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- Capro espiatorio -
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Cos'è il capro espiatorio? Cosa si intende per capro espiatorio?

Nella quotidianità questo concetto non è particolarmente diffuso ma presenta ugualmente confusione a causa dei diversi significati attribuiti:

- capro espiatorio per intendere il meccanismo di deresponsabilizzazione, in cui le persone si autoconvincono che la responsabilità sia di altre persone, in questo specifico caso l'altra persona viene chiamata appunto capro espiatorio, fenomeno che l'AB ha definito arroganza;

- capro espiatorio per intendere il fenomeno in cui un gruppo di persone o anche una singola persona che ricerca il piacere per dominanza tenta di dominare una persona, chiamata appunto capro espiatorio;

- capro espiatorio per intendere il fenomeno in cui una persona o un gruppo di persone ha bisogno di sfogare determinati impulsi, come ad esempio la rabbia, e non potendolo fare sul target originario lo fa trovando un capro espiatorio.

 

A confondere ulteriormente la questione c'è l'errata deduzione da parte di alcune persone che "si sentono un capro espiatorio" quando in realtà stanno deducendo che "siccome qualcuno ce l'ha con loro" allora sono un capro espiatorio; questo accade in tre circostanze:

- la persona è antipatica a qualcuno con cui è costretto ad interagire (ad esempio per lavoro), persona che risponde all'antipatia vendicandosi, dato che la sola presenza dell'altro è sufficiente a farla risentire e reagire di conseguenza ad esempio vendicandosi;

- la persona non si è resa conto di aver fatto risentire qualcuno o comunque di aver avuto un comportamento violento non intenzionale nei suoi confronti e confonde una "semplice vendetta" con il fenomeno più complicato del capro espiatorio.

Le persone pensano di essere un capro espiatorio perché non si rendono conto di aver fatto risentire in qualche modo l'altro e stanno semplicemente assistendo ad una loro reazione, affinché si tratti di caprio espiatorio è necessario che non ci sia un risentimento ma la persona sia motivata in base ai tre significati elencati.

In generale questo fenomeno nella quotidianità viene definito non più come "capro espiatorio" ma con l'affermazione di "mi sento una vittima", in ogni caso la persona sta accusando una persona o un gruppo di persone di prendersela con lei perché è la più debole.

 Da questi tre significati si scopre che la radice in comune è proprio la debolezza e l'inferiorità della persona che li subisce, cioè è più probabile che in questi tre fenomeni venga preso di mira la persona più debole, dove per più debole si intende, la meno assertiva, la più inibita, la meno prestante fisicamente, perché in questo modo l' "aggressore" ha più probabilità di essere efficace in base ad uno dei tre obbiettivi posti con il minimo dei rischi.

Tutte e tre le strade sono da considerarsi potenzialmente violenente dato che colui che subisce tali comportamenti potrebbe soffrirne, anche se c'è da dire che sebbene gli ultimi due casi siano una vera e propria violenza intenzionale in cui la persona desidera far soffrire questo capro espiatorio perché è da questa sofferenza che trae ciò che cerca, sia per il dominatore sia per colui che desidera sfogarsi, nel primo caso l'arrogante si ritrova in uno stato diverso, in quel momento il suo bisogno è quello di non sentirsi in colpa e di scaricare la responsabilità su qualcuno e per una questione di convenienza lo fa ma non perché la sua intenzione primaria è quella di far soffrire qualcuno ma piuttosto di togliere da se stesso il peso della responsabilità e gli eventuali sensi di colpa e conseguenze.

 

A livello esistenziale entrambi le parti hanno le proprie responsabilità, da una parte troviamo persone cge:

- sono come animali con il bisogno di dominare;

- persone iper responsabilizzate che non sono in grado di teneresi le proprie responsabilit;

- persone che non sanno essere serene nella loro esistenza e al tempo stesso non hanno il coraggio di affrontare coloro che gliela rovinano al punto da predersela con altre persone.

 

Ma anche il capro espiatorio ha le sue responsabilità che corrispondo alle sue debolezze elencate, debolezze che non solo lo espongono ad essere presi di mira dalle personalità prima citate ma che abbasseranno la qualità esistenziale anche in altri settori.

Che soluzione c'è? Ci sono solo due soluzioni definitivi:

- la prima è quella di smettere di essere dei "deboli" modificare la propria personalità e quindi non essere più un bersaglio favorito;

- la seconda è quella di essere indifferenti a tali comportamenti, dove per indifferenza si intende indifferenza reale e non la sopportazione che non è una cosa praticabile, cosa che comunque in poche persone sono in grado di fare.

 

Questo secondo punto potrebbe essere non perseguibile nei confronti di gruppi di dominanza che non rispettano la legge e arrivano ad esempio ad atti fisici come calci, pugni e tutte altre pratiche reali e non più psicologiche.

 

Qualsiasi altra strategia si rivela soltanto un palliativo che può essere efficace per interazioni brevi, ma tornando all'esempio del lavoro, quando ti ritrovi ad interagire per una persona con anni quanto pensi che possano essere efficaci queste strategie? Persino la distrazione ha i suoi limiti e non ci si può distrarre per sempre da una persona che ti prende di mira. 

 

La difficoltà ad accettare che le persone tendino a dominare

A volte le persone tendano di dare spiegazioni a comportamenti che si spiegano in maniera nettamente più facile, un gruppo di persone o una persona coglie qualsiasi pretesto per poter dominare un'altra persona, non è tanto ciò che questa persona ha fatto, qualsiasi cosa farebbe il gruppo dominante farà sempre in modo di usarlo come pretesto per dominare, farsi il superiore denigrando l'operato e le azioni del debole ad esempio.

 

 

La confusione fra capro espiatorio e intransigenza

Si confonde il fatto che un gruppo di persone se la prenda con colui che non rispetta lo standard del gruppo e le regole del gruppo con il capro espiatorio che invece consiste nel prendersela con il più debole.

 

Spiegare il bullismo

Alcune volte il bullismo si forma quando un gruppo di bambini per soddisfare il piacere di dominanza che iniziano ad esperire si coalizzano per dominare maggiormente i più deboli o gruppi di più deboli, anche se il bullismo potrebbe avere altre motivazioni, questa è solo una delle tante spiegazioni per spiegare il comportamento violento.

 

I pretesti per sfogarsi e i pretesti per dominare

Alcune persone, probabilmente per qualche inibizione etica, non attaccano direttamente il più debole ma potrebbero cercare dei pretesti per farlo, ma come abbiamo già accennato durante il corso dell'articolo qualsiasi cosa della persona più debole può essere presa come pretesto,non c'è nulla di oggettivo  tanto il tutto avverrà nella mente della persona che aggredirà il più debole e  che si potrà autoilludere di qualsiasi cosa e di autoconvincersi che quel pretesto sia valido.

 
ultima modifica il: 17-10-2015 - 14:17:59
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