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- Psicopatia -
togli aiuti

"in una società dove non si sa pensare, dove il pensare fa soffrire, si sta puntando come via di fuga alla distrazione, al non pensare, al non affrontare ciò che fa soffrire, non cambiare, non crescere, preferire girarsi dall'altra parte o nascondere la testa sotto la sabbia evitando qualsiasi momento di introspezione e di riflessione" 

 

tutto ok basta non fermarsi a pensare"

Cos'è la psicopatia? Cosa si definisce per psicopatico?

(nuova ipotesi da considerare, ogni volta che il soggetto fa un pensiero che produce emozioni negative, si prova ciò che viene detta dissonanza cognitiva, il soggetto in qualche mdo percepisce e associa che quel pensiero è alla base dell'emozione, questo potrebbe spingere soggetti impulsivi a tentare di evitare tutto questo, scendendo in una condotta paradossale, perché alcuni pensieri se scomodi vanno affrontati, pensiamo per capire il mongo, progettare, costruirci la propria vita, fuggire dal pensiero vuol dire fuggire da ciò che ci fa vivere. In alcuni casi la situazione esistneziale potrebbe essere così disastrata o il soggetto non avere metodi e tecniche valide per fuggire dalla dissonanza da ritrovarsi in uno stato di psicopatia, cioè di dolore ad ogni pensiero senza via di fuga.

 

COnflitto fra emozioni, conflitto fra credenze

La fuga dal futuro e dalle respoonsabilità, il metodo migliore e più usato per risolvere la dissonanza cognitiva

(collegamento fra suggestione e psicopatia)

 

Si definisci psicopatico quel soggetto che,statisticamente parlando, finisce per soffrire ogni volta che si perde nei propri pensieri perché con il suo modo di pensare finisce per andare a scavare in cose che lo fanno soffrire.

La psicopatia ha due cause differenti:

- psicopatia da evidenze reali. Il soggetto è immerso in una realtà con dei problemi, questo vuol dire che ogni volta che ci pensa soffre perché altro non fa che andare a toccare ferite aperte. Una persona che si è lasciata da poco e ogni volta che pensa finisce per chiedersi cosa fa l'altro, cosa ha sbagliato, etc...

- psicopatia da distorsione nel momento in cui pensa. Qui il soggetto soffre non tanto per ferite aperte ma perché ha un modo di pensare alle cose che le porta a vederle in modo sofferente anche se non reale, è la sua distorsione a produrre una sofferena che potrebbe risparmiarsi. Ad esempio un soggetto che pensa sempre al peggio, guarda sempre il lato peggiore delle cose o delle persone, pensare per questo soggetto significa farsi del male, perché la realtà che vive è meglio di quello che finisce per credere.

 

Per questi soggetti il pensiero è qualcosa che li fa stare male e per assurdo preferiscono sopprimere i pensieri della loro coscienza, distrarsi piuttosto che farsi male.

Questi soggetti preferiscono una scossa a un pensiero. Un controverso studio del 2014 afferma che il 67 per cento dei maschi e il 25 per cento delle femmine partecipanti ha preferito subire una scossa elettrica piuttosto che passare da 6 a 15 minuti chiusi in una stanza con l’unica compagnia dei propri pensieri.

Probabilmente questi soggetti sono quelli che stavano attraversando una fase psicopatica della loro vita, sapevano già che se fossero stati costretti a stare in una stanza a pensare avrebbero sofferto molto di più di una scossa elettrica.

 

 

Alla domanda "pensiamo troppo o abbiamo cattivi pensieri?" posta da persone che vivono male a causa del loro continuo pensare e soffrire ci fa capire come queste persone non abbiano compreso il loro stato.

Se pensare ti fa stare male sono due le cose, o hai dei problemi da risolvere o hai distorsioni da risolvere, una volta individuato il problema ed eliminato sparisce la psicopatia.

C'è anche una terza opzione, quella della distrazione, numerosi psicopatici trovano un modo di fuggire costantemente da loro stessi, come fanno? In due modi:

- sopprimono qualsiasi tipo di pensiero lento, vivono fra pensieri rapidi, impulsi e parossismi. Questo porta ad uno scadimento della loro vita

- distrazione, ogni volta che uno stimolo o un pensiero scatta nella loro mente trovano il modo di distrarsi e di neutralizzare l'emozione che tende a far ricomparire il pensiero.

