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- Autointervento -
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Cos'è un autointervento? Cosa si intendere per autointervento?

[da aggiungere ristrutturazione del pensiero

la differenza fra meccanismi di difesa e autointervento]

L'autointervento è un termine coniato dall'AB per descrivere quel fenomeno in cui le persone di fronte ad un loro intoppo esistenziale, di fronte ad un problema che non riescono a risolvere si rendono che è necessario fare qualcosa per uscirne, per continuare quella che è la loro normale routine, la loro esistenza.

Questo fenomeno è più frequente di quanto si pensi, anche se le persone hanno imparato a farlo in modo così automatico che nemmeno se ne rendono conto, uno degli esempi più lampanti è quello dell'autoconvincimento dove una persona si autoconvince  di qualcosa e con questa nuova illusione di comodo riesce a risolvere quei blocchi come quello del risentimento, della paura o altro.

Ma fino a quando questo percorso risolutivo si svolge in modo rapido, efficace ed automatico la persona nemmeno ci da peso, inizia a darci perso nel momento in cui si ritrova davanti a questo qualcosa che è più complicato di quanto preventivato, la persona inizia a trovare un modo per uscirne e inizia a chiedere aiuto o ad informarsi su come poter fare e on può non rendersi conto di cosa sta accadendo e perché.

L'esito di un autointervento potrebbe essere efficace o meno, nel caso questo non fosse efficace la persona rischia di scivolare in un ciclo ossessivo dove compulsivamente tenta di uscire fuori da questo stallo che non accetta.

Questo ci ricorda come l'autointervento è rischioso se la persona non è conscia dei suoi limiti e che questo tentativo comprensibile va seguito ad un aiuto professionale nel caso il primo tentativo andasse a vuoto.

Esistono diversi metodi che possono essere usati come autointervento, ciò che conta è l'efficacia, il risultato.

Questi metodi possono essere raggruppati in due grandi categorie:

- autointervento strategico;

- autointervento approfondito.

 

 

L'autointervento strategico è l'equivalente del curare il sintomo in medicina, un "non voler guardare alle cause più profonde". La persona nel momento in cui il "sintomo" diventa più invalidante interviene affinché questo scompaia. L'autoconvincimento citato ad inizio articolo è uno di questi, trovare un'illusione di comodo non va a risolvere quelle che sono le cause, si fa solo in modo che quello che ha una causa più profonda cessi avere quell'effetto di blocco che ha in quel momento. Un'altra tipologia di interventi strategici è quello della distrazione.

L'autointervento approfondito invece ha tutto un altro approccio, la persona inizia a chiedersi "perché sono arrivato a questo punto?" "come posso fare per superarlo ma fare anche in modo che non mi accada più?" "c'è qualche errore che sto facendo altrove che mi porta a questi intoppi?" "c'è qualcosa che non ho capito?". La persona quindi affianca ad una risoluzione del "sintomo" anche il trovare quella parte della sua personalità, del suo affrontare il mondo in generale che l'ha generato, implicando il cambiamento anche nel caso non sarebbe necessario per superare solo quella battuta d'arresto, mentre ad esempio per le debolezze di personalità sarebbe stato comunque necessario cambiare.

 

 

 

L'illusione dei piccoli miglioramenti

"Quindi pensavo fosse una cosa generale, che un migliormaento generale portasse miglioramenti un po' in tutto" alcune persone potrebbero non rendersi conto che differenza c'è fra autointervento strategico ed autointervento approfondito e potrebbero erroneamente dedurre che quegli strumenti di autointervento strategico che sviluppano li avvicino in qualche modo ad una risoluzione definitva, come se esistesse una sorta di percorso fatto a piccoli passi.

La realtà è completamente differente, una debolezza o la si risolve o non la si risolve e qualsiasi tentativo strategico non ha alcun effetto su quelle che sono le cause del problema, sul futuro della persona e non previene alcunché.

 

Non avere le basi per autointervenire

L'autointervento richiede comunque una comprensione che non sempre è possibile avere, vuoi perché per arrivare a capire alcune cose è necessario un percorso lungo anni sia di studi accademici che non, sia perché una persona nonostante questo potrebbe comunque non comprenderei. Questo spiegherebbe perché l'intervento di un professionista in alcuni casi è quasi scontato, dove la persona si rende conto che anche volendo non riuscirebbe, non saprebbe dove mettere le mani e da dove iniziare perché nella sua mente regna il caos e la confusione in quello specifico versante.

 

APPUNTI:

Autointervento strategico e ingannare se stessi

ultima modifica il: 26-02-2016 - 5:50:34
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