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"Molte persone non hanno mai amato nella loro vita, sono state innamorate e l'hanno chiamato amore, ma non era amore"

Cos´è l´amore? Quando una persona prova amore per un´altra?

 

Questo termine nel linguaggio comune è fra i più usati ma anche fra i più fraintesi e confusionari, basti pensare a quante persone affermano di non riuscire a trovare una persona che li ami e a quante persone non siano in grado di spiegare l'amore se interrogate.

Con questo articolo si tenterà di fare chiarezza e dare una definizione univoca ad un fenomeno tanto rilevante in ambito esistenziale.

Si definisce amore quel comportamento che ruota intorno allo scambio, ci si sente amati nel momento in cui si ha a fianco una persona da cui siamo attratti sessualmente che ci dà appagamento sessuale ed esistenziale.

La dinamica è apparentemente semplice, con l'innamoramento si descrive lo stato di attrazione sessuale e con il termine amore si descrive lo scambio che due soggetti possono fare per rendersi felici a vicenda quando sono innamorati.

Qualcuno ci piace, ci eccita e ci fa sentire innamorati, nel momento in cui questa persona fa anche delle azioni per farci stare bene psicologicamente ci sentiamo amati.

Quindi tante cose che oggi vengono chiamate amare in realtà non lo sono. Classico esempio di due ragazzi che fanno sesso in continuazione, si cercano, litigano, provano tutta un turbinio di emozioni pensando che quello sia amore, quando in realtà è solo un mix di attaccamento, affezionamnto, senso di colpa, innamoramento, possessività, gelosia, etc..

L'amore è sesso, eliminandolo completamente dalle dinamiche di amicizia e genitoriali.

Come si definisce allora il sentimento che prova un genitore nei confronti del figlio? Compersione, è questo il termine generico in cui si prova piacere e si è felici se un altro sta bene, l'amore è solo fra chi si piace e AGISCE per il benessere dell'altro facendolo sentire amato.

L'innamoramento è la fase dell'attrazione sessuale, qualcuno ci inizia a far scatenare una pulsione sessuale nei suoi confronti, i motivi sono differenti ma per lo più possono essere descritti in termini di oggettosessualità (bellezza estetica) e sapiosessualità (bellezza di personalità), qualsiasi sia lo stimolo, ci innamoriamo quando desideriamo sessualmente qualcuno.

Ci si sentirà amati nel momento in cui, assodata un'attrazione sessuale, chi abbiamo vicino ci dà anche altro, dandoci quello che ci aspettiamo da un partner.

Mentre ameremo quando daremo benessere ad un soggetto con il quale facciamo sesso e che è attratto da noi.

Questa distinzione netta e chiara ci fa capire che l'innamoramento è di per sé sufficiente a costruire un rapporto (Tranne che per i demisessuali, si legga il relativo articol oper approfondire) , se due soggetti stanno insieme non è detto che sia amore, può essere anche che siano solo innamorati.

Molte persone che hanno passato mesi in questa fase di innamoramento, ubriacandosi di sesso e pensando che quello fosse amore solo perché durava tanto sono cadute in errore, ma non è il tempo la discriminante, l'amore è qualcosa di attivo, qualcosa che richiede capacità, l'amore si fa, non è un sentimento, è azione e senza l'azione non c'è amore.

Tipico è il caso di quei soggetti che si attaccano, cioè iniziano a dipendere dall'altro e pensano che l'insorgere dell'attaccamento sia l'amore, l'amore non è dipendenza, non sono emozioni, l'amore è la capacità e la volontà di darsi da fare per l'altro, costruendo un rapporto appagante, che funzioni, che vada oltre l'appagamento sessuale (innamoramento).

Detto in modo ancora più semplice l'amore scatta dopo solo se questo soggetto di cui siamo innamorati, oltre a darci questa attrazione e piacere sessuale ci dà un'ulteriore forma di appagamento, ci fa stare bene, ci dà altre cose che completano quel rapporto.

Le persone purtroppo non riescono a sentire questa differenza, confondono il piacere sessuale e pensano che l'altro li faccia stare bene per tanti motivi, quando in realtà è solo sesso e affezionamento e non c'è niente d'amore.

Facciamo un esempio, una persona ci piace, la stiamo conoscendo, ci porta spesso a mangiare fuori e poi si fa sesso, ci porta a fare un giro e poi si fa sesso, tutte le attività sono finalizzate alla massimizzazione emotiva dell'innamoramento, ma di amore non c'è niente.

Una persona ingenua potrebbe confondere tutte queste attenzioni e pensare che siano amore non percependo che in realtà sono solo collegato a scambi sessuali.

L'amore è tutto ciò che non è collegato al sesso, una costruzione che va oltre la sessualità, ad esempio l'altro inizia a voler costruire una famiglia ad esempio oppure a conoscerci per poter convidere qualcosa, discutere di qualcosa, questo è amore.

Prima di pensare che stiate amando o qualcuno vi ami fatevi questa semplice domanda "ciò che facciamo è vincolato al sesso o va oltre?".

Attenzione questa sessualità ci deve essere, anzi è fondamentale coltivarla, ma è necessario anche ci sia altro, questa fusione è amore.

Facciamo un esempio, ci piace leggere e scrivere riguardo a racconti horror, se il nostro partner condivide questa cosa con noi e ci fa stare bene questa condivisione allora questo è amore.

Oppure un periodo abbiamo bisogno di supporto ina una cosa, il partner se ne accorge e ci aiuta per il nostro benessere.

Oppure abbiamo l'obiettivo di fare un figlio e allevarlo in uno specifico modo e il nostro parner condivide questo progetto e insieme si cresce il figlio in quel modo, questo scambio, questa collaborazione è amore.

L'amore è sapere che l'altro sta cercando di darci quello che ci fa stare bene, si interessa a noi, ci dà ciò che vogliamo, il tutto dalla stessa persona che ci piace fisicamente.

Si parla di amore platonico per intendere quella situazione in cui non c'è l'innamoramento ma con quel soggetto si sta benissimo al punto da esclamare "chissà quanto sarebbe stato bello se mi piacessi anche fisicamente".

 

L'amore può avvenire a senso unico o a doppio senso dove entrambi si amano. QUesto ci ricorda che amare qualcuno non implica che l'altro ci ami, possiamo dare all'altro e farlo sentire amato senza che l'altro faccia altrettanto e ci faccia sentire amati.

Per comodità si può parlare di amore univoco se nella coppia solo uno dei due ama e l'altro si limita a sentirsi amato e amore biunivoco se entrambi si danno da fare per far sentire l'altro amato.

