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- Pessimismo -
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"Il pessimismo è un vortice emotivo negativo che risucchia le persone che hanno difficoltà nell'accettare e gestire determinati eventi"

Cos'è il pessimismo?

(pessimismo interno ed esterno, quello esterno riguarda tutto ciò che il soggetto pensa dell'esterno e che non può essre cambiato e che per questo gli impedisce di divere la vita che vorrebbe, il pessimista pensa che le cose esterne non possano essere cambiate)

Si definisce pessimista un soggetto che guarda al futuro considerandosi come qualcuno che non sa fare e non può fare qualcosa e al tempo stesso non potrà mai cambiare quella condizione.

Il pessimismo produce l'emozione della disperazione in quanto se il soggetto crede di non poter fare nulla non ci spererà nemmeno, vedrà tutto con l'ottica di chi non ha futuro, non ha speranza, sente di non potercela fare.

Il pessimismo è l'opposto dell'ottimismo nel quale una persona quando pensa agli obbiettivi da raggiungere percepisce di potercela fare, per l'ottimista non conta la condizione di partenza, sa che con il tempo e con le risorse può realizzare qualsiasi cosa.

Questo vuol dire che quando una persa pensa a se stesso come "agente che cambia la realtà per raggiungere i propri obbiettivi" può vedersi o come una persona che "piano piano ce la farà" o come una persona che "non ce la farà" a seconda di ciò che crede e le distorsioni che ci sono a riguardo.

Uno degli errori che comunemente si fanno su pessimismo e ottimismo è quello di pensare che questi siano frutto di una scelta, come se la persona scegliesse di essere ottimista o pessimista come se stesse indossando un ambito, non è così.

Il pessimismo e l'ottimismo sono conseguenze della visione del mondo che ha il soggetto, di cosa crede, di come si vede e solo cambiando questa visione radicata, questi tratti di personalità, si può portare una persona pessimista ad essere ottimista.

 

Il pessimismo non va confuso con il catastrofismo che riguarda invece una distorsione della percezione di un possibile pericolo.

 

Il pessimismo si basa su tre tratti di personalità:

- fatalismo, detto anche locus of control esterno, il soggetto ha sviluppato una visione secondo la quale ogni cosa, o quella cosa che vuole fare, è causata totalmente o prevalentemente da fattori esterni quindi non c'è nulla che possa fare. Il soggetto se interrogato risponde "ma io non posso fare nulla, mica dipende da me";

- mancanza di autoefficacia mista alla visione statica dell'autoefficacia, che causa il senso di incapacità, il soggetto crede di non essere in grado, che non sa come si fa o che non può farlo perchè manca dei mezzi che ritiene necessari;

- deficit irremediabili di personalità, la persona crede che le sue caratteristiche sia eterne, che ciò che è non possa essere cambiato.

 

Questi tre elementi producono il pessimismo, la persona non necessariamente li possiede tutti e tre ma già uno è in grado di portare la persona a dire "tanto non posso farlo, non posso riuscirci"

Il pessimismo è caratterizzato dall'inazione verso progetti futuri e dalla ricerca di gratificazioni immediate nel presente, una serie di azioni volte ad una ricerca vana del piacere

 

 

Il pessimismo da incapacità per comprenderlo a pieno è necessario descriverlo con la fallacia di incapacità, cioè il soggetto non riesce a comprendere che anche se qualcosa non sa farla può impararla ma si focalizza sulla realtà presente e dice "ora non posso farlo, non so farlo, quindi non potrò mai farlo" e non riesce a pensare a cose come "non so farlo, ma se mi ci metto posso impararlo, adattarmici e sviluppare le abilità necessarie".

Esempio di pessimismo:

"A volte arrivano dei periodi in cui riesco ad essere estremamente realista, e in questo periodi mi rendo conto che l'unica ambizione realisticamente raggiungibile da parte mia è la morte.
È inutile illudermi che possa mai raggiungere qualcosa, anche la cosa più infima, in questa vita.
La sociofobia ormai mi impedisce il più minimo contatto umano, tant'è che non esco più neppure sul pianerottolo di casa per paura di essere visto dai vicini, o dai ragazzini della scuola di fronte a casa mia. Forse si è trasformata in agorafobia.
La depressione che mi attanaglia si è fatta sempre più stringente, sempre più invadente, sempre più corrosiva.
Mi deprime da morire persino ascoltare la musica, la mia musica preferita, tant'è che adesso evito pure questo, evito quel poco che prima riusciva a darmi piacere
I pensieri nella mia mente crescono, e non sono buoni pensieri; mi sento un folle, a volte vorrei solo farla finita, a volte vorrei vendicarmi, a volte vorrei lasciarmi semplicemente possedere completamente dal male dannato della mia mente, e lasciarmi controllare da esso, dalla sua dannazione.
È dura resistergli, è ogni giorno sempre più dura."

