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"Ogni informazione che hai e ogni tuo ricordo che riesci ad esprimere a parole sono una credenza"

Cos'è una credenza?

 (una credenza si impossessa della tua vita, specialmente se non si ha una visione scettica, non si potrà poi fare a meno di pensare alcune cose in base ad alcuni eventi anche quando queste visioni sono scomode

collegamento con invasato)

Si definisce credenza ogni singola conoscenza, espressa e ricordata in modo verbale, che il soggetto abbia sviluppato e usi per rappresentarsi la realtà ed operare in essa.

Il soggetto quando viene interrogato direttamente tende ad esprimersi con locuzioni quali "io credo che..." o "io penso che..." ma nella maggior parte dei casi queste credenze sono silenti, vengono processate nella mente del soggetto e noi dall'esterno possiamo osservare solo il comportamento del soggetto che è risultante di tale credenze interne e di come sono state processate, a volte il soggetto può dire qualcosa che rimanda a ciò che crede ma non tirerà fuori tutto ciò che crede come se lo stesse leggendo a noi.

La credenza è un concetto più umano di quello che tecnicamente si potrebbe descrivere come memoria. Ciò che crediamo è soggetto a distorsioni, l'analisi delle credenze di un soggetto ci dice la sua intelligenza acquisitiva.

Non solo, il soggetto anche se crede qualcosa non è detto che quella credenza sia poi ricordata o usata, se ricordiamo che qualcuno ci ha fatto del male ci fa comportare in un modo, dimenticarlo ci fa agire in un altro.

 Un esempio di credenza potrebbe essere quella stereotipata, dove un uomo dice per me le donne sono fatte così. Un altro esempio di credenza è quella in cui un soggetto descrive la sua visione del mondo del lavoro attuale.

Ogni credenza ha un grado di validità differente, per questo si parla di distorsione nel momento in cui il soggetto matura una credenza che non è valida.

Il modo migliore per validare le proprie credenze è di processarle con metodo scientifico ma quasi nessuno lo fa. 

Come nascono allora queste credenze? Ogni credenza nasce attraverso un processo di apprendimento, ma ciò che distingue una credenza dall'altra è ciò che porta il soggetto a usare tale credenza, con quale criterio afferma "si può usare". 

Quante tipologie di credenze esistono? Esistono diverse tipologie di credenze, prevalentemente tre tipi:

- ubbie, il soggetto crede a qualcosa di distorto senza che ci sia un perché. Il soggetto ha acquisito quella credenza in un momento della sua esistenza in cui la personalità non era pienamente formata o l'ha incorporato e ci ha creduto senza che abbia sentito il bisogno di una conferma o una spiegazione. L'ubbia è qualsiasi tipo di credenza a cui il soggetto risponde, una volta che gli si chiede "perché è così", con "perché è così" facendo perfino difficoltà nel ricordare quando ha appreso quella credenza e come;

- fisime, credenze, anche piuttosto articolate, fondante sulla suggestione o sulla semiscienza, dove il soggetto si fa tutto un viaggio mentale che lo porta a crede in qualcosa e che può esporlo anche ad altri. Fisiche tipiche sono tutte quelle che sono dietro i complotti, tutte le spiegazioni, a volte anche seducenti e affascinanti, ma prive di fondamento che fanno presa sugli altri quando raccontate. Da qui il detto "non farti troppe fisime" ad intendere di non cadere in questi viaggi mentali che sono una trappola, dove sembrano credenze valide ma sono solo distorte;

opinioni, il soggetto ha una mentalità scientifica ed è in grado di conservare una credenza come un prodotto che può contenere errori ed è quindi disponibile alla messa in discussione.

 

Le ubbie e le fisime solitamente vengono definite genericamente come convinzioni. Dove il soggetto non ha una mentalità scientifica e tende a vederla come cose certe difenendo qualsiasi attacco viene fatto. Questo perché alla base dell'ubbia e delle fisime c'è l'ignoranza,la stupidità, la mancanza di metodo scientifico.

