Home
Psicologia
Raziologia
Puzzle della Comunicazione
Diario
Test
Info & Contatti
 
- Studio -
riabilita aiuti

"se vai a caso dopo 100 tentativi troverai una strada, ma se studi te ne potrebbero bastare 10 di tentativi risparmiando tempo ed energie"

 

I 4 pilastri del metodo di studio per conto proprio:

- perché, trova applicazioni pratiche ed utilitaristiche per ciò che sta studiando, trovaci un utile, anche lontano ma trovalo, immaginalo, crealo, non necessariamente qualcosa che rispecchia gli obbiettivi che hai al momento;

- analisi testuale, ogni concetto e termine trattato fa conosciuto e compreso (possibilmente in modo univoco), se nel testo da studiare ci sono concetti che non si possiedono a fondo va prima fatto questo lavoro e poi si continua con lo studio;

- scetticismo e giudizio personale, ciò che si sta leggendo va fatto proprio, non va visto come una realtà assoluta ma va filtrato secondo la propria visione, quindi la persona inizierà a chiedersi dove sono le dimostrazioni, chi ha pensato questa cosa, chi l'ha scoperta, chi ci crede, che effetto mi fa, diventa una scoperta curiosa sul retroscena di quello che si sta leggendo, un viaggio al come si è arrivati a quella visione e quale è la visione scientifica di quella conclusione;

- collegamento concettuale, tutto ciò che si sta apprendendo va collegato con la propria visione della realtà, cucito con quello che si pensava fino ad allora,Esempio, la persona sta studiando un uccello, un collegamento potrebbe essere "quanti tipi di uccello conosco?" e da qui creare una sorta di mappa concettuale dove da una parte ci sono le 4 specie che si conoscono e poi compare anche il quinto nome nell'elenco, questo nuovo uccello studiato.

 

Sebbene questo lavoro sia lungo presenta due enorme vantaggi, diventa un gioco, un piacere, un'avventura alla scoperta e comprensione totale di qualcosa, ciò che produce è un ricordo indelebile, incastonato nella propria coscienza. Fondamentale per chi non sta memorizzando per il voto di esame, ma per chi preferisce spendere anche 20 volte più tempo ma studiare per sé, per tutta la sua esistenza a venire.

 

 

I 4 pilastri dell'insegnamento a qualcuno che sta studiando:

- presentagli il percorso di studi nel modo più semplice possibile, usando solo termini che conosce, se introduci termini nuovi spiegali accuratamente e sinteticamente

- perché, mostragli tutte le applicazioni più curiose e interessanti, il potere che acquisterà con questa conoscenza

- analogia, sfrutta la conoscenza pregressa non tanto per fargli comprendere cose ma

- una volta creata la motivazione, parti con la spiegazione se l'altro possiede comunque un metodo di studio efficace per poterla accogliere

 

Il problema della conoscenza fine a se stessa, la conoscenza per obbiettivi.

 metodo di studio, primo passaggio, conoscenza dei termini e nel caso sistemare le basi. Questo spiega il fenomeno della seconda lettura, in realtà la seconda lettura di un libro è facilitata perché paradossalmente le definizioni di parole non vengono date subito ma vengono comprese solo dopo, quindi la prima lettura serve solo a quello. Essenzialmente la prima lettura di un libro viene fatta a vuoto o quasi a vuoto, quindi conviene suddividere un argomento nel libro che si legge limitarsi a leggere solo quel pezzo, trovare i significati mancati e colmarli possibilmente prima, in modo che da subito si acquisiscano quei concetti necessari per comprendere il testo in questione.

La comprensione è il primo passaggio, poi il secondo passaggio è la fissazione, creare un ricordo. Questo si fa in tre modi, più modi si usano più il ricordo verrà fissato:

- collegarlo all'utile, creare dei collegamenti reali o plausibili sul come quella conoscenza potrà essere utile per il soggetto che sta studiando, c'è sempre dell'utile basta vederlo;

- metterla in pratica o usarla per fare degli esempi;

- collegarla in modo schematico al proprio sapere, a ciò che già si sa e si ricorda.