 

In questo racconto traspare la fallacia del realistmo, la distorsione di vedere la realtà presente come immutabile, quindi elevano una visione esatta del presente al futuro, cadendo in errore. Per quanto una persona possa avere problemi e stare male, commette un errore nel pensare che quello stato presente sia immodificabile. 

Il presente, per quanto possa essere accuratamente descritto senza errori non è il futuro, anche perché questo sarebbe come affermare che il cambiamento non esiste o che le cose non possono essere cambiate, non trovare un modo di cambiarle o non riuscire a farlo non vuol dire che non esiste.

 

Per comodità conviene distinguere il pessismo in:

-Pessimismo da fatalismo;

-Pessimismo da incapacità.

 

Per diventare ottimisti è quindi necessario eliminare la visione pessimistica e sviluppare un senso di autoefficacia non distorto.

 

Elenco di disambiguazione:

- fatalista, colui che pensa che la sua esistenza sia prodotta per lo più da eventi esterni e che le sue azioni siano inutili o ininfluenti;

- nichilista, colui che critica l'assioma seconda la quale se qualcosa è condivisa allora è necessariamente valida/vera e assoluta. Questo smonta qualsiasi visione data per vera e assoluta, asserendo che non ce ne siano, ma ci sono solo visioni più condivise di altre e non è detto che queste siano valide;

- disfattista, colui c

- nullista, colui che usa la fallacia pessimistica (guardare intenzionalmente solo ai lati negativi) per giustificare l'inazione usando frasi come "l'italia è un paese che fa schifo ecco perché sono disoccupato" oppure "non funziona niente e non c'è modo di migliorare questo sistema" di fatto un soggetto che tende a disfare ogni cosa che è intorno a sé, possibilità e tentativi di fare degli altri così che possa non agire o comunque fare cadere sugli altri la responsabilità di ciò che non ha o non riesce ad avere;

- ansioso, il fenomeno ansioso riguarda la possibilità di guardare al futuro e anticipare le emozioni negative dello scenario simulato, l'ansioso può svolgere questo percorso in modo intenzionale ma in ogni caso l'esito è che quelle emozioni anticipate produrranno un cambiamento in quello che sarà il comportamento o nei pensieri del soggetto. Il problema principale dell'ansia è che questa può nascere da una visione distorta del soggetto. Quest'ansia non valida viene definita pessimismo ma è errato;

- apprensione, l'apprensivo è un soggetto che a causa delle fallacie che compie nel simulare gli eventi finisce per vedere uno scenario futuro più negativo di quello che sarà e di conseguenza  entra in ansia (in genere si preoccupa anche) per uno scenario che in realtà non esiste ed frutto di una serie di distorsioni in quanto esso quando si manifesterà sarà "meno grave" di quello che aveva pensato la persona. Un esempio di apprensione è quello in cui il soggetto entra in ansia perché simula che l'esito del suo esame sarà negativo, quindi prova ansia per quello che reputa sarà uno scenario negativo ed è tentato da non andare all'esame, poi il soggetto scopre che invece l'esame è andato discretamente e quindi è entrato in ansia solo per una sua percezione distorta che l'ha portato a simulare uno scenario che in realtà non esisteva;

- paranoico, soggetto che guarda al futuro usando il pensiero assuntivo ovvero con pensieri come "oddio e se succedere questo? Cosa mi succedere? Cosa potrei fare? ". La paranoia non è generale nel senso che il paranoico non fa questi pensieri su tutto ma solo su quei punti specifici dove è fragile e usa la paranoia come forma difensiva, ad esempio un soggetto che ha paura di ammalarsi andrà a pensare a tutti quegli scenari dove potrebbe ammalarsi, un fobico sociale a tutte quelle situazioni sociali negative che gli potrebbero succedere e così via. Questo produce delle simulazione scollegate dal presente per pensare a "cosa potrebbe succedere se";

- catastrofista, parte della paranoia? Soggetto che pensa che le cose evolveranno e andranno in peggio, ma poi andrebbe a coincidere con la paranoia. Colui che pensa che le cose vadano in peggio;

- autodistruttivo, colui che trova piacevole la distruzione di sé o la vede come un obbiettivo utile;

- autosabotamento, colui che si pone un obbiettivo ma per primo (consciamente o meno) agisce contro il raggiungimento dello stesso per rallentarlo in quanto in quell'obbiettivo è fonte sia di emozioni negative e positive. Quindi la persona tentando di raggiungerlo e al tempo stesso facendo in modo di non raggiungerlo mai trova un compromesso che non lo fa soffrire ma che lo paralizza dal lato esistenziale.

