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- Conforto -
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Cos'è il conforto?

 Il conforto è la possibilità di migliorare l'umore del soggetto aiutandolo a produrre emozioni positive nonostante non si interevenga su quelle negative. Ad esempio dare un abbraccio ad una persona che sta male dicendole "puoi contare su di me" è conforto perché nononstante non si sia fatto nulla per eliminare il male comunque si è tentato di stimolare emozioni positive. 

 

Il conforto si basa sulla dinamica della competitività emotiva e che creare emozioni positive comunque migliora il tono dell'umore, ad esempio ad un bambino che sta piangendo perché ha litigato con l'amico si può dare conforto con un abbraccio, comprandogli un gelato, facendo un regalo, facendogli capire che comunque faranno pace e quindi torneranno ad essere amici, o che ha altri amici su cui contare etc...

Per semplificare potremmo dire che si conforta in due modi:

- essendo realistici e sottolineando e ricordando al soggetto ciò che di buono ha in modo che questo susciti emozioni positive;

- creando scenari che diano emozioni positive al soggetto, dove è l'evento in sé a dargli il piacere che lo conforterà.

 

Essendo l'abbraccio un evento positivo che crea emozioni positive questo viene definito come evento confortante con frasi come "il conforto di un abbraccio" etc...

La consolazione invece si basa su una dinamica differente, l'obbiettivo è sempre quello di migliorare il tono dell'umore ma invece di creare emozioni positive competitive si tentano dieliminare quelle negative.

La consolazione si basa su quattro possibile strade:

- eliminare la distorsione del soggetto nel caso la sofferenza nella persona nasca da una percezione distorta della realtà e quindi le minaccie o gli eventi che la fanno soffrire sono solo nella sua mente e non reali;

- ridurre la vulnerabilità del soggetto, lavorare sulla personalità in modo tale che diventi una persona nuova e che non soffra per quegli eventi che subisce;

- autoconvincimento consolatorio, la persona usa la distorsione dell'evento a proprio vantaggio;

- coping, la persona usa dei metodi che anche se non risolutori della propria vulnerabilità, comunque lo aiutano ad arginare la sofferenza verso quello scenario, ad esempio cambiando punto di vista (reframing) ma senza distorcerlo.

 

La consolazione così come il conforto si possono vedere come l'impossibilità da parte della persona di regolare le proprie emozioni e della necessità di un intervento esterno.

Elenco di disambiguazione nell'articolo sostegno.

A RIVEDERE

 

comodo

agio

conforto

consolazione

 

La consolazione agisce nell'umore negativo, sono frasi che puntano ad aiutare il soggetto ad elaborare e ad avere una visione delle cose che lo faccia sentire meno sofferente, "ciò che dici non mi consola" potrebbe rispondere una persona di fronte al fatto che non c'è modo di cambiare il suo punto di vista nonostante il tentativo.

Il conforto invece punta tramite l'intervento esterno, o anche la persona stessa, con attività positive a combattere le emozioni negative. Ad esempio il conforto di un abbraccio, dove la persona per quanto possa stare male trova comunque quell'emozione positiva nell'abbraccio di una persona verso la quale nutre affetto.

 

Comfort in inglese è un false friend in quanto non si traduce in conforto ma comodità, questo punto è cruciale perché parlare di zona di comfort potrebbe produrre confusione se la persona la traduce erroneamente in zona di conforto.

 

 

Si parla di conforto per sottolineare quell'insieme di fenomeni che riescono a far salire l'umore al soggetto nonostante le cause psicologiche del problema non vengano minimamente risolte.

Si parla di "ricerca del conforto" per evidenziare quel fenomeno in cui un soggetto proprio perché soffre fa in modo di contattare persone che lo possano aiutare, facendo capire che hanno questo bisogno.

La ricerca del conforto non va confuso con il fenomeno della ricerca di attenzioni che riguarda invece l'istrionico.

La ricerca di conforto ci fa capire di avere di fronte una persona che sta tentando di resistere al bisogno, cioè che sta tentando di non cedergli ma al tempo stesso non ha intenzione di affrontare le cause del problema (si legga dispiacere per approfondire).

