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- Analfabetismo -
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Cos'è l'analfabetismo? 

L'analfabetismo in Italia è praticamente scomparso, il problema che affligge oggi la popolazione media è l'analfabetismo funzionale.

In cosa consiste? La traduzione letterale è quella di non riuscire a comprendere il significato del testo fraintendendolo, ma la situazione è più complicata di così.

 

Per comprendere cosa sia l'analfabetismo funzionale è necessario introdurre tre concetti:

- non univocità della terminologia italiana, le parole che usiamo in italiano, specialemnte quelle più complesse, non hanno una definizione univoca;

- terminologia specifica, ci sono termini che non sono di uso comune ma si trovano solo in specifici settori, sono parole usate dagli addetti al settore;

- superficialità, di fronte ad una serie di informazioni non tutte le persone investono tempo e concentrazioni per assorbirle tutte, alcune preferiscono tagliare corto e dedurre a partire dalle prime informazioni che colgono.

 

Il primo punto è un problema caratteristico della lingua italiana, abbiamo una lingua ricca di sinonimi, di parole che usiamo in modo troppo soggettivo al punto che in argomenti complessi se non ci si accorda sul significato usato, la probabilità di fraintendersi è praticamente certa.

Un esempio? Pensate a tutte quelle volte che mentre parlavate o messaggiavate con qualcuno siete arrivati a litigare perché uno dei due aveva capito male qualcosa, l'aveva fraintesa.

Questo punto ci fa capire che una parte di analfabetismo funzionale è intrinseca nella cultura e nel linguaggio che un gruppo di persone usano, se domani per magia si rifondasse la lingua italiana inculcandola in ogni soggetto vivente abolendo i sinonimi e abolendo l'arbitrarietà di alcuni significati, non ci sarebbe più nessun rischio di fraintendimento, una parola avrebbe un solo significato già condiviso e tutto si svolgerebbe in modo lineare.

La terminologia specifica invece ci ricorda che alcune parole non sono di dominio pubblico ma le conoscono solo gli addetti al settore, usarli vuol dire aumentare enormemente il rischio di indurre l'analfabetismo funzionale, dove il ricevente o non capisce e quindi rimane bloccato o fraintende colmando il significato di quella parola mettendoci del proprio, cosa che analizzeremo meglio nel prossimo punto.

La condotta superficiale è il punto più rappresentativo dell'analfabetismo funzionale, evidenziando in questo caso la colpa del soggetto. Nel primo punto troviamo che il soggetto non può fare molto, potrebbe stare più attento ma la colpa non è sua se è stato leggittimato questo uso della lingua. Ma quando una persona in modo superficiale non ascolta tutto il messaggio dell'altro, non fa alcuno sforzo di trovare ulteriori possibili significati e già dopo poche righe o informazioni salta a conclusione ecco che qui troviamo l'apice dell'analfabetismo funzionale come colpa del soggetto ricevente.

 

Questo terzo punto ci fa capire che se per assurdo puntassimo un fucile davanti ad un soggetto obbligandolo a leggere tutto il testo con calma e più volte, probabilmente lo comprenderebbe senza fraintendimento, questo ci porta alla conclusione paradossale che non è il soggetto a non avere la capacità di poterlo comprendere, come descritto nel primo punto o nel secondo, nel terzo c'è il dolo di un soggetto che ha una mentalità orientata alla superficialità, al saltare a conclusioni, a colmare arbitrariamente informazioni mancanti per fare prima.

Guardatevi intorno, se lo farete attentamente vedrete una società frenetica, quanti vogliono approfondire? Quanti invece sono superficiali e saltano rapidamente a conclusione? Ecco che tutto questo predispone staisticamente ad un analfabetismo funzionale dove questi fraintendono semplicemente perché non leggono, perché si fermano al titolo del giornale e non leggono nemmeno il testo.

