"Un tempo lontano la paura aiutava l'uomo a sopravvivere, oggi gli impedisce di vivere"
Cos'è la paura?
Paura razionale, il substrato cognitivo è assente di errori, la paura si basa un pericolo reale, c'è un rischio calcolabile e che rispecchia un reale danno che potrebbe arrivare al soggetto
Paura irrazionale, il substrato cognitivo contiene errori e porta il soggetto ad aver paura di qualcosa che non esiste se non nella sua mente, il pericolo non è reale
Questa distinzione è fondamentale perché entre nella paura irrazionale può essere efficace fare un'esposizione graduale e progressiva, aiutando il soggetto a fare i conti con la propria irrazionalità, nella paura razionale un'esposizione diventa solo un trauma nel caso accadesse il pericolo correttamente previsto e percepito dal soggetto.
Angoscia, quando non si può definire il "danno" ma lo si sente, il canale è inconscio.
(collegare con pericolo, come si superano le paure?)
La paura segue due canali:
- cognitivo, generando ansia e apprensione, la paura è strettamente collegata alla percezione del danno, non è lo stimolo in sé a fare paura ma quello che verrà percepito come danno, qualcosa lo si teme per gli effetti che si crede possano avere. Questo può accadere per diversi motivi, la percezione che crede ci sia il danno può formarsi in milioni di modi differenti;
- emotivo/istintivo da condizionamento, il soggetto è stato già danneggiato, lo stimolo di cui si ha paura è tale perché ha già provocato sofferenza e danni a sé, è sufficiente quindi essere esposti a tale stimolo o uno stimolo simile per attivare una risposta immediata inconscia.
Nel canale cognitivo c'è apprensione e paranoia a seconda se il soggetto vede tale evento nel suo futuro immediato o lontano, come certa che accadrà o probabile.
Nel canale emotivo/istintivo, quello frutto del condizionamento nasce l'angoscia, angoscia che può essere più o meno capita dal soggetto (Scavando comprende cosa l'ha condizionato, da dove nasce tale paura, quali sono i danni ricevuti, etc...) alla quale consciamente può tentare di opporsi elaborandolo, ad esempio razionalizzando o distrarsi dallo stimolo, etc...
DA RIVEDERE
(i piccioni che non volano via)
paura innata
paura condizionata
Un meccanismo di difesa contro ciò che si pensa arrechi un danno e che biologicamente viene percepito emotivamente come conveniente andare via o non fare nulla;
Si differenzia dalla stizza e relativa rabbia, dove invece c'è il combattimento e cambiare, allontanare, distruggere la minaccia.
La paura diminuisce se ci sono elementi che producono sensazioni di sicurezza.
Cos'è la paura?
[la paura è per definizione superabile ma potrebbe non eserlo, evidenzia il caso, si parla di fobia quando la paura così come altre emozioni negative iniziano a non essere più superabili e alternano in negativo la qualità esistenziale del soggetto, impedendo di raggiungere i suoi obbiettivi
si definisce spavalda la persona che nonostante ha paura ha imparato a dissiminularla e quindi non manifesta il comportamento tipico del pauroso, come il tremolio, l'abbassamento della voce, lo stare curvo, etc..
collegamento con codardizia, quando il soggetto invece di riuscire a farsi coraggio si lascia sopraffare dalla paura].
Nel linguaggio comune il termine paura è diffuso, viene usato per intendere quell'emozione che spinge una persona ad allontanarsi ed evitare quell'elemento che stimola questa emozione negativa.
La paura è un'emozione di base ed in quanto tale la prova ogni essere umano (tranne rare eccezioni) ma la paura essendo un'emozione di base si sviluppa in ogni persona in modo diverso e soggettivo, in base a come l'esperienza ha portato questa emozione a condizionarsi (si legga emozione e condizionametno per approfondire).
La chiusura mentale delle persone media ha diffuso la credenza ingenua che esistano delle paure comuni per tutti, a livello statistico esistono delle paure più diffuse di altre ma per comprendere appieno le paure di una persona conviene ricordare e considerare che le paure di base ed innate sono poche, è il condizionamento a creare quel corredo di paure che poi una persona avrà e partire con pregiudizi, partire prevenuti porta probabilmente in errore.
Alcune persone crescono con con un condizionamento così vasto da renderele ipersensibili alla paura, che provano paura per numerose cose e persone che lo sono di meno provando paura per poche cose.
