Serie di
racconti per favorire la
crescita personale o la
stabilizzazione:
1)Qualche anno fa assunsi un carpentiere per restaurare una
vecchia casa colonica. Ricordo in
particolare modo una sua giornata
molto
difficile: aveva appena finito un turno massacrante ed il geometra gli aveva fatto perdere un’altra ora di
lavoro, quello stesso giorno la sua sega elettrica aveva smesso di
funzionare e, ciliegina sulla
torta, il suo furgone malandato si era
rifiutato di partire quando finalmente era pronto per tornare a casa (e chi è questo…
sfiga-man?!).
Decisi allora di riac
compagnarlo con la mia auto. Sedeva al mio fianco, in un silenzio di
pietra. Quando arrivammo mi invitò ad entrare per
conoscere la sua
famiglia. Mentre camminava
verso la porta di casa sua, si fermò brevemente vicino ad un
piccolo albero e toccò le punte dei rami con entrambe le mani.
Quando aprì la porta la sua faccia abbronzata sorrise
felice: sem
brava un uomo
completamente diverso. Strinse in un tenero abbraccio i suoi due
piccoli bambini e diede un bacio a sua moglie. La serata trascorse
tranquilla tra
chiacchiere e risate.
Più tardi il carpentiere mi riac
compagnò alla macchina. Passammo nuovamente vicino all’albero e non riuscii a trat
tenere la mia
curiosità. “Cosa ha di
speciale quell’albero? Un minuto prima di entrare in casa sem
bravi immerso nelle tue
preoccupazioni e subito dopo eri un altro uomo“.
“Oh, quello è il mio albero dei guai” replicò. “
Io so che non
posso evitare i guai e le
preoccupazioni al
lavoro, ma una cosa è
certa, non sta scritto da nessuna parte che debba portarmi questo macigno a casa e
condividerlo con mia moglie ed i miei bambini. Così
io prendo i miei guai e li appendo all’albero ogni sera quando torno a casa. Poi la mattina li riprendo di nuovo. La cosa divertente è che” il carpentiere sorrise “quando esco la mattina per riprenderli, ne trovo
sempre meno di quelli che ricordo di aver appeso la sera prima” e poi, con sguardo complice
concluse “deve esserci qualche animale che se li porta via: ma non
credo metterò trappole“.
Quella sera imparai anche
io ad appendere le mie
preoccupazioni all’albero dei guai.
fonte
efficacemente.com