 

Perché si ama? Per diversi motivi:

- scambio d'amore, amare l'altro aspettandoci indietro che l'altro ci ami a sua volta;

- compersione, amando e vedendo stare l'altro bene si sta bene a propria volta;

- incentivo a rimanere, più l'altro è soddisfatto più tenderà a rimanere con noi.

 

In queste due righe è concentrato tutto il paradosso umano, perché? Perché l'amore sebbene in questo articolo venga descritto come qualcosa di apparentemente semplice in realtà non si manifesta quasi mai, se non per caso.

Perché? Perché le persone sono egocentriche, non riescono a capire pienamente il concetto di scambio, non riescono a capire quanto possa essere bella la vita se due persone attivamente e reciprocamente si rendono felici, non riescono a mettersi nei panni degli altri ma al contrario sono imprigionate in credenze limitanti o automatismi istintivi inefficaci e vivono il rapporto a sensazione o basate su credenze ereditate distorte e disfunzionali.

L'amore è dinamismo, iniziativa, scoperta dell'altro, l'amore è fare, mentre la maggior parte dei rapporti sono casuali, passivi, pieni solo di aspettativa e più passa l'euforia iniziale data dall'ubriacatura di sesso tanto più questa dinamica emerge facendo capire che non c'è amore e anzi l'innamoramento cala e ci si comincia a chiedere che senso ha stare con l'altro.

La definizione di soggetto che ha capito il concetto di scambio ed è dinamica mentalmente è quella di "stato oblativo".

Quando lo stato oblativo si traduce in azione concreta, quell'azione viene definita compersione, cioè agire intenzionalmente per il bene dell'altro per farlo sentire amato, per renderlo felice e essere contenti di questa cosa, volerla senza nessun secondo fine, se non quello di arricchire il rapporto e essere amati a propria volta.

Insorge però un altro problema, ci sono soggetti che sebbene abbiano capito il concetto di scambio in realtà non intendono usarlo per amare ma per manipolare, sono soggetti che all'inizio danno per far sentire l'altro amato, ma una volta che si è creato un legame smettono di dare perché il loro obiettivo era solo conquistare l'altro e incatenarlo, non costruire l'amore.

Non è quindi nemmeno facile capire se chi abbiamo di fronte è un soggetto in stato ablativo che vuole amarci, o un soggetto che sfrutta il suo stato oblativo per fini manipolativi.

Alla luce di tutto questo si può affermare che:

"La qualità del rapporto d'amore amore è proporazionale a quanto l'altro cala nel ruolo di ciò che vogliamo, sia che possa darlo (non tutti posso darci quello che vogliamo) e sia che voglia darlo (non tutti anche se possono vogliono darlo), in quanto solo se l'altro decide attivamente e costantemente di essere quella persona che ci dà ciò che ci fa sentire amati, allora il rapporto sarà di qualità, che quella persona ci dia una cosa quando glielo chiediamo o quando se lo ricorda ha poco senso. La domanda è "l'altro segue quel ruolo con costanza?" Tu che stai leggendo segui il rolo con costanza per far sentire l'altro amato?.Chiediti cosa state scambiando in quel momento, cosa stai dando in quel momento, se la risposta è niente, se tu non dai niente probabilmente l'altro non si sentità amato e se anche l'altro non ti sta dando niente non è amore, state lì per dovere  perché non avete alternative."

Questo è l'amore, una persona che intenzionalmente ci dà con costanza ciò che ci fa stare bene senza fini manipolativi ma perché vuole farci sentire amati e vuole amore a sua volta.

Quindi che significato ha il famoso "ti amo"? Duplice a seconda del contesto:

- dire "ti amo" inteso come "mi piaci fisicamente, mi ecciti e mi dai anche altre cose che mi fanno stare bene, non sei solo sesso, ma riesci a soddisfare anche altri aspetti della mia esistenza, questo rapporto va oltre il sesso";

- dire "ti amo" inteso come "mi piaci fisicamente, mi ecciti e voglio che tu stia bene, da oggi farò di tutto per darti quel benessere e non farti sentire completato solo a livello fisico ma anche emotivo, voglio darti tutto, non solo il piacere sessuale".

C'è il "ti amo" per intendere io ti farò sentire amato e il "ti amo" per intendere tu mi fai sentire amato.

 

Arrivati a questo punto è necessario fare una precisazione, in quanto esistono prevalentemente due forme d'amore:

- amore sessocentrico, l'innamoramento è la componente principale del rapporto, il valore principale che si scorge nell'altro è la sessualità e il fatto di volerlo amare è collegato prevalentemente a questo. Si condividono attività piacevoli ma che in un modo o nell'altro sono comunque collegate alla sessualità. Esempio, si va a cena fuori, si porta l'altro a cenare per farlo stare bene ma tutta la serata è basata comunque sulla sessualità, si sta dando qualcosa di comunque collegato al sesso. Queste forme d'amore sono le più labili perché se viene meno l'innamoramento tende a venire meno anche l'amore stesso, sono amori che si nutrono di sesso se questo cala scende l'amore stesso;

- amore non sessocentrico, nell'altro si scoprono diverse forme di valore, iniziamo a stare con l'altro non solo per il sesso ma anche per il piacere di condividere un hobby (parlare di politica) oppure costruire un progetto insieme come fare una famiglia, costruirsi una casa, viaggiare il mondo insieme. Ad esempio un partner porta l'altro a delle mostre, si interessa d'arte, parlano d'arte sapendo che all'altro questo lo fa stare bene, l'amore va oltre la sessualità, donando al partner questo piacere, sapendo che all'altro interessa l'arte.

 

 

Per capire questo punto è sufficiente farsi una domanda "cosa mi sta dando l'altro? Come mi fa sentire amato? Che tipo di scambio e condivisione c'è dietro?" Se tutte le risposte in qualche modo vertono su qualcosa che direttamente o indirettamente sfocia nel sesso, non conviene illudersi di vivere chissà quale amore profondo.

Come si può paragonare una coppia che sebbene si senta amata, non condivide altro che vacanze, uscite nei locali, ristoranti, cene fuori, etc.. con una coppia che invece ad esempio condivide la passione per l'arte e discutono di arte per ore, producono delle opere insieme e si emozionano tramite questa passione condivisa.

 

Il sesso purtroppo è un problema, se così si può definire, perché impedisce a soggetti poco razionali o intelligenti a livello emotivo di capire cosa stia succedendo realmente, che forma di amore si stia vivendo, etc...

Attenzione, le intenzioni e le possibilità future non contano, darsi risposte come "un giorno potremmo fare una famiglia" non cambia quello che c'è attualmente, ovvero che sia solo sesso. Se un giorno si inizierà a fare una famiglia, se un giorno ci sarà altro, allora quel giorno si ridefinirà il proprio modo di amare, parlare di "vogliamo entrambi un matrimonio" non significa nulla. L'amore si definisce in base a ciò che c'è nel momento non sulle possibilità future.

