Claustrofobia
Paura di ambiente stretti.
Paura conscia, il ponte che crolla, la galleria che si chiude, la grotta che...
Paura incosncia, probabilmente a livello biologico si è selezionato questa spinta ad evitare luoghi angusti e stretti per rischi statistici collegati ad essi, chi evitava quei luoghi aveva più probabilità di sopravvivere
APPUNTI:
- limitazione della propria libertà, della propria autenticità
- paura specifica di particolarie tipologie di ambienti, tipologia che potrebbe essere descritta come "chiusa e senza possibilità di fuga".
Questa paura può essere conscia o inconscia:
quella conscia nasce da errore deduttivi e statistici, la persona assegna delle probabilità di rischio non oggettivi e non reali finendo per avere paura di qualsiasi cosa possa configurare come una possibile trappola
quella inconscia scatta in automatico, nonostante la persona possa rendersi conto che la paura è "ridicola", causata da qualche condizionamento e trauma infantile.
quella inconscia si supera tramite il decondizionamento e la riduzione dell'intensità generale delle emozioni inconsce
quella conscia formando e cambiando la personalità del soggetto, rendendola più consapevole e meno fallace
La claustrofobia viene erroneamente generalizzata alla paura di ambienti chiusi ma non è così, ogni persona ha una specifica e diversa sensibilità, sia per quanto riguarda la distorsione conscia che lo porta a vedere "grossi rischi" laddove non ci sono, sia per quanto riguarda il condizionamento inconscio.
La claustrofobia tende a rivelarsi una paura così intensa (dato che viene percepita come minaccia di morte) da portare la persona immediatamente nel panico e nell'emotività passiva (travolta), esempio tratto dal web:
"Cosa provo? Bhe.. la sensazione di morire. Non trovo descrizione migliore. La paura inizia a salire dai piedi, non riesco a fermarla. Divento "di fuoco", cerco di respirare..ma niente, non riesco. Urlo e sono fuori di me..me ne rendo conto solo dopo. "