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- Rimuginazione -
riabilita aiuti

"Dimmi su cosa rimugini e ti dirò che problema ancora non hai risolto"

 

Cos'è la rimuginazione? Cosa si intende per rimuginare?

Si parla di rimuginazione per definire il fenomeno in cui un soggetto ripensa ad eventi dannosi accaduti in passato, recente o lontano, che in qualche modo sono da considerare irrisolti, cioè che ancora oggi sono una ferita aperta.

Cosa vuol dire ferita aperta? Due cose:

- la prima è che il soggetto crede che quel danno passato non sia circoscritto ma sia ancora in essere, ad esempio un episodio che ancora oggi la gente si ricorda e per questo ne condiziona e rovina il rapporto;

- la seconda è che il soggetto crede che comunque quell'episodio possa ripetersi o possa ripetersi qualcosa di simile, quindi rimugina su questa possibilità.

Attenzione a non confondere la rimuginazione con il rancore, quella rabbia che nasce dal pareggiare i conti, quando il soggetto potrebbe fermarsi e lasciar correre ma non lo fa, questa non è rimuginazione.

La rimuginazione è tale solo se il soggetto percepisce la possibilità che ciò che è successo si ripeta, si sente vulnerabile ad eventi simili e quindi continua a pensarci capendo come fare per non farli più accadere o come difendersi da essi.

La rimuginazione a volte nasce per causa conscia ma a volte è una componente inconscia, ovvero una parte di noi ci attiva quest'ansia che poi ci spinge a cercare qualcosa del passato di irrisolto.

Un esempio di rimuginazione potrebbe essere l'essere stati offesi, il soggetto ha provato dolore e non ha reagito. Nella rimuginazione i lsoggetto vede la "ferita aperta" e fa pensieri come "e se risuccede che qualcuno mi offende e io non reagisco", non c'è una rivalsa su chi l'ha offeso ma una spinta a cambiare, a maturare a richiudere quella ferita e portarlo a diventare quella persona che non si lascierà più offendere.

Ad esempio il soggetto si chiede "come posso fare in modo di non apparire un pesce lesso? Come posso rispondere?" oppure "come posso fare in modo che qualcuno mi possa far sentire così? Possa giudicarmi così?".

Tutto questo processo mentale è la rimuginazione.

Qualcuno potrebbe chiedersi a questo punto, ma allora la rimuginazione è funzionale? La risposta è si, questa componente è potenzialmente funzionale, ci spinge a crescere, a maturare, ad evitare danni o a risolvere quelli ancora in essere, il problema è che la rimuginazione non necessariamente viene svolta in maniera funzionale, specialmente se la personalità del soggetto è disaddatata, ha numerose fallace interne e credenze distorte.

La rimuginazione in alcuni casi diventa un vortice negativo dove più si pensa più si sta male perché il soggetto non trova soluzione o peggiora il quadro, specialmente quando cerca di spegnere la rimuginazione, che per fare un parallelo sarebbe come cercare di spegnere la fame con il pensiero, più ci pensi e più stai male.

La reale soluzione terapeutica è cambiare il soggetto affinché possa rimuginare in modo funzionale, quando questo non accade, il soggetto ha tre decorsi possibili:

- continua ad essere disturbato;

- casualmente l'oggetto della rimuginazione viene risolto dal soggetto o da un esterno;

- il soggetto impara a distrarsi come metodo per fronteggiare senza risolvere la base del problema o impara qualche altro metodo che funziona su di lui.

 

Per ricapitolare nella rimuginazione il soggetto si trova ancora nella stessa situazione di vulnerabilità, la rimuginazione diventa uno spunto per ricordare e spingere il soggetto a superare una situazione per cui se lo stesso evento riaccadesse ne soffrirebbe, la rimuginazione è un incentivo a darsi da fare affinché ciò che è successo non riaccada, ad evitare che un danno si ripeta.

Pensare ad eventi che non si sono accettati nel passato è rimuginazione? Si se l'obiettivo è impedire che tale evento si ripeta o che ciò che non si accetta sia in qualche modo ancora presente.

Ad esempio il soggetto pensa a tutti gli anni passati da solo, ma è ancora oggi da solo e desidera fare in modo che questo non avvenga più, cambiare la sua vita, rimuginando su qualcosa che è ancora attuale.

La rimuginazione la si potrebbe vedere come un tipo specifico di ossessione che ha a che fare con eventi passati, non si basa solo sul presente.