 

Questo significa che esistono tre livelli di analfabetismo funzionale:

analfabetismo funzionale di primo livello, che è intrinseco al linguaggio, l'unico modo per superarlo è quello di imparare a comunicare nonostante le problematiche della lingua, parlando con una persona e chiedendole puntualmente cosa intende con alcune parole. Non sempre questo è possibile, specialmente di fronte a testi scritti, qui la cosa migliore da fare è sospendere qualsiasi conclusione o ricordarsi che si stanno facendo delle iposti sul significato che l'altro voleva trasmetterci;

- analfabetismo funzionale di secondo livello, che è causato prevalentemente da chi comunica, utilizzando termini che gli altri non sono tenuti a sapere. Ci sono infiniti modi di comunicare un concetto e se proprio diventa necessario utilizzare un termine specialistico non costa nulla aggiungere una breve descrizione a fianco;

- analfabetismo funzonale di terzo livello, che è causato dalla superficialità del ricevente. 

 

Perché suddividerlo in livelli? Per riconoscerli più facilmente.

 

 

Non è analfabetismo funzionale se qualcuno non sa comunicare e parla o scrive con frasi che non seguono le regole della fluenza cognitiva. 

 

 

 

 

FINO A QUI

 

C'è anche da dire che alcuni testi sono scritti in modo difficile da decifrare, dove la persona ha usato termini "rari" o ha usato sfumature di significato particolari e soggettive, a cui lei stessa ha attribuito un particolare significato.

Come si esce da questa situazione? La soluzione a questo analfabetismo funzionale avviene in due passi:

- il primo passo è quello di sviluppare un proprio puzzle della comunicazione, analogamente a quello proposto dall'AB, cioè la persona sviluppa un suo chiaro e univoco modo di usare i termini che usa, questo da modo alla persona di procedere più celermente con l'analisi parola per parola, cosa che ad un'analfabeta funzionale sfugge, pensando euristicamente di estrapolare significati generali dalle frasi che legge o ascolta, iniziare ad usare per primo questo metodo algoritmico di creazione dei messaggi aiuta e velocizza il processo inverso, ovvero quello di analisi dei messaggi altrui;

- il secondo passo è quello di procedere per deduzione per tentare di comprendere quale sia il significato più probabile che la persona ha pensato per quel termine, come sappiamo (si legga l'articolo della comunicazione) le lingue, compresa l'italiano, sono strutturate in modo confusionario, ricche di significati e sfumature, e non c'è modo di sapere in anticipo quale sia il significato che una persona ha attribuito, nel caso avessimo l'interlocutore di fronte a noi abbiamo comunque modo di poter chiedere dopo la deduzione se sia realmente quello il significato che lui gli ha attribuito, cosa che è comunque impossibile nel momento in cui si legge un messaggio scritto come un libro o un documento.

 

Quello che si evince da questi due passaggi che alla base dell'analfabetismo funzionale ci sono persone che da un lato hanno uno scarso livello di consapevolezza, sopratutto sul loro puzzle della comunicazione, sulla loro visione e sul loro lavoro svolto sulla consocenza dei stessi termini che usano, dall'altro lato c'è un metodo euristico scarsamente efficace che usano per tentare di comprendere ciò che leggono o ascoltano.

 

Quanto più una lingua è ricca di termini e di significati quanto più è probabile che questo problema sia presente, perché se mediamente l'essere umano tende ad usare queste euristiche nella comprensione dei messaggi che riceve e tende a non studiare e riorganizzare i termini e i significati che possiede, quanto più la lingua in uso è semplice, ha meno variabili e significati, quanto meno è probabile che avvengano errori di comprensione. Questo vuol dire che la lingua italiana è quella che forse più fra tutte espone a questo rischio fra il numero di termini che possediamo e il numero di significati, a volte anche notevolmente diversi, attribuiti per ciascuno di questi termini.

 

 

Non confondere l'analfabetismo funzionale con mancanze di attitudini specifiche come quelle matematiche, fisiche, etc..

Nella definizione comune di analfabetismo funzionale si tende a fare un calderone unico, creando confusione e rendendo il concetto poco utile. 

 

Riepilogo degli indicatori:

- non riuscire a leggere per più tempo libri e al tempo stesso fare fatica nel ricordarli;

- tendere con facilità al fraintendimento ogni qualvolta si inizia un discorso più approfondito

ultima modifica il: 18-03-2019 - 15:57:01
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