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- Dissonanza -
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Cos'è la dissonanza? Cosa si intende per dissonanza cognitiva?

La dissonanza cognitiva descrive quel fenomeno in cui il soggetto ha una credenza che viene messa in discussione dalla realtà, da avvenimenti che sono accaduti all'esterno e che sono in contrasto con ciò che pensa.

Detto in altri termini il soggetto si ritrova di fronte alla possibilità che ciò in cui crede sia sbagliato, specialmente quando si rende conto che aver creduto in quella cosa l'abbia danneggiato.

La dissonanza non ha nulla a che fare con il comportamento emotivo che porta il soggetto a pentirsi di ciò che ha fatto, il soggetto non ha alcuna credenza dissonante, agisce emotivamente contro la sua visione delle cose e una volta passata la tempesta emotiva riflette e si sente in colpa per ciò che ha fatto, questo fenomeno non ha nulla a che fare con la dissonanza, al più si può parlare di conflitto interno fra emozione e ragione.

Di fronte a questo scenario il soggetto reagisce in diversi modi, fra i più comuni c'è il rifiutare la realtà, ma vedremo meglio nel dettaglio piú avanti.

La dissonanza è possibile solo se il soggetto riesce a fare questo collegamento fra l'evento esterno e la sua credenza, cioè se percepisce una realtà esterna che mette in discussione ciò in cui crede, cosa non affatto scontata.

Non c'è dissonanza cognitiva se il soggetto non arriva mai a pensare che ciò che crede possa essere sbagliato.

Infatti un ottimo modo per difendersi dalle dissonanze è proprio quello di rinchiudersi nella propria visione delle cose, ignorando la realtà esterna e i suoi feedback e continuare a concentrarsi solo sulle proprie convinzioni.

Prima di continuare è necessario fare chiarezza fra dissonanza e conflitto, due fenomeni che possono essere correlati ma che sono concettualmente distinti.

Il conflitto emotivo si prova nel momento in cui ci sono stimoli che portano a provare emozioni contrastanti (positive e negative) allo stesso momento.

Ad esempio è un conflitto il fatto che un vostro genitore sia morto ma con la sua morte vi abbia lasciato un'eredità che vi risolve un sacco di problemi, il soggetto percepisce tale morte in modo conflittuale.

Oppure è un conflitto lasciare una persona a cui siamo affezionati ma che ci fa soffrire, l'evento di lasciarla ci fa provare allo stesso tempo emozioni positive e negative.

La dissonanza è il fenomeno in cui un evento esterno mette in discussione ciò in cui crediamo e ciò ci fa stare male per una serie di motivi, il conflitto è provare contemporaneamente emozioni positive e negative per un stesso evento.

Questi due fenomeni tendono ad incatenarsi perché solitamente il soggetto risolve il conflitto con autoinganni, ma questo autoinganno prima o poi esce fuori portando ad una dissonanza cognitiva.

La dissonanza quindi si prova solo nel momento in cui il soggetto vede e percepisce che un evento esterno è in netto contrasto con la sua credenza, che la falsifica parzialmente o totalmente la sua visione delle cose.

Si parla invece di cecità alla dissonanza quando il soggetto non lo vede, continua a credere in qualcosa nonostante la realtà intorno gli "urli" che la sua credenza è parzialmente o totalmente errata. La cecità alla dissonanza è favorita da chiusura mentale, da un soggetto che non è curioso, non è scettico, è convinto e crede che ormai tutte le risposte siano dentro di sé e ciò che sa è perfetto/vero.

Il fenomeno della dissonanza non va confuso con quello della psicopatia, cioè quando c'è una credenza che fa provare dolore al soggetto e che il soggetto tenta di eliminare con l'autoinganno o di non pensarla distraendosi.

Una dissonanza può evolvere in psicopatia se il soggetto ci pensa spesso e non riesce a risolvarla, soffrendone.

Un conto è avere una credenza e ritrovarsi la realtà che la falsifica, che tenta di buttarla giù e con essa tutto ciò che abbiamo costruito ed è collegato a quella credenza, un conto è avere già una credenza che fa soffrire e dal quale si cerca di liberarsi o fronteggiare.

 

La dissonanza si può descrivere in modo elencato. Facciamo degli esempi.