 

Questo rende il metodo di studio più lungo, ma anche più divertente e creativo, producendo un sapere che probabilmente si porterà dietro per tutta l'esistenza.

 

BOZZA

 [da aggiungere l'interferenza emotiva che impedisce di analizzare lucidamente il testo e capirlo per poi ricordarlo

l'errore dello studio sommario

(aggiungere il collegamento con la lettura)]

 

Quando manca il metodo di studio e la persona non se ne accorge, alunno che riesce ad andare avanti solo nelle materie in cui si memorizza, ma per il resto non apprende nulla per il lungo periodo, non avrà quelle basi scientifiche fondamentali per capire e operare nel mondo:

"Salve a tutti, vi ringrazio già da subito per il tempo che mi state dedicando, sperando che tutto ciò sia utile ad altri studenti in crisi come me! Sono i quinta scientifico, per adesso i voti non sono disastrosi, ho 3 in matematica e tutte le altre materie ampiamente sufficienti, con voti anche superiori all'8.. Essendo l ultimo anno so che mi dovrei impegnare molto di più in vista dell esame finale, ma proprio non ci riesco. La cosa che mi spaventa è sia che ho sempre meno voglia di studiare, sarà che me la sono sempre bene o male cavata,sia che mi sento talmente tanto stanca, infelice e demoralizzata, che il mio cervello è come se in determinati momenti si rifiutasse di assimilare informazioni. Casomai devo finire di studiare anche solo 10 pagine, ci metterei fatte per bene 20 minuti, ma no, non mi entra in testa nulla. Arrivo ad un punto dove, dato il ritmo serratissimo di interrogazioni e verifiche, mi si spegne il cervello e non so come fare. E' proprio pensare che non riesco ad imparare pur mettendomi alla scrivania e di non avere abbastanza tempo per fare tutto come vorrei a mettermi ansia. Il liceo come vado ha un ambiente in generale sereno, ma nella mia classe, le ragazze con cui sono stata sempre legata fin da primo anno, sono diventate sempre più competitive e assillanti riguardo a questioni scolastiche e questo non fa che peggiorare la situazione. Spesso mi trovo a saltare scuola perchè, specialmente la domenica, il mio cervello si rifiuta categoricamente di studiare... Sento che il mio corpo e la mia mente mi stanno chiedendo una pausa e me la stanno imponendo ''con la forza''. Non so davvero come risolvere questo problema, ho provato a leggere svariati articoli, ma il problema persiste. Mi farebbero molto piacere consigli o anche storie di vostre esperienze, grazie!
Ah, ps. mi era venuto in mente di aggiornare il mio diario ogni volta prima di studiare, per aiutarmi a liberare la mente e tranquillizzarmi. Potrebbe essere una buona idea?"

La conoscenza è ciò che ti resta un mese dopo quello che hai studiato, sia come informazione che si è in grado di ricordare sia come utilizzo pratico nelle proprie attività lavorative o esistenziali, quando questa informazione non è un qualcosa di accademico ma qualcosa che può far la differenza nelle scelte e decisioni di ogni giorno in qualsiasi aspetto dell'esistenza.

 

 

Cos'è lo studio? Cosa si intende per studiare?

Lo studio nella quotidianità è un concetto stuprato, la causa di questo stupro è riconducibile al mondo scolastico, infatti si associa lo studio come a un dovere che avviene solo durante il periodo scolastico, come se una volta finita la scuola, cessa il dovere e la persona può finalmente smettere di studiare.

Il secondo stupro concettuale che riceve lo studio è quello di confusione con la "memorizzazione" cioè si prende una informazione usando varie metodologie come la ripetizione orale, la lettura ripetuta o altri metodi si cerca di trattenere quell'informazione per un tempo più o meno variabile.

 

Per questo l'AB ritiene conveniente ridefinire lo studio, sia per svincolarlo dalla riduzione scolastica sia per svincolarlo dal concetto di "memorizzazione".

 

Lo studio viene ridefinito dall'AB come un metodo di codifica di determinate informazioni affinché questa codifica sia eterna, o comunque mantenga una impalcatura eterna cioè con un minimo di rinfresco la persona ritorni a possedere la comprensione senza perdere il "lavoro" di studio svolto.