Diventa probabile che un soggetto che non sa sviluppare opinioni sviluppi convinzioni, che siano esse fisime o ubbie. 

 

Si definisce psicosi quella forma di convinzione che non viene messe in discussione mai, nemmeno di fronte alle evidenze più potenti.

Il soggetto diventa psicotico perché ha così tante credenze distorte a sostegno della sua convinzione che rifiuta anche la realtà stessa.

Credenze operative, per fare questo si fa questo

Credeze esplicative, questo è

 

 Creedenze primarie

DA INTEGRARE

Si definiscono prinicipi quelle credenze che un soggetto prende per valide e dalle quali costruisce una serie di progetti e di credenze che non si contraddicono con tale principio.

Quando parlate con una persona vi rendete conto, specialmente se scavate, che l'intera visione del soggetto ruota attorno a nuclei centrali, a delle credenze dalle quali parte tutto il restante pensiero.

Queste vengono definite principi quando il soggetto li conserva per validità, sa che potrebbero crollare o essere smontati ma è un rischio che si è preso per vivere, mentre si parla di assioma quando il soggetto li crede veri e nemmeno ci pensa che potrebbero essere errati o ci pensa a conservare un metodo scettico.

Esempi di principi per l'AB sono intraprendenza, felicità, prevenzione, lungimiranza, responsabilità.

Il principio è necessario in quanto nella vita non esistono certezze e le persone che le possiedono sono solo delle illuse, in alcuni casi non si hanno nemmeno dimostrazioni definitive e teorie a cui fare affidamento, ma la vita esige vita, cioè la vita va avanti e per questo è necessario fare delle scelte e basarsi su qualcosa ed è da qui che nascono i prinicipi, cioè le fondamenta dell'esistenza e pensiero di una persona.

Da un altro punto di vista si potrebbe dire che ogni persona ha dei principi, conoscerli può aiutare a comprendere come la persona veda il mondo, dove stia andando, ma un'altra cosa che ci può parlare della persona non è solo che principi ha ma anche come li ha costruiti e come li conserva.

Ad esempio c'è una diferrenza abissale fra una persona che ha dei principi inculcati dai genitori e che vede come certezze e una persona che invece ha costruito nel tempo i suoi prinicipi o li ha rifondati in età adulta e li conserva con scetticismo sapendo che questi un giorno potrebbero crollare contro una realtà che è mutata o che non si era compreso.

Elenco del come vengono costruiti e percepiti mediamente i principi:

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Come si riconscono i principi? Non è facile perché va conosciuta e compresa la struttura di pensiero di un soggetto, per poi scoprire quali sono le fondamenta e da dove ogni cosa inizia ad avere significato.

Il concetto di principio ci ricorda quanto sia complicato il pensiero umano e perché sia difficile eliminare un delirio, perché il pensiero che noi osserviamo si basa su una struttura profonda e non è possibile solo cambiare i pensieri del momento se questi comunque hanno radici più profonde e si basano su una struttura di pensiero che arriva fin alle fondamenta.

Per fare un'analogia con un edificio, non si può pensare di cambiare il tetto di un palazzo e al tempo stesso pensare di poterci appiccicare qualsiasi tetto si desideri e risolvere al tempo stesso i problemi.

 

Quando la persona non sviluppa principi ma assiomi, l'illusione di verità e di assolutezza.

 

(collegamento con specioso

collegamento con suggestione

 

DA RIVEDERE 

 

- intuizione, la più rapida, frutta di meccanismi consci automatici

- parere, ipotesi formulata sulla base di pochissime informazioni e rapidamente, il soggetto arriva ad una conclusione;

- opinione, ipotesi formulata in modo più lento, cercando di 

 

Questa credenza in base alla rigidità o elasticità mentale del soggetto seguirà due strade, in caso di rigidità mentale evolverà in:

- convinzione

 

 

In caso di elasticità mentale evolverà in:

- fermezza,

- tesi

- teoria,

 

C'è anche una terza via, nasce nel momento in cui il soggetto sebbene non sia rigido mentalmente non ha sviluppato un metodo scientifico chiaro e costante, non riuscendo a trasforamre un'opinione o un parere né in convinzione, né in fermezza o altro, finisce con il tempo per crederci per necessità qualcosa che riterrà valido e simile alla convinzione ma senza che l'abbia fatto rigidamente, un fenomeno che si definisce fallacia di opinione e che crea paraconvinzioni.