Che vantaggi ha questa distinzione? A far rimanere con i piedi per terra chi si crede di vivere l'amore del secolo quando in realtà sta vivendo un forte innamoramento e una forma di amore collegata ad esso.

 

C'è un altro grande errore che le persone fanno, quello di non capire che per amare qualcuno è necessario conoscerlo e per farsi amare è necessario farsi conoscere, chiedere ciò che si vuole.

Alcune persone sebbene abbiano un'intenzione d'amare finiscono per dare all'altro o quello che loro vorrebbero o seguono dei copioni che hanno appreso dai film o da qualche altra persona, tutto questo finisce paradossalmente per creare solo problemi perché la persona crede di amare ma sta solo spendendo risorse inutilmente, finendo per arrabbiarsi anche quando vede l'altro non ricambiare, proprio perché non capisce che in realtà all'altro non è arrivato nulla di quello che vuole realmente.

 

Arrivati a questo punto abbiamo smontato tre grandi illusioni sull'amore:

- la prima è illudersi che l'amore sia qualcosa di spontaneo, magico, che accade per caso. L'amore è meccanicismo, si ama qualcuno quando ci si dona e l'altro si sentirà amato se azzecchiamo i tipi di doni che facciamo;

- la seconda è illudersi che l'amore avvenga sempre, l'amore implica che una persona voglia amare e sappia come farlo, l'amore è una scelta che facciamo e che l'altro fa. Scelta che deve essere continuativa, se ci diamo da fare l'altro si sentirà amato, se non facciamo nulla l'altro non si sentirà amato;

- la terza è illudersi che l'amore sia universale, l'amore non è universale, per poter amare qualcuno, per poterlo farlo sentire amato è necessario conoscere cosa lo faccia stare bene, capire cosa vuole e cosa dargli senza pensare erroneamente che esista una regola assoluta e che basti dare determinate cose a tutti per farli sentire amati.

L'amore per esistere necessita di un'attività continuativa, che caratterizzi tutte le giornate, smascherando quella situazione paradossale dell'amore iniziale, si ama l'altro solo all'inizio fino a quando non lo si conquista, non ci si lega e poi ci si rilassa limitandosi a "parassitare il rapporto, senza dare più nulla". 

Oppure chi si limita ad amare quando ha voglia. 

Esistono quattro tipologie di modi d'amare:

- sentimento d'amore che nasce da una volonprecisa dell'altro, un'azione che il soggetto intende portare avanti per tutta la durata del rapporto;

- sentimento d'amore che nasce da una volonmanipolativa e strategica, in cui si fa sentire l'altro amato il tempo di costruire e legare il rapporto, di "ingabbiare" l'altro in una serie di sentimenti, per poi smettere di dare sapendo che l'altro anche se non si sentirà amato difficilmente se ne andrà via a questo punto o comunque non andrà via subito;

- sentimento d'amore casuale, l'altro non si rende conto, agendo casualmente o a sensazione dà qualcosa all'altro che lo fa sentire amato, ma c'è il rischio che tutto questo cambi o finisca, proprio perché manca la presa di coscienza di ciò che si sta facendo, non c'è una volonprecisa;

- sentimento d'amore da aspettativa illusoria, ci si convince che l'altro prima o poi ci amerà, si ama qualcuno anticipando qualcosa che ancora deve darci, che non ci dà ma di cui siamo totalmente convinti che ci darà e questo amore illusorio può andare avanti anche per anni fino a quando il soggetto non si sveglia e si rende conto che l'altro in realtà non gli darà mai ciò che vuole.

Solo uno di questi punti, il primo, ci dice che l'amore in quel rapporto è reale e durerà.

 

Questo apre un intero spaccato su tutto quel mondo dell'amore paradossale ma che esiste ed è diffuso, dove  diversi soggetti smettono di dare ciò che faceva sentire l'altro amato quando sentono di averlo "preso", percepiscono che l'altro non può più scappare quindi egoisticamente si godono la conquista.

 

Quanto resiste un soggetto senza amore? Ogni caso è storia a sé, a renderlo ulteriormente complicato sono le varie illusioni, quanto l'altro è dare almeno un po' ogni tanto, etc..

Quello che si evince da quanto detto fino ad ora è che l'amore è un fenomeno altamente soggettivo, ogni soggetto ha i suoi particolari bisogni, ciò che lo fa stare bene, non solo anche la pulsione sessuale è unica, questo vuol dire che quando incontreremo qualcuno questo avrà il suo modo unico di eccitarsi e il suo modo unico di sentirsi amato e solo se noi ci incastremo in questa realtà soggettiva potremmo farne parte.

Per riassumere quanto detto fino ad ora possiamo affermare che l'amore è composto di due mondi, il primo mondo è quello della conoscenza reciproca, entrare in contatto con chi abbiamo di fronte, capirlo, sapere cosa lo accende, cosa lo fa stare bene, avviando una fase di dialogo e non illudendosi che basti guardare o stare vicino per capirlo. Questo funziona ancora di più se anche l'altro fa lo stesso con noi, dove c'è una parte nel rapporto che consiste proprio nel fondersi, nell'unirsi, nel dirsi tutto, nell'aprirsi totalmente all'altro.

Il secondo mondo consiste nel dare, nel mettere in atto tutta la conoscenza che abbiamo dell'altro, non limitandosi ad aspettare chissà cosa, ad aspettare richieste, ad aspettare che ci venga la voglia, in modo costante si dà all'altro. Anche qui funziona meglio se la cosa è reciproca, si vede nell'altro fare lo stesso, avviando uno scambio che si potenzia e non si indebolisce mai.

Questi due mondi non sono separati, coesistono, non si fermano mai, anche quando dell'altro sappiamo tutto, anche quando ci sembra di aver detto tutto, si continua a parlare, a parlare di quanto si stia bene, di cosa si vorrebbe provare, cosa si pensa e si alterna questa fusione mentale con il dare, entrambi questi mondi viaggiano paralleli facendo funzionare il rapporto d'amore.

Quante più cose ci aspettiamo nell'amore quanto più potenzialmente possiamo provare un amore intenso se questo qualcuno sarà in grado di soddisfare ciò che vogliamo. Qui iniziano a nascere dei problemi che sconfinano nei concetti di dipendenza, quando vogliamo o abbiamo bisogno così tanto di una persona si finisce per entrare in dinamiche che, seppur possano essere potenzialmente intense (andando a favore di soggetti sentimentali),sono allo stesso tempo anche potenzialmente dannose e distruttive perché si finisce per dipendere da qualcuno, non potendone fare a meno e facendo scattare a sua volta dinamiche così emotive da sfociare in condotte borderline.