 

"Mi sta capitando spesso di provare rabbia senza motivo apparente e immaginarmi litigate (Con tanto di frasi che mi dicono e rispondo) verso amici o colleghi. In più rimugino su cose vecchie e penso a come avrei dovuto rispondere o reagire."

 

"Mi succede spessissimo quando sono da sola di rimuginare su cose passate che ho detto o fatto e di borbottare commenti tra me e me, molto spesso insultandomi.

Mi ricordo una sera stavo tornando a casa in bici da un'uscita, ero anche un po' brilla, e mi sono fatta tutto un discorso di tipo 20 minuti non ricordo bene su cosa, probabilmente sul fatto di tutto quello che era andato storto quella sera e di quanto io sia inetta socialmente.

Ultimamente anche grazie alla terapia, sto cercando di perdonarmi quando faccio un errore, di parlarmi con più gentilezza e di volermi più bene.
Eppure mi rendo conto di farla spessissimo questa cosa, ormai è diventato così naturale che quasi non me ne sono resa conto fino ad ora."

 

La rimuginazione è un fenomeno ossessivo, la nostra mente per proteggersi da quello che percepisce come una minaccia ancora in essere o come un possibile danno a ripetersi spinge a rivivere l'evento, per questo la rimuginazione a volte viene percepita come intrusiva, come il nostro cervello ci continuasse a mandare immagini e pensieri di quello scenario per non lasciarlo irrisolto. 

La rimuginazione è per sua natura ossessiva, a fare la differenza sarà il come il soggetto gestirà tale ossessioni, la qualità del pensiero a riguardo.

La rimuginazione perde completamente di efficacia e diventa paradossale quando il soggetto inizia una serie di pensieri rivolti al cambiare il passato, a cercare un modo di impedire che quell'evento avvenga, a perdersi nei se e nei ma, la rimuginazione rimane utile solo quando viene presa come storia da cui imparare, su cui migliorare presente e futuro accettando che il passatto è quello e non si cambia e alcune cose non possono essere prevenute o evitate in modo certo.

La rimuginazione, al contrario di quello che comunemente si crede, è un fenomeno funzionale alla qualità di vita del soggetto, è un meccanismo difensivo in cui il nostro stesso cervello, nella sua parte più inconscia, ci spinge ad interessarsi a quell'evento accaduto, in modo tale da incentivare una risoluzione dello stesso, un incentivo a crescere, a cambiare le cose, una spinta che potrebbe non cessare mai fino a quando non la si risolve, sfociando perfino nell'intrusività.

La rimuginazione è di due tipi:

- traumatica, c'è un evento talmente intenso che la rimuginazione avviene automaticamente, parte da dentro di noi, talmente è stato intenso l'evento negativo iniziale. Con il tempo la situazione tendere ad alleggerirsi se il soggetto rimugina in modo funzionale, lasciando che quel trauma pian piano perda di intensità;

- stimolata, ci sono eventi esterni che continuamente riproducono nel soggetto quelle emozioni negative che poi lo spingono a rimuginare.

Che l'emozione sia autoattivante o stimolante, questo fenomeno accade per un motivo preciso, siamo programmati per fuggire da tutto ciò che ci danneggia, quindi in qualche modo agiamo affinché un danno avvenuto venga risolto e sia perché una volta compreso che quel tipo di danno può esistere e può ripetersi, muoversi affinché si diventi più forti, si maturi uno scudo per quel tipo di danno.

Qui la questione si complica enormemente perché non è detto che la reazione sia sempre efficace e funzionale sul lungo periodo, come già analizzato nell'articolo dell'ossesione non tutti sono in grado di agire efficamente in tal senso, finendo per assurdo nel rimanere perfino disturbati da circoli ossessivi, e in questo caso sarebbero anche rimuginativi, da cui non riescono ad uscire.

La rimuginazione ci spinge all'azione, ma se l'azione diventa inefficace o fa perfino danni ecco che il soggetto potrebbe entrare in un circolo ossessivo rimuginativo da cui potrebbe far fatica poi ad uscire, questo è fondamentale per capire la natura ambivalente dell'ossessione che da strumento potenzialmente positivo può trasformarsi in condanna e disturbo.

La qualità della rimuginazione è correlata all'intelligenza del soggetto, l'intelligenza di comprendere la realtà e risolvere problema, più si è stupidi più è probabile che la rimuginazione scivoli nella disfunzionalità e nel disturbo.