Il conforto può avvenire in diversi modi, fra i più comuni troviamo:

- consolazione, la persona esterna dice o fa delle cose che producono emozioni positive, andando comunque a migliorare l'umore;

- sollievo, tramite autoconvincimento facilitato dall'esterno, si modifica il contenuto del pensiero, ricorrendo anche a credenze errate o deduzioni fallaci affinché si diminuisca la sofferenza percepita;

- incoraggiamento, usato in particolar modo quando la sofferenza ha un effetto inibente ma si desidera comunque agire e superare questo conflitto interno;

- sostegno o supporto, la persona vedendo che non è sola ma ha quacuno ad aiutarla si sente meglio e l'umore sale.

 

La stessa dinamica con cui ci si conforta può accadere al contrario e produrre sconforto. Cioè la persona ha già un problema e una causa di sofferenza che non affronta e al tempo stesso un esterno dice o fa cose che invece di aiutarla la peggiorano.

 

Una persona che ricerca conforto potrebbe essere quella che il giorno prima dell'esame tenta di trovare qualcuno che la aiuti ad avere meno paura dell'esame, che gli dica ad esempio che è facile,una persona che se seguisse la paura e fosse insofferente finirebbe per non fare l'esame e procrastinarlo ulteriormente.

 

 

Una persona che ricerca conforto è quella che tenta di vedere le cose da un punto di vista diverso, un punto che la faccia soffrire di meno, una persona che tenta qualsiasi cosa purché riesca a soffrire di meno e riuscire a superare tale freno emotivo.

Chi cerca il conforto implicitamente ricerca del sollievo, ma chi ricerca sollievo non necessariamente ricerca conforto, il sollievo si può chiedere per diversi motivi.

 

 

Il conforto può basarsi anche su illusioni non necessariamente su accadimenti reali.  

L'atto del conforto (sia da parte di un esterno che da soli) va inteso come un tentativo, a volte riesce a volte no, non esiste un controllo sulle emozioni, si tentano di cambiare i pensieri ma a volte nonostante questo tentativo di cambiamento non si arriva all'obbiettivo stabilito.

 

Quando si conforta (ma questo accade anche per la consolazione) va tenuto conto anche del concetto di inquietudine, cioè capire se quell'emozione negativa è pervasiva e rimarrà nella mente del soggetto per diverso tempo (o è già radicata da tempo) oppure scomparirà per effetto tempo senza che sia necessario un particolare intervento.

Questo punto è fondamentale per capire come a volte non sia conveniente investire ore di tempo a confortare per qualcosa che comunque passerà nel breve periodo, quindi prima di confortare o fare qualsiasi attività di interevento è necessario prima chiedersi mi conviene o conviene lasciar in questo caso che la cosa evola e sfumi da sé?

Non solo, va tenuto anche conto del fatto che il conforto sia un metodo palliativo che va a risolvere il sintomo ma non la causa e quindi porsi la domanda "mi conviene sistematicamente perdere tempo ed energie per intervenire sul sintomo e non investire invece direttamente sulla causa?".

Pensate una situazione in cui il soggetto dopo otte di lavoro torna a casa con un umore a terra il quale viene risolto solo dopo un paio d'ore di conforto che svolge da solo o con l'aiuto del partner, così da giorni e forse da anni. La domanda è "invece che spendere due ore al giorno ogni giorno non sarebbe il caso di iniziare una forma di investimento che vada alla causa? Non sarebbe più conveniente in termini esistenziali?".

 

 

 

 

FINO A QUI

Per alcune persone il conforto potrebbe diventare una difesa necessaria da adottare sin da piccoli, specialmente se cresciuti in ambienti sofferenti, difesa che potrebbe rimanere fino in età adulta, preferendola ad un cambiamento interno più radicale.

Una persona consapevole ed autosufficiente non necessita più di alcuna forma di conforto non avendo più a che fare con la sofferenza e anche se accadesse saprebbe gestirsela agilmente e celermente da sola, ma numerose persone coesistono con esistenze fatte di sofferenza, in alcune è talmente tanta che anche se possono gestirne parte da soli finiscono comunque per ricercare conforto all'esterno per alleggerire il carico.

