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"Guardami e io starò bene"

Cos'è il narcisismo?

Si definisce narcisista un soggetto che prova piacere nel momento in cui è oggetto di interesse (positivo) da parte di soggetti esterni.

Il narcisismo nel linguaggio comune ha altri significati, quali quello di manipolazione o egoismo, in questo sito avrà l'unico il significato univoco descritto pocanzi.

La prima cosa che conviene affermare sul narcisismo è che siamo tutti narcisisti, almeno in minima parte, investire nell'apparenza è necessario per raggiungere alcuni obiettivi che scopriremo nel corso dell'articolo.

Ma questo interesse positivo dall'esterno come si raggiunge? Con valori che appaiono all'esterno.

Questa apparenza solitamente è frutto di due tipi di lavori:

- diretti, il soggetto lavora attivamente per migliorare la sua apparenza (come appare all'esterno) ad esempio iscrivendosi in palestra;

- indiretti, immaginate un soggetto appassionato di sport, sport che pratica per passione e risultati sportivi, inevitabilmente questo sport plasmerà il suo corpo in meglio oltre che dargli un valore, specialmente se è uno sportivo di successo portandolo ad ottenere attenzione positiva per un lavoro indiretto.

Sono due i motivi principali per investire nell'apparenza:

- investimento difensivo

- investimento attrattivo

Il primo viene spinto dalla paura, ad esempio un soggetto che ha paura di essere preso in giro o sentirsi inferiore e investe nell'apparenza per evitare quelle situazioni che lo farebbero stare male.

Pensiamo ad esempio all'uomo che al mare non vuole sfigurare, non vuole apparire ingrassato, cura il suo aspetto esteriore non tanto per essere bello ma per non essere brutto.

Il secondo invece è di chi, comprendendo come funziona la realtà, usa l'apparenza per raggiungere specifici obiettivi, investe nell'apparire perché sa che da qui l'interesse po

A complicare ulteriormente il fenomeno è la distinzione conscio inconscio, alcuni soggetti sono consapevoli e comprendono questo fenomeno, facendo scelte deliberate, ma ci sono altre persone che invece lo vivono sotto forma instiviva o inconscia, sentono che è la cosa da fare anche se non l'hanno mai pienamente compresa o non saprebbero nemmeno spiegarla.

Collegati all'apparenza ci sono così tanti fenomeni che sarebbe impossibile descriverli tutti, i più comuni sono l'attrattività fisica, l'effetto cornice (dedurre che uno bello è anche intelligente), le attenzioni che ricevono le persone belle, la dominanza sugli altri tramite la bellezza (sono più bello).

Guardarsi allo specchio è indicatore di apparenza, stare attenti ai vestiti che si comprano, le dinamiche collegate all'apparenza sono innumerovoli e ci rivelano la componente narcicista del soggetto.

In conclusione si può dire che il narcisismo fa parte dell'essere umano, chi più chi meno ne possiede una componente, la differenza la fa l'equilibrio.

C'è differenza fra un soggetto che riesce ad investire in modo tale da ottenere dei risultati e integrarli nella felicità e chi invece ne è schiavo, diventandone addirittura infelice.

La demarcazione fra narcisismo sano e narcisismo patologico consiste proprio in come un soggetto vive il suo investimento narcisistico.

Pensiamo ad una persona che abbia voglia di esserci, voglia di non passare inosservato, voglia di avere una parte dell'attenzione, non per forza tutta o per sempre. Questo desiderio è facilmente ottenibile e il soggetto una volta ottenuto potrebbe sentirsi appagato.

Immaginiamo invece un soggetto che desidera andare in tv, soffre all'idea di non esserlo, deprimendosi.

L'efficacia e l'efficienza, del narcisismo, quante risorse spende e quali risultati raggiunge.

