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Cos'è la delusione?

La delusione è un sentimento negativo che si prova nel momento in cui una persona esterna non ci dà ciò che ci aspettavamo da lei.

La delusione è un sentimento che nasce nel momento in cui ci si fanno delle aspettative, se non ci aspettiamo niente da nessuno non possiamo essere delusi.

Le persone faticano a capire a pieno il concetto di aspettativa e potrebbero nemmeno rendersi conto di farsele e se interrogate rispondere che non si aspettano nulla, quando in realtà hanno formulato delle precise aspettative e sono per questo a rischio di provare il sentimento di delusione.

Questo vuol dire che per capire il perché una persona prova la delusione è necessario avere chiaro in mente il concetto di aspettativa, capire come nasce, come riconoscerla.

 

Un esempio di delusione è questo "siamo andati a cena fuori e lui invece di offrirmi il conto mi ha chiesto di fare a metà, che delusione" dove a persona si aspettava un uomo che le offrisse la cena, cioè che facesse determinate cose in un determinato momento, quindi si aggiunge all'insoddisfazione generale da non aver ricevuto il comportamento che ricercava anche quella specifica delusione.

 

DA RIVEDERE

 

 La scelta migliore da fare è quella di non aspettarsi nulla e agire per prendersi ciò che si desidera e nel caso non si sapesse come fare darsi da fare per adattarsi e riuscirci, scegliendo la strada della concretezza cioè desiderando ciò che si può avere.

Ma le persone potrebbe una volta rimanere traumatizzati dal evento delusione passare ad un profilo opposto altrettanto errato, invece che agire e prendersi ciò che desiderano senza aspettative iniziani a fare delle aspettative inverse, cioè iniziare a pensare al peggio come una forma di difesa paranoica così al limite il soggetto rimane piacevolmente sorpreso.

Quello che accade con questa visione delle cose è che il soggetto ancor prima che si manifesti l'evento è costantemente sofferente dato che si mette a pensare a scenari negativi che inevitabilmente ne alterano l'umore, al tempo stesso conserva un profilo passivo predisponendosi quindi all'attesa dell'evento negativo paranoicamente preannuciato (dato che è raro statisticamente che le aspettative accadano). Questo vuol dire che anche se non rimarrà deluso (perché si sta aspettando il peggio) comunque la sofferenza da insoddisfazione arriverà lo stesso in quanto non ottiene comunque ciò che desidera anche se vi era preparato.

Esempio una persona si aspetta che il proprio partner le faccia regali e si ricordi il giorno del compleanno, ma poi si rende conto che anno dopo anno il partner se ne frega, quindi la persona inizia a fare una controaspettativa e inizia ad aspettarsi che ogni anno il fidanzato se ne dimentichi, quindi arriverà il giorno del compleanno e la persona non rimarrà più delusa ma comunque ci "resterà male" nel non ricevere alcun regalo e per il fatto che non se lo sia ricordato, la delusione non c'è più ma rimane l'insoddisfazione anche se la persona se lo aspettava. La differenza per alcuni versi può essere vista anche peggio di prima, dato che almeno la persona si godeva il momento pre aspettativa, ora invece è un guardare negativo fin da subito e ritrovarsi ad essere insoddisfatti anche se non si prova più delusione.
Per non parlare del fenomeno della profezia che si autoavvera, è probabile che questa visione negativa influenzando umore e comportamento aumenterà le probabilità di insoddisfazione perché il soggetto senza che se ne accorga avrà un comportamento distruttivo causato  dall'umore negativo che questa "controaspettativa" ha generato, aumentando ancora di più quindi l'insoddisfazione generale e la manifestazione degli episodi negativi aspettati. Questa situazione poi è ancora più pesante per una persona sentimentale che di fatto con l'aspettativa otteneva ciò che cercava ovvero emozioni intense.

La controaspettativa è un meccanismo difensivo che si potrebbe definire paranoico, la persona pensa al peggio e se lo aspetta così da non poter più restare delusa, ma questo genere di meccanismo difensivo lo possiamo trovare anche nell'azione e nell'insoddisfazione, pensiamo ad una persona che quando agisce come prima cosa considera la possibilità di fallimento, è necessario quindi tenere a mente che considerare lo scenario peggiore del paranoico lo si trova in più punti e non solo nella controaspettativa e quindi non vuol dire che ogni volta che una persona stia pensando allo scenario peggiore stia necessiamente difendendosi dalla delusione.

 

 

Quando una persona idealizza e poi scopre che non era come si pensava si prova delusione? Si se a partire da quella idealizzazione la persona si era fatte delle aspettative, ma di per sé rendersi conto che una cosa era diversa da come la si era vista all'inizio genera rancore, cioè è qualcosa che si fa fatica ad accettare.