Per comprendere perché lo studio sia così differente dalla visione quotidiana è necessario considerare tre variabili determinati che nella memorizzazione sono assenti, quella della critica, quella della ricerca e quella dell'approfondimento.

In realtà sono tutte collegate, perché la critica che ci ricorda che la verità non esiste, ma quello è solo il pensiero di una persona, ci spinge alla ricerca di tutto quello che è simile, di tutte le altre fonti che hanno lo stesso pensiero o sono arrivate a conclusioni diverse o elaborazioni diverse, e l'approfondimento è la costante in tutto questo, cioè si va a scavare sempre di più, scavare nei significati che molti trascurano, che parole sono usate, quale significato avevano, oppure che messaggio velato volevano far passare, oppure andare a trovare una fonte che approfondisce di più quello stesso pensiero, approfondire vuol dire fare l'equivalente del puzzle della consapevolezza applicato all'argomento di studio, scavare in profondità senza tralasciare nulla o generalizzare nulla.

La codifica avviene quando tutto questo materiale che esce fuori da questa critica, da questa ricerca e da questo approfondimento viene collegato fra loro, immaginate una ragnatela in cui da un punto partono più fili e così via,  e quanto più questa ragnatela sarà fitta, con collegamenti che spaziano fra similutidene, contrasto, deduzione etc.. quanto più la codifica sarà duratura e rievocabile consciamente senza che vada nell'oblio.

E' questa ragnatela la famosa impalcatura descritta ad inizio articolo, anche se qualche filo dovesse cedere con il tempo, la ragnatela nel complesso resisterà se fitta e ricostruirla sarà più semplice che rifare tutto da zero.

Ma c'è un'altra condizione necessaria affinché tutto questo avvenga, ovvero la comprensione, cioè la persona necessita la possessione dei concetti chiamati in causa e di metodi efficace di deduzione sugli stessi.

Questo ci fa comprendere come lo studio implichi delle "pause" momentanee che molte persone non fanno, ogni volta che si incontra un concetto nuovo una persona che desidera studiare, si ferma, acquisisce e comprende quel nuovo concetto e poi ritorna a studiare, questo fenomeno è accentuato dal fallimento educativo in cui durante il periodo scolastico si fornisce un solo testo di studio come se si dicesse "la verità è qui dentro leggila" la persona non è spronata a colmare le lacune con altri testi, e quindi va avanti nonostante non possieda dei concetti che invece sono necessari per la comprensione, questo stesso erroredel "testo unico" favorisce anche la mancata ricerca e approfondimento dato che per definizione stessa questa va fatta su altre fonti, su altri testi.

 

Lo studio è un mezzo per avere un'estesa comprensione del fenomeno, ma d'altronde è così che funziona la realtà, non c'è alcuna verità o formuletta magica, quanto più allarghiamo i nostri confini della conoscenza, quanto più è probabile che la nostra comprensione ci fornisca mezzi per operare efficacemente in quel contesto.

Questo metodo se confrontato con quello della memorizzazione richiede più tempo e più energie psichiche ma è l'unico che non riveli una "perdita di tempo esistenziale" dato che è l'unico che ci fa comprendere le cose, ci allarga la nostra visione su quell'argomento, e non viene intaccato dal tempo.

 

La matematica è l'esempio lampante di come solo chi possiede tutti i concetti può puoi comprendere man mano che la cosa diventa più complicata.

 

Lo studio per definizione è un metodo immune alla confusione dell'eclettico, ecco che quest'ultimo diventa un indicatore di quelle persone che invece di studiare fanno un accumulo di cultura, senza collegamento, senza critica, senza approfondimento, forse l'unica cosa che fanno è una ricerca smodata solo per accumulare conoscenza, conoscenza che non è stata validata, non è stata collegata, non ha un centro coerente, con il risultato di produrre confusione invece che comprensione estesa delle cose.