 

 

 La paura di apparire e l'evitamento

Alcuni soggetti, anche se hanno un potenziale narcisistico, hanno paura del giudizio perché pensano che sia negativo o perché sono sensibili ad esso e quindi tentano di evitare, avendo un comportamento che fugge dalle situazioni di possiibile interesse, l'esempio classico è quello del sociofobico. Quando il comportamento non sfocia nel disturbo si definisce ecoico. Che lo si accetti o no questo comportamento presenta problematiche non risolte dal soggetto, il comportamento normale e sano è quello di un narcisismo sano.


DA SPOSTARE IN MANIPOLAZIONE

Per capire queste due modalità è necessario tenere a mente che il narcisista ha due fasi, una fase in cui costruisce il rapporto e si assicura che tu sia caduto nella trappola, che ti sia innamorato, che ti sia affezionato, etc.. in questa fase è perfetto, un abile seduttore e corteggiatore, non ti fa mancare nulla, di riempe di amore e attenzioni e poi ce l'è la fase del rilassamento, la fase in cui ti usa, in quanto ha capito che ormai sei caduto nella trappola e può far fruttare l'investimento iniziale, dove lui sarà a godere di te, ti userà per i suoi obiettivi, per quello in cui inizialmente ti ha scelto. 

In questa seconda fase tu soffrarai, ti lamenterai, chiederai spiegazioni, all'inizio potresti aspettare ma prima o poi arriverà il momento in cui non ce la farai più e ci parlerai.

Come puoi accettare che dall'altra parte non solo ti manca tutto ciò che ti ha dato all'inizio ma inizi a vedere l'altro anche come comportamenti negativi, intuisci che ti sta usando, che se ne sta approfittando, che non ha rispetto.

Lui a questo tuo "sbottare" potrà reagire nei due modi sopra descritti o confessa perché pensa che anche se confessa tu rimarrai lì, o invece continua a negare, manipolare, etc...

Se per caso tu te ne vai ecco che il narcisista, percependo di starti per perdere, ritorna immediatamente nella fase uno, cioè inizia a ridarti tutto per trattenerti, per farti rinnamorare, riaffezionare, per tenerti nella prigione emotiva che ha costruito per sfruttarti.

 

Qual è la differenza fra egoista e narcisista? L'egoismo pone l'accento sul fatto che il soggetto in una data situazione pensa a sé non considerando nemmeno l'altro, l'egoismo si intende come qualcosa che è al di fuori del rapporto, cioè il soggetto pensa solo ai suoi bisogni e non a quelli di chi ha intorno, come se non esistessero, ad esempio il soggetto ha fame, si prepara da mangiare e mangia, senza pensare forse anche chi è vicino a me ha fame, cosa vorrebbe mangiare? Preparo anche per lui? Etc...

Il narcisismo è tutta un'altra dinamica, il soggetto è focalizzato sull'altro per prendere quanto più possibile, usarlo, dando il meno possibile, sapendo che l'altro ha dei bisogni, sapendo cosa sia l'amore, sapendo come funzioni i rapporti ma preferendo questa dinamica perché è più comoda per lui.

Sebbene i fenomeni possano essere collegati non lo sono affatto, anche se si può notare che un soggetto egoista tende ad essere anche narcisista, ma non c'è nulla di universale che leghi i due fenomeni.

Un soggetto egoista potrebbe passare per narcisista? Si, si potrebbero confondere, come? Prendiamo un uomo che è attratto fisicamente da una donna, la cerca perché vuole possederla e da cosa nasce cosa, si arriva ad una relazione, il soggetto non ha mai pensato all'altro come una "preda", non è disposto ad amare ma nemmeno ad usare, quando l'altra persona si dona lui prende, ma egoisticamente pensa solo a sé e quindi non scambia.

Il narcisismo nasce dalla consapevolezza di scambiare, dal fatto che da un rapporto si vogliono specifiche cose e che l'altro vorrà delle cose in cambio per restare, quindi il soggetto narcisista strategicamente cercherà di dare il meno possibile per avere quel rapporto da predare.

Il narcisismo, in sintesi, implica una consapevolezza finalizzata a sfruttare l'altro.