 

Prima di proseguire conviene soffermarsi per un momento sulla complessità del danno e non vederlo in modo limitato, prendiamo l'esempio dell'insoddisfazione o dell'inappagamento, un soggetto che ad esempio sente la mancanza di un partner sessuale potrebbe rituffarsi in quel momento nel passato, andare con la mente, a volte anche del modo del tutto automatico, verso episodi in cui si è fallito o perso occasione di soddisfarsi, episodi collegati alla stessa insoddisfazione attuale così da usare quell'esperienza in termini positivi, non ricommettere gli stessi errori come modo per migliorare la possibilità di trovare appagamento. 

Da un certo punto di vista è come se fossimo programmati biologicamente per sfruttare il passato a nostro vantaggio anche se, come già detto, non tutti poi riescono a farlo e questa spinta si trasforma in una condanna.

 

Da un punto di vista inverso possiamo capire che il solo fatto che si stia rimuginando su qualcosa del passato abbiamo di fronte una persona con dei problemi irrisolti, che non ha superato completamente un evento traumatico del passato e che la sua sofferenza o la possibilità che si ripresenti è collegata ad eventi storici del soggetto.

L'utilità del concetto di rimuginazione è triplice:

- da una parte ci fa capire che stiamo parlando di un particolare tipo di ossessione collegata ad eventi del passato;

- ci fa capire che non si rimugina sempre consciamente, ma che queste immagini, questi episodi si possono attivare anche per via inconscia;

- ci fa capire che il problema irrisolto del passato è qualcosa che per il soggetto è ancora attuale, qualcosa che ancora vuole o vuole evitare.

 

Rituffarsi nel passato è un modo che il nostro cervello, la parte più ancestrale ha di spingerci e aiutarci a migliorare il nostro futuro, anche se non sempre la parte conscia del soggetto lo comprende, vivendoli in modo intrusivo o ossessivo, concentrandosi sull'evento stesso del passato e non sul significato che ha per il nostro benessere presente e futuro.

 

Il massimo della disfunzionalità la si ottiene nel momento in cui il soggetto si oppone alla rimuginazione, cerca di spegnerla ma non si può e paradossalmente la accentua con emozioni negative.

La rimuginazione è da considerarsi positiva quando accettata e compresa dal soggetto, presa come punto di partenza per capire come cambiare il presente in base al passato, migliora imparando da esso in un'ottica futura, cioè lo usa come storia da non ripetere o come spunto per apportare cambiamenti che prima non ha operato.

Si supera l'evento traumatico o problematico in modo totale quando questo non si ripresenta più, ne sotto forma di rimuginazione durante la veglia, né sotto forma di sogno quando dormiamo.

La rimuginazione stessa è l'indicatore del completamento, ascoltandola si cambia ma quando questa smette di parlarci vuol dire che abbiamo compiuto ciò che era necessario per superarla.

 

  

Facciamo un esempio, prendiamo una persona che rimugina su quello che dice perché pensa che il suo modo di fare venga giudicato negativamente dagli altri e questo non lo accetta, cosa può fare la persona per trasformare la rimuginazione in qualcosa di positivo? 

In due modi:

- la persona lavora su di sé con la calogatia, si rende più desiderabile, più affabile e cambia l'impressione che le persone hanno su di lei;

- la persona lavora su di sé rendendosi insensibile al giudizio degli altri, cambia i suoi obiettivi sociali, o lavora sulla paura degli altri quando non viene approvato o apprezzato.

 

In entrambi i casi la persona arriverà un giorno a non rimuginare più perché o si sentirà approvata (mediamente) o se ne fregherà.

Un esempio dal web:

"Come si fa a smettere di rimuginare sugli avvenimenti passati? c'è una tecnica? degli esercizi? continuo a perder tempo a rimurginare su avvenimenti dolorosi del passato... e mi bloccano in una situazione di angoscia e rabbia... sono stanco di perder tempo e rovinarmi la vita... tanto non si può cambiare il passato... ma come se niente fosse la mia mente continua a ritornare a quelle situazioni (se facevo così, avrei potuto dire così, hai fatto male, hai fatto bene...)"

 

Questo è un classico esempio di soggetto che non ha scarsamente compreso che il problema principale non è tanto quello che ha perso nel passato ma ciò che continua a non avere nel presente, ciò che gli manca.