Quando un soggetto ha tutti questi bisogni e desideri verso l'altro e trova una persona che può dargliele, o crede che possa dargliele, scatta il fenomeno della limerenza, un amore così esagerato e grande da divenire malato per le dinamiche che scattano fra sindrome abbandonica, emozioni intense al punto da far partedere la lucidità e la ragione generando con elevata probabilità un rapporto borderline al primo accenno di problema e perdita di fiducia.

Questo fenomeno dove nell'amore inizia a convogliare la dipendenza, il sentimentalismo e si inizia a generare un amore particolarmente intenso, si entra nella dinamica della limerenza, che aumenta la probabilità di comportamenti emotivi.

 

Quando l'amore inizia a diventare problematico, fonte di dolore, si entra nel fenomeno dell'amore malato.

 

L´amore che si prova per qualcuno nasce quindi in due modi:

- il primo è perché questa persona casualmente ci dà quello che vogliamo, ci piace sessualmente e l´interazione casualmente diventa appagante sotto diversi punti di vista. Ricevere atti d'amore casuali;

- il secondo invece è perché l´altro vuole farci sentire questo amore, ci conosce perché ci ha osservato o semplicemente ce l´ha chiesto e quindi intenzionalmente ci ama per farci sentire questo amore nei suoi confronti.

 

Questo punto è fondamentale perché sveglia le persone su qualcosa che potrebbero non aver compresoro, ovve che c´è la possibilità che l´altro li sta facendo sentire amati casualmente, chiediti questo "ma se chi hai vicino non ti conosce, non si è dato da fare per conoscerti e tu non gli hai chiesto nulla di specifico come fa a sapere cosa ti piace? Ne consegue che se lo fa è per casualità e se continui così non saprai mai se quella cosa sarà disposta a farla sempre, se non gli dici espressamente come ami, quello che vuoi dal rapporto non potrai mai sapere se quella componente si può considerare stabile o meno.

Fino ad ora è stato escluso il caso in cui l´amore per l´altro sia frutto di idealizzazione, cioè sia frutto di un abbaglio nei confronti dell'altro pensando che abbia qualcosa che in realtà non esiste. L´idealizzazione nell´amore verrà approfondità più avanti.

L´amore sopraggiunge sempre dopo l´innamoramento, l'innamoramento come ci dice il termine stesso (in amore) descrive quella fase in cui c'è un interesse verso l'altro sopratutto di natura sessuale, interesse che genera un avvicinamento, genera desiderio dal quale si arriva ad un'interazione, si arriva a viversi uno specifico tipo di rapporto con l'altro.

L´amore altro non è che un interesse che si concretizza in qualcosa di reale, un rapporto che nato da una fase di innamoramento evolve anche in altro, ci rendiamo conto che l'altro non ci dà solo sesso producendo questo mix di appagamento e sessualità definito per l´appunto sentimento d´amore.

L´amore si può provare senza che necessariamente sia reciproco, due persone possono fare sesso e mentre una scopre di volere l'altro, di trovare piacevole il rapporto con l'altro, l´altra persona potrebbe invece rendersi conto che sente sempre meno, che non è interessata e anche quando l'innamoramento svanirà vorrà solo andare via.

Arrivati a questo punto appare ovvio che quando il rapporto si è consolidato, quando l'interesse è reciproco è necessario chiedersi quale sia il tipo di amore si stia vivendo? Ad esempio una persona potrebbe amare l´altro, quindi darsi da fare per farlo sentire amato ma invece uno potrebbe solo far sentire l´altro amato casualmente.

Da qui si comprende che rapporto d´amore maturo e completo lo si ha solo quando due persone intenzionalmente e attivamente si amano a vicenda, si prodigano per farsi sentire amati a vicenda con successo, entrambi si conoscono, si sono aperti, hanno dichiarato cosa vogliono dall´altro e lo ottengono con successo.

Quindi qui si arriva al primo bivio concettuale, si parla di:

- amore esplicito, quando il soggetto comunica all´altro cosa vede, cosa prova e cosa vuole, cosa si aspetta che l´altro faccia;

- amore implicito, il soggetto non comunica nulla ma comunque nutre delle aspettative che verranno soddisfatte solo casualmente, cosa nella maggior parte dei casi vuol dire che come casualmente può arrivare dall´altro ciò che si aspetta potrebbe anche non arrivare, provando un amore altalenante nel tempo.

 

L´amore esplicito si può definire anche come il frutto di un rapporto assertivo e trasparente, dove si gioca a carte scoperte, cosa che comunque potrebbe far storcere il naso ad un sentimentalista che si vuole godere il brivido di ricevere qualcosa senza chiederla.

L´amore implicito invece è frutto di altri fenomeni come ad esempio l'inibizione, dove si ha paura di perdere l´altro giocare a carte scoperte può essere un problema perché di fronte a verità come "non posso farlo o non voglio farlo" c´è ancora più sofferenza di limitarsi ad aspettare e rimanere delusi, moralismo dove il soggetto pensa solo che non si fa così, sia sbagliato e non si debba mai dire cosa si vuole dall´altro e poi c´è il sentimentalismo ovvero volere che l´altro lo faccia senza chiederlo per sentire di più.

Qui si arriva a comprendere chiaramente quanto detto ad inizio articolo, ovvero cosa vuol dire il "ti amo" cioè "tu stai facendo quello che mi aspetto da te e quello che fai mi trasmette emozioni positive, mi fai stare bene e per questo il mio desiderio sia sessuale che non, per te è acceso".

Il dualismo amore e amare rende chiaro un fenomeno complesso, dove da una parte si riceve qualcosa che fa nascere dei sentimenti e dall´altra c´è una parte attiva che si prodiga affinché questo amore nasca.

Che lo si accetti o meno, che lo si capisca o meno l'altro ci amerà e si sentirà amato solo quando noi gli diamo quello che lo fa stare bene. Nell'amore completo e maturo descritto prima, scopriamo che questo è possibile perché c'è iniziativa, ci si dà da fare nell'amare l'altro, nel soddisfarlo producendo il massimo sentimento d'amore possibile se possiamo dare all'altro tutto quello che cerca in un rapporto.

Qui si arriva ad un'altra realtà scomoda, ovvero che l'amore si può misurare, specialmente per una persona che ha compiuto un percorso di individuazione (ha capito chi è e cosa vuole, cosa cerca dall'altro) e vivendosi il rapporto con l'altro può dire esattamente cosa sta avendo e cosa no, cosa gli dà e cosa manca. Ad esempio se una persona sa che dal proprio partner vuole cinque cose, un partner che gliene da solo 4 su 5 sarà un partner che ama all'80%, cioè il suo amore per lui nasce perché gli dà quattro delle cinque cose che cerca in quel rapporto.

