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- Apprezzare -
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Cosa vuol dire apprezzare? Cos'è l'apprezzamento? 

(se vuoi far sentire quacuno apprezzato ti sarà sufficiente dirgli quello che ti piace di questa persona ogni quado ti piace qualcosa di lei

fra le varie cose si apprezza con complimenti o lusinghe

cercare l'apprezzamento anche da chi non si stima, perché? Per l'autostima)

Apprezzare letteralmente  vuol dire dare un prezzo, fenomeno che nell'ambito esistenziale si traduce nel "riconoscere il valore" e di conseguenza esprimere in diversi modi il fatto che una persona o una cosa abbia valore per il soggetto.

Il passaggio è questo "ogni qualvolta date un prezzo a qualcosa di fatto state riconoscendo indirettamente il vostro interessamento in quanto siete virtualmente disposti a pagare per averlo".

Apprezzare qualcuno quindi è un verbo attivo e vuol dire lasciar intuire un interessamento, un desiderio che si manifesta tramite azioni e comportamenti. Quindi più che usato da colui che è interessato questo termine viene usato da chi riceve tale comportamento che affermerà di sentirsi apprezzato o viceversa non sentirsi apprezzato se desidera che qualcuno sia interessato ma questo di fatto non lo è.

L'apprezzamento quindi ci suggerisce per via indiretta la scala di valori di un soggetto, quanto più è disposto a pagare per qualcosa (il concetto si estende non solo in termini economici ma anche di tempo ed energie) quanto più vuol dire che quella cosa vale per la persona.

Detto in parole povere c'è una persona che in base a quanto percepisce qualcosa di valore di conseguenza mostretà interessamento fatto di azioni e atteggiamento il quale verrà recepito dall'esterno che per comodità ed evidenziare il fenomeno è probabile che parlare di "apprezzamento".

Quindi quando una persona afferma "non mi sento apprezzata" vuol dire che sta dicendo che non vede quel comportamento tipico di chi desidera qualcosa, di chi vede un valore.

 

 

L'apprezzamento non va confuso con l'approvazione che riguarda il giudizio morale, l'apprezzamento non va confuso con la stima.

Si legga disprezzo per approfondire.

 

Giudizi di apprezzamento, quando una persona esprime chiaramente il suo giudizio di valore nei confronti di qualcosa.

Elenco di disambiguazione:

- approvazione, il fenomeno che riguarda il giudizio positivo, si approva nel momento in cui si esprime un giudizio positivo dove il soggeto in base alle sue categorie mentali esprime con una categoria positiva esempio "approvo la scelta che hai fatto" per intendere "giudico giusta la scelta che hai fatto" oppure "la considero conveniente" ma anche "mi piacciono quegli occhi, sono belli". Questo concetto potrebbe stonare con l'uso che si fa nel linguaggio comune dove viene usato solo per esprimere il consenso come se si volesse mascherare il giudizio che c'è dietro;

- complimenti, i complimenti sono giudizi di approvazione espressi senza che vi sia menzogna o finzione. Per dirla in altri termini si parla di approvazione quando il soggetto ha pensato e giudicato nella sua mente, si definiscono complimenti quando questo giudizio è stato comunicato al diretto interessato. I complimenti possono essere espressi per diversi motivi, dal voler essere trasparenti al voler far capire all'altro qualcosa, al voler generare piacere o avere persino un tornaconto personale come nella seduzione. Non è un caso che i complimenti con il passare degli anni acquisiscano un'accezione negativa per il soggetto in quanto si rende conto che a volte sono stati usati anche se senza menzogna comunque per un torna conto personale di chi l'ha espressi, cosa difficile da accettare ad esempio per una persona romantica e che crede nella spontaneità e disinteresse. Questo potrebbe generare fenomeni paradossali dove un soggetto ad un complimento risponde con emozioni negative (non riconducibili all'imbarazzo) ma proprio al pensiero che nasce dal dubbio se tale complimento abbia altri obbiettivi o meno o addiriturra che sia falso, ovvero una lusinga;

