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"In ambito esistenziale le cose non migliorano se non fai niente per migliorarle"

BOZZA

Perché è così fondamentale saper cosa fare per cambiare e migliorare? La realtà umana e sociale è complicata e solo se riesci a fare alcune cose le fai, non è come per altre cose più semplici che anche a caso ce la si fa, o capisci e agisci in modo efficace (avendo anche sviluppato le abilità per farlo) o fallisci nella maggior parte dei casi

Perché alcune persone si illudono che il tempo migliori le cose? perché le persone prendono ad esempio casi in cui le cose migliorano spontaneamente come nelle malattie o come interruzioni momentanee e da lì generalizzano pensando che se accade in alcune cose allora accade anche in ogni altra parte ma non è così.

Cosa vuol dire migliore? Cosa si intende per migliorare?

Migliore come giudizio per indicare l'esisto di un confronto, si indica come migliore ciò che risulta "vincere" il confronto diretto e peggiore il perdente.

Si legga confronto per approfondire.

 

Chi utilizza questo termine potrebbe essere un disadattato che sta iniziando a considerare come poter iniziare un percorso di adattamento, capire gli errori o sviluppare le abilità che mancano.

 

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DA CANCELLARE

 

Tutto la crescita si basa sul concetto di migliorare giorno per giorno, volta per volta.

Migliorare è ciò che ci porta verso il nostro scopo, ciò che segna la nostra stessa esistenza, quindi come comprendere questo concetto se non confrontandolo con lo scopo che l'AB pone.

La teoria sull'AB sulla felicità ci parla di uno stato di continua assenza di sofferenza in cui contemporaneamente c'è una continua presenza di gioia.

Alcune persone potrebbero pensare che nel momento in cui una persona raggiunge questi due stati è arrivato, continuare su quella strada, fermarsi, fissare il tutto ed è fatta. 

Come se migliorare fosse fino ad un certo punto, dopo di che è finita la scalata.

A parte che il cambiamento potrebbe distruggere tutto con il tempo e quindi il rischio è quello che si ricada a piedi della scalata e riniziare tutto da capo ma quello che l'AB trova in queste affermazione è che la persona ha una visione dell'esistenza fatta di traguardi, crede davvero che raggiunto il traguardo non sia necessario nient'altro se non una "lotta al mantenimento".

Ma questa visione appartiene a persone non saggie che non sanno che tutto quello a cui aspirano è una mera illusione, perché non si può avere il controllo su cose che riguardano il cambiamento specialmente se a lungo termine, non ha senso fissarsi su un solo cavallo quando si può puntare su più cavalli così che senza sprecare risorse inutilmente per un controllo illusorio sappiamo statisticamente che nel momento in cui qualcuno viene meno abbiamo altri cavalli in corsa e altri di nuovi da mettere in corsa.

Ma non solo, a parte il rischio di perdere tutto e riniziare da zero e vuoti (e sofferenti) c'è un'altra domanda che viene posta ai "traguardi" perché accontentarsi dell'efficacia quando si può migliorare giorno dopo giorno nell'efficienza? Cioè avere di più con lo stesso utilizzo di risorse, o avere lo stesso risultato usando meno energie.

Questo non vuol dire avere un metodo che sia più efficace ma anche trovare oggetti o persone con cui il tutto sia più facile.

Le persone si lasciano accecare dalla certezza, come a dire ora almeno questo ce l'ho, lasciamo perdere tutto il resto e concentriamoci su questo.
Ed è li che commettono il loro primo errore, è in quel momento che conviene ancora di più continuare ad investire perché si ha già qualcosa come base, ma che non è sufficiente per affrontare il cambiamento e gli imprevisti. 
Il secondo errore è quello non solo di non comprendere il vantaggio della diversificazione, ma anche di vederla come qualcosa di svalutativo e di negativo come a dire "se punto a più cose mi godo di meno ogni singola cosa" e se continuo a guardarmi intorno è come se non dessi "importanza" a ciò che ho.

Questa visione è conseguenza dell'influsso romantico in cui ciò che più conta non è la gioia che si ha, ma la dimostrazione da dare, "tu sei l'unica cosa che conta" nello stile disastroso esistenziale delle persone che sposano il romanticismo.

Ad una persona non saggia non interessa dimostrare niente a nessuno, ma godersi ciò che ha, e non c'è alcun interesse nel pensare al singolo godimento nei confronti di ogni cosa, ciò che conta è la risultante, ottenere 100 da una cosa o 10 da 10 cose è la stessa cosa, con l'unica differenza che colui che ha un'unica cosa da 100 se la perde va a 0, mentre l'altro andrebbe momentaneamente a 90 e non sarebbe disperato ma con poco tempo ripieghebbe con l'alternativa già trovata per tornare a 100, ecco perché conviene riempirsi l'esistenza con tante cose, passioni, persone, avere tante piccole cose su cui investire e allo stesso tempo preservare ulteriori alternative.

Una persona che tende a puntare su unico cavallo non si rende conto che la disperazione e la sofferenza che prova non solo lo portano a dipendere verso quell'unico investimento rendendolo quasi schiavo, ma hanno anche un effetto paradossale di odio per essere abbandonati, nel loro egoismo è come se non accettassero che qualcuno o qualcosa li stia facendo soffrire quando sono stati loro per primi con le loro scelte a far si che ciò accada.

Mentre una persona che con questa diversificazione e alternative è praticamente autosufficiente perché non è possibile che tutto venga meno contemporaneamente, nel momento in cui qualcuno o quacosa sta per uscire dalla sua esistenza, proprio perché questo non lo "devasterà" potrà salutarlo con il sorriso, portando con se i ricordi delle belle cose fatte in quel versante.