 

Perché demonizzare la memorizzazione nello studio? Non è questione di demonizzazione, se io ti chiedessi perché tutte le persone camminano usando le gambe e non le mani cosa mi risponderesti? Solo perché si può camminare anche con le mani non vuol dire che conviene farlo, per lo studio è lo stesso, le persone si limitano a memorizzare perché non conoscono il metodo dello studio, le persone imparano a camminare usando le gambe il mezzo più conveniente perché sono aiutate dalla genetica, è una nostra pulsione imparare a camminare, cosa che non accade per lo studio, per questo ci si limita a memorizzare, perché è la cosa più "spontanea" che si può autoapprendere ma che non è la più conveniente.

Chiunque tenti di salvare la memorizzazione è perché non ha mai provato lo studio, come abbiamo detto lo studio non è solo "ricordo" ma se analizzassimo la sola componente ricordo scopriremmo che è più efficiente il metodo di studio anche solo per ricordare le cose piuttosto che la memorizzazione, per non parlare della durevolezza nel tempo del ricordo.

Le persone rimangono ancorate al fatto che "ripetere i concetti" sia stato efficace e non riescono nemmeno a concepire la funzionalità di qualcosa che non hanno mai provato come appunto "fissare i ricordi tramite una ragnatela di collegamenti" sono quindi rigidi mentali nei confronti del cambiamento ostinandosi a dire che qualcosa va conservata, senza comprendere che c'è un'alternativa più efficiente a cui conviene passare.

 

Il test

Un test per vedere se la persona possiede il metodo di studio e quanto lo applica è quello di vedere per quanto tempo permangono i ricordi e cosa un ricordo innesca.

Se il ricordo viene mantenuto per un periodo di tempo "indeterminato" e allo stesso tempo innesca una serie a cascata di altri ricordi (conseguenza dall'elevato numero di collegamenti fatti nella mappa concettuale) allora si tratta di metodo di studio, altrimenti no.

Si legga metodi di studio per avere un esempio specifico del fenomeno "studio".

 

 

 

 

APPUNTI:

Comprensione- studio - apprendimento

le persone non sono disposte a studiare perché richiede un dispendio di energie e tempo da non reputarlo conveniente, d'altronde per loro la scuola è un dovere non un piacere, per questo preferiscono limitarsi alla memorizzazione pur di passare i vari test perdendo completamente l'obbiettivo della scuola e la correlazione con la qualità esistenziale]

"Lo studio è all'antitesi della memorizzazione, il nostro cervello non è progettato per memorizzare ma per fare collegamenti concettuali, è la ragnatela di collegamenti a mantenere il ricordo cosciente, altrimenti scivola e si perde nei meandri del nostro inconscio, in un oblio"

 

"Lo studio è la via regia dell'apprendimento, la strada più efficiente e completa"

  

STUDIO E SCAFFOLDING

 

DA MODIFICARE

 