 

 

 

Per comodità di può parlare di:

- Credenze rigide

- Credenze elastiche, il soggetto considera tutto ciò che crede nell'ordine di validità, sapendo che ogni credenza in base a quanto è stata dimostrata o falsificata.

 

Cosa si intende per credibilità, quel fenomeno in cui soggetti tendenti alla rigidità mentale e privi di scetticismo e metodo scientifico tendono a credere a qualsiasi cosa gli venga detta che in qualche modo si sposi già con ciò che già credono.

Una persona elastica mentalmente non crede a nulla di per sé, vaglia tutto secondo il metodo scientifico.

 

(collegamento con credenze e perforazione, dissonanza fra credenze

credenza ubbiosa, credenza scettica, credenza ingenua)

 

FINO A QUI

 Si definisce credenza ogni elemento che costituisce la conoscenza del soggetto, elemento che può essere usato dalla coscienza per pensare e comunicare ma che al tempo stesso viene conservato con scetticismo.

La credenza viene conservata con il dubbio in quanto la persona sa che la verità è solo un'illusione. Le credenze possono essere un problema per quelle persone sensibili, specialmente da tali dubbi emergono possibilità che il soggetto teme.

La fermezza descrive quel fenomeno per cui il soggetto nonostante i dubbi e la mancanza di verità comunque prende quelle informazioni per fare delle scelte e delle azioni.

La credenza si oppone al concetto di convinzione, si parla di convinzione quando la persona smette di dubitare su una informazione e la ritiene vera/certa.

 

Si parla di convinzione sia quando il soggetto è convinto sia quando la persona tenta di convincerne un'altra per diversi motivi, cioè tenta di instillare questa certezza nella mente altrui.

 

 

Il concetto di credenza è utile perché ogni persona si basa su una moltitudini di credenze che ne producono il punto di vista. Questo vuol dire che si potrebbe chiedere a quella persona come sia arrivata a tale conclusione.

Si parla di euristica per comprendere come le persone arrivino a sviluppare ciò in cui credono, facciano conclusioni le quali poi diventano credenze o convinzioni.

Ogni disturbo umano è ricondubicile o alle credenze o al condizionamento e in alcuni casi ad entrambi, per questo è fondamentale saper analizzare, comprendere e nel caso ristrutturare le credenze di un soggetto o nel caso colmare alcune lacune di informazioni o di metodi deduttivi per dargli un punto di vista funzionale sulla realtà.

 

BOZZA

Come si analizza una credenza? 

5 passaggi:

- farla descrivere, possibilmente in forma scritta

- concordare sui significati, specialmente quelli più complessi

- farla argomentare, chiedere al soggetto come è arrivata a quelle credenza, quali sono le dimostrazioni o le prove che ha a sostegno 

- indagare elementi mancanti primi fra tutti l'inferenza, cioè chiedere al soggetto qual'è la statistica di quella credenza, quando si atttiva quando non si attiva, se riguarda altre persone o solo se stesse, quante persone possa riguardare, etc..  Indagine che conviene fare senza fare confutazione alcuna ma anzi dando feedback positivi al soggetto (metodo socratico);

- alla luce dei passaggi fatti fino ad ora chiedere al soggetto se ha cambiato qualcosa rispetto alla definizione originaria, se la credenza si è modificata in qualche modo durante questi passaggi o se è rimasta invariata

 

 

Cosa si fa dopo? Come si ristruttura quella credenza?

