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Cos'è l'abuso? Cosa si intende per abuso?

 

Si legga violenza per approfondire.

 

 

 

DA CANCELLARE

Cinque significati di cui i primi quattro sinonimi, che l'AB sceglie di eliminare per ridefinire abuso esclusivamente sulla base del quinto significato.

Questa definizione a volte viene descritta sommariamente con "assenza di consapevolezza della persona" definizione che cozza con la definizione di consapevolezza data dall'AB, ma che cozza anche con la visione quotidiana.

Ciò che manca a queste persone, prevalentemente bambini ma anche adulti, è una vera e propria porzione di personalità per comprendere quel fenomeno, come se la coscienza in quel versante non essendo in grado di comprendere cosa stia accadendo, non riuscendo a capire nulla è come se vivesse quei momenti in modo assente, confuso, privo di significato e quindi privo di emozioni, al limite potrebbe esserci della paura, paura di non comprendere cosa stia accadendo.

Nella quotidianità l'abuso più diffuso e conosciuto è quello sessuale, quante volte avrete ascoltato nei racconti di queste storie come il bambino o la bambina al tempo dell'atto non abbiano provato nulla, raccontando che al momento non ci vedevano nulla di male, non capivano cosa succedeva, se la immaginavo come una delle tante cose che in quanto bambini si "esperiscono passivamente" senza dargli alcun significato, lasciando intendere che tutte le problematiche e traumi si siano sviluppati dopo aver sviscerato ed analizzato quel ricordo con la loro personalità adulta.

Se ad un bambino non si è mai spiegato cosa sia il sesso, cosa sia e cosa servano gli organi genitali, cosa sia l'atto sessuale e a cosa serve, se al bambino non si spiega nulla del sesso è ovvio che la sua personalità ancora in crescita non ha alcun modo di comprendere e processare un eventuale esperienza sessuale ricevuta, sopratutto se è un adulto di cui si "fida" ad abusare di lui, facendo leva su questo stato di mancanta pressa di coscienza.
Probabilmente oggi con tutti i mezzi e le informazioni che ci sono l'abuso (specialmente sessuale) sarà sempre una cosa più rara, ma non è difficile immaginare come i bambini anche di soli 10 o 20 anni fa fossero cresciuti da educatori con la credenza disfunzionale di proteggere evitando l'esposizioni agli eventi e alla conoscenza, come se questi bambini dovessero rimanee all'oscuro dalla realtà quanto più a lungo possibile, cosa si si traduceva nel non insegnargli nulla che fosse diverso dall'etica portando elementi come il sesso ad essere un taboo.

Tutto questo crea le basi per un abuso, dove la coscienza non essendo preparata a tali evenienze, non avendo conoscenza per quelle evenienze lasciava il bambino in mano alla volontà dell'educatore che gli faceva fare quello che desiderava senza che lui potesse opporre resistenza.

Tutto questo però va visto considerando tre elementi:

- il primo che un bambino non diventa preda solo di adulto ma anche di altri bambini o adolescenti che sono abbastanza precoci da essere loro stessi a sfruttare questa mancata difesa e comprensione;

- il secondo che questo accade anche in adulti che hanno avuto poche esperienze, dei bambini nel compo di adulti che inizialmente si ritrovano in queste situazioni che solo dopo, quando colmeranno quella lacuna, comprenderanno di essere stati abusati, anche se c'è da dire che mentre verso un bambino c'è intenzionalitù verso l'adulto si tratta più si "sfruttare una debolezza", sono tante le debolezze che un adulto può presentare e chi intrende sfruttarle non si fa molti problemi sul cosa sta sfruttando, se vede che un adulto si fa "appollare" lo appola senza farsi tante domande, quindi un eventuale adulto che viene abusato è probabile che l'abusatore in questo caso non abbia avuto l'intenzione di abusare ma quanto più di sfruttare una debolezza.