Cos'è lo studio? Per comprendere cos'è lo studio possiamo partire da quello che oggi viene considerato "studiare" ma che invece io considero "studio nevrotico", perchè? Perchè le persone non studiano per se stesse e per comprendere la realtà, ma studiano perchè sono costretti a farlo, perchè hanno paura di essere bocciati, hanno paura di essere rimproverati dai genitori etc.. In cui la persona ingorgita una serie di informazioni senza che queste possano raggiungere la soglia di consapevolezza, sparpagliate, senza "ne' capo ne' coda" con la conseguenza di non aver più la possibilità di rievocare facilmente quelle informazioni da qui a pochi mesi o pochi anni. Studio nevrotico non è il termine più valido, forse considerebbe chiamarlo memorizzare nevrotico, ma non è rilevante come comprendere cos'è lo studio, come ci si arriva e quali sono le conseguenze. Una volta che la persona studia, cioè che apprende rimangono per un periodo di tempo variabile ma che invece di seguire la strada dell'oblio come con la memorizzazione mnemonica qui prende la strada dell'elaborazione. Perchè prende la strada dell'elaborazione? Perchè non ci sono verità, il mondo va avanti e almeno che non si tratti di materie umanistiche, le restanti materie sono in continua evoluzione, e ciò che apprendi oggi, lo apprendi già considerandolo come valido e come da migliorare e non come vero. Studiare, quindi porta con se' implicitamente una componente critica con l'obbiettivo di criticare e non solo di apprendere. Questo apre uno spaccato odierno in cui fa si evidenzi come la maggiorparte degli studenti imparano o meglio sono costretti ad una memorizzazione nevrotica, nessuno insegna loro come si studia, ma si inizia a pretendere che lo facciano. Riferito a persone che vorrebberro avdere un figlio, se fra le varie cose non siete in grado di spiegare come si studia, perchè forse non lo avete compreso nemmeno voi, non vi conviene fare un figlio ma nemmeno adottarlo, prima comprendete la realtà, comprendete la funzionalità esistenziale e dopo vi conviene fare delle scelte di tale portata esistenziale. Studio e consapevolezza Lo studio è necessario per raggiungere la consapevolezza, l'esperienza di una vita come può reaggiungere l'esperienza millenaria di una umanità intera racchiusa nella scienza e nella statistica? Lo studio e la ricerca di fonti valide. Questo spiega perchè alcune persone rimangono intrappolate nel PDNC perchè non hanno un metoto di studio valido e non hanno la possibilità di ricercare fonti valide e distruggere le fonti non valide come quelle all'interno della sua rete relazionale. Lo studio e il significato Bozza vecchia Lo studio è una codifica non frammentaria delle informazioni ricevute, scomposte e analizzate in base al principio di comunicazione (interna). Lo studio si basa sul linguaggio e sulle definizioni proveniente da due forme di comunicazione verbale. -scritta (lettere alfabetiche) -parlata (linguaggio parlato). Perchè è necessario scomporre il messaggio? Perché per studiare è necessario che una persona abbia definito le parole che costituiscono il messaggio ed iniziare la codifica primaria, detta di confronto, in cui una persona può codificare le differenze fra le sue definizioni e quelle dell'autore del messaggio. Nel caso l'autore non le abbia specificate si possono inferire in modo probabilistico per una codifica temporanea. Una volta che le parole mancanti sono codificate e hanno ricevuto il tag (somiglianza o differenza) si può passare alla seconda scomposizione, quella delle istruzioni. Prima di continuare a spiegare la seconda fase di scomposizione è necessario premettere che la prima codifica ci indica quanto possa convenire proseguire, l'esempio in cui una persona adoperi definizioni distanti dalle nostre, potrebbe non convenire proseguire con lo studio per un alto errore di reinterpretazione del messaggio. Oppure potrebbe accadere che nonostante le definzioni siano distante si voglia proseguire con lo studio per Le probabili conseguenze dello studio Ottimizzare il costrutto come modificando una definizione esistente. Studiare per scomporre informazioni dalla definizione che si è letta o ascoltata. Per studiare è necessaria la conoscenza di ogni parola, e nel caso questa parola non avesse nessuna definizione è necessario tramite una ricerca definirla per proseguire con lo studio. Una volta che ogni parola è definita si passa alla comprensione, in cui si comprende il messaggio comunicativo, composto da procedure, istruzioni, teorie, regole o definizioni che l'autore della comunicazione trasmettere. Se anche una parola non viene definita, non si può definire studio la capacità ma "imparare" in cui in modo analogo a quanto avviene nella sopravvivenza primaria, c'è una codifica non consapevole in cui con componente emotiva. Come si comprende una comunicazione? I mezzi principali sono due per la comprensione. -Puzzle della vita -Confronto con i principi Il confronto con i principi portare a identificare i testi irrazionali, se l'autore adopera parole come tante, troppe, grande, spesso, certamente, o parole emotive come amore, ansia, gioia, si può passare ad una codifica per contrasto (confronto da contrasto). Indagine Circostanziale Quando leggiamo, possiamo rievocare altre parole, immagini che possono essere indagare per portare ad una successiva ricerca. Studiare un testo non compatibile Lo studio può risentire degli errori di comunicazione (principio di comunicazione). ma si possono adoperare le definizioni per ogni parola letta, e utilizzare come contrasto una possibile deduzione della definizione che è stata sottointesa e non specificata. Non possiamo comprendere se non sono codificate le basi del pensiero.

ultima modifica il: 19-10-2017 - 12:41:04
Sito Realizzato da Palombizio Valerio Giuseppe