- iniziare la confutazione, elencando errori, dimostrandoli se possibile, evidenziando le 

 

 

Nucleo di credenze che può diventare delirio o può divenire un modo di spiegarsi e rappresentarsi la realtà in modo aperto al cambiamento e alla confutazione.

La confusione, non è detto che queste credenze siano organizzate fra loro in modo chiaro e non conflittuale, la persona potrebbe vedere che alcune credenze entrano in conflitto, potrebbe vedere come alcune cose non gli danno modo di capire e rappresentarsi in modo chiaro e completo la realtà, confusione che viene fuori specialmente in fase di discussione con persone argute, persone che ci mettono in discussione o ci chiedono di argomentare.

La confusione potrebbe essere alimentata anche dal fatto che un esterno potrebbe confutare e modificare una parte di questa visione, rendendo poi l'intera struttura che prima si reggeva instabile alla luce dei nuovi fatti e dimostrazioni.

Questo ci suggerisce come alcuni nuclei di credenze siano più solidi di altri, più lavorati di altri e più funzionali di altri, un nucleo si potrebbe definire solido quando spiega la realtà, aiuta il soggetto a fare scelte e azioni efficaci e al tempo stesso è passabile di miglioramento e può subire variazioni da confutazioni esteriori senza che la struttura crolli o collassi su se stessa, ma un nucle di questo livello richiede anni, è un po' come il metodo scientifico applicato alla propria visione delle cose, dove prima si fanno ipotesi, si dimostrano e poi la teoria regge perché funziona, dà risultati.

credenza, il termine credenza fa riferimento specifico a delle informazioni che formano il pensiero o l'azione di un soggetto. In questo modo ci si svincola dal come è stato prodotto (come ad esempio da conoscenza, educazione, deduzioni personali, etc..) e si punta al cosa per capire cosa il soggetto stia usando per pensare, su cosa si stia basando. Le credenze sono messe in risalto da parole come "io credo che" o "io penso che" ma comunque le si trovano in ogni pensiero umano e se il soggetto rimane calmo possono essere comunque criticate e messe in discussione, il soggetto stesso senza particolare resistenza può modificarle ed è propenso a farlo;

convinzione, si parla di convinzione nel momento in cui il soggetto non è disposto a mettersi in discussione a prescindere da quanto un oratore possa avere il tatto necessario per non alterare la ricettività del soggetto e generare ad esempio difese emotive. La convinzione esiste prevalentemente per due motivi ovvero il delirio, il soggetto ha costruito un castello mentale tale che qualcosa è strettamente collegato ad altro e non c'è modo di eliminare quell'elemento fino a quando è così incastrato in una struttura mentale così complessa anche se distorta. Il secondo è perché perdere quell'elemento produrrebbe danni emotivo/esistenziali ed il soggetto è motivato ad aggrapparsi a quella convinzione per convenienza e in alcuni casi perfino bisogno. La convinzione si nota quasi immediatamente in un soggetto che nella sua gestualità lascia trasparire il movimento oscillatorio della mano dominante dove pollice e indice generano un cerchio mentre le restanti dita sono aperte e distese (quella che produce anche il segno dell'ok).

 

conoscenza, termine generico per intendere lo sviluppo del soggetto tramite apprendere e imparare;

cultura, ancora più generale della conoscenza dove si intende qualsiasi cosa che produca lo sviluppo della personalità del soggetto.

 

[da aggiungere la differenza fra credenza e convinzione, specificando la differenza fra convinzione fallace e convinzione infondata

le persone non sono completamente conscie delle credenze che possiedono, la metacognizione qui è fondamentale. La psicoanalisi pensava che fosse sufficiente scavare per risolvere, qui prima si scava e poi con il materiale che si trova si hanno le basi per poter partire e fare un cambiamento, quindi si scava per iniziare a lavorare su ciò che si trova]

Il termine credenza non è diffuso nel linguaggio comune, si tende a parlare di ricordi o informazioni ma difficilmente le persone tendono a definire accuratamente questi loro "dati" che possiedono nella loro mente.