- lusinga, simili al complimento nella forma con la differenza che è finto, ad esempio un soggetto per apparire simpatico esprime giudizi sull'altro come "quanto sei dimagrita" oppure "ti trovo meglio, stai meglio", etc.. Le lusinghe vengono fatte con obbiettivi specifici come ad esempio per "dovere di circostanza", "generare benessere ed essere visiti simpatici", tentativi di manipolazione o truffa, etc.. All'esterno potrebbero apparire dei complimenti ma scavando si può arrivare a capire se sono stati finti o meno. Si pensi quando una donna conosce un uomo e questo inizia una serie di frasi positive e di giudizi positivi, ma la donna si rende conto che sono frasi non pensate realmente dette solo dall'uomo con la speranza di fare colpo e di rimorchiarla. Questo fenomeno è talmente diffuso che alcune donne iniziano a dire "non mi fare i complimenti, li odio e con me non  attaccano perché la prima cosa che mi viene in mente è che siano delle lusinghe" proprio perché hanno capito quanto ci sia di falso in quelle strategie e preferiscano invece approvazioni "sincere" che vengano con il tempo o comunque siano espresse in modo da essere percepite come valide. Il fenomeno della lusinga tende a generare numerosi problemi in persone insicure e paranoiche perché potrebbero iniziare a farsi numerosi dubbi e non riuscire a capire se ciò che ascoltano sia valido o meno specialmente se non si fidano dell'altro o non lo conoscono abbastanza;

- elogio, una versione articolata della lusinga, ad esempio elogio funebre. Per elogio si intende un discorso falso e di comodo.;

- encomio, una versione articolata del complimento, ad esempio un encomio al lavoro;

- riconoscenza, il fenomeno del "ricordare" le azioni, specialmente le positive, che gli altri hanno fatto nei propri confronti non li limitandosi alla gratitudine del presente;

- gratitudine, il fenomeno del ringraziamento momentaneo e presente per qualcosa di positivo che si riceve;

- gratificazione, il fenomeno in cui una persona agisce per dare piacere ad un'altra persona, la gratificazione quindi sottolinea qualsiasi azione che sia pensata per dare piacere, quindi potrebbe essere una forma di gratitudine ma anche un mezzo per acquisire favori, per sedurre, per risultare simpatici, per avere qualcosa in cambio, etc.. Quando una persona afferma "desidero sentirmi gratificato" sta intendendo il fatto che desidera che ci siano persone che pensino al suo piacere, ad esempio per affetto ma anche per dovere;

- commemorazione, si riferisce ad un elogio o encomio cicliclo cioè che si presenta sotto forma di ricorrenza per lo più annuale.

- giudizio integrativo, la visione globale che  risponde alla domanda "come vedi quel soggetto?" e richiama la visione complessiva che una persona ha di un'altra facendo una specie di sommatoria di ogni giudizio avuto su questa. Esempio "io vedo Claudio una grandissima persona perché ne approvo il comportamento sotto numerosi aspetti e quei pochi difetti che ha comunque non ne cambiano il mio giudizio complessivo";

- reputazione, capire mediamente il giudizio degli altri;

- apprezzare, si parla di apprezzamento per indicare nello specifico una considerazione positiva e il sentimento che ne può derivare quando un soggetto è apprezzato da qualcuno;

- ammirazione, si parla del sentimento che prova il soggetto nel momento in cui osserva e giudica in modo positivo qualcuno perché è in grado di fare quello che si desidera fare o essere ma non si è ancora in grado di fare. L'ammirazione  è un sentimento positivo perché si basa sul fatto che il soggetto vede l'altro come un modello, qualcuno da cui imparare e qualcuno a cui in futuro assomiglierà (favorendo l'anticipazione di emozioni positive per quello a cui sta andando incontro). L'ammirazione è l'opposto dell'invidia che nasce invece in soggetti che pensano che quello che gli altri avranno loro non l'avranno mai e quindi si risentono e soffrono arrivando a provare emozioni negative per quel soggetto che ha ciò che loro non hanno;

