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- Compiacimento -
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Cosa è il compiacimento? Cosa si intende per compiacere?

Si definisce compiacimento l'intenzione e la volontà di dare piacere agli altri e in alcuni casi anche a se stessi.

Perché si desidera dare piacere agli altri? Sono tre i motivi principali:

- scambio, il soggetto pensa o ha stabilito che se darà piacere all'altro allora anche l'altro farà così con lui. Si compiace perché lo si desidera per il ritorno che si aspetta;

- compersione, il soggetto prova piacere nel momento in cui vede l'altro provarlo. Qui la dinamica è differente dallo scambio inteso come io ti do e tu mi dai, ma se io ti faccio stare bene di conseguenza sto bene anche e io e ciò mi motiva a farlo;

- paura, imposizione, il soggetto dà piacere perché teme che se non lo facesse avrebbe punizioni e conseguenze negative. Si compiacciono gli altri ad esempio per paura di perderli, per paura di cosa diranno se non lo facciamo, etc... 

Il compiacimento nel punto dello scambio e della compersione definisce quel fenomeno che conumente viene definito come "volere la felicità dell'altro", usato nei rapporti più significativi e con largo e profondo affezionamento, come quelli d'amore.

Nel momento in cui si dà compiacimento per dovere o per bisogno si parla di accompiacimento.

Elenco di disambiguazione:

- Compiacente, faccio qualcosa che ti dà piacere o faccio in modo che tu abbia piacere. Accompiacente variante negativa.

- Comodante, perché ti metto comodo? Per evitare che tu provi dolore o emozioni negative.  Accomodante variante negativa.

- Condiscedente, accetto le tue richieste perché voglio farlo.  Accondiscedente variante negativa.

 

Si lega stato oblativo per approfondire

 

DA RISCRIVERE

Abbreviazione per indicare provo piacere? Mi compiaccio, ciò che fai mi da piacere, termine che quindi sarebbe utile in quanto abbreviativo.

Compiacere gli altri, la persona agisce affinché un altra persona sia soddisfatta ottenendo ciò che desidera. Il compiacimento ha quindi due motivazione, una positiva dove il soggetto compiace perché da quell'atto di soddisfazione ne trae piacere o una negativa dove da quell'atto di soddisfare evita una sofferenza. 

Compiacere come una particolare soddisfazione che si prova quando si è l'artefici diretti del proprio piacere, un conto è ad esempio provare piacere per una festa di paese un conto è provare piacere perché la persona ha avuto successo nel raggiungere un particolare obbiettivo.

 

 

L'AB sceglie il secondo significato

esempi:

- compiacimento positivo, il bambino che si sente dire bravo se obbedisce al padre, sarebbe questo che lo motiva a compiacere. Quindi per istrietismo.

- compiacimento negativo, quella negativa è mio padre mi puniràse non faccio quello che mi dice quindi lo compiaccio per non essere punito.

 

Mediamente le motivazioni al compiacimento positivo sono istrietismo e affetto.

 

Autocompiacimento diventa una sorta di stop, dove la persona dice "basta è ora di smetterla di avere queste fragilità e compiacere gli altri, ora le risolvo e penserò esclusivamente alla mia soddisfazione".

 

 

DA CANCELLARE

 

Nel linguaggio comune il termine compiacere tende a produrre fraintendimento a causa dei diversi significati attribuiti:

- compiacere come sinonimo di piacere, la persona usa questo termine per intendere che quell'attività ha prodotto emozioni positive "mi compiaccio dei miei risulati";

- compiacere per intendere l'atto non assertivo di dare all'altro quello che richiede ignorando la propria persona, il figlio tentava in ogno modo di compiacere i suoi genitori per indicare quindi che il bambino non pensava ai suoi desideri ma a quello che i genitori desideravano per lui;

- compiacere per intendere il fenomeno dell'affetto, "mi compiaccio dei tuoi risultati" per intendere che la persona vedendo la contentezza nell'altro è contento a sua volta;

 

L'AB sceglie di ridefinire questo termine sulla base esclusiva del secondo significato dato che gli altri significati hanno già un termine chiaro che li descrive. 

Il compiacimento diventa

 

Autocompiacimento è quindi un termine che non esiste, si riferisce al fenomeno dell'essere immodesti, cioè un soggetto che elogia i suoi risultati e i suoi possedimento per motivazioni istrietiche e/o di superbia.

 

pagina di disambiguazione nell'articolo premuroso

ultima modifica il: 11-12-2018 - 15:54:41
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