 

La rimuginazione non va confusa con la ruminazione mentale, quest'ultima consiste nel ripensare ad eventi passati di cui non si ha la certezza interpretativa e la persona inizia a farsi "film" su cosa l'altra persona possa aver detto, cosa intendeva, quali erano le sue intenzioni, etc.. Si legga ruminazione per approfondire. Nella ruminazione il soggetto si rimmerge in un passato dal quale non riesce ad accettare di non avere la certezza interpretativa, mentre la rimuginazione sulle scelte prese, se erano le migliore, le possibili conseguenze, etc... Entrambe sono due forme ossessive, utili a descrivere in modo rapido fenomeni diffusi e frequenti.

La rimuginazione non va nemmeno confusa con l'insicurezza e l'inibizione che una persona compie prima di prendere scelte, per paura delle conseguenze o altro, ciò il comportamento di chi è inibito e viaggia con la mente.

 

Rimuginazione e vagabondaggio mentale

Quando una persona vaga con la mente potrebbe tornare ad episodi passati e quindi ritorvarsi a rimuginare senza che sia stato intnzionale risvegliando qualcosa che era stato rimosso, senza che fosse stato intenzionale.

 

Un altro esempio dal web:

"La rimuginazione continua mi sta fottendo il cervello.
E' un susseguirsi continuo di pensieri negativissimi.
Come apro libro "inizia un nuovo giro", immediatamente, tanto da impedirmi qualsiasi forma di concentrazione.
"ho sbagliato a fare quel che feci a suo tempo.." 
"ho sbagliato a riprendere gli studi.." "sono rovinato come studente e professionalmente"
"non ho concluso niente.." "non avrò mai una famiglia.."
E' un continuo, iniziano flussi di pensieri a cadenze regolari di 5-7 minuti. il tutto condito da pensieri ricorrenti di morte, manie di persecuzione e ricerca del colpevole ( spesso identificato con mia madre), urla, bestemmia strepiti e "smanie varie".
A fine giornata non ho concluso nulla e mi sento stanchissimo. 
Sento che mi si sta "friggendo" il cervello."

 

Alla domanda come smettere di rimuginare? La risposta è una sola, ascoltare il messaggio, capire il trauma e elaborarlo definitamente secondo la soluzione che il trauma stesso necessita, alcune persone usano il trucco della distrazione ma è solo un trucco e non funzionerà sempre.

 

Il grande problema della rimuginazione, la percezione del danno

Tutto l'articolo è stato fondato su una premessa implicita, che la persona percepisse senza errori lo scenario e che comprendesse il danno ricevuto, l'impatto, le conseguenze ma questo non accade necessariamente, alcuni scenari rimuginativi sono degli enormi film mentali distorsi del soggetto che non rispecchiano la realtà. Questo vuol dire che prima di seguire uno scenario rimuginativo è necessario mettere sul piatto della bilancia tutti gli elementi stessi della rimuginazione per capirne la validità, solo dopo aver visto che tutti gli elementi sono valido si può continuare altrimenti il primo problema da risolvere è la percezione dello scenario.

 

"

class="messageTitle">Cosa rappresenta per te il passato?

class="messageBody">
Il passato è passato ma nonostante ciò fa più danni del presente perché spesso è nel passato che i problemi presenti hanno le loro radici. Per me il passato è un pozzo di ricordi, molti dei quali brutti e dolorosi che per anni ho cercato di cancellare senza mai riuscirci. A distanza di tempo ho capito che col mio passato ci devo convivere perché è una parte di me (e della mia ansia), ma quel passato non lo posso cancellare quindi tanto vale accettarlo. Questa è una delle facce dell'accettazione, accettare che è andata così. In un'altra discussione scrivevo che sono molto critico con me stesso e che non accetto cose di me che non mi piacciono ma cerco di cambiarle. Nel caso del passato è diverso perché ciò che è stato non lo possiamo cambiare ma possiamo intervenire sulla nostra percezione di esso e modificare il nostro carattere rispetto ai problemi che ci provoca. 

Pertanto da odiatore del mio passato ne sono diventato un frequentatore assiduo, il passato da fonte dei miei problemi e delle mie insicurezze è diventato un ambiente di studio, una chiave di lettura dei miei malesseri. Credo che una delle chiavi di volta dei nostri malesseri sia affrontare il nostro passato."
ultima modifica il: 26-03-2021 - 11:57:41
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