 

La fuga psicopatica è possibile se il soggetto ha comunque costruito una vita da viversi, diventa difficile invece fuggire quando manca una vita e non c'è modo di fuggire se non distraendosi continuamente, cercando continuamente modi per sfagarsi mentre la vita scorre.

 Il soggetto che ha già attraversato una fase psicopatica tende a sviluppare una psicopatia latente evitante, il soggetto se pensasse soffrirebbe e preferisce non pensare. Ha una visione delle cose che punta a farlo soffrire, anche perché probabilmente ha una realtà negativa, non appagante, piena di problemi, quindi punta a distrarsi e non pensare, ma senza pensare sulle cose i problemi restano, le cose difficilmente cambiano.

C'è sempre un punto di vista che aiuta a non soffrire

Soffrire con paura

soffrire senza paura

 

 

Psicopatia da overthinking e suggestione

Per overthinking si intende quel fenomeno in cui il soggetto inizia a formulare una serie di ipotesi che, sebbene non siano dimostrate, lo suggestiano, attivano delle emozioni negative. L'overthinking è collegato all'ossessione, alla paura di qualcosa che non si accettano e di cui al tempo stesso il soggetto non riesce a fermarsi, a liberarsene non usando il rasoio di Occam, cioè eliminare tutto ciò che non è dimostrabile.

 

 

a domanda da porsi non è quando ho iniziato a sbagliare, perché nessuno nasce imparato, nasce con la comprensione del mondo, hai sempre sbagliato quasi tutto perché non potevi fare diversamente, nel senso che fino a quando non capisci il mondo fare errori è solo una logica conseguenza.
Le domande da porsi sono due:
- quand'è che sono cominciato ad uscire fuori tempo massimo e sono iniziate ad arrivare le scelte difficili che non sono stata in grado di fare? Cioè quando la psicopatia ha iniziato a produrre i danni maggiori in quanto mi ha impedito di arrivare pronto alle scelte più significative da fare?
- quand'è che mi sono arreso e ho lasciato che tutto andasse avanti lo stesso? Quando esattamente la psicopatia è subentrata rallentando o bloccando introspezione e curiosità per l'esistenza?

 

 

Il soggetto non psicopatico viceversa è altamente probabile che continuerà il suo percorso di crescita, superando i blocchi a velocità differente ma proseguendo, perché non eviterà il confronto con se stesso. Creando stratificazione di cambiamenti di personalità.

 

Percezione, affezione, conazione. Neutralizzare a 3 livelli, cambiano punto di vista, controllando l'emozione aggiungendone un'altra che vada in competizione emotivamente, neutralizzando il comportamento (come?)

 

 

(aggiungere overthinking, una persona pensa pensa ma non arriva ad una conclusione utile e si rende conto che non solo ha sprecato energie ma soffre per questa situazione, una forma di psicopatia che nasce dal fatto che il soggetto tenta di analizzare una situazione ma in realtà perde tempo perché non la comprende o comunque ogni pensiero sfocia in un nulla di utile. Oppure perché non raggiunge la certezza?)

Più si cresce, più si affrontano pensieri e realtà scomode, più ci sarà una progressiva diminuzione della psicopatia.

Questo termine di origine psichiatrico evidenziava inizialmente soggetti in grado di compiere azioni antisociali e violente senza provare alcuna remora, cioè non hanno alcun conflitto interiore che possa fermarli quando desiderano o sentono il bisogno di far del male a qualcuno.

 

L'AB ridefinisce questo termine per evidenziare il fenomeno in cui la persona più pensa e più soffre ed è paradossalmente incentivata a non pensare.

Per comprendere a pieno questo punto è necessario tenere a mente la differenza fra emozione e sentimento, l'emozione è ciò che si prova a seguito di uno stimolo esterno a cui la parte più inconscia del nostro cervello reagisce immediatamente mentre il sentimento è ciò che si prova in base a come ci rappresentiamo la realtà, in quanto è la nostra visione delle cose a stimolare emozioni diverse e a modularlo proprio in base a come vediamo qualcosa e quali significato gli diamo.

