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- Intrusività -
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Cos'è l'intrusività dei pensieri? Cosa sono i pensieri intrusivi?

Si definisce intrusivo un pensiero che si forma nel mente ma che non si accetta e si preferirebbe scacciare e non partorire.

Per comprendere l'intruisività è necessario tenere a mente che ogni pensiero che facciamo si basa su uno di questi tre punti:

- inconscio, il nostro inconscio è in grado di mandarci contenuti emotivi che possono basarsi su immagini o quant'altro, un contenuto su cui non c'è controllo;

- pensiero reattivo o automatico, non abbiano un controllo totale sui pensieri, la nostra mente è progettata per reagire a determinati stimoli (effetto priming) a prescindere che lo desideriamo o meno e ciò che pensiamo in misura minore o maggiore è comunque influenzato da ciò che abbiamo intorno. Sia dalle emozioni ma anche dalla percezione che abbiamo delle cose, ogni qualvolta guardiamo alla realtà intorno a noi veniamo "stimolati" per pensare a prescindere che lo desideriamo o no, rispondiamo all'ambiente con un pensiero che per questo viene definito automatico perché è imprescindibile da ciò che siamo, da come pensiamo e da come siamo stati condizionati e su questo non c'è controllo;

- pensiero attivo, la persona ha degli obbiettivi, ha dei desideri e dei bisogni che la spingono a pensare a determinate cose e produrre intenzionalmente un pensiero per il raggiungimento di questi obbiettivi.

 

I primi due punti ci fanno comprendere come una parte significativa del nostro pensiero sia al di fuori del proprio controllo, per quanto una persona possa tentare di non pensare a qualcosa e anche riuscirsi una parte di lei non obbedisce a questo ordine.

Questo ci fa comprendere come, a differenza di quello che comunemente si pensa, i pensieri intrusivi nascano dal fatto che il soggetto non sia in grado di accettare e/o elaborare questi pensieri.

Ogni persona è predisposta all'intrusività, una persona che non ha problemi con questi pensieri è perché ha sviluppato un modo di elaborarli.

Detto in altri termini ogni soggetto sperimenta continuamente pensieri intrusivi che sfuggono al suo controllo ma diventano un problema solo nel caso questi non vengano accettati o se il soggetto non è in grado di elaborarli.

Un errore che si potrebbe fare verso pensieri intrusivi non graditi è quello di tentare di spegnerli rischiando di entrare in un circolo ossessivo che al limite finirebbe solo con l'alimentarli, la domanda migliore da farsi è "perché questo pensiero mi fa soffrire? Perché non lo accetto? Cosa posso fare affinché questo pensiero non mi faccia più soffrire?".

Da qui si parte con l'elaborazione che potrebbe andare in modo diversi come ad esempio una persona che si rende conto che c'è qualcosa da cambiare oppure che punta a definire una strategia di coping che supper non cambi nulla non la faccia più soffrire con quel pensiero.

Se la persona non è in grado di elaborare questa intrusività è necessario rivolgersi ad uno specialista senza sperare che si risolva da sola con l'effetto tempo.

Qual è la differenza fra intrusività e rimuginazione? L'intrusività ci dice che alcuni pensieri insorgono a prescindere dalle intenzioni del soggetto mentre la rimuginazione ci dice che una persona non accetta qualcosa del suo passato, in alcuni casi questi fenomeno potrebbero coesistere se alla mente del soggetto si presenta in modo intrusivo un contenuto del passato che il soggetto non accetta parlando in questo caso di rimuginazione da pensiero intrusivo.

 

 

 

 

Un esempio di intrusività da fumo:

class="messageTitle">"Pensieri ossessivi in background quando si smette di fumare