 

Nel linguaggio comune il termine pessimismo è diffuso anche se potrebbe produrre fraintendimento a causa dei diversi significati attribuiti, elenchiamoli:

- pessimismo, quando il soggetto guarda al futuro crede di non poter fare alcune cose o che sia inutile anche solo tentare perché i risultati di ciò che otterrà sono dati da variabili esterne;

- pessimismo per intendere il fenomeno ossessivo, ovvero di una persona che combatte continuamente contro qualcosa che non accetta e che tenta di risolvere inutilmente;

- pessimismo per intendere il fenomeno del fatalismo, cioè persone che automaticamente vedono un futuro già scritto (ma anche positivo) a partire da quello che succede loro o da quello che vedono;

- pessimismo per intendere il fenomeno dove la persona nel momento in cui le capitano degli eventi negativi nelle sue giornate finisce per focalizzarsi solo su di questi non riuscendo ad avere una visione di insieme, non riuscendo a staccarsi da quella negatività ma al contrario entrarci e focalizzandosi sempre di più;

- pessimismo usato per intendere il fenomeno delle inibizioni causato dalle fragilità, una persona che sottolinea quelli che sono i suoi punti debole dove ad esempio una persona che ha bassa autostima di sé inizierà a dire "non ce la posso fare, fallirò" non sulla base di una simulazione degli eventi ma di come si considera lei come persona in quel momento.

- pessimismo usato per indicare lo stato comportamentale di una persona che è stressata e che non ce la fa più a sopportare qualcosa da cui non vede via di uscita. Quello che da fuori sembra pessimismo è in realtà la lamentela e la richiesta di aiuto di una persona che crede di non riuscire ad uscirne.

 

L'AB sceglie di ridefinire il termine pessimismo sulla base del quarto significato, anche per rimanere coerente con l'esempio che più di tutti viene usato nel linguaggio comune per spiegare tale fenomeno ovvero "quello di guardare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto".

Termini quali meccanismo di difesa (paranoia), fatalismo, inibizione da fragilitò e la richiesta di aiuto da stress eccessivo spiegano i vari fenomeni in modo chiaro senza scomodare il termine pessimismo generando confusione e fraintendimento.

Il pessimista è colui che si focalizza sugli elementi negativi che ha nel suo presente, che può osservare sia che essi siano vividi (quindi appena accaduti) sia che non lo siano. Come già accennato questo accade per due motivi, uno emotivo e uno da difesa.

Nel fenomeno emotivo la persona viene risucchiata da un vortice emotivo che di fatto richiama la sua totale attenzione. Non è difficile immedesimarsi nei panni di una persona a cui è accaduto un evento negativo e causa della scarsa lucidità questa persona finisca per seguire queste emozioni e iniziare a vedere la realtà in funzione di quell'evento negativo. È come se la persona non riuscesse più a vedere in quel momento quella che è un'esistenza che comunque va e andrà avanti, che le cose si sistemeranno, che c'è anche altro, la persona rimane fissata su quel punto ed è come se la sua intera esistenza ora ruotasse su quel fulcro. Le persone pessimiste diventano evidenti proprio quando si tenta di portarle su una visione di insieme ma queste ribattano "a me non mi interessa nulla del resto, ora è accaduto questo e non riesco a non pensare ad altro". Questa continua focalizzazione ha un effeto disfunzionale perché rende l'emozione vivida, impedisce alla persona di distrarsi e di lasciare che la cosa sfumi, spiegando perché alcune persone subiscano doppiamente gli eventi negativi con questo loro modo di fare pessimistico, senza riuscire da subito a distaccarsi.

