mendace, descrive l'insieme, quando si parla di dicono più cose, è sufficiente che vi sia anche una sola menzogna per rendere tutto mendace. Il concetto ci ricorda che non è che siccome uno ha detto una bugia allora è tutto falso, va comunque tenuto a mente che potrebbero coesistere elementi di falsità da quelli non falsi. Ma al tempo stesso ci ricorda che proprio perché vi sono falsità, intenzionali o non, nel complesso non può essere preso)
Si definisce menzogna quell'atto intenzionale che un soggetto attua nei confronti di un'altra persone con il fine di distorcere la visione, per fare in modo che l'altro non capisca qualcosa, che la veda in modo diverso da quella che è in realtà, ad esempio che non ci veda per ciò che siamo realmente.
- bugia, la persona dice qualcosa di falso, qualcosa che non corrisponde alla realtà;
- atto surretizio (surretire), la persona omette di dire informazioni lasciando l'altro non informato sui fatti, parzialmente o su tutto, chiamata anche a volte bugia da omissione.
Diverse persone si illudono che si menta solo quando si dice una bugia, in realtà si mente ogni qualvolta si dice bugia o si omette intenzionalmente di dire qualcosa.
Si mente quando l'altro viene ingannato, cioè non ha la visione reale delle cose, visione distorta che nasce da informazioni errate o carenti, come la si metta metta si creacomunque un inganno nella mente dell'altro.
Questo ci fa capire come il detto "tutti mentono" sia ancora più valido, inteso che la stragrande maggioranza delle persone mente, tramite bugie o omissioni e sono davvero rari i casi in cui una persona sia completamente trasparente con un'altra.
La domanda ora è, perché la menzogna è così diffusa? Per due motivi:
- il primo è per difesa, si mente per evitare che qualcuno conoscendo la realtà ci faccia del male, ci lasci, ci punisca, ci parli male, etc..;
- il secondo è manipolazione, si mente per portare l'altro a fare qualcosa che altrimenti non avrebbe fatto, si mente così che l'altro una volta ingannato ci dia di più, ci dia qualcosa, pensando che se sappesse la realtà non lo farebbe.
class="author-quote">Se vuoi che qualcuno non ti menta non metterlo nella convenienza di farlo, non fargli percepire che sei pericoloso e non fagli percepire che sei manipolabile, una volta che il soggetto saprà che non lo ferirai e che non ti potrà sfruttare non ti dirà alcuna bugia, perché non percepirà conveniente fare lo sforzo di inventare una realtà distorta solo per ingannare.
class="author-quote">Questo non garantisce una trasparenza totale, ma è sufficiente a fare in modo che l'altro non ci menta in modo significativo e costante e soprattutto ci ricorda che in rapporti duraturi, ogni atto di menzogna che accade è coresponsabilità di entrambi e non come comunemente si crede "la colpa è tutta di chi mente".
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class="author-quote">Questo punto si potrebbe riassumere in:
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class="author-quote">"Ti diranno che ingannare è sbagliato, che è una cattiva cosa, ma non ti diranno che le persone mentono perché lo percepiscono come conveniente e a volte sei tu con i tuoi errori e difetti portare l´altro a comportarsi in quel modo". APPUNTI
C´è l´esempio dell´infingardo, questo soggetto in questo caso mente fingendo di non saper fare qualcosa per non farla, oppure finge un impedimento. Qui si parla di manipolazione perché il soggetto ne trae un vantaggio nei rapporti in quanto lui non da mentre riceve.
Frasi come "mentire è sbagliato" è una frase moraliste, sono prive di qualsiasi validità o utilità, come già detto le persone mentono perché lo percepiscono conveniente poi ogni situazione è caso a sé e le implicazioni di tale inganno sono complicate ma liquidare tutto con un "è sbagliato" indica una pigrizia mentale ed esistenziale di chi non accetta una realtà di fatto e che l´inganno fa parte dei rapporti fino a quando non ci si rimbocca le maniche e ci si da da fare per costruire un rapporto con qualcuno arrivando al punto che nessuno dei due percepisca conveniente ingannare.
Oltre bugia e menzogna troviamo altri termini ricorrenti usati per descrivere il fenomeno dell´inganno per motivi e obbiettivi differenti:
- pseudologia fantastica, la persona inizia a non riuscire più a distinguere fra fantasia e realtà, credendo allo stesso inganno che ha portato avanti specialmente se questa cosa è andata avanti nel tempo;
Un altro errore che si fa riguardo all´inganno è pensare che tutti lo facciano. L´errore è quello di scambiare una cosa probabile con una cosa certa, come detto nell´articolo è praticamente scontato che in assenza di un progetto comune e una consocenza profonda si tenta ad ingannare per convenienze di vario tipo ma si può fare in modo che questo non avvenga e va considerato anche il fatto che esitano persone con una propensione alla sincerità, rare ma che esistono.
Qui si entra in una dimensione paradossale e ipocrita dove il soggetto arriva a sviluppare convinzioni che vedano il suo inganno per l´altro come una cosa non sbagliata ma perfino giusta. Quello che fa il soggetto è di autoconvinsi per non sentirsi in colpa e nascondere perfino a se stesso i motivi di ciò che sta facendo. Pensate alla donna che dice "non posso dirgli al mio ragazzo che mi ha salutato l´ex per strada, sarebbe troppo geloso e darebbe di matto, lo faccio per il suo bene" quando in realtà la persona sta solo nascondendo a se stessa il fatto che non desidera avere a che fare con quelle reazioni o venir accusata di aver fatto qualcosa di sbagliato salutandolo.
Ecco un racconto dal web dove una persona si rende conto della situazione:
La paura di ferire si manifesta attraverso questa frase molto comune: “Non ho fatto o detto quella cosa per non ferirti”. Probabilmente tutti l’abbiamo usata in un modo o nell’altro, ma cosa nasconde davvero questa frase? Una grande bugia intrappolata in un sentimento di colpevolezza.
Quante cose non abbiamo detto o fatto per timore di ferire un’altra persona? In realtà, non sappiamo davvero se la cosa può ferirla e, in questo modo, non siamo onesti con noi stessi. Si tratta di un auto-inganno ben celato, che nasce dalla necessità di proteggerci.
In alcuni casi quando la persona che ha ingannato viene scoperta come prima reazione potrebbe avere quella di negare l´inganno, perché? Questo lo si spiega con il fatto che il soggetto ha imparato nel corso della sua esistenza che confessare equivale a dare all´altro certezze e peggiorare il quadro della situazione, negando invece porta l´altro in una situazione di incertezza (almeno che non abbia altre dimostrazioni) che continua a favorire colui che ha ingannato. Questa situazione potrebbe portare il soggetto a vedere sempre conveniente negare quando invece ci sono scenari dove invece conviene ammetterlo per non peggiorare il quadro della situazione e far sentire preso in giro l´altro anche se questo potrebbe accadere se la persona che ha ingannato non è a conoscenza del fatto che in realtà l´altro ha già delle dimostrazioni.
"Se tutti dicessero ciò che pensano senza mentire probabilmente il mondo come lo conosciamo oggi crollerebbe in un giorno per divenire qualcosa di totalmente diverso, ingannare è fondamentale per salvare numerosi rapporti fondati sul lavoro, sulla formalità e sull´interesse ad ulteriore dimostrazione di come si inganni continuamente e di quanto sia conveniente e necessario farlo"