Questo ci porta a considerare gli effetti del conforto in un rapporto, trovando che questi possono spaziare dall'essere nulli fino ad arrivare alla distruzione del rapporto stesso, scopriamo perché.

Il punto cruciale si gioca con la trasparenza, se all'inizio del rapporto la persona che tende a soffrire e ricercare conforto palesa questa sua componente mette l'altro nelle condizioni di analizzare attentamente la compatibilità e capire da subito se sarà in grado di gestire ed accettare la situazione.

A questo punto accade che la persona conoscendo questo stato di sofferenza di conforto può scegliere se restare o lasciar perdere.

Perché una persona non accetta di stare con una persona che ha problemi con la sofferenza e che cerca conforto? Perché la persona non ha intenzione di avere un rapporto di questo genere, è una persona che desidera avere un'esistenza tendenzialmente serena e quindi un partner che sia altrettanto sereno.

Qualora la persona accettasse questo stato comunque c'è un ultimo scoglio da superare, quello della motivazione, una persona è motivata a confortare solo se prova affetto, o se essendo una persona che a sua volta necessita di conforto non avrà alcun problema a scambiarsi questo conforto reciprocamente. 

Questo vuol dire che comunque per alcune persone potenzialmente non ci sarebbe nessun problema a confortare l'altro ma poi all'atto pratico non lo fanno perché non ne sono motivate, lasciando la persona che necessita di conforto in balia della sua sofferenza, questo ci dice che il rapporto non finisce solo perché l'altro non è disposto a confortare ma anche perché chi ricerca conforto non trova nell'altro il sostegno che aveva immaginato.

Come scoprire se una persona è motivata a confortare? Come abbiamo già detto le uniche due forme di motivazione sono lo scambio o l'affetto, è facile scambiare se entrambi sono alla ricerca di conforto più difficile, sopratutto sotto il punto di vista della durata, riuscire a scambiare il conforto ricevendo qualcosa di diverso.

Se non si mettono subito le carte in chiaro il rischio di scoprirsi incompatibili dopo è elevato, questo accade perché all'inizio le perosone non necessitano quasi mai di conforto a causa di un fenomeno chiamato "conforto automatico".

Le persone potrebbero erroneamente pensare che siccome sta funzionando in quel periodo inziale allora funzionerà sempre, l'abbaglio nasce perché le persone non conoscono un fenomeno chiamato "conforto automatico": all'inizio il rapporto è talmente ricco di emozioni intense che anche la persona più sofferente si ritrova ad avere un "conforto automatico" come se in quel momento fosse guarita senza che nessuno stia facendo nulla in particolare e dedurre erroneamente che quello stato  sia eterno. Questo porta due persone a passare tempo insieme, legarsi, affezionarsi e solo quando l'idillio diminuisce si arriva a far trasparire la necessità di conforto, passato il conforto automatico si arriva a ricercarlo e scoprire "tardi" che l'altro non è disposto ad accettare o non è motivato a confortare.

Questo è un motivo, ma in totale sono tre i motivi per cui la persona potrebbe non affermare il suo stato esistenziale e le sue necessità generali di conforto:

-1 la persona deduce erroneamente che sarà sempre così, non considerando che quel periodo dove il conforto è automatico non durerà per sempre, il periodo dove basta la sola presenza per stare sempre con emozioni intense positive finirà;

-2 la persona è romantica e si illude che "per amore si fa di tutto, sopratutto ci si viene incontro e ci si conforta a vicenda";

-3 la persona ha paura di perdere l'altro se manifesta queste sue problematiche, preferisce non dire nulla sperando che il momento in cui la sofferenza tornerà non arrivi mai.

 

Il primo punto si potrebbe considerare un errore ingenuo, la persona fa feduzioni errate che la porteranno a scontrasi con una realtà diversa, anche nel secondo punto troviamo un errore analogo anche se l'illusione è di origine romantica, il terzo punto invece ha più a che fare con le inibizioni, la persona sa che tutto questo potrebbe rovinare il rapporto allora tace sperando che quel giorno in cui non potrà far a meno di ricercare conforto non arrivi mai.