Ad esempio un uomo si rende conto che chi ha di fianco vuole fare qualche cena fuori ogni tanto, qualche vacanza, un po' di attenzioni e farà in modo di dispensare queste cose con il contagoccie, il meno possibile, pur di conservare quel rapporto e avere ciò che vuole.

Solitamente il narcisista seleziona una preda che è facilmente "predabile", con cui gli riesce particolarmente facile avere questo scambio asimmetrico, in cui prendere molto più di quanto dà.

 

Il narcisismo è un gioco pericoloso, un gioco antisociale in cui soffre chi lo subisce ma anche chi lo pratica non ha la vita facile se trova pane per i suoi denti. 

Partliamo delle difficoltà incontrate dal narcisista, quando l'altra persona inizia a rendersi conto di questa dinamica, che di fronte a sé non ha qualcuno che la ama ma che la sta cercando si usarla/sfruttarla in questo rapporto impari, la persona inizia una sorta di ribellione, chiude i rubinetti, si litiga spesso e il narcisista dovrà convincere il soggetto che non è come pensa anche se in realtà invece l'ha scoperto. Questo rischio non si pone per il narcisista scoperto, che invece gioca proprio alla luce del sole perché sa di contare su dinamiche come la dipendenza dell'altro, etc...

Il narcisista scoperto rischia quando tutto ciò che portava a tenere l'altro sotto controllo viene meno, una dipendenza che non c'è più, etc... ad esempio l'altro a seguito di un percorso di crescita si fa più forte, meno dipendente, ed ecco che il potere del narcisista scoperto inizia a venire meno, portandolo a dover tirare meno la corda.

Le difficoltà incontrate da chi ha a che fare con un narcisista, la persona che vive con un narcisista coperto (che ancora non scopre) vive un incubo di cui inizialmente non riesce a decifrare esattamente cosa stia succedendo. Vive male tutto ciò che non riceve o che riceve con il contagoccie anche se poi si lascia illudere dalle parole (manipolatorie) dell'altro, intuisce qualcosa anche se non tutto.

 

Avere dentro spinte narcisistiche non vuole necessariamente essere un narcisista, esistono infatti tre tipologie di manifestazioni narcisistiche:

narcisista potenziale, descrive quel soggetto che vorrebbe essere narcisista, predare gli altri, ma non ha le basi in termini di valore o di capacità per fare il narcisista, non riesce a piacere abbastanza da avvicinare qualcuno o non è in grado di manipolare l'altro, di instaurare quella dinamica per cui l'altro rimane;

- narcisista singolo, il soggetto per scelta o per incapacità non riesce a prendere più di una preda per volta, finendo per focalizzarsi su questa;

- narcisista multiplo, il soggetto trova diverse prede le quali sfrutta contemporaneamente. 

 

Ma il narcisista non è colui che comunemente viene definito stronzo? Si ma lo stronzo in in generale è colui che con i suoi modi di fare ci fa soffrire ma al tempo stesso non possiamo allontanae, è una persona che vogliamo vicino ma che preferiremmo non ci facesse soffrire.

 

 

 

In sintesi, ci sono tre modi di interfacciarsi con gli altri:

- egoistico, sono lì per prendermi quello che voglio e non penso a nient'altro, se l'altro me lo dà è bene, altrimenti me lo cerco altrove;

- amore, sono lì per stare bene con l'altro e far star bene l'altro, mi impegno affinché tutto funzioni perché voglio farlo funzionare;

- narcisistico, so che l'altro può darmi ciò che voglio, farò in modo che me lo dia centellinando i bisogni dell'altro, manipolandolo, portandolo.

 

 

L'egoista è una persona che priva di qualsiasi strategia non fa altro che chiedere, bussare o tentare di prendersi ciò che vuole, il narcisista invece attua una strategia complessa, sà che inizialmente deve sedurre, ingannare, manipolare, affinché porti l'altro in uno stato di "dare" con lui che cercherà di scambiare il meno possibile.

 

Se qualcuno ti seduce, è attento ai tuoi bisogni, è presente, sta costruendo qualcosa con te, sicuramente non hai vicino una persona egoista ma non puoi sapere se tutto ciò ha finalità d'amore o finalità narcisistiche, ma presto lo scoprirai.