Un esempio rapido potrebbe essere l'intensa paura che si prova nel momento in cui si fa un incidente, la stessa paura la potrebbe provare una persona che crede che quell'incidente sta per accadere anche se realmente non è accaduto e non accadrà.

La psicopatia compare nei sentimenti e ci suggerisce che quando la persona ad esempio pensa per risolvere un problema, per fare una scelta o per comprendere qualcosa ha una rappresentazione della realtà che lo fa soffrire.

La psicopatia ci fa comprendere che a prescindere dai problemi e dalla situazione della persona, questa è in uno stato per cui come pensa soffre, ogni caso è storia a sé ma l'utilità di questo concetto sta proprio nel rendersi conto di ciò e partire per vedere come risolverlo.

Il paradosso è dato dal fatto che pensare ci contraddistingue come essere umani  e ci dà modo di vivere ad un livello superiore e nei soggetti in cui pensare diviene fonte di sofferenza l'incentivo è quello a non pensare, come se si rinnegasse la propria stessa natura umana con le conseguenze che questo comporta.

Quindi la persona invece di pensare per gestire la sua realtà e vivere è spinto ad una situazione opposta, completamente disadattativa.

Pensiamo all'ossessione, la persona più pensa e più soffre facendo capire come le basi della psicopatia siano da ritrovare in un problema del contenuto del pensiero, la percezione del soggetto e la relativa personalità è problematica.

Una persona psicopatica afferma "Sto bene solamente quando non penso. Per il resto è un inferno." questo ci fa capire che si diventa psicopatici quando il proprio pensiero diventa il nemico numero uno.

 

Un'altra frase detta da una persona psicopatica "Sto riflettendo sulla mia vita, gravissimo errore riflettere troppo".

 

Lo psicopatico di conseguenza tenderà a fare scelte istintive o a seguire consigli altrui o le norme quando possibile così da evitare di pensare, l'essere psicopatici ci suggerisce anche che il soggetto pensa e ripensa ma non ottiene nulla, non comprende la realtà e si perde in pensieri e ossessioni improduttive.

"Penso… ripenso… e ripenso ancora… il mio cervello continua a macinare pensieri come un motorino… giorno e notte, incessantemente…

cosa sarebbe successo se avessi fatto così?… come sarebbe andata a finire se avessi fatto cosà?… e cosa succederebbe se provassi a fare quello?… e se dovesse succedere quell'altro?… e perchè a me non succede mai?… e perchè agli altri succede sempre?…

non ne posso più… vorrei smettere di continuare a pensare ma non ci riesco…"

In questo racconto si evidenzia come il soggetto non abbia le basi per comprendere la realtà ed è rinchiuso in ossessioni in quanto non accetta di non comprendere alcune dinamiche o di non saperle controllare.

 

"La mattina mi si spalancano gli occhi ed il cervello si attiva: inizio a pensare a lui, al futuro, al fatto che mi sento sola, che non sono più abituata ad essere single (prima di lui avevo avuto una storia di 6 anni), al lavoro...
Insomma tutto questo perenne pensare mi sfianca: mi sento stanca, triste, a volte mi gira la testa, ho la tachicardia.
Mi sento uno schifo."

"passo il tempo a spegnere il cervello davanti al cellulare o a dormire in modo che le giornate mi scorrano più velocemente"

 

APPUNTI: 

due forme di psicopatia:

- psicopatia distorta, il soggetto soffre per la percezione distorta che possiede e più ci pensa più soffre, si pensi ad una persona apprensiva, ansiosa, paranoica, etc..

- psicopatia da consapevolezza, il soggetto soffre in quanto vede una realtà che non accetta e sarebbe stato meglio non l'avesse capita, si pensi alla consapevolezza sulla sessualità e un soggetto insicuro che ha bisogno di sapere di essere l'unico è spiazzato da questa realtà senza certezze e senza controllo sui piacere, eccitazione, innamoramento, et..

 

Non reggere il peso della consapevolezza richiede un cambiamento e una crescita di personalità.