- onore, si parla di onore nel momento in cui il soggetto è motivato a costruire una reputazione positiva di sé, cioè ad avere un prestigio sociale e nel momento in cui potrebbe accadere qualcosa che macchia la sua reputazione reagire facendone appunto una questione d'onore. Si legga onore per approfondire;

- Prestigio, quando la persona viene reputata per lo più positivamente dai conoscenti. Il prestigio è frutto o della casualità, cioè un persona che senza investimento alcuno si è ritrovata in contesti dove è gradita dagli altri o può essere frutto di un percorso di onore, cioè un investimento mirato al prestigio facendo anche inganni, mostrando solo alcune cose etc... Il prestigio si basa su feedback, cioè solo intervistando i conoscenti si può sapere il prestigio di qualcuno facendo poi una statistica delle reputazioni ascoltate;

- Dignità, quando una persona giudica un comportamento altrui accettabile dal proprio punto di vista morale, quindi lo tollera. 

 

 

Non sentirsi apprezzati e il rendersi conto del fenomeno della controversia, ciò che una persona non sta apprezzando un altro potrebbe apprezzarla e viceversa

DA RIVEDERE

 

Pensate a quando vedete un oggetto e desiderate comprarlo e allo stesso tempo prima di vedere quanto costa dentro di voi già avete avuto il pensiero di quanto possa costare o di quanto siete disposte a spendere per averlo, questo fenomeno si descrivere con il termine apprezzare.

Esempi "quella persona ha autostima" per sottointendere un'alta autostima di sé, oppure "ti stimo" per intendere ho un'alta stima di te come persona o ancora "ti apprezzo" per sottointendere che il giudizio che è stato fatto è positivo.

Ma cosa vuol dire dare un prezzo ad una persona? Perché l'apprezzamento viene usato oltre che nei beni di consumo anche nel lato esistenziale? La risposta la troviamo nel concetto di valore, cioè quando una cosa vale il passaggio mentale è quello di "se una cosa la percepisci di valore di conseguenza la vuoi e mostri un comportamento di interesse" quindi le persone per apprezzamento sottointendo il comportamento di desiderio manifesto che nasce quando si è giudicata qualcosa come di valore.

Qualcuno a questo punto potrebbe dire "allora qual è la differenza con il desiderio?" a livello pratico nessuna ma di fatto la differenza c'è perché un conto è desiderare qualcosa nello specifico, dove la donna ad esempio potrebbe sentirsi desiderata per il proprio corpo o addirittura solo per una parte specifica del proprio corpo come seno o sedere e un conto è vedere che l'altro ci giudica di valore come persone nell'insieme.

Ecco qual è l'utilità di questo termine, descrivere quel particolare fenomeno dove il desiderio e l'interesse è rivolto alla personalità del soggetto, cioè il termine apprezzare specifica questo particolare fenomeno. Questo fenomeno si manifesta prevalentemente in due modi, da una parte ci sono persone che l'apprezzamento lo ricercano dall'esterno e quindi desiderano sentirsi apprezzate cioè avere qualcuno che si interessino nello specifico a parte della loro personalità, quindi si interessino ad esempio al loro modo di pensare, a ciò che possono sapere, ad avere loro pareri etc.. e dall'altra persone che ci sono persone che invece desiderano interessarsi a specifiche personalità, nella loro ricerca di rapporto guardano e si interessano anche a specifiche caratteristiche di personalità. Questi due fenomeni non necessariamente coesistono ma possono farlo, in ogni caso questo termine ci ricorda l'esistenza di qualcosa che si desidera ricevere o si desidera ricercare, sentirsi apprezzati cioè avere qualcuno che ci apprezzi oppure solamente apprezzare e interessarsi.

Il contrario di apprezzare qualcuno è oggettificare, cioè si parla di oggettificazione quando l'interesse si basa su diversi elementi tranne che nella personalità del soggetto. Si parla di disprezzo quando invece il soggetto desidera trovare qualcuno con specifiche caratteristiche ma vede che non le ha o che il soggetto che desidera sentirsi apprezzato in alcune cose vede che in realtà l'altro non vi si interessa.