A prescindere da quanto la paura sia estesa quello che fa la differenza sono comunque le tipologie di paure che una persona sviluppa, più queste paure sono sociali, sono paure che riguardano elementi di tutti i giorni più è probabile che finiscano per impattare sulla sua qualità esistenziale.
Pensate ad una persona ha paura di tutti gli animali possibili, numerose paure ma che a conti fatti nella maggior parte degli scenari esistenziali sarà una paura che finirà per essere irrilevante, pensante ad una persona che ha poche paure ma fra queste c'è quella del giudizio altrui, finendo per impattare su ogni suo rapporto.
La paura in alcuni contesti viene chiamata erroneamente ansia, dove la persona definisce ansioso quel comportamento che mette in atto nel momento in cui la paura diventa così intensa da farle perdere di lucidità.
L'ansia conviene vederlo come ciò che si prova quando si simula e si pensa all'evento o elemento futuro di cui si ha paura, l'ansia si basa sull'anticipazione del futuro, questo vuol dire che se una persona inizia a pensare in anticipo a ciò di cui ha paura, passerà la fase precedente in ansia per poi arrivare a scontrarsi, quando arriverà il momento, con le sue paure.
Il fenomeno in cui persona prova emozioni intense ed inizia perdere di lucidità accade in ogni emozione emozione, per questo conviene semplicemente considerare il fenomeno come uno stato di paura intensa che genera un'emotività passiva, dove è l'emozione che inizia a comandare, e definire invece ansia quella fase in cui si pensa a ciò che fa paura, a ciò che sta per arrivare.
Per fare un esempio se la persona ha paura dell'esame, anche se non è arrivato il giorno dell'esame pensandoci entrerà in uno stato ansiono perché anticiperà quella paura nel suo presente, poi però arriverà il momento di fare l'esame e lì non starà più in ansia perché si ritrova nel presente dove l'unica cosa che può fare è affrontare la paura di ciò che ha davanti, ed è qui che scatta il fenomeno per cui quanto più la paura sarà intensa quanto più perderà di lucidità, in questo caso nello svolgere l'esame.
La paura non esiste solo come emozione di base, ma anche sotto forma di sentimenti più complicati ottenuti dalla coscienza che processa e pensa sulla base di queste emozioni, questo genera sentimenti ancora più soggettivi spiegando come anche persone che abbiamo una stessa paura finiscano comunque per provare e sentire cose differenti, portandole a reazioni differenti.
Quando l'intensità della paura aumenta ulteriormente si arriva all'attacco di panico, le emozioni sono così travolgenti che la coscienza della persona è come se svanisse e non c'è più un braccio di ferro fra emozioni e coscienza dove vincono le emozioni, si arriva ad uno stato in cui la persona è pura emotività, pura pulsione.
Per comprendere la differenza potremmo fare un esempio dove una persona quando inizia ad essere emotivamente passiva, potrebbe iniziare a balbettare, a sudare, inizia a perdere il filo del discorso, la coscienza è ancora presente ma schiacciata sotto il peso di queste emozioni che si fanno sempre più pesanti, potrebbe iniziare a muoversi, ad agitarsi senza che se ne accorga, a dire cose che non pensava, dimostrando come i primi impulsi inizino a fuoriuscire, quando arriva l'attacco di panico la persoan potrebbe ad esempio scappare senza che se ne renda conto, per comprendere solo dopo aver agito cosa le è successo, cosa ha fatto in quello stato.
La paura è un emozione che in campo esistenziale umano ha pochissima utilità, qualsiasi scelta o azione sarebbe più accurata e lucida se fosse presa senza paure, se fosse presa consapevolmente considerando i rischi a livello matematico e non come una innacurata sensazione che spinge ad evitare o allontanarsi senza alcuna base oggettiva.
I difensori di questa emozione sono persone che probabilmente non hanno compreso le alternative conscie che un essere umano può avere e che non esistiamo più in contesti dove c'è qualche predatore o minaccia che richiede una risposta immediata.
Questo ci porta alla conclusione che la scelta più conviente da fare è quella di creare un ambiente di sviluppo in cui la paura si condizioni il meno possibile nella persona, così che abbia una personalità quasi totalmente priva di paura e che possa affrontare l'esistenza senza questa sofferenza ed inibizione, con lucidità.