 

Il pensiero di uno psicopatico:"Mi fa cagare pensare alla mia vita,a quello che devo fare per essere normale,se il mio passato è stato ''da normale'',a quello che devo fare per il mio futuro,a coltivare le amicizie,socializzare,scegliere un percorso nella vita ecc.
Sto bene solo quando mi distraggo,quando non penso a tutto questo,quando mi perdo leggendo un libro,leggendo notizie e fatti internazionali,quando ascolto la musica,quando guardo la tv o qualcosa su internet.

E' come se fossi predisposto a vivere la vita passivamente,per questo non riesco a scegliere,non so prendermi la responsabilità di scegliere un percorso,preferisco subire tutto passivamente perchè così dopo posso avere la mente libera dalla responsabilità che un tale percorso preso rappresenterebbe.

Sono uno di quelli che dice ''mi fa cagare andare a scuola,mi fa schifo lavorare'' eppure ci va e poi quando torna a casa finalmente è libero di pensare ai cazzi suoi."

 

Psicopatia e inappagamento

"Sono al lavoro e vorrei essere a casa a pensare, quando sono a casa vorrei essere al lavoro per non pensare, quando esco con gli amici (evento ormai più raro di una pioggia di pesci) vorrei essere sul letto dove mi sento a mio agio, quando sono sul letto vorrei uscire come le persone normali. Vi capita?
Fin quando si può sopportare un' insoddisfazione cronica? Come diavolo si impara a vivere al momento, nemmeno alla giornata, al momento.. concentrandosi su quello che si sta facendo senza pensare al poi e al prima, senza aspettative, senza pensare a come dovrei e dovrebbe essere?"

Fino a quando non si cambia il soggetto finirà per oscillare fra questi due stati.

 

Lo psicopatico trova come soluzione quella di vivere di istinto, tentare di non farsi domande, bloccare i pensieri e limitarsi a seguire il flusso delle emozioni e nient'altro.

Un esempio di pensiero che potrebbe fare uno psicopatico riguardo a questo punto:

"

class="messageTitle">Non farsi troppe domande = felicità?

class="messageBody">
E se per stare bene con se stessi il segreto fosse non pensare troppo? Non continuarsi a farsi domande?

Magari anche accettando cose "moralmente ingiuste"? Accettare di avere dei favoritismi verso certe persone,

Di godere di una vita migliore di altre persone, di sperperare soldi mentre c'è gente che vive con 1 euro al giorno..

Se ci pensiamo i momenti più belli li abbiamo vissuti da bambini, e non ci facevamo tante domande.

Dovremmo smettere di continuare a dare delle spiegazioni razionali a tutto.

Una persona non ci piace? Bene. Finita lì, non ce bisogno di analizzare la situazione e dare un motivo di questa cosa..

Penso che forse dovremmo accettare che la maggior parte delle cose non sono razionali e con senso. 

Voi siete tipi che vi fate 1000 domande? O che agite di istinto?"

BOZZA

[da aggiungere la persona non può pensare sul da farsi, perché pensare e pianificare vuol dire evidenziare elementi che la faranno soffrire e/o inibire, persone che quindi tendono a buttarsi istintivamente o meno, ad agire per automatismi per evitare il rischio di bloccarsi]

Il primo è un filosofo, una persona che cresce, che migliora, che costruisce, il secondo è una persona che più pensa più soffre e più arriva a conclusioni e fare scelte che lo peggiorano.

Bene e male sono due metafore che in questo caso fanno la discrimante fra personalità che sappia come pensare, sia consapevole sull'argomento e saggia in generale, diversamente da una persona che invece produce pensieri per lo più disfunzionali.

 

la paralisi dell'analisi, sono persone che  più ci pensano, più pianificano e più aumentano la probabilità di inibirsi o perfino di procedere all'evitamento, entrando in una situazione paradossale

 

psicopatico è un soggetto che a causa dell'elevata distorsione cognitiva è probabile che pensando concluda simulando degli scenari che in realtà non esistono ma che vengono percepiti ugualmente come reali producondo sofferenza e portando perfino a disturbi, il soggetto si costrusice castelli mentali che verranno o smontati dal tempo o dal soggetto stesso, ma è probabile che questo fenomeno sia ciclico perché il soggetto senza che se ne rende pienamente conto li andrà a riscotruire possedendo una distorsione cognitiva che gli impedisce di dedurre e guardare la realtà per quello che è.