 

Alcune persone potrebbe dire, ok per l'efficienza, che ottieni la stessa gioia con meno investimento di risorse, ma perché puntare a più gioia? La risposta è insista nell'esistenza umana, chi preferirebbe se potesse accontentarsi di una pietanza da 8 se potesse mangiarne una da 9? O ancora più buona di volta in volta, siamo alla ricerca di costante di gioia e quanto più ne abbiamo quanto più possiamo considerarci felici, accontentarsi per non rischiare, per illudersi che possa bastare non ha alcun senso specialmente se questa scalata è "concreta" e si limita a piccoli passi ed investimenti.

Ricapitolando queste persone non comprendono e non accettano il vantaggio dell'lternativa per diverse cause:

- si illudono che il traguardo sia sufficiente ed ignorano il concetto di efficienza e la preferenza umana di avere se possibile maggiore gioia, illudendosi che conviene accontentarsi

- sono paranoici e hanno il bisogno di certezza, la diversificazione li destabilizza perché li porterebbe a pensare in un'ottica di probabilità mentre un unico cavallo avvolerebbe le loro credenze di certezza e di controllo

- non comprendono che la realtà è in continuo cambiamento e per quanto possano fare puntare su unico cavallo a lungo termine è matematico che li devasterà

- in accordo con alcuni precedenti punti citati si illudono che sia sufficiente la volontà del singolo o di entrambe le persone coinvolte per contrallare il cambiamento, per fare in modo che non finisca mai il proprio investimento utilizzando mezzi come il legame, o nel caso specifico delle passioni potrebbero creare certezze come "nessuno mai mi farà cambiare idea" ma si pensi ad un corridore che con un incidente perde l'uso delle gambe.

Niente è per sempre, e per senza alternative e diversificazioni il rischio aumenta sempre di più non  a caso in economica la diversificazione degli investimenti è una cosa diffusissima, l'ABC degli investimenti.

Tutto può essere sostituito con qualcosa di più efficiente, solo una persona che non è saggia lascerebbe correre questa strada se si presentasse.

Fin'ora l'articolo si è concentrato sulle persone che non comprendono il concetto di migliorarsi e che sopratutto pensano che questo ad un determinato punto possa essere fermate, ma alcune persone pensano di essere arrivati anche al traguardo dell'efficienza massima:

"lascio agli altri la convinzione di essere i migliori nella vita si può sempre migliorare" 

Ma è facile smentire questo genere di illusi è sufficiente far comprendere loro il concetto di efficienza per smontarli, il problema restano tutte quelle persone che per una visione distorta dell'esistenza credono che "migliorare" non sia necessario ma che l'esistenza sia fatta di traguardi e di lotte per mantenerle e sopratutto che ci si possa "accontentare".

 

Una persona saggia è una persona che  fa dell'essere migliore una scelta giornaliera che si traduce in:

- aumentare la sua efficienza nei vari campi in cui investe compreso quello della serenità (gestione e prevenzione)

- aumentare le alternative a disposizione e diversificare maggiormente i suoi investimenti e i suoi ritorni di gioia

- nel caso intraprendere nuove strade se queste sono più efficienti delle vecchie

 

Il rischio non spaventa una persona saggia, anche se qualche scelta si rilevasse errata nel complesso comunque la persona rimane in crescita, ritrovarsi su una strada meno efficiente e quindi non perseguire nemmeno questa nuova strada non lo "annienta" proprio perché è diversificato, è come avere 10 gambe con cui camminare, anche se una per un po' non è disponibile non ferma il sistema, eppure ci sono persone che sono convinte di puntare tutto su una gamba sola.

 

Un esempio lampante potrebbe essere quello del rapporto o della relazione fra due persone, potrebbe essere anche un test.

Pensare a due persone  che instaurano un rapporto sessuale, queste due persone sono compatibili, passano gli anni e la compatibilità resta, ma uno dei due conosce un'altra persona.

Inizia la conoscenza di questa nuova persona e la persona si rende conto che con questa nuova persona il rapporto è migliore, la persona prova più gioia, trova più affinità (cioè maggiori cose da convidere).

Cosa fare? 

L'unica risposta coerente per l'AB è (almeno che le persone non siano contro la non esclusività e abbiano sufficiente tempo per coltivare entrambi i rapporti) interrompere il precedente rapporto per proseguire il nuovo e aumentare la propria felicità.

Lasciando perdere l'ventuale romanticismo o legami che spiegherebbero che lo inibirebbero cioè lo tratterrebbero per paura o senso di colpa, l'unica scelta coerente rimane questa.

Molte persone storceranno il naso ma quanti fra i stessi romantici e persone che assicuravano un legame fanno continuamente questo salto che seppur sia oggettivamente coerente non lo è per loro che avevano promesso tutt'altro? 

E' difficile essere lucidi di fronte ad affermazioni come queste a causa della sensibilità che alcune persone potrebbero avere nei confronti dell'abbandono, del bisogno, o nelle regole e norme romantiche che gli sono state inculcate ma è l'unica scelta coerente.

E' il nostro stesso corpo che ci spinge a ricercare maggiore gioia, i stessi drogati di emozioni stanno continuamente alla ricerca di picchi più alti, perfino il nostro inconscio preferisce la fonte di gioia maggiore e allora perché una persona consapevole dovrebbe precludersi ulteriore gioia se questa può far parte della sua esistenza? 

ultima modifica il: 13-04-2016 - 23:20:46
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