La realtà però prima o poi fa capolineo e specialmente nei primi due motivi (elencati precedenemente) si manifesterà profondamente diversa da come la si era simulata, scontrandosi con un partner che non è interessato o motivato a confortare, non desidera avere un partner così sofferente e per questo il rapporto potrebbe finire per incompatibilità.

Questo porta ad un'unica conclusione possibile, se non si vuole rischiare che il rapporto finisca nel momento in cui la persona necessiterà di conforto è necessario che la persona faccia trasparire da subito questa sua componente in modo tale da scoprire se fra i due c'è la compatibilità anche sull'argomento conforto.

 

Il romanticismo crea un ulteriore problema oltre quello già descritto (far illudere che tutte le persone confortano nei rapporti intimi e d'amore) ovvero quello di usare il conforto, specialmente se reciproco, come fonte per emozionare e legare il rapporto, come una delle tante aspettative da far confluire solo nel partner (secondo la logica del maggior cose mi aspetto solo da una persona maggiori saranno le emozioni che provo).

Tutto questo porta queste persone a fare fatica nel comprendere un fenomeno in cui tutti sono potenzialmente in grado di confortare, basta che siano in grado di far provare emozioni abbastanza intense.

Questo vuol dire che all'atto pratico la persona avrà vicino diverse persone che non possono confortarla perché non hanno alcune potere emotivo sulla persona, dove per potere emotivo si intende l'essere in grado di far provare determiante emozioni (pensate ad uno sconosciuto che tenta di confortarvi facendo battute che non vi fanno neanche ridere e pensate all'abbraccio della persona con cui siete più in intimità), questo vuol dire che anche se non tutte le persone ci possono confortare intorno a sé ce ne sono diverse che possono farlo, persone che hanno un potere emotivo e usandolo sono in grado di far provare emozioni positive e quindi confortare; constatazione che dimostra quanto sia errata l'illusione romantica che spinge una persona a pensare che solo il proprio partner sia in grado di confortarla, che ci sia conforto solo in un rapporto amoroso.

 

Concludendo potremmo affermare che alcune persone necessitano di conforto altre no, quelle che necessitano di conforto possono comunque rimanere autosufficieti ma altre finiranno per cercarla all'esterno, fondando dei rapporti dai cui prendere il conforto di cui necessitano. Alcune persone però potrebbero fare diversi errori e fondare dei rapporti in cui pensano che avranno del conforto ma in realtà non lo avranno e proprio questa loro necessità porterà alla fine del rapporto stesso, in cui andrà via o chi non accetta di non ricevere conforto o chi non accetta di avere vicino una persona che necessita conforto.

Se si è una persona che necessita di conforto la scelta più conveniente da fare è quella di puntare ad un'esistenza serena risolvendo tutti i propri problemi esistenziali o al limite gestirsi il conforto in autosufficienza così da non avere mai problemi nei rapporti, senza diminuire le probabilità di trovare persone compatibili.

Se si ha a che fare con una persona che necessita di conforto non c'è uno schema fisso da seguire ogni persona farà la sua scelta in base all'affetto che prova se lo prova, in base al fatto se accetta di avere un partner con problemi esistenziali etc.. in ogni caso ad inizio rapporto conviene approfondire questa tematica.

 

 

Il conforto non va confuso con il comforto, il comforto si basa sul fenomeno che in italiano viene definito anche "sentirsi a proprio agio" dove la persona in un determinato luogo non avverte alcuna sensazione o emozione negativa, da qui deriva il concetto di zona di comfort che rappresenta l'insieme di tutti i luoghi in cui una persona si sente a suo agio e non prova emozioni negative, si legga comforto per approfondire.

 

Conforto e consolazione, quale è la differenza? Nel linguaggio comune il termine consolazione è un sinonimo di conforto, per questo l'AB sceglie di spegnerlo.