- il terzo è che l'abuso come già detto non è solo sessuale, si pensi all'abuso quotidiano dei genitori nei confronti dei figli costringendoli a fare qualcosa per dovere o per altro senza spiegare loro il perché , senza spiegare loro la vita, anche questo è abuso, uno dei tanti pilastri che contruibiranno al fallimento educativo; quante volte avete ascoltato persone lamentarsi ed odiare i genitori per quello che gli hanno fatto fare da bambini, e che loro facevano perché semplicemente non capivano e solo con il senno di poi ricordando hanno percepito quell'attività fatta come un abuso nei loro confronti.

- il quarto è che non necessariamente un abuso verrà percepito come una violenza o un trauma dall'analisi che la coscienza farà su quel a posteriori quando sarà in grado di comrpenderlo. A prescindere quando una persona subisce questo comportamento si tratta di abuso, ma a volte questo abuso si trasformerà in un trauma, a volte sarà un evento semplicemente indifferente una volta ricordato e che celermente dimenticherà a volte sarà invece un evento visto positivamente. Un esempio classico di evento positivo è il genitore che spinge e sfrutta questa mancata coscienza del bambino ad iniziare da subito un'attività che da grande si trasformerà in passione, questo figlio potrebbe perfino ringraziare di essere stato abusato, abuso che si è trasformato in passione. La scelta più coerente sarebbe quella comunque di spiegare la realtà al bambino senza abusarlo, anche se le intenzioni sono positive perché comunque non si può mai sapere come questo potrà poi analizzare questo evento da adulto.

 

L'AB critica l'abuso e lo ritiene un metodo da non utilizzare nemmeno se le intenzioni sono positive, questo fenomeno ricorda la necessità di spiegare la vita ad una persona sin dalla prima formazione della sua personalità, per non lasciare nessun campo scoperto che potrebbe essere spazio fertile per altri abusatori, specialmente abusatori con alta probabilità di "traumatizzare" il bambino. Paradossalmente il genitore medio nella sua nulla consapevolezza vede questa "mancata di coscienza" del bambino come un vantaggio così può fargli fare tutto quello che desidera con minima resistenza e senza sprecare "troppe energie" nell'insegnargli l'esistenza, dando luogo al fallimento educativo e la possibilità che questo bambino sia poi a sua volta abusato da altre persone, fino arrivare anche ad abusi in età adulta, talmente sono le lacune che potrebbe accumulare.

 

La differenza fra abuso e stupro/violenza

La principale differenza fra una violenza/stupro e un abuso è che il primo viene percepito nell'immediato come qualcosa che non si accetta e farà soffrire, mentre l'abuso al momento si esperisce senza comprenderlo, con una coscienza confusa e che non comprende e dopo in un secondo momento quando la coscienza sarà pronta analizzandolo potrà trovarlo negativo, positivo, indifferente, etc..

 

Qualsiasi evento può essere considerato abuso

Non c'è qualcosa di specifico su cui si può abusare qualcuno, virtualmente sono infinite i modi in cui si  può abusare una persona, affinché si tratti di abuso è sufficiente che la persona non abbia coscienza di ciò che qualcuno lo induce a fare, abuso di cui conserverà il ricordo e analizzerà solo quando svilupperà una coscienza in grado di analizzare e comprendere gli atti compiuti in quel ricordo.

 

Gli abusi più frequentemente avvengono anche per effetto autori

Dove oltre che la mancanza di coscienza per comprendere ciò che sta accadendo il bambino o l'individuo in generale vedendo quella persona come un'autorità nemmeno si oppone, nemmeno la critica, nemmeno fa resistenza e non ha alcuna sensazione di paura che potrebbe metterlo in allarme perché tende a "fidarsi", avendo la massima probabilità che tutto fili liscio e solo con il senno di poi la persona ricordando elabori per la prima volta quel evento.

ultima modifica il: 03-10-2016 - 1:20:11
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