Parlare di matematica e amore potrebbe essere scomodo se non addirittura sacrilego per chi ha una visione romanticizzata, ma è inevitabile perché ciò che manca nel tempo inizierà a mancare, ciò che manca da diminuire il sentimento di amore.

Grosso modo esistono tre scenari tipici nella misurazione dell'amore:

- amore scarso, nullo o insufficiente, il soggetto si rende conto che l'amore che riceve è poco e non gli basta. Più si interroga e più vede che o non si sente amato, o riceve così poco dall'altro che è come se non ci fosse nulla, quel poco che ha non è sufficiente a coprire tutto ciò che manca, sopratutto se fra ciò che manca ci sono le cose più importanti per il soggetto;

- amore medio, il soggetto sente l'amore dell'altro, quanto riceve ma anche quanto manca, uno degli scenari più difficili da gestire perché si ha un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, c'è qualcosa di significativo ma anche qualcosa di significativo che manca. Questo è lo scenario più diffuso, dove le persone hanno qualcosa ma vedono anche che manca qualcosa, sentono qualcosa che c'è ma anche la mancanza. L'amore medio è quello dove si può lavorare di più, nel senso che si può dire "io mi sento amata per questi motivi, ma mi manca anche questo" e cercare una situazione di compromesso, tentando di colmare queste lacune con degli accordi, scambi intenzionali e reciproci, etc..;

- amore quasi completo, amore che per comodità sarà definito "amore 90%" dove il soggetto prende tutto quello che può avere da un singolo rapporto, ma per quanto possa avere non si potrà avere tutto in senso totale, ci sarà sempre qualcosa che manca e che potrà essere trovata solo altrove, qualcosa legato a fattori esterni. Il 90% è una metafora per dire che da una persona puoi avere tutto ma rimarrà sempre qualcosa che si può avere fuori da quel rapporto, un brivido, un gusto differente. Questo ci fa capire che anche se il rapporto rimarrà 90%, il 10% che rappresenta quella parte di cose che all'inizio mancavano e che non pesava per nulla, peserà sempre di più con il passare del tempo. Questo punto è fondamentale per capire che tipo di dinamiche si innescano anche in rapporti apparentemente completi e con elevati sentimenti di amore.

 

L'amore scarso o insufficiente è lo scenario più semplice da comprendere, il soggetto dopo poco chiuderà quel rapporto o lo trasformerà in un rapporto di comodo (ad esempio solo per obiettivi sessuali o secondari) in quanto non ha quasi nulla dall'altro nonostante l'attrazione fisica.

L'amore medio definito anche come "lo amo ma non abbastanza" è invece più complesso, cosa fare in questi casi? Ognuno reagisce a proprio modo in base alla propria personalità, spera, si rassegna, sopporta, tradisce, lascia. In ogni caso la scelta non è facile, sopratutto se si è fatto passare del tempo e ci si sono messi di mezzo anche altre variabili quali legami, promesse, impegni, affezionamento, etc...

L'amore quasi completo invece torna ad essere uno scenario più gestibile, si ama, si ha quasi tutto ed è praticamente ovvio che il soggetto tenderà a rimanere in quel rapporto anche se poi sarà necessario comprendere cosa fare con quel "10%" che manca.

Perché chiamarlo amore 90%? Non perché sia stato calcolato in modo strettamente matematico ma perché 90% è un simbolo, chiunque ascolta o legga questa cifra riesce rapidamente a comprendere che si sta parlando di uno scenario in cui si ha "tanto, molto" ma manca qualcosa. Quel 90% è una percentuale talmente alta che solo un folle lascerebbe perdere una persona così, ma in ogni caso comunque quel "po'" che manca non può essere trascurato, esiste. All'altro pratico una donna potrebbe ad esempio, dopo un'analisi, dirsi il mio compagno mi dà tutte e 10 le cose che cerco in un uomo, però poi mi guardo dentro e penso "si ma è bello quando un uomo flirta con me, mi fa sentire desiderata e questo lui non potrà mai darmelo perché è il mio compagno". Questo in cosa si traduce? Che a volte chi abbiamo vicino ci dà tutto quello che ci può dare una singola persona, a volte quasi tutto a volte meno, ma in ogni caso mancano quelle cose che quel soggetto proprio perché è lui, perché è umano, perché lo conosciamo non può darci a prescindere, per limiti intrinsechi al rapporto stesso.

Statisticamente esisterà anche la persona che trova il 100% ma è una su un milione, tutti gli altri fanno i conti con questa scomoda verità, quando amiamo qualcuno ci sarà sempre un piacere e un'attrazione anche al di fuori di quell'interazione, anche se siamo appagati molto, quasi su tutto, cosa che potrebbe non sentirsi nei primi momenti ma che comparirà inevitabilmente sul lungo periodo.

 

I problemi finiscono qui?  No un rapporto d´amore presenta diversi grandi problemi:

- incompatibilità, in un rapporto non c´è solo il sesso e il dare all'altro ciò che lo fa sentire amato, si ha a che fare con una persona e tutto il suo bagaglio di personalità, questo potrebbe far si che nonostante il sentimento d´amore ci sia anche acrimonia per ciò che non si accetta dell´altro. Per approfondire questo punto si legga l'articolo sulla compatibilità;

- scadimento dell´attrazione sessuale, l´attrazione sessuale è la parte meno controllabile dell´equazione, l´amore nasce perché si parte da un innamoramento casuale, un´attrazione fisica prevalentemente inconscia e pulsionale dal quale poi far partire l´amore, ma se una volta che l´amore è partito però poi l´attrazione sessuale viene meno, che succede? Rimane un rapporto d´affetto e d´amicizia ma non è più amore;

- mancanza di conoscenza dell´identità da parte del soggetto o fare errori nel dare, non tutte le persone hanno scoperto chi sono e cosa vogliono, come si fa ad amare qualcuno che non riesce a dirti cosa cerca, cosa si aspetta da te, cosa lo fa sentire amato? Non solo a volte anche quando ci viene chiesto, potrebbe essere difficile comprenderlo o farlo con errori rendendo comunque inefficace il tentativo di far sentire l´altro amato;

- cambiamento nel tempo, ad esempio un amore medio può nel tempo crescere, le persone si conoscono e si danno ancora di più ma può diventare anche un amore scarso, l'altro cambia e non può più darci qualcosa, smette di darcela, in ogni caso l'amore non è eterno e non c'è garanzia a riguardo;

- l´impossibilità statistica di dare all´altro il 100% di quello che chiede, questo è un altro tasto dolente perché smantella tutte le illusioni costruite intorno al concetto di monogamia.