Come si superano le paure? Le paure nascono per condizionamento e di conseguenza l'unico modo per eliminarle è il decondizionamento, ma la questione non è così semplice, perché? Perché teoricamente, almento che una persona non eviti di fare esperienze, sarebbe sufficiente farsi le proprie esperienze, affrontare le proprie paure per eliminarle, per portare l'inconscio a fare dietro front nei confronti del precedente condizionamento.
Allora perché alcune volte nonostante la persona agisca e affronti le paure queste non cessano di esistere? Non si decondizionano? La risposta la troviamo nella percezione, è come se l'inconscio continuasse a ricevere conferme dalla visione distorta della persona e non vedesse la realtà che c'è stata dietro quella esperienza non lasciando che avvenga il decondizionamento.
Se una persona oscilla dal vedersi bella o vedersi brutta, nonostante possa ricevere qualche giudizio positivo non riuscirà a cancellare il condizionamento fatto da un genitore o educatore del passato che l'ha continuametne dispreggiata perché è la stessa visione che è piena di dubbi, che non è in grado di vedere la realtà da un punto di vista più accurato e valido, e la cecità della coscienza impedisce all'inconscio di decondizionarsi (si legga percezione per approfondire).
Questo spiegherebbe perché fino a quando un terapeuta ha come unico obbiettivo quello di spronare un paziente a smettere di evitare e finalmente agire è tutto relativamente semplice, il paziente fa le sue esperienze per le prime volte e potrebbe iniziare a decondizionarsi, ma quando nonostante le esperienze non cambia poi molto o quando il paziente si presenta proprio perché le paure nonostante le abbia affrontate non spariscono, la situazione diventa più complicata se non ci si rende conto di che ruolo gioca la percezione nel bloccare il decondizionamento e che il ruolo dello psicoterapeuta in quel caso non è più quello di spronare ad agire ma di cambiare la percezione del paziente.
Come si spiega che nonostante la maggior parte delle
persone abbiano
paura ma riescano
comunque a
vivere? Qualcuno potrebbe obbiettare riferendosi alla constatazione che
molte
persone hanno
paura eppure non
sembrano avere le
problematiche
descritte in questo
articolo. L'
errore che si commette in questa
critica è quello di non rendersi conto che la
paura fino a quando ha una
soglia bassa è come se fosse una
sofferenza che inquina l'
esistenza ma niente più e per la maggior parte delle
persone la
paura si trova su questa
soglia, il
problema scatta quando l'emozione è così intensa da spostare il
tutto in
emotività
passiva, da far iniziare la
persona ad essere poco
lucida ed agire di impulso, questo accade o quando il
condizionamento ha prodotto un'emozione intensa o quando è la
persona che
pensandoci sopra, la amplifica
generando un
sentimento così intenso da farle perdere di
lucidità.
Non dare mai per scontato se è
ansia o
paura dall'esterno
Ricapitolando esistono tre fenomeni paurosi:
- un evento in cui la persona ha ansia e paura, pensandoci ancor prima che l'evento arrivi;
- uno in cui la persona ha paura ma non ansia;
- uno in cui ha ansia ma non paura.
Quest'ultimo si potrebbe manifestare non solo quando la persona simula un evento in particolare che poi non accadrà ma anche quando la persona è paranoica e non ha paura di qualcosa in particolare ma è spaventata dall'incertezza dal dubbio, da tutto quello che potrebbe accadere e a cui lei non è preparata, come se tutte le paure si presentassero contemporaneamente perché la minima possibilità che accadano è sufficiente ad attivare la paura inconscia.
Per queste persone è necessario risolvere la loro componente di paranoia, la loro continua ricerca di certezze altrimenti la combinazione fra ansia e paranoia potrebbe portarla in questo circolo di paure dubbiose che la fanno soffrire come se fossero "certe".
Paura e metodi stabilizzanti/strategici
Alcune persone invece di risolvere la paura alla radice decondizionandosi e/o camciando la loro percezione del mondo potrebbero sviluppare dei metodi per impedire che la paura li influenzi o diventi così intensa da influenzarli, il rischio di questi metodi è che non sono infallibili e potrebbero comunque non essere efficaci in ogni circostanza.
Le paure più diffuse?
APPUNTI:
[TEORIA DEL SUONO]