 

 

 

 Il racconto di una donna che ha avuto a che fare con un narcisista:

 

"Tutto risale al 2014, laureata di fresco ed infelice da una vita per problemi personali antichi. All’epoca ero in una relazione soffocante in cui avevo più o meno consciamente deciso di essere passiva ma si sa che per quanto ci si sforzi di adeguarsi ai desideri del proprio partner ad un certo punto non si può più andare avanti, nel mio caso ho fatto la cosa peggiore di tutte: un bel sorriso e avanti ancora in una storia che mi faceva più male che bene nonostante a quel mio ormai ex voglia tutt’ora un bene dell’anima. Nell’estate del 2014 comincio quella che per me era un amicizia con un familiare del nuovo compagno di mia madre e fin qui nulla di strano se non fosse che dopo poco tempo le conversazioni tendevano tutte ad un marcato interesse sessuale. Sulle prime ridevo di questa cosa e ne ero anche felice, qualcuno che mi vedeva come una donna desiderabile e capace nella vita. Quest’uomo, che per comodità chiamerò Mauro, è il classico bronzo di Riace, modi affabili e gentili, bravo in tutto dallo sport al lavoro e persino nella sua relazione! Sì perché Mauro stava con Nicoletta (sempre nome di fantasia) da molti anni. Mauro non parlava mai di Nicoletta se non per lamentarsene e del resto era quello che facevo anche io parlando del mio ragazzo. La cosa che però già allora mi sembrava strana era che sì io Parlavo del lato disastroso del mio rapporto ma lui non accennava mai a Nicoletta se non quando ero io ad insistere per sapere come stava andando tra loro.

Come detto prima Mauro era molto insistente con gli argomenti sessuali e con il tempo mi sono aperta come succede in tante amicizie, non ho mai avuto problemi ad affrontare l’argomento del sesso nelle sue varie sfaccettature. Dopo un po’ la cosa prende un altra piega fino al punto in cui cominciamo a scambiarci fotografie molto personali, ad onor del vero Mauro mi aveva già inviato delle foto senza però ottenere nulla da me. Non so come alla fine ho ceduto forse perché avevo bisogno della sua dolcezza nell’ascoltare ogni mio problema ed ho trasformato il mio corpo in una moneta di scambio. Tu mi ascolti io ti mando un pezzo di me. Mi riempiva di complimenti, un vero adulatore, dice a mia madre che era innamorato di me in adolescenza e che non aveva mai avuto il coraggio di dirmelo (nb. abitavamo entrambi in un piccolo paese ed io ero vittima di bullismo in adolescenza e lui ha sempre fatto parte della cricca dei “fighi”).

Ogni volta che aprivamo la chat era un complimento dietro l’altro, su quanto ero bella, “solo tu mi capisci davvero”, non so come fare a meno di te…. tutte quelle parole che ti fanno sentire speciale, importante. Nel corso dei due anni di chat ( e qui ammetto le mie colpe nei confronti di quel brav’uomo del mio ex che tutto si meritava tranne questo) tra adulazioni, fotografie e confessioni, capita che ci si incontri a dei pranzi di famiglia, ma senza dare nell’occhio ed era facile perché ormai, e qui parlo per me e solo per me, ero entrata a far parte di un altro mondo nelle chat e nella vita reale per me non era praticamente possibile associarlo al ragazzo di messenger e whatsapp.