 

Il quarto e il quinto punto ci portano alla domanda: "quando costruire una relazione monogama?"


In due casi:

- il primo è quando si prova l´amore totalizzante, quando si ha un 100% e ogni persona che si vede intorno a sé non attrae minimamente, nemmeno la si guarda. Solo dopo aver avuto questi indicatori da dimostrare a se stessi di avere un 100% è possibile avviare una relazione monogama a lungo termine, altrimenti già ci sono i presupposti che ci porteranno a guardare altrove e a acercare altrove ciò che manca;

- il secondo è quando ci si guarda senza fare errori dentro di sé e ci si chiede se si potrà vivere il rapporto senza avere ciò che manca e senza tradire mai il partner per cercarlo altrove. Questo è il punto dove cadono la maggior parte delle persone, illuse dalle sensazioni iniziali e dalla bassa frustrazione, credono di poter stare senza per tutta la durata del rapporto ma più passa il tempo e più diventa pesante la frustrazione arrivando infine al tradimento.

La domanda è "esiste una persona che nel suo ruolo può ricoprire il 100% di quello che si vuole dalla vita nel versante amoroso?" la risposta è nella maggior parte dei casi no, per questo così tanti rapporti monogami arrivano al tradimento perché o si sono illusi che era il 100% l´altro o si sono illusi che avrebbero potuto resistere per sempre senza quello che non poteva dargli.

 

Il primo punti invece, incompatibilità, invece ci porta ad un altro tipo di concetto fondamentale, ovvero quello della contaminazione dell'amore. 

Questo è possibile perché l'amore è una cosa, il soddisfarsi a vicenda, ma nell'interazione che si stabilisce fra i due c'è anche altro, e quell'altro potrebbe far si che un soggetto oltre a a sentirsi amato si senta anche danneggiato, offeso e soffrire. Cioè la stessa persona che lo fa sentire amato è anche quella che può farlo soffrire, due possibilità che si possono susseguire senza che si escludano a vicenda.

Questo porta a scenari dove il soggetto nonostante l´amore potrebbe comportarsi a volte in modo egoista, pensando solo al proprio amore e impedendo ad esempio al partner di trovare lavoro lontano da casa. Possa trattarlo male perché arrabiato o nervoso, oppure possa comportarsi in un modo che l'altro non accetta e non trova piacevole. Il fatto che si adori qualcuno in qualcosa e si pensi al suo benessere in un ambito non è detto che lo faccia in ogni ambito e non è detto che non faccia alcune cose che lo possano far soffrire.

Il concetto di amore contaminato è quindi chiaro, in quanto l'amore è un conto ed è un sentimento che nasce da ciò che si riceve e oltre l'amore possono anche arrivare emozioni negative, da altri comportementi della persona che ci fa sentire amata.

Frasi come "si vede che si amano non si tradiranno mai" o "si sono traditi quindi non si amano" sono entrambe errate, un conto è l´amore un conto è cosa si fa per far sentire l´altro amato e un conto è tutto quello che si fa oltre l´amore, l'arrivare al punto di tradire per mancanze e sapendo quanto potrebbe far soffrire l'altro se lo sapesse non esclude il fatto che la persona nello stesso momento dia al partner ciò che lo fa sentire amato, sono due fenomeni che possono coesistere.

C'è una metafora, quella del porcospino, che viene usata solitamente per descrivere questo scenario in cui quando stiamo con una persona, se questa persona non è stata selezionata per compatibilità, per quanto ci possa far sentire amati ci farà anche soffrire, quindi avvicinandosi a noi ci ferirà anche con i suoi aculei. 

Questa metafora, sebbene possa essere utile a capire il concetto, potrebbe portare fuoristrada perché trasmette il concetto che in ogni caso è così, che ogni situazione d'amore sarà "negativa" ma non è detto, la compatibilità è un fattore che si può valutare all'inizio e quindi si può intervenire affinché ci si scelga un "porcospino" che sia privo di aculei o con gli aculei cortissimi o non appuntiti.

Nel caso in cui non si sappia scegliere un "porcospino" privo di aculei o nel caso ce lo si scelga con aculei corti e poco appuntiti si avrà a che fare con una "contaminazione" che richiederà un intervento, si tenderà a fare in modo di costruire un rapporto o una relazione d'amore in modo che l'amore sia meno contaminato possibile, che vi sia meno sofferenza da parte dell'altro e questo richiede delle abilità, abilità comunicative, abilità nel saper capire quando stare un po' distanti dal partner, abilità a spiegare cosa fa soffrire, abilità a costruire compromessi e non tutti sono in grado di farlo efficacemente, vien da sé che minore è la contaminazione, più facile sarà gestirla.

Questo fa capire anche come alcune situazioni amorose siano paradossali, invece di tentare di risolvere la contaminazione con resilienza, si reagisce ancora peggiore aumentando la sofferenza e la contaminazione del rapporto, una soluzione non sempre c'è, ma il fatto di aver tentato con resilienza fa la differenza fra lo scenario del "l'ho distrutto perché non ho saputo gestire" e "ho tentato in ogni modo di trovare una soluzione la sofferenza data dall'incompatibilità ma non con le mie abilità non ce l'ho fatta".

In conclusione la relazione che si stabilisce con chi si ama è comunque una cosa differente dall´amore, per questo molte persone soffrono quando vengono traditi o si rendono conto di essere stati feriti da chi amano, perché quello che hanno fatto non modifica minimante l´amore che si prova per loro, l´amore viene da specifiche cose e quella sofferenza viene da altre cose fatte, possono solo accettare il fatto di avere un amore contaminato, il problema principale è che un amore eccessivamente contaminato potrebbe portare ad un certo punto il soggetto a chiedersi "ne vale la pena" e in alcuni casi arrivare alla scelta di terminare il rapporto non perché l'amore è finito, ma perché la sofferenza è tale da non riuscire più a pensare che convenga.

A questo punto una persona potrebbe chiedersi, come faccio a rendermi conto se la persona oltre che sentirsi amata sta anche soffrendo con me e non me lo dice. Prima di rispondere è necessario conosce che tipo di sofferenza l'altro può provare e sono due le categorie:

- sofferenza per come ci comportiamo, questa è la più facile da scoprire, l'altro tenderà a stranirsi immediatamente appena ci comportiamo in quel modo, vedere l'altro alterato in negativo è l'indicatore per eccellenza ch sta soffrendo in quel momento;
- sofferenza per quello che gli chiediamo di fare, sia in modo esplicto che implicito, sofferenza per una interazione che gli richiede di fare qualcosa che non vorrebbe fare.