Probabilmente questo si può spiegare da una parte con il desiderio di sentirsi e considerarsi degli umani, degli essere viventi, questi tecnicismi smacherebbero la una reatà scomoda, ovvero quella che il nostro cervello è un elaboratore ed accumulatore (estremamente complicato) di dati, dati che si acquisiscono con il proprio percorso; dall'altra parte perché le persone, specialmente se chiuse mentalmente, tendono a considerare ciò che possiedono come verità assolute, non riescono a considerarle come informazioni, come "dati" acquisiti, perché sarebbe in contrasto con la loro visione rigida ed assoluta della realtà, un'informazione implica che è opinabile, che è relativa.

Questa visione delle persone aiuta enormemente a comprendere la personalità, a comprendere la differenza di informazioni che una persona ha accumulato casualmente o facendo percorsi di studio/osservazione mirati.

 

Il termine credenze si basa sul modo di parlare che diverse persone assumono quando interrogate, rispondendo "io credo che.."

Una volta assodata l'esistenza di questo "magazzino" si arriva più facilmente a comprendere che in quanto informazioni queste possono essere errate, non valide.

Ma quante persone arrivano a questo livello di consapevolezza? Quante persone riescono ad attuare un metodo critico nei confronti di questo loro magazzino e migliorarlo? 

Questo ci porta alla necessità di fare una distinzione, parlando di credenze nel momento in cui una persona è arrivata a comprendere che si tratta di un'informazione e in quanto tale non sarà mai né vera né certa né assoluta, sarà al limite valide, accurata e sarà al tempo stesso in grado di mettere continuamente in discussione, sia da solo che con altri, queste proprie credenze.

Questo vuol dire che alcune credenze sono frutto di una costante evoluzione, uno studio, una critica,una discussione dove con il tempo tempo la persona affina queste credenze rendendole sempre più accurate e valide.

Quando la persona non ha maturato questa visione delle proprie informazioni si parla allora di "convinzione", la persona crede di possedere una verità, di essere arrivato alla comprensione totale di qualcosa, partendo con il presupposto di "difendere" la propria informazione e visione piuttosto che metterla in discussione.

La difesa nasce anche da una personalità paranoica o una personalità rigida e chiusa che non può fare a meno di difendersi altrimenti finirebbe nel dubbio, finerebbe nel mettere in discussione il suo intero castello di certezze, cosa che è inaccetabile al solo pensiero.

Questa distinzione fra credenza e convinzione ci aiuta a comprendere agilmente le probabilità che ha una persona di migliorare, di crescere, di fare scelte efficaci nella sua esistenza, quanto più il rapporto è alto, quanto più una persona possiede credenze invece di certezze quanto più la persona sarà in grado di migliorarsi ed uscire da quelle situazioni difficili. Viceversa una persona con le convinzioni tenderà a rimanere impantanata nella sua esistenza, non facendo alcun progresso, e almeno che non abbia sviluppato nell'immediato informazioni valide ed accurate (cosa assai improbabile), questa persona sarà condannata ad una esistenza con una "bassa" qualità esistenziale.

In sede terapeutica, in sede di crescita personale questa differenza potrebbe essere un input rilevante, rendendo la persona conscia per la prima volta che se non è disposta a cambiare il suo punto di vista sulle sue informazioni, se non riesce a sviluppare credenze piuttosto che convinzioni non riuscirà ad attuare quel percorso di affinamento, di crescita e miglioramento delle proprie informazioni.

Di solito una convinzione viene spezzata e cambiata soltanto quando la persona prende una grossa "botta" nella sua esistenza e non ha più modo di difendere quella sua informazione/visione, un progresso comunque eccessivamente lento e che non necessariamente porta a migliorare le proprie informazioni, dato che la persona non tende a studiare e mettersi in discussione.

