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Cos'è l'attrazione?

Si definisce attrazione quel fenomeno che nasce dalla previsione di piacere, cioè il soggetto inizia a desiderare e volere di andare verso (sia in termini di spazio che di tempo) ciò che ritiene possa essere una fonte di piacere.

Quando l'attrazione fra due soggetti è reciproca si parla di affinità.

L'attrazione nel linguaggio comune viene chiamata "la chimica", per descrivere come qualcosa avvenga e li spinga in una data direzione.

L'attrazione è un sentimento che non necessariamente è pienamente consapevole, quanto più la persona ha una visione chiara di quello che le piace quanto più capirà esattamente perché è attratta da qualcosa, viceversa il sentimento di attrazione potrebbe essere vissuto a livello semiconscio o inconscio dove il soggetto sente questo potere attrattivo come un magnete, anche se non sa spiegarselo esattamente proprio perché a livello conscio non capisce esattamente dove possa essere il vantaggio, l'utile dove sia la fonte di piacere.

Quanto più una persona comprende la realtà che la circonda e conosce se stessa quanto più avrà un sentimento di attrazione conoscio e limpido sul perché stia provando quell'attrazione.

 

A livello esistenziale questo concetto è fondamentale perché spiega l'inizio di ogni volonpositiva, l'inizio di ogni desiderio anche quelli che sono poco chiari alla persona stessa che li sperimenta.

Dal concetto di attrazione evolvono fenomeni che si descrivono come:

- desiderio, la persona avverte chiaramente cosa vuole e perché lo vuole, nella sua mente sa darsi una spiegazione al perché di tutto questo;

- intenzione, il soggetto inizia a pensare ad un possibile piano d'azione;

- volontà, il soggetto inizia ad agire per raggiungere l'oggetto del desiderio o l'oggetto attrattivo (quando non ha chiara la fonte del piacere).

 

Cosa accade quando l'attrazione è reale? Quando interagire con quell'oggetto genera emozioni? Si entra nella fase affettiva, una delle fasi affettive più conosciute e diffuse è quella dell'innamoramento.

 La fase affettiva è quella in cui ci si rende conto che l'attrazione era reale, ma la fase affettiva non nasce necessariamente dall'attrazione in quanto una persona potrebbe provare dell'emozioni come sorpresa, non le aveva previste ma casualmente le ha provate.

 La fase affettiva tende a produrre più o meno rapidamente un affezionamento, cioè si tende a ricercare quell'emozione positiva provata.

Questa fase affettiva sfocerà in un tempo variabile in quello che si può definire come "comprensione affettiva" dove la persona si rende conto di cosa quella cosa può dargli, cosa può farci nella sua esistenza, che ruolo dargli.

Questa scala fatta di tre passaggi la si riscontra in ogni caso, anche se a volte come già detto il primo passo non c'è e ci si ritrova direttamente al secondo per casualità.

Ricapitoliamoli:

- attrazione, previsione di ciò che potrebbe piacere e che spinge per questo ad avvicinarsi;

- affezione, l'interazione produce emozioni come previsto;

- comprensione affettiva, il soggetto si rende conto di come vuole integrare quell'affezione nella sua vita, come voler vivere con quell'oggetto per cui prova affetto e che ruolo dargli.

 

Un esempio di comprensione affettiva, seguendo la scia dell'esempio dell'innamoramento è l'amore, quando una persona capisce cosa vuole dalla persona verso la quale è innamorata.

Il passaggio da affezione a comprensione affettiva è complicato, in quanto la  persona potrebbe non riuscire a capire esattamente come comunicare questo ruolo, come gestirlo, etc... e al tempo stesso potrebbe non essere in grado di gestire le aspettative finendo per soffrirne quando non riesce ad avere ciò che si aspettava, a vivere quell'affetto come pensato.

Rendersi conto di cosa si vuole è facile, realizzarlo meno specialmente se la persona cade nella trappola dell'aspettativa passiva o in credenze come "le cose si fanno da sé, il mondo funziona così" etc..

 

 

Il paradosso di non previsione, non essere attratti da qualcosa perché non si riesce a prevederne il possibile piacere, questo ci fa capire quanto sia fondamentale fare esperienza, aprirsi a tutto ciò che non si conosce per "assaggiare" e migliorare le proprie abilità di riconoscere i potenziale della realtà e avere un'attrazione, perché senza attrazione si rischia di perdere una quota significativa della propria felicità, si rimarrà immobili anche laddove c'era l'opportunità di essere felici con qualcosa che piaceva. 

 

Questo paradosso spiega perché alcune persone in un primo momento dicano "quello non mi piace" e poi invece dopo un po' cambino idea perché assaggiando si rendono conto che il loro modo di vedere quella realtà era errato, non avendoci visto e sentito il piacere possibile non ne erano nemmeno attratti.

Un soggetto che stabilisce in modo certo cosa piace o non piace è da intendere come una persona rigida mentalmente, in quanto l'attrazione si basa su delle ipotesi e anche quando non c'è attrazione è necessario chiederci "quanta esperienza ho fatto a riguardo? Su che base sto asserendo che potrebbe non piacermi".

 

La bufala della legge di attrazione

Desiderare qualcosa non produce nulla, sono le azioni a portarci da/a ciò che ci piace. La legge di attrazione si basa sull'assunto che se desideriamo qualcosa in qualche modo senza che ce ne rendiamo conto inconsciamente iniziamo a fare delle azioni che ci avvicinano ad esso. Questo concetto potrebbe essere anche valido ma che senso ha attendere che prima o poi l'inconscio ci guidi verso ciò che ci piace se consciamente possiamo avvincarci in modo più rapido e incisivo agendo in prima persona e agendo in modo totalmente attivo?