Era come se davanti ad uno schermo fosse tutto finzione e finisse nel momento in cui finiva la conversazione e cancellavo i messaggi. Mauro fuori, nel mondo reale era un parente del mio patrigno… né più né meno. Capitano 3 occasioni in cui ci troviamo soli. La prima volta ci troviamo ad uscire insieme al mio ragazzo dell’epoca, il figlio del mio patrigno con i suoi amici e Mauro. Cena tutti insieme qualche drink e fine serata in un locale a ballare, mi ruba un bacio e finisce li. Un anno dopo mi “vuole assolutamente vedere” e mi porta a vedere le stelle provando costantemente ad avere un rapporto sessuale che gli nego tornandomene a casa. L’anno successivo, oramai io ed il mio compagno ci eravamo trasferiti all’estero ed anche lui e la sua compagna (in due continenti diversi), capita che durante l’estate siamo di nuovo nello stesso posto e lui si presenta di fronte casa mia, lo faccio entrare e dopo un bacio mi spinge la spalle verso il basso e mi “chiede” di accontentarlo almeno in quello…. l’ho accontentato sentendomi sporca e sbagliata ma al contempo sentivo di doverglielo dato tutte quelle ore spese a parlare di sesso e ad inviargli fotografie del mio corpo.

Di lì a pochi giorni il mio ex scopre tutto e la nostra storia finisce nella peggiore maniera possibile. Entro in terapia, non specificatamente per questo ma per una serie di cose che mi portavo dietro dall’infanzia e che hanno sicuramente contribuito a farmi diventare quella persona che oggi fatico a riconoscere. Due anni intensi intervallati da una brutta depressione ma che hanno portato a dei grandi risultati personali! Non sentivo più Mauro dal giorno in cui tutto era stato scoperto e mia madre ed il suo compagno, a cui avevo raccontato tutto hanno evitato di darmi informazioni preoccupati per la mia grande fragilità di quel periodo. Fino al giorno in cui mia madre vedendomi più forte mi dice che Mauro e Nicoletta sono diventati genitori. Ormai avevo superato tutto e decisi di scrivere a Mauro per congratularmi…. non l’avessi mai fatto! Ricomincia il suo giochino a cui per fortuna non sono caduta.

Mi riapproprio della mia vita e finalmente mi libero di paure ansie e menzogne cominciando a fare cose per me, nel frattempo Mauro non molla e tenta in tutti modi di avere uno scambio in chat con me, usa uno schema che è sempre quello: fase 1 tartassamento di sms e immagini (foto sue, di altre ragazze, video porno) fase 2 “non hai mai tempo per me” ” mi lasci solo” “mi manca il nostro rapporto Specialefase 3 la vittima. Usava spesso un problema di salute per richiamare la mia attenzione e poi si sfogava su quanto la sua ragazza fosse più interessata alla sua carriera che al loro rapporto.
Smetto definitivamente di rispondergli.

Passano alcuni mesi dall’ultimo messaggio e incontro un amica che non vedevo da anni la quale conosce sia Mauro che il mio ex compagno… le confido il motivo della rottura con il mio ex e le racconto che Mauro e Nicoletta hanno avuto un bebè. La mia amica, che chiameremo Giulia ha un espressione sconvolta e mi mostra gli ultimi 5 anni di chat con Mauro. Tutto identico, l’adulazione, le fasi sopracitate, la pressione per ottenere le fotografie e tutte le foto del pene di Mauro. L’unica cosa differente è che Giulia credeva, in base a ciò che Mauro le aveva raccontato, che lui e Nicoletta avessero rotto ormai da tempo. Non sapeva della convivenza dei due e nemmeno della bimba.

Insieme a lei, mia madre ed il suo compagno, capiamo di essere state manipolate da un narcisista. Scopriamo che ci sono altre due ragazze nelle nostre condizioni e che sfortunatamente come me hanno cancellato tutte le chat.

Racconto questa storia perché può capitare a chiunque, ma fintanto che sei nel mezzo e sei sola (perché la promessa che ti viene strappata è di non raccontare nulla) non ti puoi rendere conto di quello che sta accadendo.