 

 Le informazioni si acquisiscono in due modi:

- in modo diretto, studiando ed ascoltando le fonti;

- indiretto, osservando la realtà e decucendo.

 

Poi sarà la personalità, la consapevolezza, il metodo critico a determinare se queste informazioni si fisseranno come convinzioni o come credenze.

 

 

FINO A QUI

Un metodo che non solo da la possibilità di rendere la propria percezione meno distorta (si legga percezione per approfondire)  ma che favorisce anche un cambiamento di personalità, criticando si apre un mondo di ricerca e di studio e invevitabilmente la persona entrerà in contatto con informazioni che plasmeranno direttamente o indirettamente anche altre componenti della sua personalità.

Questa mancanza di autocritica crea tante conseguenze quanto più è esteso il fallimento educativo della persona, acquisendo e mantenendo credenze completamente distorte, esistiamo in un periodo che si può definire "medioevo tecnologico" e il fallimento educativo che mediamente ognuno di noi subisce fa si che ogni persona sia piena di credenze non valide e distorte, paradossalmente le persone credono di essere piene di verità quando al contrario sono piene di "stronzate", e non sempre la tecnologia è sufficiente a "salvare" le persone da tutto ciò in cui credono.

Pensate a quante eprsone sono state allevati da nonni cresciuti in tempo di guerra, che non hanno nemmeno finito le elementari o da genitori che spaziano fra medie e superiori, cresciuti senza internet, figure che sono state anche viste come autorità al punto che alcune credenze sono state direttamente suggestionate.

La rinascita si potrebbe far coincidere con questa presa di coscienza, rendersi conto di essere vittime di un fallimento educativo e di riniziare a mettere in discussione ogni stessa credenza che ci capita di pensare o usare, un percorso che inevitabilmente non finirà solo per cambiare l'insieme di credenze percHé a furia di analizzare e mettere in discussione la persona scoprirà diverse altre cose informandosi, anche perché cosa fare se non informarsi ogni volta che stiamo criticando un nostro pensiero? Non avrebbe senso limitarsi ad attingere dentro si sé, dentro di noi non c'è alcuna risposta perché non è stato messo dentro nulla e alla nascita non abbiamo nulla, solo il mondo dell'informazione potrà darci le risposte che cerchiamo.

 

Il problema è quindi come cercare queste informazioni al di fuori di noi?=

 

 

La credenza tira in gioco due grandi problemi esistenziali:

- il problema delle font

- il problema/paradosso della monofonte autoritaria nell'educazione, il che si trasformerà con alta probabilità in fallimento educativo (il paradosso della storia unica)

 

Difficoltà nel cambiamento ed analisi delle proprie credenze

Alcune persone potrebbe trovare numerose difficoltà nell'autoanalisi perché criticare, tentare di risalire al perché credono in alcune cose potrebbe attivare sensazioni inconscie di sofferenza, questo porta la persona ad evitare di criticarsi, di analizzare e mettersi in discussione per non sentire più queste sensazioni negative, fino a quando la persona non trova il modo di indebolire l'inconscio si ritrova a fare i conti con un inconscio che le impedisce e disincentiva l'analisi e il cambiamento delle proprie credenze.

 

Credenze e accomodamento

 

Test della falsa credenza

Esiste un test chiamato "test della falsa credenza" (false belief task) sviluppato per individuare nell'età infantile quando il bambino sviluppa dei metodi deduttivi di base per comprendere semplici passaggi come quelli descritti in questo test.

Perché parlare di "falsa credenza" quando ci troviamo di fronte ad errori deduttivi? Perché si fa erroneamente ricadere le credenze anche nell'ambito delle deduzioni.

Il test della falsa credenza può essere chiamato "test dei primi sviluppi deduttivi" un test che potrebbe essere ampliato per smascherare tutti gli errori deduttivi che l'adulto continua a fare, superare questi "ostacoli deduttivi" non garantisce che la persona poi da adulta non commetta fallacie di altro tipo.