Primo esempio:

  1. Credenza "Se spendi tanto ottieni tanto" o "ciò che ottieni è proporzionale a quanto spendi"
  2. Evento "ho speso 1000€ per il miglior telefonino sul mercato e ora lo uso facendo foto o provando tutte le funzioni" o "un mio amico ha speso 1000€ per il miglior telefono sul mercato e io ora lo sto visionando" (questo passaggio vuol dire solo che il soggetto in qualche modo ha modo di sperimentare direttamente o indirettamente la propria credenza nella realtà, anche solo guardando altri farlo)
  3. Realtà "ho scattato una foto ed è uscita inferiore a quella di un mio amico che ha preso un modello differente per 500€"

Secondo esempio:

  1. Credenza "mia madre è buona"
  2. Evento "sono andato da mia madre e lei mi ha offeso dicendomi cose che mi hanno fatto soffrire e che una persona buona non direbbe mai"
  3. Realtà "mia madre è stata cattiva"

 

 

 

Cosa succede ora? La dissonanza può essere risolta in tre modi:

 

 

Riprendendo l'esempio della madre buona potremmo dire che il soggetto di fronte alla realtà dissonante può reagire in tre modi diversi a seconda della personalità del soggetto:

- se segue la strada dell'aggiustamento il soggetto finirà per pensare "mia madre è una persona che a seconda dei casi può essere buona o cattiva con me";

- se segue la strada del rifiuto il soggetto potrebbe pensare "non è vero che mia madre è stata cattiva, non è successo" o "me lo sono meritato" o ancora "è stata colpa di altre persone che l'hanno fatta arrabbiare, lei non c'entra";

- se segue la strada del rifiuto della credenza il soggetto potrebbe pensare "mia madre è cattiva".

 

 Ma a volte guardare la realtà fa male ed è per questo che i soggetti di fronte alla dissonanza la risolvono con un ulteriore autoinganno.

Un esempio di ulteriore autoinganno potrebbe essere quello del fumatore, che inizialmente fuma perché si autoconvince che lui è il classico "mio nonno ha fumato e campato 100 anni", poi muore un conoscente di cancro ai polmoni ed entra in dissonanza perché ha paura che forse non sarà colui che campa 100 anni e si autoconvince che è meglio morire di cancro e godersi la vita non che smettere di fumare e fare una vita di merda.

In sinteschiusura e rifiuto lasciano il soggetto in una fase di distorsione di realtà che lo porterà nuovamente a future dissonananze, mentre l'aggiustamento è l'unica risolutiva che aiuta il soggetto a non avere ulteriori dissonanze perché la sua credenza rispecchia la realtà, sviluppando una visione non distorta.

 

Le dissonanze hanno tutte la stessa origine, una visione distorta del mondo, visione che nasce in tanti modi uno di questi è un autoinganno a seguito di una precedente dissonanza.

 

Arrivati a questo punto resta un ultimo punto da approfondire, quello che riguarda la confusione fra conflitto e dissonanza.

Un conflitto è tale se il soggetto sente un'emozione che lo spinge in una direzione e al tempo stesso un un'emozione che lo spinge ad una direzione opposta.

Un esempio potrebbe chiarire meglio questo punto.

Riprendiamo l'esempio del fumatore, immaginiamo che il fumatore non abbia trovato nessun autoinganno efficace e viva ogni sigaretta in modo pienamente cosciente che ciò che sta facendo non fa bene.

Questo soggetto, non avendo alcuno autoinganno che lo proteggie, ad ogni sigaretta vive un conflitto interiore, da una parte c'è il piacere del fumo, l'atto piacevole e il benessere che prova nel suo rituale, dall'altro lato il sapere che ciò che si sta facendo porterà a malattie, invecchiamento della pelle e tutta una serie di conseguenze negative per il suo futuro.

Mentre sarebbe dissonanza se il soggetto da una parte crede che il fumo non fa male e dall'altra inizia ad avere una serie di "attacchi" dalla realtà che lo svegliano in tal senso, persone care che si ammalano, altre che muoiono, altre che presentano gravi compromissioni dell'apparato respiratorio.

Solitamente l'esempio sul fumo è quello più usato ma paradossalmente usato male, infatti il conflitto e la dissonanza sono due cose completamente differenti.

 

Quali sono le emozioni principali che si provano durante una dissonanza?