class="messageBody">
Ciao a tutte e tutti,
Ho fumato la mia ultima sigaretta ieri alle 14.
Ho 37 anni, e ho fumato un pacchetto al giorno per 20 anni.... Insomma, non proprio una fumatrice soft....
Quindi ho appena trascorso 24 ore senza fumare.
Il mio livello di motivazione è molto alto. Potrei elencarvi innumerevoli motivi alla base di questa decisione ma non voglio annoiarvi. Vi dico solo il motivo principale: quello di voler essere una persona libera e non più una tossicodipendente la cui vita è regolata e lentamente distrutta da una sostanza.
Ancora non ho sintomi fisici da astinenza. Ma ho il pensiero ossessivo della sigaretta, che è come se mi girasse in background. Mi tengo occupata, mi interesso a quello che faccio, quindi non sono poco partecipe o assente, anzi sono coinvolta nelle cose. Eppure è come se la mia mente girasse parallelamente su questo binario e su un secondo binario in cui si ripete ossessivamente: "sto smettendo di fumare". Non si ripete neanche: "Ah, quanto vorrei una sigaretta!" ma ossessivamente che io sto smettendo di fumare. Io per ora ancora non sto combattendo col desiderio di accendermi una sigaretta, per ora riesco a disgregare subito questo pensiero dicendo che è davvero da dementi farlo, a fronte di tutti i motivi per i quali voglio smettere.
Da cosa dipende questa cosa della "voce" in background? Chi ha smesso ed è riuscito mi può raccontare se ha sperimentato questa cosa e se ha trovato qualche modo per attenuare questa voce?"
 
 
La persona chiama erroneamente ossessioni quelle che sono invece intrusioni, intrusioni che nascono dall'inconscio e dal condizionamento che il fumo ha portato per anni. Qui l'intrusività crea problemi perché la persona desidera smettere e meno ci pensa più sarebbe facile, cosa che il pensiero intrusivo ostacola.
 
Perché l'inconscio si comporta in questo modo? Sono diversi i motivi:
- ansia e meccanismo difensivo
 
APPUNTI:
 
"vi capita di avere di fare pensieri come dire ke state facendo gesti brutti tipo uccidersi .......e vi destabilizzano vi mettono paura ansia "
 
 
 

DA RIVEDERE

Nel linguaggio comune il termine pensiero intrusivo non è diffuso, si usano al suo posto termini come ossessione o pensieri automatici per intendere quei contenuti mentale che la persona non richiama consciamente ma che emergono dall'inconscio e che non accetta/trova fastidiosi.

L'AB sceglie di ridefinire questo fenomeno del pensiero indesiderato esclusivamente con il termine intrusivo

 

Un pensiero automatico è un immagine, una frase, una qualsiasi contenuto mentale che balena nella mente della persona. Questo accade perché il cervello non è una singola entità, ma un insieme di parti, in alcune di esse risiede la coscienza, altre invece lavorono in modo separato ed autonomo (pensate al fatto che c'è una parte del vostro cervello che regola il battito cardiaco, parte a cui non avete alcun accesso conscio), queste parti vengono considerate nel loro insieme inconscio.

Questo inconscio ha la possibilità di mandarci questi contenuti mentali, farli arrivare alla nostra coscienza, per questo si parla di pensiero automatico perché la persona consciamente non ha fatto nulla è stato il nostro inconscio, in una sorta di automatismo, a mandarcelo.

Questo dimostra l'inevitabilità e l'impossibilità di gestire/impedire che tale fenomeno si manifesti. La maggior parte dei pensieri automatici sono di origine condizionata, quindi teoricamente se una persona riuscisse a decondizionarsi o a comprendere quale è lo stimolo che li genera potrebbe intervenire, in ogni caso per quanto una persona tenti di arginare questo fenomeno continuerà ad averci a che fare inevitabilmente.

Può accadere che questi pensieri automatici vengano accettati ma potrebbero anche non esserlo, persone che non reputano accettabile che parte della loro psiche produca questo genere di contenuti, persone che hanno una percezione ferrea delle regole e delle norme in alcuni contesti.

 

Questo trasforma un pensiero automatico in intrusivo, un pensiero automatico che non viene accettato dalla coscienza generando risentimento ed altre emozioni e sentimenti negativi.

 

Abbiamo parlato di un generico pensiero intrusivo, ma nello specifico i possibili pensieri intrusivi sono:

- ricordo intrusivo, nella mente della persona balena un ricordo di un evento negativo e scomodo, un ricordo che desidera cancellare e che non accetta di continuare a ricordare;

- azioni intrusive, la persona ad esempio si ritrova un contenuto audio che le suggerisce di uccidere le persone che la fanno soffrire, o vede stesso intento nel fare azioni che non accetta come uccidere qualcuno, rubare, etc..;

- emozione intrusiva, questa è più complicata e verrà esaminata nel dettaglio nel corso dell'articolo;

- contenuto generale intrusivo, un qualsiasi cosa che sia scollegato e non sia immediatamente categorizzabile ma comunque percepito come intrusivo.