 

La questione dell'inibizione, quando l'attrazione non può fluire in modo lineare

Tutto il mondo dell'attrazione si scontra con l'inibizione, cioè conflitti interni che nascono da paure ed emozioni negative che ci suscitano le stesse cose che ci attraggono. L'esempio di essere attratti da una persona ma aver paura di farsi avanti per il rifiuto.

 

Identità e attrazione

Maggiore è la conoscenza di sé maggiore è la validità e l'utilità dell'attrazione, minore è la probabilità di perdersi opportunità intorno a noi.

 

DA RISCRIVERE

Nel linguaggio comune con il termine attrazione si fa riferimento a quel particolare fenomeno in cui una persona viene spinta verso ciò che trova piacevole e che desidera.

Parlare di attrazione rende ancora più evidente il concetto espresso nell'assioma di piacere, lasciando intendere che non ci sia nemmeno così tanta scelta in quella che è la natura umana ovvero l'essere programmati biologicamente per inseguire il piacere.

 

Questo termine nel linguaggio comune viene usato prevalentemente nell'ambito della sessualità e del desiderio fisico, perché? Probabilmente perché ci si è resi conto che sono diversi i motivi che potrebbero spingere un soggetto a desiderare fisicamente un altro e parlare di attrazione li racchiude. Quali sono? L'AB ne invididua tre:

- bellezza, cioè il soggetto prova una pulsione sessuale verso un corpo che reputa bello;

- feticismo, il soggetto viene attratto da qualcosa in particolare che stimola la sua sessualità;

- innamoramento e fascino, il soggetto tramite la soddisfazione di alcuni desideri viene stimolato mentalmente, come se questa persona in grado di darle ciò che ricerca eserci un'eccitazione sessuale che si manifesta sotto desiderio e attrazione fisica.

 

Quale è la differenza fra attrazione e desiderio? L'attrazione è il momento presente del desiderio e del confronto con il piacere.

A complicare questo fenomeno apparentemente lineare e semplice c'è il libro "the secret" in cui si fa riferimento ad una sorta di legge universale chiamata "legge dell'attrazione".

Qui anche se si usa il termine "attrazione" in realtà si sta parlando di un altro fenomeno che potrebbe esere riassunto con "programmare l'inconscio", che vuol dire programmare l'inconscio?

Vuol dire che una volta che una persona desidera ardentemente una cosa, questo pensiero focalizzato finirà per arrivare anche nel nostro inconscio il quale ci aiuterà nel raggiungere questo obbiettivo, tramite scelte e azioni apparentemente senza senso.

Questo vuol dire che secondo questa teoria, specialmente in quelle scelte istintive o che vengono fatte senza pensare, la persona finirà per ottenere ciò che desidera senza che nemmeno se ne accorga, senza il dispendio classico di energie che invece avrebbe il raggiungimento di qualcosa utilizzando la sfera conscia.

L'AB non scarta completamente questa teoria e vi trova un minimo di fondamento a patto che si tratti di persone intraprendenti, che giornalmente si buttano nella realtà e quindi danno modo a delle azioni fatte sull'istinto di avere una possibile efficacia.

Limitare a desiderare qualcosa e starsene a casa non produce alcun effetto ma se un soggetto giornalmente si butta e si lancia in numerose attività può effettivamente finire per attivare dei meccanismi (complice anche l'esperienza che acquisisce) che lo possono portare nella direzione desiderata.

In ogni caso l'AB scarta questo percorso perché in ogni caso conviene "prendere in mano le redini della propria esistenza" ed agire sfruttando ogni possibile metodo e azione a disposizione e ottenendo così più risultati di chi si limita a desiderare ed essere intraprendente.

 Attenzione a non confondere l'attrazione con questa legge dell'attrazione (che l'AB per comodità ridefinisce come legge dell'intraprendenza), con l'attrazione si fa riferimento alla manifestazione dell'assioma di piacere e del fatto che l'uomo sia spinto verso ciò che gli trasmette piacere

 

Attrazione e il caso limite dell'invalido con arto anputato o altre deformazioni/malformazioni

Un invalido anche se ti è indifferente o alcune cose non ti piacciono può comunque generarti attrazione o innamoramento in altri modi a dimostrazione di come non si debba dare per scontato che un individuo anche con evidenti limiti o problemi estetici venga necessariamente scartato da ogni singola persona.

 

 

DA AGGIUNGERE

- attrazione inconscia, la persona psi rende conto che consciamente l'altro non ha nulla che possa piacergli eppure tende ad essere interessato, tende a ricevere emozioni positive da quella persona. Questo accade perché l'altro in qualche modo stimola emozioni positive condizionate e la persona non riuscendosi a spiegare cosa le stia accadendo tenta di comunicarlo con altre parole perché la persona non si sente attratta consciamente, ha un interesse di natura inconscia che non sa spiegarsi. Esempio, un ragazzo indossa lo stesso profumo che aveva il padre quando lei era innamorata di lui da piccolina, un profumo che le farà attivare delle emozioni positive per quella persona inspiegabili apparentemente.

 - essere attratti da qualcosa che non si può avere, la persona arriva ad averlo con la violenza (tipo stupro, rapina) etc..

 

ultima modifica il: 19-12-2018 - 12:04:25
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