Questo secondo punto è quello più difficile da individuare, specialmente per quelle persone che danno per scontato che sia sempre bello stare insieme, o che nel momento in cui loro vogliono avere l'altro affianco anche l'altro abbia quella vogli anello stesso momento, che come per magia se hanno voglia loro allora hanno anche l'altro, spingendo ad una interazione non finalizzata a nulla e quindi che non da nulla all'altro di ciò che lo fa sentire amato poi illudersi che l'altro stia provando benessere e non stia soffrendo. 

Come capire quindi questa possibilità?

Per scoprilo è sufficiente chiedersi, nel momento in cui stiamo interagendo lui lo sta facendo perché ciò fa parte di quello che gli do, di quello che lo fa sentire amato e felice oppure no? Se non fa parte dell'amore si sta parlando di tutta la restante parte della relazione, quindi se sta con me in quel momento lo sta facendo o per un movente di scambio, amarsi a vicenda o per un movente di colpa, cioè ha paura che se non lo faccio poi lo punisco e ci saranno conseguenze negative. Tramite questa indagine possiamo capire che in realtà stiamo portando l'altro ad una situazione di sofferenza che peserà e contaminerà l'amore.

Questo ci fa capire anche l'esistenza di una soluzione, se abbiamo voglia anche di solo stare con qualcuno, piuttosto che limitarci ad illuderci che l'altro anche in quel momento abbia voglia di noi si può contattarlo facendolo sentire amato, cioè chiedendogli di stare con noi e al tempo stesso tenerselo vicini dandogli quello che sappiamo lo farà stare bene.

 

L'amore non amore, quando si pensa che il contorno sia sufficiente

C'è un illusione che potrebbe nascere all'interno di queste dinamiche, pensare che nell'amore sia sufficiente l'attrazione sessuale e non creare sofferenza nell'altro. Essere attenti a non farlo soffrire e limitandosi a vivere di attrazione sessuale e tutto il benesseread esso collegato ma non è così. Queste sono le basi per un amore non contaminato ma non sufficienti, se non c'è nulla oltre la condivisione del sesso e dell'attrazione fisica, per quanto si possa stare attenti all'altro quello non è amore, ci si sentirà amati solo quando si avrà altro oltre il sesso, si sentirà amati e si proverà piacere verso la persona e ciò che ci dà oltre la sessualità.

 

Qual è la differenza fra rapporto d´amore e relazione d´amore?

Nel rapporto non ci sono vincoli, legami o promesse si vive l´amore come viene giorno per giorno fino a quando c´è, mentre nella relazione si fanno promesse e impegni, quindi si possono fare delle aspettative specifico verso l´altro e anche pretendere.

Qualcuno a questo punto potrebbe dire? Ma il fatto di dire all´altro cosa vogliamo e cosa ci aspettiamo da lui per essere amati non è un vincolo? No, qui c´è la scelta, dirlo non vuol dire pretenderlo, l'altro potrà comunque scegliere se darlo o meno.

Amare è una scelta, creare dei vincoli nell´amore anche ma poi questi cambiano l´interazione da rapporto a relazione.

Il rapporto d´amore può essere inteso come un´avventura.

 

Il paradosso dell´amore

In cosa consiste questo paradosso? Che a volte le persone parlano di amore quando in realtà stanno vivendo altro, come ad esempio una donna che si è affezionata ad un uomo, l´ha idealizzato, ne è diventata dipendente, potrebbe parlare di amare quando lui non le dà più nulla (o non le ha dato mai nulla) ma la sfrutta soltanto, la fa soffrire, la tratta male.

Quello che questa donna prova non è amore, è qualcosa più di morboso collegato al fatto che prova profondi sentimenti per quel soggetto, ne é dipendente, ha aspettative, è affezionato, etc.. e non è nemmeno da escludere che alcune persona vogliano proprio questo, ma qualsiasi cosa sia "questo" che vivono non è amore.

 

Un'altra cruda realtà dell´amore è che l´amore è individualismo, l´amore completo e maturo è l´apice dell´individualismo ovvero due persone che sanno che in quel modo, cioè dando all'altro, avranno anche tanto, dare e avere per essere felici senza illusioni che l'altro faccia in modo disinteressato o di farlo in modo disinteressato. 

 

 

 

La paura di affezionarsi, legarsi o soffrire nel fenomeno dell´amore cosa genera?

Due fenomeni:

- evitamento di qualsiasi persona si provi un minimo di innamoramento e attrazione;

- vivere i rapporti d´innamoramento con il freno tirato, con una serie di difese, pronte da mettere in atto al minimo problema.

 Perché diverse persone faticano a dire "ti amo"? La risposta è nel significato che associano a queste parole. Secondo la definizione del sito il ti amo è qualcosa di leggero da dire, è solo un esternare un sentimento positivo fatto nascere da quello che l´altro ci dà, ma ci sono altre definizioni più pesanti.

Un esempio è in quelle persone che associano il "ti amo" alla relazione, vedono quel ti amo come l´intenzione di legarsi e fare progetti.

Nel corso dell´articolo infatti verrà spiegato perché alcune persone parlino di "scopamicizia" o "trombamibizia" proprio perché sono consci di questo problema e di un rapporto che non desiderano avere.

 

I ricatti in amore

L'amore nasce, come descritto nel corso dell'articolo, perché l'altro o fa casualmente qualcosa che vogliamo o perché sceglie di amarci, sceglie di farlo perché l'ha capito conoscendoci o perché l'abbiamo detto. In alcuni casi il soggetto potrebbe non farlo, non fare tutto quello che vogliamo da lui, oppure fare qualcosa di scomodo che non accettiamo e qui potrebbero nascere i ricatti d'amore "se mi ami lo fai" o "se non lo fai ti lascio" o ancora "se tu non fai questo allora io non ti do quello" facendo nascere sensi di colpa o emozioni negative, per fare leva e avere ciò che si vuole dall'altro, avere più amore. Ma questo ha l'effetto parodassale di distruggere il rapporto, anche se il soggetto si sentirà inizialmente più amato grazie a quel ricatto, il tutto non è stato vissuto per scelta, è stato obbligato creando tensioni che nel lungo periodo distruggeranno quell'amore stesso, creeranno problemi, litigi. L'amore è tale solo se l'altro lo fa perché lo vuole, perché se lo sente, un amore strappato con il ricatto, un sentirsi amati da qualcuno che fa qualcosa perché deve fare rientra più nella definizione di "amore malato" qualcosa che non può funzionare nel tempo.

Un amore maturo parte da presupposti opposti, si cerca di comprendere cosa l'altro può e vuole darci e poi o lo si accetta o si chiude il rapporto puntando ad altro senza puntare a comportamenti manipolatori o impositori.