 

 

Cosa succede nel momento in cui una persona percepisce come intrusivo un pensiero automatico? Ci sono due probabili conseguenze:

- la prima è che questo tentantivo di controllo, di spegnere qualcosa di inconscio e di automatico sortisca l'effetto contrario, finendo per rendere questo contenuto ancora più vivido e frequente;

- la seconda è che se la persona è paranoica, potrebbe iniziare a nutrire dei dubbi, specialmente sul versante "azioni intrusive" iniziando a porsi dubbi come "e se poi facessi una cosa del genere", come se la deduzione fallace che vi è dietro fosse "se una parte di me l'ha pensato forse è anche in grado di farlo".

 

Questi due punti ci fanno comprendere come un semplice pensiero automatico possa in alcune personalità diventare fonte di destabilizzazione e disturbo, sia nel campo dell'intrusività ma anche sconfinando nel campo della paranoia, pensieri che potrebbero far nascere dei dubbi. 

 

Ci sono diversi livello di intrusività, si passa dal pensiero intrusivo che da fastidio ogni qualvolta si presenta, a quello che non si accetta, si tenta di combatterlo e lo si potenzia, fino ad arrivare all'intrusività che genera paranoia.

Potremmo affermare che il pensiero automatico coinvolge ogni persona, la maggior parte di queste non ha problemi con questi pensieri, sia perché sa come difendersi "sono solo pensieri che vengono da chissà dove" sia perché non ha una personalità paranoica o eccessivamente rigida.

Ci sono persone che non accettano nemmeno l'idea di avere un contenuto automatico del genere, persone che sono sensibili al minimo dubbio che questo pensiero potrebbe scatenare generando il fenomeno dell'intrusività.

Questi due problemi conviene analizzarli in modo distinto da non necessariamente si presentano contemporaneamente. Nel primo caso per superarlo è necessario che la persona rivaluti la sua rigidità, che riesca a far passare delle idee come qualcosa di umano ed inevitabile. Pensiamo ad una donna eccessivamente romantica che nel solo momento in cui ha dei pensieri automatici di desiderio ed eccitazione verso qualcuno di diverso dal partner potrebbe iniziare ad odiarsi, a non accettarlo perché nella sua mente c'è un assoluto divieto di fare qualsiasi di queste cose, arrivando ad esserne perfino disturbata, altre persone sanno semplicemente che fa parte dell'essere umano avere questo genere di pensieri e quindi riescono ad accettarlo e farselo scivolare addosso, qualsiasi sia questo pensiero automatico come contenuto pedofilo, omicida, di tortura, vendette, sono solo pensieri automatici originatasi nei modi più disparati nel proprio inconscio e non sono indicatori nella descrizione della personalità.

 

Lo sviluppo paranoico dell'intrusività lo si elimina semplicemente eliminando la componente paranoica stessa.

 

Le emozioni intrusive scattando quando alcune emozioni si presentano in modo automatico o scollegato, la persona potrebbe percepirle come un impedimento, un ostacolo potenziando il loro impatto negativo, pensiamo ad una persona che in una giornata che è prevalentemente positiva, ha un'umore alto, all'improvviso avverte emozioni negative come di ansia che non riesce a spiegarsi in nessun modo, che provengono da qualche condizionamento del passato, la persona potrebbe comincia a pensare "ma perché ora ci sono queste emozioni che mi contaminano una bella giornata? Perché mi capitano queste cose? Non lo accetto" finendo con il potenziare un effetto negativo, ignorarlo ed attendere che passasse sarebbe stato probabilmente più efficace.

La strategia migliore da applicare in questi casi è quella di ignorare e decondizionare in un secondo momento, facendo in modo che nel futuro accada sempre meno frequentemente.

 

 

La differenza fra pensiero intrusivo e pensiero rimuginativo. Il pensiero intrusivo nasce da pensieri automatici mentre il pensiero rimuginativo nasce da tentativi fallaci di elaborazione.