 

Un insieme specifico di credenze e di caratteristiche di personalità teso a spiegare comportamenti frequenti anche in persone diverse viene chiama complesso.

 

DA CANCELLARE

 

Ma non tutte le credenze sono uguali, alcune credenze si potrebbero considerare come "capostipiti", molto più radicate, la radice più grossa e profonda di un albero in cui le fronde rappresentano tutte le credenze che si accomunano.

Queste credenze "particolari" vengono ridefinite convinzioni.

Perché conviene parlare di convinzioni, perché specialmente in ambito psicoterapeutico o di crescita personale, sono queste le più difficili da eliminare, e sono quelle che rendono vano un lavoro di eliminazione dell'albero, perché poi dalla radice ricrescerà l'intero albero di credenze.

 

"Non credere a nessuno,  non fidarti di nessuno, ognuno ha la sua credenze, esistono una infinità dicredenze, tu accoglile tutte anzi vai alla ricerca continua di esse, ma con metodo critico, lasciati ispirare, lascia che esse divergano in te, non c'è niente di vero, non c'è niente di assoluto, comprendi quali sono oggettive e quali no, e non dimenticare che oltre le credenze è necessario che tutto il ragionamento che si fa su di esse sia valido e non fallace".

 

Appunti:

TEOREMA DI THOMAS, le credenze senza un metodo critico possono spingere le persone a vivere in realtà che esistono solo nella loro testa e considerarle come reali.

Il ruolo delle credenze nella personalità

"ognuno 

 

Il problema non è tanto nell'avere credenze che potrebbe essere errate, ma quello di usarle indistantemente su tutto (efficacia relativa) e non fare autocritica per rendersi conto se ci sia un minimo di validità in quella credenza e quando questa possa essere considerata valida in alcune circostanze e in altre no.

 DA RIVEDERE

Cos'è una credenza? Una credenza è considerare vero ciò che una fonte  ci comunica, che sia essa un'idea, che sia esso un dato, un accadimento, un in cui o l'approccio critico è assente, o comunque non sufficiente per mettere in discussione la fonte. La credenza è un fenomeno unicamente sociale, e si basa sul bisogno di credere, dato che la persona non ha alternative, o perché non se l'è create o perché ancora ha la possibilità di farlo. Si immagini al bimbo e la madre, come può il figlio di pochi anni non credere alla propria madre? E' infatti su questo che si basa il fallimento educativo, in cui chi ha in mano il futuro intellettivo di quella persona lo sfuma nei modi più disparati possibili. In seguito sarà approfondito come un insegnante è colui che non abusa della credenza, ma investe affinchè esso smetta di credere anche all'insegnante stesso ed inizi il suo percorso autosufficiente, quanti genitori invece anche nell'età adulta abusano dell'essere creduti dai loro figli?

La credenza in un secondo momento può trasformarsi in convinzione, cioè non è più un messaggio a cui si crede, ma diventa qualcosa di proprio, qualcosa che ora appartiene all'io, una conoscenza di cui ci siamo appropriati.

La credenza così come la convinzione, si basano su diversi errori, come già detto il primo è l'assenza di critica, il secondo è l'errore di certezza, non potendo accettare eventi probabili, per diverse cause tra le quali anche l'economicità mentale nel trattare certezze, la persona si trova a "suo agio" "rassicurata dalle certezze".

Ma non è tutto ora ciò che luccica, dato che le conseguenze delle credenze e delle convinzioni è quello poi di non accettare nessun evento che violi quelle convinzioni, generando risentimento, portando ad una rigità mentale tale che la persona rimane intrappolata in se stessa e nei suoi errori di ragionamento.

Essendo le credenze e le convinzioni certe, questo crea un fenomeno di resistenza a ciò che viene dopo le prime credenze e convinzioni, perché? Perchè le convinzioni fra di loro sono per lo più incompatibili, e quando la persona costruisce il suo castello di certezze, lo difende, perché altrimenti verebbe destabilzzato, e questo spiega oltre la rigidità mentale, anche la povertà mentale di queste persone, che finiscono per rimanere intrappolate dentro se stesse non potendo più accettare nient'altro "sono già piene di nulla".