Il fenomeno è più particolare di quanto si pensi e non va confuso con bisogni quali "il bisogno di approvazione" o "il bisogno di sentirsi desiderati" o "il bisogno di attenzione.

 

 

In conclusione dire ad una persona "ti apprezzo" vuol dire di fatto comunicare un interesse generato dalla personalità, il soggetto è interessato fra le varie cose anche alla personalità del soggetto e quindi ricercherà il confronto, tenterà di conoscerla e tenterà quindi di vedere come questa giudica, pensa o conclude manifestando interesse anche al pensiero che genera questa personalità.

Mentre il sentimento di apprezzamento nascerà nel momento in cui il soggetto percepirà che l'altro si è interessato a specifiche porzioni di personalità.

Questo ci porta al paradosso del "apprezzare ma non far sentire apprezzati" causato proprio dal relativismo in cui anche se una persona ne apprezza un'altra in base alla sua visione non è detto che questa poi si senta apprezzata perché ricerca altro.

Se una persona ne apprezza ad esempio la perspicacia questa non si sentirà apprezzata se ad esempio desidera essere apprezzata sulla sua dialettica ad esempio.

Questo ci porta nella dimensione di relativismo sia per chi apprezza sia per chi ricerca apprezzamento che non si può sapere se non domandadolo.

La questione si complica ulteriormente quando andiamo a domandarci ma questo apprezzamento quanto è vasto? Fino a dove arriva? 

Per alcune persone sentirsi apprezzati o apprezzare può significare un interesse generale per singole caratteristiche di personalità ritenendo sufficiente che ci si interessi e giudichi positivi anche solo pochi e limitati frangenti, per altre persone invece potrebbe significare un interesse più profondo e specifico e non ritenere sufficienti solo alcuni giudizi di valore per singole caratteristiche ma richiedere un maggiore interesse e un valore su un maggiore numero di aspetti.

 

 

Qual è la differenza fra apprezzare e approvare? L'approvazione si riferisce non alla persona ma al giudizio del comportamento del soggetto in base alla scala di valori di chi giudica, l'approvazione fa cioè parte di quei giudizi che andranno a comporre il fenomeno di discriminazione e devianza con la quale la persona allontana o avvicina le perosne in base appunto ai comportamenti che ritiene di valore e che desidera avere con sé o quelli che invece ritiene devianti o non interessanti e che per questo discrimina.

 

Il paradosso del "non mi fai sentire apprezzato quindi devi cambiare e farmi sentire apprezzato", un conto è prendere atto che l'altro non ci apprezzi e quindi agire di conseguenza ad esempio interrompendo il rapporto un conto è fargliene una colpa o imporlo come se fosse un compito dell'altro "apprezare a comando" dimostrando ingnoranza ed egoismo.

 

Una volta che si ha chiaro in mente cosa sia il relativismo su ciò che si apprezza si capisce invece cosa significhi disprezzare, cioè il disprezzo nasce nel momento in cui il soggetto andando alla ricerca di un rapporto dove apprezzare l'altro quando vede che una persona non possiede alcuna di queste caratteristiche la disprezza e probabilmente la scarterà sulla base di questa mancanza o potrebbe farlo in base a quanto questo elemento sia prioritario e necessario per il soggetto.

 

 

Tenere a mente che un conto è la ricerca e il bisogno di sentirsi apprezzati e dall'altra c'è il desiderio di apprezzare e non necessariamente coesistono, ci potrebbero essere soggetti che nei rapporti ricercano solo il bisogno e non desiderano appezzare o viceversa.

 

L'apprezzamento percepito

Non è detto che una persona percepisca di essere apprezzata nonostante abbia trovato realmente una persona che è interessata a quelle cose sulla quale lei desidera essere considerata e giudicata di valore.

Qui potrebbero sorgere dei problemi di interpretazione e generare scenari dove la persona concludere qualcosa di errato dove  una persona non si sente apprezzata nonostante l'altra invece percepisca come un valore la sua personalità.