 

Racconto sull'intrusività che sfocia anche in paranoia:

Sto con un ragazzo da più di due anni e mezzo, fino a giugno dell'anno corrente ero la persona più felice del mondo,lui era la mia sicurezza, il mio futuro, tutto ciò di cui avevo bisogno. 
Da qualche tempo però, iniziavo a sentirmi trascurata, pensavo che lui non avesse più interesse per me, perchè a parere mio non mi dava più le attenzioni che mi dava una volta. 
Un bel giorno ci siamo ritrovati a discutere per questo motivo, e in quel momento mi sono chiesta se lo amavo seriamente o no perchè ero incredibilmente arrabbiata con lui. Da quel momento non faccio altro che pormi questa domanda, ed ormai sono più di cinque mesi; 
24 ore su 24, 7 giorni su 7 è diventata il mio pensiero fisso.. inizialmente avevo degli attacchi di panico, accompagnati da pianto, perchè ero spaventata dal fatto che quella domanda mi entrava sempre in testa anche se contro la mia volontà. In seguito iniziarono a venirmi in mente dei flashbacks in cui c'erano dei posti in cui siamo stati io e il mio fidanzato, e questi flashbacks mi creavano un ansia incredibile. 
Dopo i flashbacks i pensieri intrusivi sono aumentati. Adesso il mio cervello è completamente in tilt, sto pensando al mio ex che mi ha fatta soffrire molto, ma è stata una storia che per me non ha significato così tanto come quella che ho adesso.
Sto provando gli stessi sentimenti spiacevoli che provavo quando stavo col mio ex, e il mio cervello sembra che voglia farmi credere che io ne sono ancora innamorata, quando so benissimo che è una cosa perfettamente immorale. 
A volte vorrei piangere, vorrei addormentarmi e non svegliarmi più, perchè quando mi sveglio sto ancora peggio di come stavo prima di addormentarmi. 
I pensieri ossessivi che ho mi coinvolgono anche a livello emotivo, facendomi sentire uno schifo, e a volte come se fossi totalmente persa.
A volte sento come se la mia testa fosse vuota, anche se questa sensazione di vuoto è accompagnata da un grande dolore.
In alcuni momenti però ho dei lampi di lucidità in cui mi accorgo che non posso vivere senza il mio fidanzato e che i pensieri che ho sono talmente assurdi da farmi chiedere come faccio a pensarli. In altri invece sono talmente euforica da pensare che sono completamente "guarita", ma appena lo credo mi viene un senso di colpa che non passa più ..
Mi sta seguendo una terapista del consultorio della mia città .. ma ancora non abbiamo iniziato la terapia vera e propria. Mi sento un po' presa in giro da lei, perchè mi reco da lei da circa 2 mesi e ancora non ha fatto niente per farmi sentire meglio, parliamo soltanto del mio passato e dei miei punti di vista su certe cose .. 
Mi sento crollare il mondo addosso, a volte credo che potrei lasciare il mio fidanzato per una sofferenza che non sento neanche mia .

Le illusioni del romanticismo, la paranoia hanno portato a questa situazione in cui un solo dubbio è stato in grado di mandare la persona in "tilt" e il bisogno di ritornare alla certezza l'ha spinta ad avere una serie di pensieri automatici da cui non è più in grado di uscire.

 

 

Un altro esempio di intrusività da personalità:

"Da qualche settimana mi uccide il pensiero ossessivo di voler diventare trans. Soffro di attacchi di panico da oramai 3 anni e questi sono venuti fiori in tutta la loro forza dopo aver detto ai miei genitori di essere gay. Certo anche il periodo precedente non è stato facile....ho avuto per mesi somatizzazioni continue. Mi ero convinto di avere un tumore al cervello e ho fatto mille analisi a riguardo. Poi mi ero convinto di avere un qualcosa alla pancia e sono seguite gastroscopie, colonscopie, ecografie e mille altri accertamenti....ho intrapreso un percorso con una piscoterapeuta da qualche mese proprio per sconfiggere i miei attacchi di panico che ultimamente mi impedivano di vivere. Da qualche settimana è venuta fuori questa ossessione terribile del trans. Inizialmente ci pensavo 24 ore su 24, poi ho guardato su mille siti internet come si facesse a capire di voler essere transessuali e mi sono documentato a fondo sul doc a riguardo...chiaramente le rassicurazioni non sono mai sufficienti e anche la psicologa che mi dice che non è importante il contenuto del doc ma il fatto di avere il doc non sono bastate. Passano dei giorni in cui mi sento bene e l'ossessione sembra lontana e altri in cui invece quando si presenta avverto una forte stretta allo stomaco e il reale desiderio di vomitare".