Sicuramente ho le mie colpe in tutto questo e non sono qui a scriverti per ricevere consensi o pacche sulla spalla ma sono qui per poter essere utile a qualcuno che non ha le forze di raccontare e si vergogna. Perchè ci si vergogna molto quando si cade in una rete ben tessuta, ti senti stupida e cresce la paura che quell’uomo di cui ti sei fidata ciecamente (fin troppo!) possa condividere le fotografie che gli hai mandato… ho la fortuna di aver trovato l’ultimo pezzo del puzzle solo ora che sono emotivamente forte e stabile e quello che più mi preoccupa è che questo genere di persone (sì persone, perchè ci sono donne che agiscono come ha agito Mauro con noi) sanno quali sono le prede più facili: persone insicure ed infelici perchè del resto si avvicinano di più a come si sentono loro, insicuri ed infelici con l’aggiunta che sono decisamente stronza"

 

Facciamo l'identikit di questo narcisista, anche se sapere come si comportava con la moglie ci avrebbe dato ulteriori informazioni. Mauro è un narcisista coperto multiplo, ha ingannato, manipolato. La sua strategia predatoria era sempre la stessa e precisa, ha praticato del "love bombing" dando alle donne che predava tutta una serie di attenzioni che non trovavano altrove, usando poi quando serviva il senso di colpa oltre che il bisogno di attenzione. Le sue prede erano tutte a distanza, probabilmente da usare quando si sentiva stretto con la moglie e voleva evadere, usando il sexting. Dato che non aveva il controllo totale su queste ne aveva scelte diverse così che statisticamente qualcuna fosse sempre disponibile quando ne aveva voglia. Sapeva cosa dare per ricevere quello che voleva, misurava quando darlo ed è probabile che ad un certo punto abbia preso molto più di quanto dava. Pensiamo al fatto che una di queste donne, quella che ci racconta, ha perso la storia importante di una vita per un po' di attenzioni, mentre lui ha avuto tutto quello che voleva, foto intime, una donna disponibile, etc...

Non possiamo saperlo ma è da considerare la possibilità che Mauro sia un narcisista anche con la moglie.

 

 

 

Cosa diceva in realtà il mito di Narciso? 

Il mito descrive un ragazzo di nome Narciso, di cui tutti si innamoravamo per la sua estrema bellezza, ma che invece di godere di questo potere e far godere anche gli altri, tendeva a rifiutare tutti, fino a quando un Dio stanco di questo comportamento lo punì con la morte, morte che è avvenuta in quanto essendosi innamorato di se stesso e non potendosi avere si suicidò.

La morale è abbastanza semplice da capire, gli scrittori volevano spaventare le persone di bell'aspetto in modo che queste non se la tirassero e si donassero di più agli altri, in modo che questa loro bellezza venisse goduta "socialmente".

Il mito di Narciso voleva, tramite un'analogia, scoraggiare tale comportamento, un po' come si è sempre fatto a livello educativo, facendo credere che se ci si fosse comportati in quel modo ci sarebbero state conseguenze negative, infatti Narciso viene punito con la morte per essersi comportato in quel modo, per aver usato la sua bellezza in quel modo e non "godendone con altri".

Quali sono i motivi psicologici dietro un comportamento simile? Inibizione ma anche dominio, quando qualcuno ci vuole, il fatto di rifiutarlo alimenta l'ego e alcuni soggetti ci marciano su questa componente.

Scrittori furbi si potrebbe dire, che probabilmente facevano leva sulla paura degli dei e potevano usare questo racconto per spingere i bei fanciulli e le belle fanciulle ad essere più "propensi" alla sessualità e alla libidine, ricordandogli che fine fece Narciso che se la tirò troppo.

Per andare oltre il semplice interesse sessuale si può vedere nel racconto di Narciso il fenomeno della bellezza come arma di dominio e potere, evidenziando come una persona che ha questo potere abbia due scelte, usarlo per dominare gli altri o usarlo per godere con gli altri.

Il narcisismo ci ricorda che il valore che una persona sviluppa o eredita, non solo quello estetico, può essere usato in due modi, uno prosociale e uno antisociale e colui che sceglie di usarlo in modo antisociale per schiacciare e dominare gli altri è un Narciso.

 

"quando le devi fare un favore fà l'amicona, belle parole addiritttura ti propone cene e cose da fare insieme per il futuro una volta che le hai fatto il favore scompare completamente."

 

ultima modifica il: 03-08-2020 - 14:03:48
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