Questo fenomeno che si potrebbe definire come "trappola emotiva negativa" dove una persona nel momento in cui si presenta un evento 4negativo tende a dargli una considerazione tale da renderlo ulteriormente più pesante, peggiorandolo. Quali sono le caratteristiche di personalità che spiegano questo fenomeno? l'AB ne individua quattro:

- la sensibilità, è probabile che l'evento produca emozioni così intense da far immediatamente perdere lucidità alla persona;

- euristica della disponibilità (automatismo emotivo dei ricordi) la persona non ha un metodo algoritmico teso ad indagare la realtà e vedere i pro e i contro ma istintivamente si limita ad analizzare solo le cose che gli vengono in mente, questo vuol dire che è più probabile che in uno stato di umore negativo si tendano a ricoradare solo eventi negativi e questo contribuisce ad alimentare il fenomeno pessimista;  

- l'ignoranza di una persona che non si rende conto che questo fenomeno è da contrastare in ogni modo per quanto è disfunzionale come infatti una persona stoica fa;

In sintesi ad ogni persona, specialmente se poco saggia, capitano eventi negativi ma la alcuni ne escono fuori celermente altri cadono in questa trappola emotiva e vengono definiti pessimisti. 

 

Nel fenomeno basato sulla difesa la persona attua una strategia  concentrandosi sugli elementi negativi è come se creasse una sorta di effetto "fa tutto schifo" e quindi vedere una realtà giustificatoria con passaggi come "è normale che la mia vita fa schifo perché tanto sono cresicuto in un ambiente altrettando schifoso", il pessimismo aiuta le persone ad autoconvincersi che non è loro la colpa della bassa qualità esistenziale che hanno e possono più facilmente deresponsabilizzarsi.

Questa strategia anche se aiuta il soggetto a deresponsabilizzarsi gli impedisce di essere motivato a cambiare le cose e investire su di sé.

Questo spiegherebbe perché diverse persone incitino ad avere una visione positiva (ottimismo) anche con il rischio di rimanere delusi, perché questa visione positiva alza l'umore, incita all'azione e sprona ancora di più la persona eliminando qualsiasi ostacolo e aumentando la probabilità di riuscita. La soluzione migliore è il realismo ma probabilmente fra ottimismo e pessimismo conviene essere ottimisti statisticamente parlando.

 

Il pessimismo può avere un effetto depressivo? Si.

 

Qual è la differenza fra ottimismo e pessimismo? L'ottimista è una persona che compie le due stesse dinamiche ma da un punto di vista opposto, ovvero una persona che potrebbe cadere nella trappola emotiva positiva pensando che sarà sempre tutto magnifico, tutto bello per poi ritrovarsi di fronte a realtà negative che fanno crollare il mondo addosso perché la persona nella sua visione non le aveva minimamente considerate.

L'ottimismo da difesa è quella persona che tenta ad ogni costo di vedere le cose positive così da non vedere quelle negative, nascondendole sotto il tappeto e ritrovarsi con qualcosa che prima o poi presenterà il conto (con gli interessi). 

Il realista è colui che non compie questi due errori, né della trappola emotiva né di usare elementi negativi o positivi come forma di difesa.

 

Il pessimismo a volte potrebbe essere scambiato con quella persona che si autosabota e in realtà desidera rimanere ad esempio con disturbi o problemi perchédiventano una potente giustificazione per la sua esistenza ad esempio fallimentare.

Questo vuol dire che è necessario fare attenzione dall'esterno quando si vede una persona che sembra essere rinchiusa in una visione negativa, sono persone che potrebbero essere pessimiste o che potrebbero per comodità puntare alla negatività per comodità per nascondere a se stesse scomode realtà.

 

 

Che differenza c'è fra nichilismo e pessimismo? Si legga nichilismo per approfondire.

 

Che differenza c'è fra essere pessimisti e drammatizzare? La drammatizzazione è l'intenzionale atto di far apparire qualcosa di più negativa e rischiosa di quello che è con l'intento di suscitare attenzione ed empatia nelle persone intorno, l'essere pessimisti è un fenomeno interiore che ha ripercussioni indirette su chi si ha intorno, la persona si comporta in quel modo perché è il suo modo di percepire e dedurre gli eventi negativi che le accadono. Questo ci suggerisce che è necessario fare attenzione per capire se chi abbiamo di fronte sia un pessimista o invece sia una persona che recita una sorta di pessimismo per ottenere qualcosa.

 

 

 

 

 

APPUNTI:

- Correlazione fra pessimismo e perfezionismo, 

 

 

ultima modifica il: 23-10-2018 - 18:34:45
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