 

Apprezzare se stessi e la confusione con l'autostima

Attenzione a non confondere l'apprezzamento con il bisogno di essere giudicati positivamente su un dato settore per questione di agenticità ed autostima ad esempio "ho bisogno che gli altri mi dicano che sono bravo altrimenti vorrebbe dire che non so fare quella cosa e inizierei a non farla più o andare in paranoia" nell'apprezzamento, in special modo nel sentisi apprezzati, del bisogno in quanto questo viene percepito come un interesse fondante del rapporto, un piacere a cui non si desidera rinunciare. L'apprezzamento descrivere quei particolari desideri che stanno alla base dei rapporti, sia fra il desiderio di apprezzare che il desiderio di sentirsi apprezzati.

E se una persona usasse questo come surrogato e un prodotto stabile per la propria autostima? Come a dire, se mi trovo un partner che mi giudica positivamente in questo settore è come se fosse una fonte inesauribile di autostima sempre pronta e vicina.

 

DA RIVEDERE

[aggiungere ingnonimia]

Nella lingua italiana ci sono numerosi termini che vengono usati erroneamente come sinonimo, l'AB propone una ridefinizione unica per fare chiarezza con questo elenco di disambiguazione:

 

 

 

 

 

Leggendo l'articolo sull'oratoria si può avere un quadro più specifico dell'effetto che possono avere le parole. 

Alcune persone erroneamente confondono l'apprezzamento con la considerazione e il bisogno istrionico ad esempio una ragazza che ha un partner che non le dà le attenzioni che desidera potrebbe erroneamente dire "non mi fai sentire apprezzata" invece che usare il termine considerata o desiderata.

Una persona che non si sente apprezzata è una persona che o perché lo ha dedotto o perché una persona lo ha espresso chiaramente si rende conto che l'altro ha una reputazione di lei complessiva negativa o comunque non così positiva come la si desidera avere.

Per alcune persone il non sentirsi apprezzati è indifferente, ma per altri invece potrebbe essere un desiderio e in alcuni casi perfino un bisogno che nasce ad esempio dall'istrietismo, dalla succubanza o da credenze come "come può il nostro rapporto durare se nemmeno mi apprezzi?" dimostrando come nell'ignoranza della dinamica dei rapporti (non capire come e perché si regga un rapporto) pensano che comunque che l'apprezzamento possa essere un caposaldo, qualcosa che trasmette almeno una sicurezza.

Quando si parla di "desiderio di apprezzamento" ci si riferisce al fenomeno per cui un soggetto desidera essere apprezzato da una persona in particolare, cosa si può fare in questi casi?

Tre le cose :

- migliorare per gli occhi di questa persona in modo tale che ci approvi, quindi sapere cosa la persona approva e cambiare in tal senso su vari punti così che i giudizi di approvazione crescano sempre più;

- farsi conoscere meglio ed eliminare qualche fraintendimento o errore di giudizio che potrebbe aver contribuito a giudizi negati non validi;

- recitare e fingere così che l'altro ci apprezzi con l'inganno. 

 

I primi due punti portano ad un apprezzamento reale, gli altri ad un apprezzamento finto ma che potrebbe comunque soddisfare il soggetto che lo ricerca.

 

Apprezzarsi nei rapporti

Dopo la lettura di questo articolo potrebbe essere sorta la domanda "ma l'apprezzamento reciproco è necessario per mandare avanti un rapporto?" la risposta è no, per capire meglio le dinamiche di un rapporto si legga il relativo articolo.

 

 

La scala dell'approvazione

Approvare, reputare, apprezzare, onore, prestigio. Dal giudizio il fenomeno si complica e si diversifica.

APPUNTI:

Apprezzamento da idealizzazione e apprezzamento da conoscenza approfondita. 

 

Apprezzamento o compatibilità?

L'AB mette da parte l'apprezzamento e preferisce guardare alle persone in altri modi primi fra tutti l'ammirazione quando

Il paradosso umano e l'imposizione di apprezzamento

 

 

ultima modifica il: 05-08-2018 - 13:00:29
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