenti" di credere al leader e di uniformarsi. Chi riesce a staccarsi o desidera staccarsi interrompendo e liberandosi perfino dal processo subito di omologazione è perché per diversi motivi non ha quei bisogni anzi ha una personalità che si sente soffocata da quella organizzazione.
Quando una setta si genera questa assume ancora più potere in quanto diventa un simbolo e un luogo "paradisiaco" già pronto che ancora di più incentiva a farne parte.
Il fenomeno più diffuso di appartanenza è probabilmente quello di un figlio nei confronti del genitore nella sua prima parte dell'esistenza, specialmente quando quest'ultimo è un minimo carismatico e riesce a rassicurare il soggetto che lo vede come un leader e che quindi sposerà completamente o quasi il pensiero di questa persona.
Probabilmente questa è l'evoluzione statistica di una società, dove man mano che i soggetti crescono e hanno meno fragilità alcuni riescono a fare a meno dell'appartenenza mentre altri ne sviluppano una di comodo.
L'appartenenza genera seguaci (followers) quando c'è un leader a cui gli altri fanno riferimento, le persone che formano una setta dove c'è un leader si definiscono seguaci.
Conflitto di appartenenza, si parla di conflitto di appartenenza nel momento in cui la persona sa che per rimanere in quella situazione è necessario che faccia e dica alcune cose ma a volte queste potrebbero andare in conflitto con altre sue credenze, è da questo conflitto che nascono i seguaci critici (come il religioso critico) che si costruiscono una appartenenza ad hoc specialmente quando la setta stessa lo concede.
Nella appartenenza si può perfino manifestare il fenomeno della spersonalizzazione, cioè il soggetto pur di appartenere è disposto ad eliminare e mettere da parte chi era o comunque quella parte di personalità che era conflittuale con quella che si richiede per appartenere.
FINO A QUI
Pensiamo a quanti "neo cattolici" se così si possono definire che in pratica appartengono in parte al cattolicesimo ma che se si va a scavare si nota che hanno rielaborato e adattato parte di questa corrente di pensiero a loro comodo.
Questo è probabilmente inevitabile in un'età moderna dove alcune persone necessitano comunque ancora di qualcosa a cui appartenere per delle certezze, per sapere che non sono soli come modalità di pensiero ma poi non possono fare a meno di adattare quello che assorbono con un minimo di metodocritico per far coesistere quella valanga di informazioni che ora hanno a disposizione.
L'appartenenza come fenomeno completo ha caratterizzato probabilmente la storia dell'uomo fino all'illuminismo, periodo in cui alcune persone hanno cominciato a sviluppare personalità meno fragili e in grado di affrontare l'esistenza senza queste esigenze, ma con l'avvento della televisione prima e di internet dopo le informazioni sono diventate talmente tanto che è impensabile riuscire ad appartenere in modo totale a qualcosa anche per quelle persone che comunque sono alla ricerca di certezze e di un gruppo di persone che sanno che la pensa come loro, come se non riuscissero comunque ad essere in grado di prendere la loro personalità e dire "io vivo in base a quello in cui credo e in base a ciò che ho capito del mondo".
Pensiamo a quanto era "limitato" il mondo di una volta e nonostante questo c'erano riligioni diverse e correnti di pensiero diverse come le varie correnti filosofiche a cui le persone più fragili finivano per appartenere, oggi con la globalizzazione esistono infinite strade diverse che si presentano come possibilità che schiacciano queste persone insicure e più fragili, che sono si di meno ma che comunque esistono e finiscono per avvertire ancora più l'esigenza di rifugiarsi a qualcosa a cui probabilmente andranno ad appartenere parzialmente e con riserva dalla quale avere la loro base di serenità.
Il problema della fonte unica, quando sei costretto a non fare altro (il problema dell'integralismo che per paura di perdere seguaci impedisce ad esempio la diffusione di altri testi oltre il proprio).
