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"Il potere corrisponde concettualmente a tutto quello che si può fare, tutte le credenze su ciò che il soggetto può fare"

Cos'è il potere?

Ogni persona crescendo acquisisce potere e sperimenta sulla propria pelle il concetto di azione efficace e il concetto di agenticità (essere colui che esercita un controllo e cambia la realtà in base a come si voleva).

Il potere in senso generico evidenzia tutto quello che si può fare e nel caso specifico il potere serve a misurare e sottolineare tutto ciò che una persona può fare e sopratutto crede di poter fare (potenzialità).

Il dualismo potere e potenzialità ci aiuta a mettere l'accento su due fenomeni diversi ma facenti parte della stessa medaglia, il potere è quello effettivo, l'azione che esercita un cambiamento, la potenzialità è l'aspetto cognitivo, dato dall'osservatore che pensa e crede di poter agire, di poter fare.

Mi spiego meglio se io chiedessi ad una persona "cosa pensi di poter fare?" siamo nell'ambito della potenzialità, mentre se lo osservassi agire e cambiare penserei "ecco il suo potere" guardandolo effettivamente all'azione.

Se una persona dice "voglio diventare più potente" quello che sta comunicando è che proprio perché crede di poter fare alcune cose, sa anche che poi per farle serviranno delle risorse, che impari a usarlo, quindi il potere da una parte è un concetto utile e fondamentale per capire quello in cui una persona crede ma può diventare anche reale, cioè evidenziare tutto il potere reale che una persona può esercitare.

Il potere è misurabile e basta osservare una persona per rendersi conto di quanto potere esercita o potrebbe esercitare intorno a lei. Il presidente degli stati uniti d'America ha più potere del bidello di una scuola.

Il potere sebbene possa sembrare un concetto semplice è in realtà complesso per diversi motivi:

- orgoglio e dominio, il potere può essere sviluppato e finalizzato non tanto per un obiettivo specifico ma per poter raggiungere quello stato di dominio e di vittoria sugli altri, per poter comandare e imporsi. il potere può essere mosso da una pulsione biologica che ci spinge a competere e dominare;

- agentività (agency), non tutte le persone si rendono conto del fatto che possono esercitare un potere sulla realtà esterna, alcune persone si rendono conto di essere agenti altre invece credono di non poter cambiare nulla o di non poter intervenire su alcune cose;

- autoefficacia, il soggetto si interroga se in quel momento ha le abilità e le risorse per poter attuare il cambiamento e ottenere il risultato positivo prefissato.

 

Questo si traduce che ogni azione avviene a livello conscio (l'impulsività segue altre dinamiche) solo se il soggetto possiede tre livelli di credenze, definibile anche come la triade dell'azione: 

- il primo livello viene definito livello dell'Agenticità, la persona qui si chiede "ma la realtà io posso cambiarla, questa cosa dipende da me o da fattori esterni?" se la risposta è no, l'azione non avviene, il soggetto si ferma qui perché crede che le cose cambieranno solo per volontà e interventi esterni ai propri;

- il secondo livello viene definito livello di efficacia, la persona qui si chiede "io sono in grado di farlo? so come si fa? Posso riuscirci?" se la risposta è no il soggetto si ferma qui, in quanto crede che lui non è in grado di farlo;

- il terzo livello viene definito livello di volontà, la persona qui si chiede "io voglio farlo? Cosa ottengo se lo faccio?".

 

C'è anche un altro livello, inibitorio, che riguarda la paura di agire ma non rientra nel "potenziale d'azione" anche se la persona non agisse è solo perché ha paura, crede comunque di poterlo fare.

 

L'azione arriva solo se la persona crede o sente di superare tutti questi livelli, se manca anche solo uno non agisce.

 

 

 

 

 

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ultima modifica il: 08-10-2020 - 20:39:01
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