La psicopatia ci suggerisce che il problema di fatto è il pensiero, se il soggetto trova un modo di distrarsi e di rimanere spensierato non andrà a "crearsi più alcun problema" (in gergo comune viene detto farsi le pippe mentali), questi soggetti infatti tendono a non prendersi vacanze perché hanno già capito che tempo libero equivale a ridare spazio alla loro psicopatia.

 

Ma ogni psicopatico arriva a questo livello? No, questo è uno degli stadi più estremi della psicopatia, un soggetto psicopatico non necessariamente arriva a costruirsi pensando uno scenario tale da produrgli sofferenza fino a quando non lo risolve.

Un esempio di psicopatia è l'ipocondria casuale, prendete un soggetto che è un potenziale ipocondriaco questo soggetto con il tempo libero andrà sulla rete e quando incontrerà il primo caso che lo colpisce ecco che inizierà apensarci e scavare fino a quando non arriverà a credere di essere malato. Un genere di ipocondria che non nasce da sintomi iniziali ma solo da un semplice "e se mi succedesse?" che con il tempo a disposizione per pensarci diventa "aiuto sto morendo".

 

 

Questo passaggio è fondamentale per distruggere quelle illusioni che alcune persone si costruiscono bollando il pensare tanto o il pensare in generale come qualcosa di negativa per tutti.

"Fino a questo Ottobre avrò ben poco da fare se non studiare giusto qualcosina per qualche mese. E niente, per una persona normale sarebbe una pacchia, per me invece sarà un inferno non avere impegni, non doversi spostarsi dalla propria città e più in generale non avere la mente occupata da altro. Quindi mi chiedo come resisterò, già dopo un giorno mi sento già pieno di pensieri"
una persona psicopatica si rende conto che "Il trucco è non pensarci troppo, non far viaggiare la fantasia", una persona che si ritrova con questa frase è psicopatica sopratutto nel versante simulazione, dove se si mette a simulare gli eventi la sua sensibilità le fa scattare ansia e altre emozioni negative."
"In sostanza mi accorgo che vivendo più o meno momento per momento cercando di non pensare a cose che mi deprimono mi alza l'umore, d'altra parte però non mi avvicina a quel che vorrei essere. Invece se penso a come essere quel che vorrei essere mi deprimo perché non vedo soluzioni. Nessuna delle due possibilità mi sembra del tutto valida...
Dunque: essere o non essere? sia per me che in generale..."
 
Le persone che entrano in una fase di psicopatia tendono a parlare del loro passato (prima di questa sofferenza) come un periodo spensierato, cioè un periodo in cui proprio perché non facevano questo genere di pensieri ed erano più distratti non avevano alcun problemi. La spensieratezza fa capire nel dettaglio che proprio perché non ci si pensa non si manifestava il problema, ma questo era latente, anche nella fase di spensieratezza la persona era già una potenziale psicopatica. Questo rende chiaro il perché comunque diverse persone siano spensierate e sia proprio questo a salvarle.
ESEMPIO dal web:
"
Non ci riesco. Per quanto ci provi, per quanto siano belli quei periodi, che si presentano ciclicamente, in cui la mia mente è libera da qualunque oppressione, ci ricasco continuamente. D'altronde, quando stai male dai tempi dell'infanzia, cominci ad identificare te stesso nel malessere, è una parte della tua persona, una parte del tuo carattere, fà di te ciò che sei. Ogni volta che supero una crisi il mio cervello, dopo un periodo di benessere generale, inizia a farmi stare male attaccandosi a qualcos'altro, amplificando un problema che precedentemente veniva da me percepito come irrilevante o quasi. Spesso, quando sto bene, avverto che mi manca qualcosa, è quasi come se necessitassi di stare male, di autocommiserarmi, sentendo un vuoto quando queste cose non sono presenti. Io e il malessere siamo una cosa sola, quasi come un rapporto simbiotico, che fatico a scrollarmi di dosso. Per quanto sarebbe bello immaginare me stesso in un futuro di benessere totale, sarebbe difficile poterlo realizzare, sento quasi come se, in uno scenario del genere, potrei avere come una crisi d'identità.
Non fraintendetemi, io non voglio stare così, ma purtroppo non conosco altro che questa realtà."
 