 

- senso di colpa per aver sbagliato, aver pensato qualcosa che non era valido e in qualche modo ha avuto un peso nella nostra esistenza portandoci ad azioni e scelte altrettanto sbagliate;

- dominio, ci sentiamo stupidi, schiacciati da chi ci fa notare l'errore, specialmente se questo non ce lo dice in modo umile o diplomatico

- pensiamo allo sforzo da fare per migliorare la nostra visione, correggere la credenza erronea, specialmente se tale credenza modificata fa un effetto domino e ci mette di fronte a tante altre possibili realtà da modificare. Mettere in discussione qualcosa ci mette di fronte alla dura realtà che forse dovremmo rimettere in discussione molte cose.

 

 

 

 

FINO A QUI

 

 

 

Questo è psicopatia? Una realtà che genera dolore, a cui non conviene pensare.

- pensare a ciò che si è fatto impulsivamente e l'analisi delle conseguenze, suggerita da sé o suggerita da altri, rendendosi conto che si è sbagliato facendo dei danni a sé o agli altri;

- ricordare tutto ciò che si vorrebbe avere e non si ha

- tutti gli errori del passato

- tutto ciò che non si sta facendo e il futuro che non ci stiamo costruendo

 

 

Conflitto

Dissonanza 

Psicopatia

 

La triade del dolore umano

 

 

il conflitto fra ciò che voglio e la realtà

la dissonanza è fra ciò che credo e ciò che è la realtà?

 

andiamo incontro al piacere

fuggiamo dal dolore

in quanti modi possiamo fuggire dal dolore?

 

 

La dissonanza fra "ciò che voglio fare ora" "ciò che ne conseguirà mi danneggerà"?

Dissolutezza

 

 

ipocrisia da temperanza e impulsi, mi comporto se cedo agli impulsi in un modo che potrei giudicare negativo

 

 

Voglio avere quella cosa, non riesco ad averla. Questa credenza mi fa male? Potrebbe andare a modificare l'idea che ho di me come una persona di valore.

 

 

Si parla di dissonanza cognitiva nel momento in cui il soggetto si ritrova con pensieri e credenze inconciliabili fra loro. La dissonanza è tale perché la persona crede due cose che percepisce non poter essere valide/vere allo stesso tempo.

Facciamo un esempio, una persona vede che il proprio partner l'ha tradito ma al tempo stesso crede che il proprio partner la ami, nella sua mente queste due credenze sono inconciliabili perché la persona pensa che se ami non tradisci.

Questa dissonanza può essere risolta solo in tre modi:

- il soggetto si autoconvince che il tradimento non c'è stato, che non è stato tradito, si nega la realtà;

- il soggetto si autoconvince che in realtà non è amato, che il tradimento è la dimostrazione che non c'è amore dall'altro lato;

- il soggetto rivede la sua percezione di inconciliabilità e inizia ad accettare e maturare l'idea che forse si può tradire anche quando si è innamorati o si ama qualcuno.

 

 

La dissonanza è una triade, le due credenze sono percepite inconciliabili perché c'è una terza credenza che spinge il soggetto a vedere quei due fenomeni come impossibili nel loro coesistere.

La prima domanda che conviene porsi a questo punto è "perché esistono le dissonanze?" la risposta è che, premettendo che ciò che il soggetto crede non sia errato o un'illusione, il soggetto ha una percezione distorta e ingenua della realtà che gli impedisce di capire il nesso fra quei due eventi e che in realtà possono coesistere.

Scavando nelle dissonanze si scoprirà una costante, il soggetto pensava che la realtà andasse in un modo quando in realtà va da tutt'altra direzione.

 

 

 

Le dissonanze hanno tre modi di essere risolte, come già detto nell'esempio precedente:

- la prima è quella della negazione, si nega una delle due credenze alla base della dissonanza o la si trasforma in modo che non sia più dissonante;

- la seconda è che ci si sveglia per comprendere la realtà, sviluppare una visione migliore degli eventi che ci faccia capire perché in realtà quei due eventi possono coesistere;

- la terza, è accorgersi che in realtà non c'era nessuna dissonanza perché una delle due credenze o entrambe erano frutto di un'illusione o un fraintendimento, indagando meglio si scopre che non è come si pensava.

 

 

 

Il fenomeno della dissonanza solitamente viene confuso con quello dei conflitti, interni e dell'impulsività ad esempio il fumatore quando scopre che il fumo fa male ed è in lotta fra il piacere del presente e le conseguenze negative del futuro.

Questo fenomeno non ha nulla a che fare con la dissonanza cognitiva. 

 

ultima modifica il: 05-06-2020 - 10:28:16
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