Sulle credenze e le convizioni si potrebbe dire ancora molto, ma coerentemente con quanto fatto in altri articoli non conviene dilungarsi eccessivamente nello spiegare qualcosa che va comunque sostituito. Credenze e convizioni conviene sostituirle, passare da una struttura psichica certa ad una probabile, in cui le credenze nel dettaglio vengono sostituite dall'ispirazioni, e le convinzioni dai principi. Questo ribalta il paradosso della difesa del "credente" che invece di difendersi da tutto quello che lo destabilizza, ora è libero di far entrare quanta più conoscenza possibile, anzi gli conviene farlo, perché quanto più si lascierà ispirare quanto più potrà essere creativo, quanto più potra definire i suoi principi e ottimizzarli nel tempo, farli crescere insieme a lui.

 

La confusione di "credere in se stesso" come sinonimo di autoefficacia.

DA MODIFICARE

Sistema di credenze. Il sistema di credenze cerca di comprendere quale metodo e gli eventuali emotori che nell'individuo hanno luogo che lo portano o a credere alla fonte esterna o a dubitarne. Qual'è il tuo sistema di credenze? Credi in te stesso! Anche ciò che diciamo, ciò che teorizziamo può essere considerata come una fonte, il nostro io è una delle fonti possibili, e conseguenza possiamo avere un auto credenza, credere a ciò che pensiamo andando a creare una convinzione. La credenza in se stessi si è possibile in parte anche sull'autostima ma non solo, le cause in questo caso non ha una rilevanza perchè non conviene credere in se stessi, ma cercare delle fonti valide esterne su cui basare una comprensione della realtà statistica e funzionale, credenze e convinzioni sono limitate e hanno una minore probabilità di essere funzionali a livello esistenziale. Quindi "Non credere in te stesso, non credere in nessuno, studia, ricerca, conosci, apprendi al fine di validare teorie e di definire principi, teorie e un programma esistenziale che ti dia la possibilità di essere felice, le credenze e le convinzioni lasciale agli illusi". Bozza vecchia E' una esclamazione semi-certa riguardante le dinamiche di realtà. Si parla di credenze quando una persona inizia la sua frase con "io chedo che.." o comunque si può sottointendere tale parte nella frase. Le credenze sono frutto di una imposizione o condizionamento esterno senza che questo sia elaborato, mentre una elaborazione/indagine della credenza può portare a due conseguenze, o la messa in discussione oppure l'arrivo alla convinzione, in cui l'elaborazione rafforza la credenza portandola ad un livello di certezza. Mentre una persona razionale utilizza il pensiero ed quindi sostituisce "io credo che" con "io penso che" in modo da avere più elasticità, e utilizzare tutte i mezzi del pensiero senza rimanere limitato dalle credenze. Le credenze sono anche un vantaggio perchè la persona si risparmia elaborazioni anzi tende a semplificare e vedere nella realtà ciò che più gli fa comodo per avere appunto la credenza pronta per agire o giudicare, quindi sono un indicatore di irrazionalità e passività. Quali sono le differenze fra credenze e principi? Un principio si basa una consapevolezza statistica, la credenza su un condizionamento e relativa deduzione da fonte autorevole. Credenze ed emodistonia Le credenze non sono elaborate al punto da diventare convinzioni ma possono comunque condizionare. Esempio di credenze. Le ferite si devono disinfettare con l'acohol, una brava persona si veste elegante etc.. "Non credere a lui credi a me". Io non credo a nessuno, io non credo, io penso. Le informazioni provengono dalle fonti non autorevoli. credenze ed automanipolazione e autocondizionamento Non ci conviene mettere in discussione i costrutti certi perchè altrimenti rimarremmo continuamente paralizzati.

ultima modifica il: 06-01-2021 - 23:44:59
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