 

Alla base dell'intrusività più che il risentimento c'è la paura istrietica? Non tanto per sé ma per quello che potrebbero pensare gli altri? Ad esempio le instrusioni paranoiche a carattere omosessuale, e se fossi omosessuale? 

La correlazione fra vuoto esistenziale e pensieri automatici

APPUNTi:

I più rilevanti sono quelli in cui il nostro corpo può diventare stimolo, si pensi all'ipocondriaco che si focalizza sul battito del suo cuore, come potrà mai scappare dal suo cuore? Battito del cuore che va a stimolare la sua "paura mai elaborata della morte", che porta nella nostra mente quei stessi pensieri che si tenta costantemente di seppellire, di ignorare perché non li accetta e non può modificarli, dato che non hai mai elaborato la questione "morte".

Si pensi anche al paradosso per cui se mi focalizzo sul mio cuore, una minima paura lo accellera, ma l'accelleramento stesso che mi fa impaurire maggiormente, attivando così un escalation che se non stabilizzata porterà ad un attacco di panico, attacco di panico che riporterà alla mente quei stessi pensieri intrusivi di morte.

 

- intrusività che causa un loop,il fatto di non accettarlo e tentare di eliminarlo o di fare in modo che non si ripeta più tende ad avere l'effetto opposto.

- intrusività inconscia da condizionamento, è tanto più intensa quanto l'inconscio ha terreno psichico e si basa sul fatto che è l'inconscio stesso che per difendersi manda immagini o pensieri che la persona ritiene intrusivi, si pensi alla guida dell'automobile e sale l'angoscia (cioè un'ansia inconscia) e questi pensieri o immagini di incidente imminente di morte, come se l'incoscio in questo modo si difendesse.

 

 

"Quando non niente da amare, nessun dovere da fare, niente su cui fantasticare, ecco che la mente riempie quel vuoto con dei pensieri automatici i quali riemerogono da un mondo inconscio dimenticato e rimosso e possono essere fonte di dubbio e di conflitto generando rimuginazione, paranoia disturbi. I pensieri automatici divorano le personalità irrazionali che non hanno nessun dover e nessuna passione che li distragga. Pensieri automatici e distrazione. Pensiero Automatico Latente. Facilitato dall'umore. L'umore è un accellerante andando ad attivare i vari emotori. Cos'è il PA? Il PA è l'abbreviazione di pensiero automatico, il quale conviene distinguerlo. Nella quotidianità vengono confusi col l'ossessioni. PA ed emotori del pensiero Pensiero automatico e ragionamento standard. Effetto Stroop, uno dei possibili conflitti fra PA ed IO. Il pensiero automatico è ciò che va a comporre il ragionamento euristico, in cui l'individuo o non investe in un ragionamento approfondito o non ha la possibilità di farlo, quindi o si ricerca l'economia mentale affidandosi all'istinto o al recupero di un ragionamento già effettuato in un contesto simile, oppure c'è un limite originato da un blocco dello sviluppo secondario in cui l'individuo non ha la possibilità di effettuare un'analisi più approfondita limitato da delle convinzioni e da delle lacune. PA causato da Cecità da PDNC o da economia del pensiero. Il PA non equivale automanticamente a disturbi, anzi come già ripetuto in vari articoli il PA va a costituire il pensiero di personalità irrazionali anche felici (caso limite), il PA ha dei rischi e spiega perchè alcune persone sviluppino disturbi i quali possono essere spenti risalendo all'origine o cercando di modificare i PA o sostituendo tale metodo. PA e loop. PA egodistonici e egosintonici. Il pensiero automatico non va gestito ne cercato di controllare illusoriamenteo, il pensiero automatico conviene spegnerlo e sostituirlo, risalendo alla sorgente, eliminardo la schizofrenia, eliminando gli elementi che entrano in conflitto. PA negativi

 

[intrusività da non accettazione e paranoia, intrusività da non accettazione della perdita?]

 

ultima modifica il: 23-05-2017 - 13:38:31
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