 
DA ANALIZZARE:
"Sarò molto schietto: Il contesto sociale in cui vive l'adolescente attuale fa schifo. Non prendetemi per il classico tizio che ricorda quanto erano belli i vecchi tempi senza tecnologia diffusa. E non prendetemi per la solita persona che parla di come le nuove generazioni siano totalmente sfaldate. Discutendo di qualcosa che non si conosce bene come la vita di un adolescente attuale si può incappare in una miriade di errori causata in modo consapevole o inconsapevole dall'ignoranza.

Questa introduzione è per ricordare che parlo da adolescente nel teatrino dei balocchi della società attuale in prima persona.

Pensando tra me e me diverse volte per cercare di capire cosa ci fosse che non andava nel mio contesto sociale ho capito (credo) finalmente quale fosse il problema : Il Ragionamento Eccessivo.

Ovunque mi giro noto miei coetanei felici e contenti nella loro vita, ma quando osservo meglio mi accorgo di una cosa : Sono (e siamo) incredibilmente superficiali verso ogni, singola, cosa. Nel mondo adolescenziale attuale il pensare troppo sul proprio futuro e sulla propria situazione presente non è ben contemplato.

Mi capita di ascoltare e sentire alcune persone che non hanno la benché minima voglia di fare niente. Niente di niente. Non hanno hobby e non studiano. Il vuoto totale. Il punto della questione che è anche il motivo per cui sto male è che... Loro sono felici, e, io no. E a loro gli basta davvero poco per essere felici : uscire la sera, incontrare amici, ubriacarsi, fumare e così via. A me invece succede l'esatto opposto.

Ci vuole tanto (ma proprio tanto eh) per essere felici se si è una persona che lavora e studia duramente. Ci vuole davvero tanto per avere quello stato di felicità anche se breve se si pensa troppo e se non ci si adegua agli altri.

Tutto questo è causa di depressione e sfiducia in se stessi in una piccola parte degli adolescenti che però viene ignorata totalmente perché, come si sa, le piccole cose non hanno spazio nella superficialità in cui si vive.

È davvero dura andare avanti e continuare sulla propria strada tortuosa e difficile per arrivare ad un obbiettivo sapendo che, c'è qualcun altro che ci arriva prima e più facilmente rispetto a te. Si alternano momenti di rabbia e frustrazione a momenti di profonda depressione.

Il tutto perché si è diversi e non si rispettano i canoni auto-imposti dalla società degli adolescenti attuale."
 
Da questo racconto traspaiono diversi errori, il primo è quello di associare necessariamente la spensieratezza alla "gioia". Una persona che non sa pensare entra in psicopatia e questo per un giovane è ancora più probabile specialmente se non ha avuto nessuno che l'ha aiutato e non ha un mentore a cui fare riferimento, ma da qui a generare una regoletta universale ce ne passa. Non necessariamente ogni persona adolscente è psicopatica e se soffre si diverte di meno. La persona chiama malinconia quella che è invece psicopatia.

 

DA RIVEDERE aggiungendo la correlazione fra vuoto e psicopatia

Cosa si intende per psicopatia?

Psicopatia = soffrare nel pensare, l'AB propone di riappropriarsi di un termine psichiatrico utilizzandolo nel campo esistenziale per descrivere un fenomeno rilevante e diffuso dove alcune persone sviluppano una personalità che investe per non pensare, per distrarsi, perché in alcuni casi (ogni caso è più grave di un altro) quanto più pensa quanto più è probabile che soffra.

Esempio dell'ansioso, dell'insicuro, del sensibile, etc..

 

Psicopatia notturna, quando la pesona non avendo più distrazioni, non avendo più gli impegni giornalieri inizia a pensare e si scontra con le conseguenze. Fra le più diffuse c'è la psicopatia ansiosa, la persona come inizia a pensare al futuro, al domani inizia ad entrare in ansia.