 

Essere una delusione per gli altri

Alcune persone vengono doverizzate durante la crescita a vedere come sbagliato e quindi vergognarsi nel caso qualcuno li vedesse come una delusione, sono meccanismi che si innescano nel momento in cui il genitore punisce il bambino per aver deluso le sue aspettative. Questo genera una realtà paradossale dove il soggetto tenderà ad essere schiavo delle aspettative degli altri perché se lo facesse si sentirebbe in colpa e sbagliato o comunque ne soffrirebbe.

La realtà è che il soggetto nemmeno volendo può soddisfare le aspettative delle varie persone che ha intorno perché alcune di queste saranno autoesclusive e contrastanti, cioè o si soddisfano le aspettative di uno o dell'altro.

Ma non è solo l'impossibilità nel soddisfare ogni aspettativa esterna anche il sacrificare la propria esistenza, desideri e appagamento per non deludere gli altri.

Questa schiaviutà nei confronti della delusione degli altri potrebbe spingere la persona in un circolo sociofobico portando le persone avedere come unica soluzione rifugiarsi in una solitudine che li libera da quelle interazioni da cui potrebbero nascere delle aspettative che non sono più disposte a soddisfare.

 

 

 

 Un esempio di insoddisfazione chiamata erroneamente delusione:

"in questi giorni sto concretizzando un'opportunità di lavoro per la quale ho molto combattuto, e che aspetto da tanto. Ero felicissima, ma si stanno verificando delle variabili impreviste che stanno rischiando di "guastare" questa opportunità, rendendola meno appetibile di quanto avrebbe dovuto essere. Variabili indipendenti da me, ma che sto subendo "dall'alto" senza poterci fare nulla.
E mi capita spesso. In famiglia mi dicono che sono io che non mi accontento mai, ma è davvero così oppure la sfortuna ci mette sempre lo zampino complicando le cose?

Eppure io cerco sempre di mantenermi coi piedi per terra, di non lavorare troppo di fantasia. Ma le mie aspettative su una cosa, per quanto non da "sogni di gloria", finiscono sempre col disilludermi!"

La persona sta descrivendo il fatto che desidera qualcosa ma in fase di realizzazioen si rende conto che ciò che ha non è abbastanza ed è quindi insoddisfacente e si domanda appunto se questa cosa capiti anche agli altri e se si accontentino, questo fenomeno non ha nulla a che fare con la delusione.

In linea di massima si potrebbe dire che "se c'è azione non si parla di delusione ma di insoddisfazione" proprio perché il soggetto ha agito per avere X ma non lo ha raggiunto, se invece il soggetto non fa nulla e si aspetta X allora si parla di delusione.

 

 

APPUNTI:

- metodi di autointervento che usa il sentimentalista per non svegliarsi e continuare a "sognare"

 

"tendete a farvi una idea netta sulle persone, o vi sono simpatiche, o vi sono antipatiche, non ci sono mille sfaccettature e possibilità in mezzo

alcuni nel momento in cui prendono posizione verso un'altra, per esempio esprimendo una stima o un'approvazione, da quel momento è come se tutto fosse scontato: quella persona reagirà così, la penserà così, si comporterà così, proprio come io immagino e come mi piace, in quella e quell'altra situazione. 

e se non andrà così, invece di pensare "sono stato un bel pò scemo, illuso, presuntuoso, precipitoso a farmi un'idea così rigida prima di conoscere davvero quella persona", no, reagiscono tipo: "ommioddio che cosa hai fatto, non me lo sarei mai aspettato da te, sappi che mi hai deluso terribilmente, mi sei scaduto, sentiti in colpa e una merda per questo"

vi capita di "incolpare" una persona di averla delusa, senza che quella persona in realtà avesse fatto nulla per "illudervi"? 
la conoscevate poi così bene, o siete stati precipitosi voi a voler proiettare su di lei ciò che volevate?


oppure vi capita che qualcuno vi rinfacci di averlo deluso amaramente? e che reazione avete? 

io, se questa delusione mi viene espressa da un qualcuno che nemmeno avevo "inquadrato bene", ho soprattutto fastidio: ha fatto tutto da solo e ora viene a prendersela con me e vorrebbe farmi sentire una merda, ma che se lo prenda dietro! 
così mi sentirei anche ridicola a rinfacciare a una persona che non conoscevo bene di avermi deluso: cosa gliene frega, chi sono io in fondo?

se invece la delusione mi viene espressa (non per forza a parole, ma anche con un cambio di atteggiamento nei miei confronti) da una persona il cui affetto e la cui stima sono per me importantissimi, è come se qualcosa si spaccasse dentro di me aprendo una voragine spaventosa... ripenso al rapporto con mio b. che si incrinò drammaticamente ai tempi della pubertà. 
la reazione è tipo di negazione: non solo la negazione che ora sia amata da quella persona, ma la negazione che io lo sia mai stata e soprattutto che quella persona sia mai stata tanto importante per me, da potermi dire chi sono e cosa valgo."

 

 

ultima modifica il: 14-08-2018 - 12:29:29
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