 

L'amore può diventare dipendenza

L'amore diventa dipendenza quando nell'altro confluisce ciò che non si è in grado di fare da soli o diventa l'unica fonte di piacere. L'amore dipendente sfocia in un rapporto con dinamiche a rischio, aumentando il rischio di gelosia e anche condotte borderline associate, amore che si definirebbe "malato".

 

Amore e limerenza

Un amore malato di tipo differente, quando nell'amore confluiscono tante di quelle cose da indurre stati così elevati di sentimenti da non "capirci più nulla" con rischi di dipendenza, gelosia, ancora più accentuati.

 

Saper distinguere la fine dell'innamoramento e la fine dell'amore

Il sentimento di amore finisce nel momento in cui il soggetto smette di aspettarsi dall'altro ciò che lo soddisfa, smette perché crede che quella persona non sia più in grado di darglielo, solitamente questa fase avviene dopo una fase lenta di amore insoddisfatto, cioè si passa da mi "fai sentire amata" a "mi stai dando poco e nulla, voglio il tuo amore" a "non mi fai sentire più amato, credo che tu non possa farmici sentire più".

Mentre l'innamoramento termina nel momento in cui termine l'attrazione sessuale, non c'è più il desiderio. Non necessariamente queste due fini coincidono, a volte finisce solo l'amore e quindi rimane solo attrazione sessuale, questa situazione porta ad una serie di "riavvicinamenti finali basati sul sesso" prima che si incontri qualcun'altra persona che ci faccia sentire anche amata. 

Quando invece finisce solo l'innamoramento e non l'amore l'unica cosa che si vorrebbe fare è avere quella persona vicina come amica ma non più come amante, cosa che difficilmente si può fare se non quando contemporaneamente ad entrambi finisce l'innamoramento.

 

 

Quando nell'amore ci sono cose importanti a cui non si riesce a rinunciare

"
In occasione di ricorrenze, festività, compleanni, nutro spesso delle aspettative esagerate, che talvolta vengono soddisfatte, altre meno, e quando questo capita ci rimango molto male sebbene sia perfettamente consapevole che sia sbagliato a priori avere delle aspettative.
E' qualcosa che mi caratterizza da sempre, forse a causa di un certo modello educativo che mi è stato impartito. Ormai ho una certa età, e mi conosco molto bene, ho avuto modo di riflettere parecchio sull'argomento, e posso dire che la dinamica è sempre la stessa. Sta per arrivare il giorno dell'evento, io mi predispongo nell'animo per ricevere un certo tipo di trattamento, desidero che la persona che mi ama mi faccia "sentire" importante e mi metta al centro delle sue attenzioni. Coltivo l'aspettativa di ricevere un determinato tipo di attenzione e di regalo (esempio, la casa invasa di fiori, un libro con le mie poesie preferite in edizione speciale, cioccolatini personalizzati, pietre preziose, gioielli, serata speciale, viaggio in capo al mondo e così via). Molte volte mi rendo conto che la persona non mi farà quel tipo di regalo, e comincio già a innervosirmi, anche se so che razionalmente non è proprio possibile; a volte indirizzo io la persona, affinché la mia aspettativa non venga delusa, e tante volte sono stata più che accontentata, anche se ovviamente dopo "l'indirizzamento" non è la stessa cosa per me. Comunque nei casi "negativi", quando per un motivo o l'altro non è possibile dar seguito alle mie fantasie, ci rimango malissimo, ma veramente male; in sostanza, mi sento non amata, mi sento data per scontata, mi sento una cosa di nessun valore. Poi mi ci vuole qualche giorno per "recuperare". Col tempo ho imparato a non mettere musi, a vivermela un po' per conto mio questa delusione che inevitabilmente ogni tanto sono costretta a vivere. Ma vorrei capire se sono l'unica, e da cosa possa dipendere un atteggiamento simile, che trovo infantile ma che non riesco proprio ad evitare."

 

Qualcuno durante tutta questa lettura potrebbe aver pensato, si ma amare è faticoso. Qual è la risposta? Nel momento in cui trovi qualcuno che ti fa sentire amato, amare a tua volta diventa facile se capisci quanto questo sia fondamentale per tenere in salute il rapporto. 

Amare qualcuno è il miglior modo per far si che l'altro continui a farci sentire amati, il punto è proprio l'associazione, il capire e sentire quanto quel rapporto funzionerà in quel modo facendoci sentire completi e contribuendo alla nostra felicità.

Se qualcuno preferisce fare il narcisista, il manipolatore, che faccia pure, sono scelte soggettive ma perché rischiare quando si trova qualcuno così intelligente da essere in grado di amarci? Che ci ascolta, ci capisce, ci conosce e si prodiga per darci quello che vogliamo?

Come si fa a non voler amare a sua volta una persona del genere?

 

 

Come si fa ad essere amati?

Se una persona mi chiedesse questa domanda e volesse una risposta semplice e concisa io rispondere che è necessario che trovi una persona capace di amare e farle capire che noi in primis sappiamo amare, che abbiamo valore in tal senso. Il problema è che ben poche persone sanno amare.

 

 

Esistono infiniti modi d'amare "Per quanto tu possa credere e convincerti che la tua visione sull´amore sia l´unica possibile, continuerai a trovare persone che pensano e vivono l´amore in modo diverso da te, perché non esiste solo il tuo modo di amare ed essere amati" Se non ti senti amato innanzitutto inizia a farti due domande:

- sto entrando in contatto con persone che sanno amare?

- sto facendo capire all'altro cosa mi fa sentire amato?

 

 

 

 

APPUNTI:

 

- l'aspettativa d'amore, sapere cosa l'altro ci può dare e quindi in qualche modo volerlo, desiderarlo e creare problemi di delusione o frustrazione se l'altro non ce lo dà. Cosa conviene fare? Non scadere in dinamiche di dipendenza e guardarsi intorno per cercare altre persone da cui poter ricevere amore;

- accettare che l'amore abbia degli alti e bassi. Gestire la crisi, il cambiamento in negativo.

l'abilità d'amare, quanto una persona sarà efficace nel dare all'altro ciò che vuole

 La scopamicizia o trambicizia cos´è, c´entra qualcosa nell´amore?  

 

Amore e dipendenza, producono l´amore morboso, quando una persona non autosufficiente e priva di indipendenza vede nell´amore un modo di completarsi, quindi l´altro nel suo ruolo non è solo amore ma è anche vita, senza di esso ci sarebbe un crollo netto della qualità esistenziale e da qui l´amore morboso, perché si mischia con una personalità disturbata, sfociando in condotte borderline

 

"l´amore è una cosa semplice, ma farlo funzionare è complesso specialmente se uno dei due o entrambi non comprendono affondo cosa sia l´amore e cosa vuol dire amare"

 

ultima modifica il: 04-10-2020 - 14:29:41
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