 

DA RIVEDERE

Nella quotidianità il termine psicopatico è usato come sinonimo di pazzo o criminale mentre per la psichiatria si intende una persona che ha carenza di tutte quelle emozioni che si potrebbero definire emozioni inibitorie come "empatia" "paura" "senso di colpa", emozioni del "controllo sociale", una persona psicopatica quindi nel caso avesse dei pensieri "violenti" non avrebbe nessuno freno empatico o sociale, mentre una persona che non è psicopatica ha comunque una violenza "repressa", tutti gli uomini sono violenti per natura, quelli psicopatici sono liberi di essere violenti. L'AB ridefinisce la psicopatia basandosi sul significato letterale della terminologia, "psico" psiche o pensiero "patia" sofferenza, sofferenza per il proprio pensiero, descrivendo un fenomeno che non ha nome, persone che hanno una sensibilità tale che si attiva anche con il loro solo pensiero, qui non stiamo parlando di soffrire per un ricordo passato o perché si sta analizzando la realtà o perché non si accetta qualcosa, qui stiamo parlando di simulazione, di deduzione, di un pensiero finalizzato alla propria esistenza, un pensiero che viene "interrotto" come se queste sensazioni fossere delle "sorprese non prevesite che interferiscono con l'obbiettivo del pensiero". Per comprendere questo meccanismo è necessario comprendere come una persona senta qualcosa, quando viene esposta fisicamente allo stimolo, cioè la realtà in cui siamo immersi è piena di stimoli che fanno scattare delle sensazioni, e fin qui nulla di diverso. Quindi l'ansia e la paura si attivano quando lo stimolo è reale, la paranoia è quel fenomeno in cui la persona desidera simulare il futuro per vedere se c'è qualche evento a cui è sensibile, quindi stiamo sempre parlando di qualcosa che la persona fa volontariamente o comunque succede perché stimolata da ciò che ha intorno.

La psicopatia non va confusa con la fase di destabilizzazione in cui la persona entra in un loop di rimuginazione, la psicopatia va intesa come una sensibilità tale che il "solo" pensare fa scattare qualcosa a cui la persona è sensibile. La psicopatia invece è il contrario, è il fenomeno per cui la persona stava pensando per conto suo, senza che gli interessi sentire nulla, la persona sta analizzando, studiando, sta deducendo e qualcosa nella sua mente, quell'elemento che pensa è in grado di attivare la sua sensibilità, di fargli provare delle sensazioni. Questo crea una situazione paradossale, perché il pensiero non nasce con l'obbiettivo di provare qualcosa ma con l'obbiettivo di rendere l'essere umano "operativo" funzionale alla realtà, fare scelte, se prova sofferenza, se prova risetimento a livello intenso come può pensare efficacemente? Per non parlare del fatto che la persona potrebbe essere emotivamente passiva. Tutte queste sensazioni che la persona prova durante il pensiero sono delle interferenze fastidiose, ma potrebbero essere anche di più, al punto da creare della sofferenza notevole o addirittura destabilizzazioni. La psicopatia nella sua massima intensità come componente porta la persona a sfuggire dal pensiero, creando una situazione paradossale, in cui la persona non ne può più della sofferenza che prova ogni volta che pensa e quindi tenta di pensare il meno possibile, "un uomo che desidera essere come un animale", il pensiero come un nemico da combattere. Un esempio lampante di psicopatia potrebbe essere il vecchio rigido e chiuso, che con la sua intransigenza ogni volta che guarda la realtà intorno a lui soffre perché non accetta tutti questi cambiamenti, oppure una persona talmente ansiosa che qualsiasi pensiero fa riferito a qualsiasi cosa finisce per cadere su qualcosa che gli scatena l'ansia, quindi qualsiasi pensiero la porta a questa sofferenza data dall'ansia. Per comodità potremmo pensare che lo psicopatico sia un "pensieropatico" uno che soffre per il proprio pensiero, uno che non è nemmeno libero di pensare senza soffrire. Concludendo la psicopatia è un rischio di tutte quelle persone che conservano una sensibilità tale, che il solo pensare alcune cose li stimola, gli fa provare emozioni come se fossero reali, sentire anche solo perché pensando si è toccato chi sa quale argomento o immaginato chi sa quale cosa.

