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Cos'è l'inesperienza? Cosa si intende per inesperienza?

Nel linguaggo comune il termine inesperienza è diffuso e viene utilizzato prevalentemente per intendere la mancanza di quel bagaglio di esperienza necessario per sviluppare un'abilità o comprendere qualcosa.

L'AB sceglie di utilizzare questo termine che altrimenti avrebbe un significato banale per dare risalto ad un particolare sentimento, quello in cui una persona pensa alla sua esistenza e specialmente al suo passato e poi lo confronta con quello degli altri notando che alcuni passaggi ed esperienze ritenute "standard" non sono state fatte portando la persona a provare un sentimento complesso chiamato dall'AB "sentimento di insesperienza".

Per comprendere questo fenomeno è necessario fare attenzione a non pensare che questo abbia minimamente a che fare con il senso di inettidudine o il senso di inadeguatezza o la  mancanza di autoefficacia.

Qui non si sta tentando di analizzare il fatto che l'esperienza abbia una correlazione con lo sviluppo delle abilità,qui si tenta di dare un nome al fatto che la persona la persona fatica ad accettare di aver perso delle tappe che ritiene fondamentali, tappe che si costruisce guaradando e analizzando le esistenze degli altri.

Ad esempio il fare determinate esperienze sentimentali o sportive durante la fase dell'adolescenza, non aver raggiunto determinati traguardi che si ritengono come comuni.

Questa visione e sentimento non è universale ma nasce in quelle persone che ricercano nel confronto una risposta a quello che va fatto nell'esistenza, che cercano le risposte nel sociale, persone che probabilmente non avendo una strada o non avendo un loro scopo guardano al di fuori in cerca di risposte.

Prendiamo una persona che ha maturato un suo scopo e lo insegue, passa ogni sua giornata appagata inseguendo la sua strada, questa persona difficilmente investirà il suo tempo e le sue risorse nel confrontarsi e guardare al di fuori di sé e anche se capitasse non avrebbe ragione di confrontarsi perché saprebbe che "io ho la mia esistenza con i miei obbiettivi e tu hai la tua", l'unica cosa che potrebbe capitare è di guardare qualcosa nel passato dell'altro e di rendersi conto di non aver provato una particolare esperienza che che potrebbe produrre risentimento o rimpianto ma non questo sentimento di inesperienza, perché non matura questa visione dell'esistenza basata sulle "tappe da seguire" con le conseguenze che ne può conseguire.

Questo ci fa comprendere come questo sentimento di inesperienza nasce dal fatto che questa persona vede queste tappe come qualcosa di fondamentale, qualcosa che tenta di rispondere alle problematiche/vuoto che potrebbe avere questa persona nel suo presente.

Il sentimento di insesperienza nasce dal fatto che la persona desidera per diversi motivi essere una persona senza problemi con qualcosa da fare, una persona comune e aver avuto una vita "comune" è questo ciò che vede confrontandosi con gli altri, vede persone che hanno avuto percorsi più o meno simili e ora hanno esistenze "normali e tranquille" e in ogni modo migliore della loro, ma al tempo stesso si rendono conto che alcune cose non possono farle più, alcune cose anche se le iniziassero ora comunque non sarebbero la stessa cosa non arriverrebero "mai al livello degli altri" perché queste cose nella loro visione delle cose funzionano solo se le fai a suo tempo, se passi anni a farle portando queste persone a rimanere intrappolate in questa dimensione di "vorrei tanto aver avuto una esistenza normale ma non ho potuto e non so come fare perché questo stato non lo accetto, la mia esistenza stessa non la accetto".

La chiave per comprendere il senso di inesperienza è quella di rendersi conto che queste persone vedono queste tappe come il "santo graal dell'esistenza" come se nella loro mente non averle fatte è la causa di quel che sono, delle loro lacune, problematiche, etc.. aggiungendo a questa visione anche l'ignoranza sul campo attitudinale, cioè da una parte la persona si rende conto che l'esistenza si basa su delle abilità ma crede erroneamente che queste si sviluppino solo in quel modo standard sociale basato sul rispettare le tappe, hanno una visione lenta e prestabilità di queste attitudini e non hanno idea di come recuperare (a volte nemmeno si considera la possibilità di strade alternative) e quindi rimangono in quello stato dove guardano agli altri e li invidiano per quel passato normale che hanno avuto e che loro invece non hanno potuto avere.

 

 

 

La problematica si complica nel momento in cui questa visione sulla realtà, sull'essere normali e sul crescere "tramite queste tappe sociali" genera non solo questo sentimento negativo di inesperienza ma potrebbe essere anche un ulteriore punto che porta la persona a provare imbarazzo e vergogna, come se sapesse che le altre persone disapprovano queste persone con etichette come "sfigato". Da qui la persona potrebbe perfino pensare che questo bagaglio di inesperienza giochi un ruolo cruciale nell'essere accettato, nel riuscire a portare avanti rapporti etc... dimostrando l'ignoranza e l'errore di non comprendere che la realtà dei rapporti si basa su specifiche dinamiche e per la precisione:

- simpatia;

-compatibilità;

-innamoramento. 

Qualsiasi pensiero diverso da questi tre sono per lo più illusioni frutto dell'ignoranza, una persona che teme che per inesperienza ad esempio verrà scartata è perché non ha capito esattamente come funziona la realtà.

 

Ricapitolando l'inesperienza non va confusa con il rimpianto o con il senso di inettitudine o con il senso di inadeguatezza o di mancanza di autoefficacia ma intende descrivere quel particolare fenomeno in cui la persona considera l'esistenza come una serie di tappe, di esperienze da fare come imprescindibili e non averle fatte porta a quei problemi che ha nel presente, una visione riduttiva ed errata ma che almeno da delle risposte alla persona, le da qualcosa su cui basare le sue problematiche, l'unica tesi che riesce a raggiungere confrontantosi con gli altri. Di solito queste persone si rendono conto che il tutto è iniziato con una serie di problematiche, per lo più inibitorie, che l'hanno portate a tirarsi fuori da quelle esperienze che invece le altre persone hanno affrontato e sono conscie del fatto che questo fenomeno ha poi innescato una serie di altri fenomeni a cascata per cui le inibizioni aumentavano sempre di più e il divario esperienzale anche come a dire "una volta che inizi a rimane indietro recuperare ès empre più difficile e quindi accumuli ancora più esperienze perse". Questa persona trova come unica soluzione quella di tornare indietro nel tempo e non rifare questi errori, non riesce a capire che ha due opzioni:

- la prima è  costruirsi un'esistenza appagante basandosi sulla costruzione della sua strada di vita, sul suo scopo, senza stare a cercare risposte nella normalità, confrontandosi con gli altri;

- la seconda è che le abilità mancanti si possono recuperare ad ogni età e in diversi modi, l'esperienza comune e normale non è l'unico modo per capire la realtà.

 

Rimpianti ce l'hanno più o meno tutti, difficile accettare la perdita di esperienze comunque che si ritengono piacevoli, ci sono persone che ne hanno di più chi di meno, c'è chi li elabora velocemente e chi no ma il senso di inesperienza ce l'hanno solo quelle persone che nella loro ignoranza e nella loro esistenza vuota non riescono a comprendere la realtà e trovano queste risposte ingenue nel confronto, nella costruzioni di un percorso "normale" che a loro è mancato.

 

Per comprendere come sviluppare un'abilità si legga il relativo articolo.

ultima modifica il: 29-12-2015 - 23:30:47
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