Nel linguaggiocomune il termine appartenenza non è diffuso, usato come sinonimo di possessione l'AB se ne riapproria per dare rilievo ad un fenomeno esistenziale, di quale fenomeno stiamo parlando? Del fenomeno in cui delle persone per comodità preferiscono "sposare" un
Essendo questi due significati l'AB sceglie di ridefinire l'appartenenza per evidenziare un fenomeno rilevante ma senza nome, quel fenomeno in cui alcune persone "sposano totalmente una corrente di pensiero", "credono" ciecamente a ciò che questa corrente di pensiero afferma.
- intenso e rilevante senso di colpa il quale a sua volta produce la necessità e il desiderio di trovare modi per deresponsabilizzarsi, con l'appartenenza si ha una sorta di "scorciatoria esistenziale" cioè avere sempre la possibilità di rimandare la colpa delle proprie azioni alla corrente di pensiero e non alla propria coscienza.
L'appartenenza così come può essere mutevole può anche fissarsi nel momento in cui scattano meccanismi analoghi alla chiusura mentale, quando fissarsi diventa quasi necessario.
C'è anche da considerare il fenomeno dell' "appartenenza parziale" in questo caso la persona con un suo metodo personale oscilla all'occorrenza fra la sua visione esistenziale e quella di qualcun altro per difendersi, come se usasse come scudo quando più sotto attacco credere per comodità a qualcos'altro per ad esempio non sentirsi in colpa o non avere paura, un esempio eclatante è quello di sentirsi religiosi o comunque credere alla religione solo nel momento del bisogno come quando muore qualcuno.
- appartenere è un modo anche per semplifacarsi l'esistenza, seguire una strada già battuta in discesa.
- come si comportano le persone che non appartengono a nulla? In due altri modi, o si costruiscono la propria visione attivamente, oppure fanno una sintesi personale di tutto ciò che hanno ereditato spersonalizzandola, facendola propria e quindi non appartenendo a niente di esterno.
DA RIVEDERE
Dal video è chiaro quanto il fenomeno dell'appartenenza sia diffuso, e di queste persone che si "arrabbiano e offendando" quando viene toccato loro ciò a cui si sentono appartenere.
Questo si spiega dal fatto che mettere in discussione questa autorità, trovare eventuali errori equivarrebbe a vedere la propria fonte di certezze crollare, se questa autorità non è perfetta, vera, pura, infallibile, non ci sono più le certezze di cui ho bisogno, anzi questo vorrebbe dire che tutte le mie decisioni sono state incerte e quindi forse sbagliate, etc...
L'autorità viene inglobata nell'intransigenza, così come non possono cadere le mie credenze, non possono e devono cadere quella dell'autorità a cui appartengo, perché mi servono così, intatte, pure e perfette.
Nel video è chiaro come l'autore esprima il suo rifiuto di "appartenere" dicendo che è bello informarsi, ascoltare più campane, con componente critica.
Concludendo l'appartenenza è un atto conscio e volontario in cui la persona si rivolge a un "credo rilevato" cioè che gli dica come decidere, come esistere, gli dia delle certezze a cui lui si aggrapperà per poter andare avanti senza dubbi, senza incertezza e inibizioni e senza senso di responsabilità (la colpa non è mia ma del mio credo), quindi questo non va confuso con la succubanza o con il comando che una persona potrebbe esercitare.
Quindi arrivano paradossalmente a definirsi e credere di essere appartenenti totali quando in realtà sono parziali e reggono questa loro credenza sul fatto che sia normale alcune cose modificarle, alcune cose rfiutarle, ma non è così, l'appartenza totale non è contrattabile, queste persone sono suscettibili a qualsiasi tentativo esterno di dimostrazione del loro approccio distorto.
Un esempio lampante è questo formulato da Albanesi.it riguardo agli appartenenti alla religione cristiana:
-l'appartenenza non ha niente a che fare con la dominanza tramite il gruppo "sentirsi più dominanti quando si fa il branco" l'appartenenza è esclusivamente un bisogno mentale
- può esistere una appartenenza al singolo? o soloappartenenza ad una corrente di pensiero, un gruppo etc..? Si può esistere