 

Confondere il conforto con aspettative specifiche

Essere confortati vuol dire richiedere emozioni positive, ma senza nulla di specifico ciò che conta è che arrivino emozioni e sentimenti positivi abbastanza intensi da scacciare lo stato negativo, se una persona invece si aspetta qualcosa di specifico non c'entra il conforto, ma si tratta più del fenomeno intorno ai desideri, alle aspettative, ai bisogni.

 

Conforto come fonte di sentimenti positivi quando si prova affetto

Il conforto alcuni casi potrebbe far sviluppare sentimenti positivi cavalcando l'affetto che si prova per l'altro, vedere in difficoltà la persona per cui si prova affetto tende a far provare maggior affetto, si spinge a dare gioia che a sua volta rimanda indietro altra gioia. Questo potrebbe spiegare il fenomeno che nel linguaggio comune viene chiamato "sindrome della crocerrosina", dove una persona si sceglie un partner sofferente e problematico ed in cerca di conforto così da godere tramite un affetto che diventa una larga componente del rapporto.

Per alcune persone anche se si prova affetto, c'è il desiderio maggiore di condividere e fare altro nel rapporto per questo non c'è un investimento in tale senso e si preferirebbe che il proprio partner non avesse questa necessità, questo punto è necessario per comprendere perché non tutte le persone che provano affetto finiscono per diventare persone che puntano a quello come larga fonte di piacere nel rapporto.

 

Il conforto automatico ma anche il conforto in generale spiega perché molte persone dichiarino di essere "guarite" nella loro esistenza quando hanno trovato l'amore, queste sono persone la cui causa del disturbo è una esistenza in cui la sofferenza è una costante continua e che da sole non sanno confortarsi, il continuo umore basso, ecco perché guariscono, perché trovano una fonte di emozioni positive così intensa da guarirle (almeno fino a quando questa fonte esiste) eliminando l'umore basso che avevano, quindi l'amore non guarisce tutti i disturbi ma quelli causati dall'umore basso (sono diverse le cause a persone che hanno un umore basso statico).

Queste persone se sono nella fase di conforto automatico potrebbero presto abbandonare quell'idillio nel momento in cui il conforto automatico finisce e la persona che hanno vicino non fa nulla attivamente per confortarle, oppure potrebbero trovare la loro "cura definitiva" se la persona vicina sarà in grado di confortarle nel tempo.

 

Si può confortare una persona in eterno? Probabilmente no, anche se la persona vicina inizialmente accetta la sofferenza dell'altro potrebbe comunque accadere che passato del tempo potrebbe smettere di accettarla, capiamo perché.

Innanzitutto questo fenomeno accade quando il conforto è impegnativo, alcune persone commettono l'errore di assolutizzare la propria visione del conforto pensando che siano tutti come loro, la realtà è che ognuno è diverso e per alcuni il conforto è impegnativo facendo richieste pesanti sia in termine di risorse da investire che di tempo.

Poi c'è da considearre che anche se il conforto fosse qualcosa da esperire con relativa facilità, ripetere queste azioni per mesi o anni potrebbe diventare pesante, anche se c'è affetto, questo potrebbe accadere nel momento in cui ci si rende conto che il proprio partner non sta facendo nulla per cambiare e trovare un minimo di autosufficienza.

Questo spiegherebbe perché nella maggior parte dei casi, una persona che necessita di conforto tenderà a creare nel lungo periodo una situazione negativa che potrebbe distruggere o allentare il rapporto.

 

 

Ma concretamente come si confortano le persone? Non c'è una risposta universale, come abbiamo già accennato ogni persona si conforta a suo modo, spaziando da persone che sono in grado di confortarsi con poco e persone che invece necessitano di tanto.

 

Cos'è lo sconforto?

Nel linguaggio comune lo sconforto viene usato come termine per intendere emozioni negative nel campo delle sorprese negative, conviene spegnere questo termine per evitare confusione.

 

La pet teraphy si basa sulla logica del conforto, dove l'amore di un animale viene considerato e percepito al pari di quello di un umano.

ultima modifica il: 26-09-2018 - 21:41:12
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