 

 

Un indicatore di psicopatia potrebbe essere il desiderio e l'uso del termine "spensieratezza" una persona che desidera non pensare, avere il meno pensieri possibili, altrimenti ne soffre per il solo pensare, per come è portata a pensare. Questo perché giù una persona fa fatica a pensare, ne soffre con l'aggiunta di problemi la questione si aggrava perché per uscirne la persona è costretta a pensarci, ma il fatto che pensarci la fa soffrire e che anche se ci pensa non tira fuori un ragno dal buco diventa una situazione pesante da gestire ed è per questo che si invoca la spensieratezza della gioventù, come unico periodo in cui anche se il loro pensiero presentava problemi in quel contesto riuscivano comunque a gestirlo.

Un esempio tratto dal web:

"Non posso vivere così. Non posso. Sembra che neanche la psichiatra e la psicoterapeuta capiscano perché voglio uccidermi, pensano che a parte un'infanzia di merda e un lutto recente non abbia ragione di odiare la vita. Ma io non voglio uccidermi perché odio vivere a questo mondo, io odio vivere nella mia testa!"

L'errore di non considerare quanto possa essere difficile per una persona coesistere con una propria coscienza che come pensa crea sofferenza perché sensibile, piena di dissonanze, fallacie etc..

 

Una persona psicopatica che preferirebbe pensare di meno ed essere più istintiva, come soluzione ai suoi problemi.

 

psicopatia e il paradosso delle ferie, più tempo senza doveri più probabilità c'è di pensare e soffrire

 

 

La problematica più comune che alimenta la psicopatia è il risentimento, più una persona è intollerante quanto più farà fatica a pensare perché ad ogni pensiero scomodo potrebbe scattare il risentimento, indicando che la persona ha delle problematiche che le impediscono di accettare delle realtà di base.

 

Un altro esempio

class="messageTitle">"pensare tanto,non logora?

class="messageBody">
Capita anche a voi di pensare tanto alle cose che dovete affrontare e progettare,se vi aiuta qualcosa a capire e a realizzare i vostri scopi oppure vi tormenta tanto a pensare troppo senza capire nulla.io,se ci sono dei giorni in cui penso tanto alle cose che vorrei fare mi fa' male,invece nei giorni in cui non penso a nulla non mi sento turbato faccio scorrere le giornate senza fare pensieri sul futuro."
Un pensiero efficace è un alleato della qualità esistenziale, se pensare non aiutare ma addirittura genera sofferenza vuol dire che si è in uno stato di psicopatia.

 

APPUNTI:

- Quale termine usare per descrivere la vecchia componente psichiatrica? Alienato?

-"Pensare è la più sadica forma di autolesionismo" una persona con alta componente di psicopatia.

- Se non ci penso sto bene se ci penso ecco che succede il finimondo

 

"A volte ho come l'impressione di dover costantemente tappare i buchi della mia vita , di non potermi permettere di rilassarmi. Di dover impiegare il tempo ad ogni costo poiché se mi fermo a pensare allora è la fine. Ho capito che penso troppo e soprattutto penso troppo alla mia fobia ( ipocondria). Ci penso sempre anche quando sto bene , penso e penso a come sia potuto succedere.
Cerco di capire dove è che tutto ha iniziato a degenerare , dove è che ho sbagliato?
Penso alla persona che vorrei essere , spensierata ma io sono tutto l'opposto.
Mi faccio pena quando mi trucco e esco fingendo che vada tutto bene , fingendo di stare bene. Provo ad essere la ragazza che vorrei essere.
Esco e mi guardo intorno , guardo le persone e penso che forse anche loro come me fanno solo finta.
Guardo le mie amiche , il mio ragazzo , i miei genitori e mi rendo conto che invece loro di sicuro non fingono, escono e stanno bene sul serio. Tutte le volte che esco penso a quanto sarebbe bello poter uscire senza angoscia, quanto sarebbe bella la mia vita se solo non esistesse ansia
Non ho mai accettato quello che sono , non ho mai accettato la mia ipocondria , il mio disturbo. Mai ,nemmeno per un secondo. Ho sempre cercato di combatterlo , non sempre a testa alta anzi a volte piango per giorni interi ma in ogni caso non lo accetto.
A questo punto però mi chiedo che senso abbia?"

ultima modifica il: 12-05-2019 - 11:25:04
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